I bambini di Chiaromonte

Il libro
Sullo sfondo di un borgo rurale che risponde al nome di La Vaccheria, si intrecciano le vicende del villaggio, in cui un ruolo attivo è svolto dalle Pentite di San Gaudioso, meglio conosciute come le Monache di Pezza.
Amate da quasi tutta la collettività, ben presto le suore vengono risucchiate dal vortice dell’immagine e del consenso, e sono così coinvolte nella rissa per “i bambini di Chiaromonte”, fanciulli di cui tutti parlano, ma di cui non si conosce l’identità: sono infatti completamente estranei all’intrigo di corruzione propalato ad altri fini dai mass media, “l’involucro di una notizia mediatica abilmente confezionata per distruggere l’avversario”.
L’autore tende a stigmatizzare lo strapotere mediatico sul ricettore, costretto a captare notizie immerse nello spazio a senso unico, e ricorda i messaggi illusori che vengono diffusi dal piccolo schermo per diffondere il mito della felicità mediatica con raffinata abilità.

L’autore

Renato Angelone, avvocato, vive a Napoli. Ha ideato e ha diretto la rivista “Argomenti” (ed. Marotta) che affrontava in numeri monotematici problemi giuridici e sociali in chiave antiformalistica (82/85). Nel campo letterario ha pubblicato tra l’altro: Il Paese Giulivo (ed. Marotta 1980); Lettere alle Eccellenze di una Città Malata (Riv.Promozione Sud, 1983-1986); Romolo Caccavale fu Giuseppe (ed. Marotta, 1993 – 2° ed. Giuffrè, collana Diritto e Rovescio, 2003), premiato con Dedagramma d’Argento-città di Siracusa 2009; La Pagoda (ed. Graus, 2007), (2° premio Ida Baruzzi, città di Chiavari); Teodora e Giustiniano (ed. Graus, 2013). Nel 2019 ha pubblicato A partire da Lilith, una saga documentata di donne e di emarginati attraverso i secoli passati. Con quest’ultimo lavoro, I bambini di Chiaromonte, propone ai suoi lettori una satira garbata sul mondo dei mass media che ci condizionano la vita. Attualmente sta svolgendo, presso la Fondazione Humanitas di Napoli, un ciclo di conversazioni sul tema: “La storia al femminile”, rivalutazione politica di personaggi femminili nel corso dei secoli. È impegnato nel sociale per i familiari dei sofferenti psichici (Fondazione Myriam). Preferisce osservare e meditare in un religioso silenzio.