Descrizione
L’autrice, mossa dal forte desiderio di riscoprire tracce, già segnate e da molti dimenticate per decenni, di un antico bene di famiglia, riesce dal racconto e dalla documentazione, gelosamente custodita dalla madre Lucia, a coinvolgere il lettore. Così il grande opificio avito, oggi scomparso, ma realmente esistito sulla villa di Poppea Sabina ad Oplonti (Torre Annunziata, Napoli) rinasce, per incanto dal silenzio, nella sua interezza, da una narrazione sentita e commovente oltre che interessante sia dal punto di vista archeologico che culturale.
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