Descrizione
…e attraversare fardelli pesanti di paura, in un percorso dove camminare a braccetto col senso dell’abbandono, di vane illusioni, di sogni, del fare e non fare, del lasciare che sia… con compassione, consapevolezza che la verità è nella verità che cura. Si schiude un fiore deturpato, cresciuto nel fango dei sensi, per sbocciare in quel dialogo iniziatico che conduce fino alle regioni inesplorate della propria interiorità.
Dialoghi, monologhi, canti silenziosi e d’amore, che descrivono i momenti di introspezione e danno voce alla propria anima, che intraprende un cammino di conoscenza e di ricerca dei propri limiti.
Itinerari scoscesi e poi salite – una vera e propria pu- rificazione/rinascita – in luoghi calmi, dove adagiarsi, finalmente, consapevoli di sé e toccare il nucleo luminoso delle proprie libertà spirituali. Perdersi e poi ritrovarsi… descrivere il viaggio della mente nel cuore che perdona, prova gratitudine e si fa resilienza.
il libro
Il romanzo, nella minuziosa narrazione degli autori, attraversa argomenti di alto contenuto psicologico (il perdono; il rispecchiamento; le anime affini; l’abbandono; il disturbo borderline; la consapevolezza; la gratitudine; la disidentificazione; il tormento; …), è scorrevole e ben strutturato.
La storia della vita dentro acuti dialoghi, monologhi, per introdurci nel viaggio della mente che, per quanto nuovo sembri, sempre di viaggio della stessa vecchia mente – spesso sabotatrice – si tratta. Trame fitte di quotidiana passione di vivere, di contributi e tecniche di meditazione, ma anche del puntare il dito su se stessi, per indicare il proprio percorso, i propri sbagli messi a nudo da qualcuno fuori di noi: come lente d’ingrandimento, mette in evidenza i retro-pensieri, e tutta quell’attività e quell’analisi mentale a volte incongruente; in quei pensieri ondivaghi e leggeri, grevi e saggi riparatori di vecchie ferite.
Coinvolgenti riflessioni di due anime ritrovatesi affini che si arginano e guidano, come le sponde di uno stesso fiume, con fermezza e dolcezza che finisce dentro se stessi, ma anche verso il respiro dell’amore e verso la natura.
l’autore
Giulia Fera si è laureata in Lettere Moderne – Discipline Psicopedagogiche e ha conseguito il master post lauream in Ingegneria della Comunicazione formativa. A questo ha affiancato la sua passione per la pittura, che l’ha resa maestra d’arte, e per la grafica pubblicitaria. Attualmente è educatrice professionale di Comunità per adolescenti a rischio devianza.
Francesco Testa è psicologo e psicoterapeuta, giornalista pubblicista. Manager di primari gruppi industriali e di aziende sanitarie. Presidente dell’Azienda Soggiorno e Turismo di Paestum.
Insignito dal Presidente della Repubblica dell’alta onorificenza O.M.R.I. (Ordine al Merito della Repubblica Italiana) di Cavaliere, Commendatore e Grand’Ufficiale, ha pubblicato diversi testi tra cui Qualità in Sanità – Strumento strategico di sistema, Edizioni G. Laterza, Bari 2001; Controllo e programmazione delle aziende sanitarie, Edizioni G. Laterza, Bari 2001; L’ignorante è schiavo, Edizioni Graus, Napoli 2010.
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.