Descrizione
Il libro
E così Ponza si rivela e si impone come “Isola della libertà”, quella stessa libertà, fatta di natura e cultura, che De Luca ha sempre rincorso nella sua vita, come nella sua poesia, nella consapevole indisciplina di gesti e parole, che testimoniano una presenza, segnata dalla passione e dalla libertà dell’essere, oltre ogni confinamento e condizionamento. Le frontiere rappresentano, per uomini liberi e felici, una scommessa, una sfida e l’avventura della vita e della poesia ama fronteggiarle e superarle, come l’Ulisse omerico, come il Capitano di Melville, come il vecchio che si confronta con il mare di Hemingway. Tutto il resto non conta di fronte all’alito e all’ansia del vento, che ti trasporta dove vuoi e dove ti piace vivere, nel segno di un amore, che non teme tempeste e sconfitte.
Dalla Prefazione di Francesco D’Episcopo
L’autore
Antonio De Luca, dopo gli studi classici, a un passo dalla laurea in geologia, lascia la terra per il viaggio. Va a vivere sopra l’isola dei nonni che lo crebbero. Da allora salpa e riapproda sempre a Ponza, ombelico del suo mondo, avamposto del Mediterraneo. È poeta, fotografo, vignaiolo, visionario e viaggiatore. Si definisce un intellettuale anarchico, la sua vita è per un socialismo libertario. Vive e lavora tra Ponza e i Paesi mediterranei. Napoli, Marsiglia, Tangeri, Lisbona sono le sue città di adozione. Ha pubblicato Adespota (Vallecchi, 2012) assieme ad Andrea Simi, Vinea loquens (2013), Il falegname e il partigiano (Ultima spiaggia, 2016), Navigare la rotta (Sandro Teti editore, 2018), Eros (Graus Edizioni, 2022). Nel 2011 ha vinto il premio nazionale di poesia “Esprimere l’inesprimibile” con Rime Fatali.
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