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D’amore e d’età randagi
Mauro Pastore ha voluto consegnarci questa testimonianza, autentica, assoluta, che molto somiglia a un distillato di gocce di un liquido prezioso, che cadono giù lentamente, fino a raggiungere una corposità finale, da non disperdere ma da custodire sacralmente, come frutto di una sincerità e di una indispensabilità della poesia in tempi purgatoriali, che speriamo possano tornare a sfiorare il paradiso. Dalla prefazione di Francesco D’Episcopo.
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Cuore di drago
L’autrice, attraverso una serie di poesie di chiara impronta autobiografica, offre uno squarcio della “dimensione donna” facendosi portavoce del dolore e del vuoto che contraddistinguono tratti del percorso emotivo di ogni individuo. Eppure il flusso di pensieri, articolato in riflessioni apparentemente scollegate, si traduce in un inno alla vita che, a dispetto delle avversità e delle contingenze negative, riesce a regalare irripetibili emozioni attraverso la forza dell’amore, della fede e della consapevolezza. -
In fondo per dormire… basta spegnere i perché!
Felice Romano racconta, come in un flusso di coscienza, il suo modo di vedere il mondo e il suo modo di intendere la vita partendo dalle piccole cose: un sorriso, il silenzio, il bianco e il nero, un vecchio sotto la pioggia, una bancarella di dolciumi.
Un vortice di riflessioni, aforismi, poesie, semplici messaggi della buonanotte in cui l’autore si mette a nudo, scrivendo dei suoi sogni, delle sue paure, dei suoi dubbi, che divengono il filo conduttore di un romanzo che si propone di spegnere… i nostri perché. -
Sogno d’amore
La nostra autrice si schiude alla poesia come fiore di primavera, dopo aver sentito gemmare dentro di sé sensi e sentimenti, che invocavano di essere appunto espressi. Da crisalide si è fatta farfalla e si è posata sui fiori della vita, per congiungere i propri colori alla festa che essa spesso reclama; ape laboriosa, ha attinto tutto il nettare che essa sa dare quando la si ama e coltiva con costanza e fiducia.
Ecco, questa è la poesia della nostra Clotilde: un infinito canto d’amore, che si celebra in tutte le forme possibili.Dalla prefazione di Francesco D’Episcopo
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Fiori di… vita e poesia
Il fiore, la pianta, allora, assurge a simbolo di una realtà, di una identità, che si congiunge intimamente, intensamente, con quella dell’autrice, la quale parte dalla sua specifica bellezza e funzione per inoltrarsi in un itinerario, del tutto inedito e imprevisto, che può rinviare alla mitologia, come nel caso, davvero emblematico e inevitabile, del Narciso, ma anche, e forse soprattutto, alla mitologia, familiare e personale, che l’autrice ri-crea, superando spesso luoghi comuni e immergendosi in un territorio che appartiene a lei sola, ai suoi ricordi, ai suoi desideri, ai suoi sogni.
Dalla prefazione di Francesco D’Episcopo
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Il tempo che non vola
Max Perrino è un poeta a tutto tondo, nel senso esistenziale del termine.
La sua poesia ruota attorno all’essere, affacciata su situazioni apparentemente semplici ma che poi si rivelano essere tessere di un mosaico che compone la dimensione umana.
La scelta della lingua napoletana non è legata solo alle origini del poeta ma alla possibilità di adoperare un linguaggio che ha insito in sé i suoni della poesia. A cominciare dal grande Salvatore Di Giacomo, a E. A. Mario, a Ferdinando Russo, a Raffaele Viviani, fino
all’indimenticabile Eduardo De Filippo, la poesia napoletana hadeclinato sentimenti e cultura. Perrino si inserisce con successo in questo solco. I temi della sua poesia sono molteplici, dall’amore per la donna, agli affetti di famiglia, all’ambiente, alle situazioni di vita più classiche. Momenti su cui generazioni di poeti si sono misurati ma sui quali l’autore inserisce originali visioni e spunti di modernità.dalla prefazione di Gennaro Sangiuliano
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DENTRO/FUORI
DENTRO/FUORI, titolo enigmatico ma il cui significato si schiude lentamente con la lettura delle profonde poesie che compongono l’opera. L’autrice, Rita Licenziato, sembra non avere alcun timore nel mostrare i suoi più intimi sentimenti e la sua interiorità, un “dentro” fatto di amore ma anche di dubbi e incertezze. Un’analisi introspettiva che è affiancata e condizionata dal “fuori”, quello delle guerre e dell’oppressione del più debole, caratterizzato quindi da un’atmosfera cupa. Attraverso queste poesie ci viene trasmessa una sensazione di forte contrasto tra l’indifferenza del mondo esterno e il profondo sentire di una donna che non riesce a girarsi dall’altra parte.
