Una bambina tutta sola, in lacrime e dispersa in quella calca di disgraziati incoscienti, mi si aggrappò a una gamba come a cercare chi la tranquillizzasse. Nel panico del momento però, concentrato solamente sulla ricerca della mia famiglia, non mi curai di quella indifesa fanciulla e, mosso dall’angoscia, me ne liberai. Eravamo come impazziti, sgusciavano da un punto all’altro del reticolato cercando i nostri familiari. E solo quando ciascuno riusciva a trovare quello che cercava, allora se ne stava buono sotto il torchio dei soldati. |
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I passi dell’odio
Jan, un giovane ebanista di Prezmysl (Polonia), un giorno come tanti incontra Halina. Tra i due è subito amore e dopo quattro anni si sposano, con la promessa di stare insieme per sempre. Non hanno fatto, però, i conti con il destino. Il Nazionalsocialismo, infatti, si è già imposto in Germania e l’ondata di spinte antisemite arriva fino in Polonia, tanto che Jan – in quanto ebreo – non può mantenere la licenza della propria bottega, ma al suo fianco c’è Vladimir, amico e socio da sempre. La situazione precipita: Jan e Halina, insieme al piccolo figlio, deportati ad Auschwitz, sono costretti a subire le feroci angherie dello spietato lagerführer Hermann Gut. Jan riesce a sopravvivere all’orrore della prigionia, ma giura di vendicarsi e accecato dall’odio giunge a Bergen (Norvegia).
Dimensioni | 15 × 21 cm |
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ISBN | 978-88-8346-288-7 |
USCITA | gennaio 2011 |
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