Descrizione
Il libro
“Graffi” e “Scintille” sono due accadimenti che si somigliano, il primo ti lascia sulla pelle tutte le ferite inferte, dall’unghia del tempo, e il secondo è esplosione di gioia, piccole perle, a formare un diadema in bilico tra il Ricordo – che non è mai un rimpianto – e il Quotidiano – che, a una certa età, diviene stupore e ricchezza. Comunque sulla pelle resta tutta la geografia del tuo personalissimo viaggio. Il linguaggio utilizzato in questa silloge è subordinato a un intimo principio etico, come se il mondo perdesse le sue certezze e le “sopportasse”, non come sventure ma come semplici “pietre d’inciampo”.
Dalla Prefazione di Susanna Mangiavacchi
L’autore
Alessandro Del Moro, nato casualmente nella provincia di Pisa (i genitori erano sfollati a causa della guerra) ha radici profonde con la sua città, Livorno (labronico e amaranto nel cuore) e, dopo una vita lavorativa trascorsa con incarichi tecnici in una grande azienda del territorio, segue e coadiuva con passione varie iniziative culturali nella sua città. Questo suo volumetto non vuole assolutamente mostrare velleità poetiche, ma attraverso lo scorrere di una vita “piena”, con sfumature colorate ed altre assai meno, troppo pesanti da sopportare, sente di volere mettere ordine nel guazzabuglio che graffia la sua anima e, a volte, accende meravigliose scintille che ancora hanno qualcosa da dire.
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