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Luci comete
La raccolta di poesie si presenta come l’esternazione delle più profonde emozioni dell’autore riguardo a tematiche diverse. Il filo che conduce le composizioni è ricollegabile ai grandi temi introspettivi su cui l’uomo è portato a riflettere da sempre: destino, fortuna, speranza.
Ricorrono spesso i temi e i termini legati all’universo, come ad esempio le comete, le stelle, le galassie e i buchi neri. Utilizzando immagini immediate ed efficacemente descritte, e alternando temi esistenziali con sentimenti personali, l’autore sviscera le proprie sensazioni e le comunica al lettore con un linguaggio pragmatico e chiaro, capace di rendere perfettamente il messaggio voluto. -
A me che sono un nano
Essere trascinato nei punti più reconditi della coscienza, dilatare gli occhi per meglio osservare il complesso emotivo nelle sue mille sfaccettature, anche a costo di farsi male… È questo che la raccolta poetica A me che sonoun nano offre al lettore.
Difficile trovare nei componimenti dell’autore versi che contengano una dolcezza assoluta, vi è sempre un retrogusto amaro, c’è sempre da fare i conti con la durezza della vita vera, vissuta intensamente, senza fronzoli. Con le poesie di Generoso di Biase non si fugge, ci si ferma a guardare lì dove il lettore mai ha avuto il coraggio di volgere lo sguardo. Il percorso per la mente non è lineare, non si ha mai davanti a sé un mare calmo o un cielo azzurro, ma tanta realtà da gustare o affrontare. -
L’ultimo angolo di sole
Lettere che racchiudono versi liberi, dedicati ad una donna oggetto del sentimento più nobile e puro: l’amore. Le poesie contenute in questa raccolta ruotano attorno all’inafferrabilità degli stati d’animo, alla complessità dei rapporti interpersonali, adottando metaforicamente elementi della vita quotidiana. Il lirismo dei versi è calato in una vivida rappresentazione del tessuto urbano come realtà portatrice di significati non immediatamente visibili, ma che vengono colti dall’arguta interpretazione dell’autore in una rete di rappresentazioni simboliche. Il dialogo dell’autore con la propria interiorità e con la propria condizione esistenziale scandaglia la sincerità e la motivazione alla base del rapporto con l’altro, cercando un appiglio nel sentimento dell’amore.Scheda Armando-De Martino-L’ultimo angolo di sole-ottobre2020-GrausEdizioni-poesie
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Briciole di vita
Ho sempre pensato che la donna abbia una giustizia interiore, che la pone al di sopra delle situazioni che è chiamata ad affrontare e superare; ma che abbia anche una filologia sentimentale, pienamente corrispondente a ciò che contemporaneamente pensa e sente. Questo e molto altro ho ritrovato in una silloge, che scorre come un fiume, non alla foce, ma alla sorgente, quando l’acqua è ancora limpida e non inquinata da malefici sversamenti.
Dalla Prefazione di Francesco D’EpiscopoScheda Antonietta D’Episcopo-Briciole di vita-poesie-GrausEdizioni-2021
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Muri diVersi
Il libro è una raccolta di poesie “d’occasione”, laddove l’occasione è l’occhio attento di una donna che ama correre all’alba catturando immagini, frasi, massime sparse in ogni angolo della città, per tradurle in versi.
Si pensa e si scrive anche con i piedi, immaginando che i piedi corrano veloci alla ricerca che si frappone tra la strada e quanto sta oltre, non troppo lontano.
Scritte sui muri riportate in calce dei componimenti, che l’autrice interpreta, a volte stravolge e manipola, per dare voce a temi più disparati che animano, nel bene e nel male, l’esistenza umana.
Scheda Martuscelli