Descrizione
Il libro
Lara è chiamata a Procida per scrivere dei suoi abitanti. Quello con l’isola si rivela un incontro fatale; sull’isola si smarrisce, poi si ritrova, se ne allontana, ma vuole tornare. Per Renzo l’isola è uno spazio mentale, un’immagine nitida che persiste solo nella sua memoria, il ricordo di una terra condannata al cambiamento. Per Vincenzo, che per tanti anni ha vissuto a Milano, tornare a Procida significa tornare in un luogo che in realtà non aveva mai abbandonato. Per Gabriele, Procida rappresenta l’inizio di una nuova vita, una zona franca dai suoi errori, in cui poter vivere da forestiero. Vagamente Procida dipana un dedalo di storie in cui l’isola si rivela partenza e punto d’arrivo, liberazione e condanna, passato e futuro insieme.
L’autore
Antonio Carannante, avvocato, è nato a Napoli nel 1969. Collabora con il laboratorio di scrittura creativa “L’isola delle voci”. Alcuni dei suoi racconti sono apparsi su riviste, quotidiani e antologie, tra cui L’Isola Nomade, Cento Parole e di recente in Gli occhi di Napoli. Diciotto racconti e la modernità da inventare. Ha pubblicato due raccolte di racconti Giallo tagliente (Graus Edizioni, 2004) e Materiale altamente resistente (Ad Est dell’Equatore, 2011). Nel 2019, pubblica il suo primo romanzo Via Flaubert, civico 11 (Emersioni).
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