-
Eleonora (non) ha voce
Sullo sfondo di una città senza nome ma dai connotati inequivocabili, si muovono dei personaggi apparentemente stereotipati, eppure consapevoli dell’idea che di sé trasmettono agli altri. Un vulcano prossimo all’eruzione, come un terribile monito, si erge minaccioso sulla scena e, con i suoi anelli di fumo, sembra voler suggerire che è arrivato il tempo per ognuno di lanciare ‒ ora e più forte che mai ‒ il proprio grido d’aiuto. Per qualcuno, purtroppo, questa si rivelerà l’ultima occasione per poterlo fare. In un clima di crescente inquietudine, gli attori Gennaro, Amalia e Imma calano le proprie maschere, svelando insicurezze nascoste e dolori da sempre taciuti.
-
23:45
Ore 23:45. In un bar in cui si respira odore di solitudine. Una solitudine fatta di vuoto, rabbia e disillusione, che presto trovano sfogo nelle parole che il protagonista indirizza a una donna: una sconosciuta che sembra essere l’unica anima della serata a mostrare interesse nei suoi confronti. Un dialogo incalzante, all’insegna della continua provocazione, prende vita tra i due e porta a riflettere sulle mancanze che attanagliano la società, e che conducono a una sola cosa: la “vigliacca voglia di essere amati”, con tutte le sue disperate conseguenze che sembrano lasciare un’impronta anche nel racconto scritto dal giovane protagonista. Attraverso i tre personaggi della storia – Maddalena, “il ragazzo” e Giada –, l’autore offre uno spaccato del tortuoso vissuto dell’animo umano e sembra porre un dilemma esistenziale apparentemente senza risposta, ma che un attento lettore può provare a sciogliere, cogliendo i velati spunti offerti tra le righe. Luigi Nittoli firma un racconto introspettivo, in cui lo stile della narrazione e il colpo di scena tengono il lettore con il fiato sospeso fino all’ultima pagina.
Scheda Luigi Nittoli-23.45-specchi di narciso-grausedizioni-febbraio 2021 -
La parola prima di tutto
Amori, sfortune, arte, incontri e riscoperte sono alla base della storia di Auretta, donna partenopea che racconta di sé, della sua storia fatta di alti e bassi che sconvolgono costantemente la sua vita. Le sue parole sono presentate attraverso la voce narrante della scrittrice che annota in un diario tutto ciò che le è stato raccontato da Auretta. Partendo dalle sue origini e quelle dei suoi genitori, ripercorrendo poi tutti gli eventi che l’hanno formata e resa la donna che è ora. A fare da cornice la storia d’Italia, dal Novecento fino ai giorni nostri, in un contesto tipicamente partenopeo. Ad arricchire la narrazione l’autrice, Daniela Punziano, conclude l’opera con due sketch ripresi da eventi caratteristici della vita di Auretta, già narrati precedentemente, rendendo più immersiva la lettura.
-
Streghe
Nina scrutava assorta la superficie immobile del lago,
sperando di vedere affiorare le sagome scure dei demoni.
…
Chiese ad Augusta: «Ma davvero i demoni vivono nell’Averno?».
«No, Nina – rispose la sorella – i demoni vivono dentro di noi».
-
Annare’
Con un racconto che ha del vero, perché possibile, che rapisce con i suoi toni spesso acuti, che mischia il tenero al feroce, Paola Somma scrive dell’“assurdo e atavico gioco delle parti che attanaglia il Sud”.
Un gioco difficile fatto di segreti, padroni, famiglia, sentimenti, che si ripercuote sulle vite e sul destino dei suoi partecipanti e su Annare’. Lei, “libera come il vento”, con i suoi pochi anni e la sua sensibilità, dalla quale dipenderà il tragico epilogo della storia. -
Sotto il Vesuvio
Il commissario Ersilia Donati è la protagonista degli episodi narrati, in un’antologia di action-movie. Una donna che ha scelto un mestiere difficile, determinata e tenace, senza mai rinunciare all’umanità e a una sofferente partecipazione ai vari aspetti della vita, nei casi di cui si occupa, dove si ha a che vedere con una componente indefettibile della vita dell’uomo: il dolore.
-
Quando non c’era Papa Francesco
È la storia vera della esperienza religiosa e umana del gruppo giovanile diocesano dell’Azione Cattolica di Agrigento all’inizio degli anni Settanta.Erano ragazze e ragazzi che la mattina erano immersi nell’atmosfera della contestazione giovanile con i suoi slogan, le sue parole d’ordine, le sue utopie e il pomeriggio andavano in Azione Cattolica, con i suoi schemi ed i suoi riti. Due mondi diversi.Eppure questi giovani non volevano rinunziare alla loro specificità religiosa, ma volevano testimoniare una fede viva, che si facesse carico dei problemi dell’uomo, che cercasse risposte agli interrogativi che la propria coscienza, la scuola, la società ponevano ogni giorno.Ebbero la sensazione che la nuova ac, trasformata dal nuovo statuto nazionale, animata dagli stimoli del recente Concilio e sollecitata dal nuovo Assistente, potesse rispondere alle loro attese. Si buttarono con entusiasmo nella nuova esperienza religiosa.Il loro cammino di fede venne bruscamente interrotto da un Vescovo autoritario, per molti versi miope ed astioso.Allora non c’era Papa Francesco.“Papa Francesco ha chiesto ai vescovi d’essere meno burocrati e più pastori, di stare in mezzo alla gente e avere addosso l’odore delle pecore, per testimoniare la misericordia di Dio più che la bontà degli accordi politici” (don Antonio Sciortino, Famiglia Cristiana, 31/07/2013). -
Colori, miracoli e ombre di un eroe ciabattino
«Tu (Walter Da Pozzo, n.d.r.) racconti la vita di tuo nonno ciabattino, una vita che, a ben considerarla, non ha niente di straordinario: il protagonista cresce, impara il mestiere, va una volta sola in un bordello, fa la guerra continuando a risuolare le scarpe dei commilitoni, uccide un nemico (un orrore che si porterà sempre dentro), torna a casa, si
sposa, la sua bravura lo porta a poter lavorare per proprio conto, si adegua agli eventi politici, tradisce una volta la moglie (ma in condizioni eccezionali e infine tragiche), comunque vive e sopravvive … Non ci sarebbe molto da raccontare, se tuo nonno e sua moglie Lucia, se il cognato ciclista Totonno e molti altri personaggi che popolano questo libro non avessero, come hai scritto tu stesso, “facce piene di storia”. Ecco, io, alla storia, ci metterei tanto di S maiusco. la. Il ciabattino Alfonso traversa infatti tutta la Storia d’Italia a noi più vicina, all’emigrazione alla prima guerra mondiale, dall’avvento del fascismo alla guerra del ’40, dal dopoguerra all’attentato a Togliatti, e oltre. E la traversa con la sua immutabile faccia di onesto artigiano e con l’immancabile ombrello. E le disgrazie e i lutti famigliari, così come le gioie, sempre sofferti o goduti con estrema dignità, insomma la sua piccola storia personale si intreccia indissolubilmente con la grande Storia del nostro paese». -
Sulle Orme della Sclerosi Multipla. La Pienezza della Vita
Il libro
Sulle Orme della Sclerosi Multipla. La Pienezza della Vita è un libro autobiografico che invita a un viaggio intimo e toccante, dove la sfida della sclerosi multipla diventa un’opportunità per riscoprire la profondità e la bellezza della vita. Con una sensibilità rara, l’autrice racconta come la fede in Dio, unica e potente fonte di speranza, la guidi ogni giorno, rendendo la spiritualità il filo che collega ogni esperienza e incontro. In queste pagine, emerge una donna forte, circondata dall’amore incondizionato della famiglia, degli amici e del suo pubblico, e connessa con la natura e gli animali, compagni di viaggio e simboli di resilienza. Maria è instancabile, trova forza nel sostenere altre donne, racconta la sua malattia nelle scuole, dove insegna il valore della solidarietà e dell’altruismo. Un inno alla vita, un libro che ispira, facendo riflettere su come l’amore, il supporto reciproco e la fede possano trasformare anche le difficoltà in un percorso luminoso. Una lettura per chiunque cerchi forza, speranza e coraggio per andare oltre gli ostacoli.
-
NON MI SENTO TANTO BENE (e forse neanche voi…)
Il libro
L’autore propone una raccolta di aneddoti e pensieri, che sottintendono una critica alla società contemporanea, focalizzando la sua attenzione sul modus operandi degli individui che interagiscono sia nell’ambiente fisico che online. Attraverso una varietà di mezzi espressivi, inclusi versi poetici sia in italiano che in napoletano, l’autore esplora temi quali l’impatto dei social media sul comportamento e sul pensiero umano. Sottolinea l’influenza negativa di tali piattaforme, evidenziando come la ricerca di approvazione virtuale tramite likes e followers, talvolta acquisiti artificialmente, prevalga sull’affermazione delle capacità e dei valori personali, contribuendo così al deterioramento della nostra società. E tutto questo in maniera ironica, quasi satirica. Inoltre, l’opera contempla riflessioni profonde sulla vita, la sofferenza, la perdita e la morte, sondando le profondità dell’esistenza umana. La narrazione si avvale di una varietà di dispositivi letterari, tra cui aforismi, poesie e aneddoti, spesso conditi da una nota di ironia, che conferiscono alla trattazione una ricchezza di sfumature e prospettive.