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    Il riflesso di un arcobaleno sulla Colombaia: Luigi Patalano

    Una semplice “scatola di cartone” può custodire un tesoro: appunti, vecchi giornali, manoscritti, bozze di discorsi, articoli, lettere. Ed è proprio attraverso una scatola che Luigi Patalano — poeta-giornalista e politico di formazione democratico-repubblicana — preserva e tramanda alle generazioni future il proprio pensiero e i suoi valori. Facendo propria la massima del maestro Bovio, “l’utopia di oggi rappresenta la realtà di domani”, Patalano dedica la propria esistenza alla realizzazione della sua utopia ischitana, volta alla realizzazione di una società pacifica dove la cultura domina e regola l’agire umano, rendendo così Ischia simile all’isola-regno descritta da Thomas More. Ponendo a servizio di tutti il suo impegno giornalistico, culturale e politico, il Patalano,  il “venerando amico di tutti, il saggio consigliere di tutti, il gentiluomo per istinto e per tradizione di casato”, come un “arcobaleno”, ha vegliato per circa un secolo su Forio, soprattutto nei momenti più difficili, tanto da costituire una “guida speciale” per la popolazione…

    Ma oltre a questa scatola, alle generazioni future ha lasciato anche un simbolo, un monumento per la civiltà: la Torre della “Colombaia”, arroccata sulle rocce trilitiche del promontorio brunito di Zaro. Una torre bianca che con un inconfondibile stile neogotico, alla pari della Statua della Libertà, rappresenta la “fiaccola della democrazia” volta ad illuminare i popoli lungo il sentiero del rispetto comune.

    10,00
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    BALLA ITALIA 150 buoni motivi per ballare italiano da Trieste in giù

    150 anni di Italia. In piena crisi, bisogna più che mai celebrare. C’è tempo ancora fino al 17 marzo. Ma come festeggiare ancora?

     

    Va bene la ricostruzione storica, perfette le Frecce Tricolori, ok le ricognizioni a Teano, le sfilate in costume garibaldino, le maratone televisive, i saggi, le nuove enciclopedie.

    Ma che Festa d’Italia sarebbe senza un po’ di musica?

    Perchè, a pensarci bene, dopo la Nazionale di Calcio, a unire il Belpaese c’è soprattutto la musica.

    Si dirà: Verdi, Puccini, Caruso… E Mina dove la mettiamo? E Sanremo?

     

    Per ricordare 150 anni d’Italia nel blu dipinto di blu ecco allora Balla Italia, un libro che è anzitutto una compilation, un party book perché l’Italia sia desta, bella e balli la tarantella.

     

    In ordine alfabetico e senza soluzione di continuità, un flash (dance) di 150 canzoni azzurrissime, un po’ di “lenti” e molti “svelti” che, dall’Ottocento a oggi, sono ancora e per sempre capaci di tenere in piedi il Paese. Almeno per danzar!

    Da Arbore a Celentano, da Volare a Fabri Fibra, da Ligabue a Raffaella Carrà, da Carosone a Peppino di Capri, dal Quartetto Cetra alle Kessler, da Vasco Rossi a Battisti, Battiato, Bertè…

    Autori, interpreti, curiosità, collocazione e indicazioni d’uso e… inciuci più o meno attendibili.

     

    Al mixer Ciro Cacciola, giornalista sui generis, che da anni gira i dischi, suoi, della mamma, del bisnonno e dei nipoti, impazzando nei più affollati party napoletani (e non solo) con lo pseudonimo di DJ Cerchietto.

     

    In scaletta, 150 (e più) successi italiani tutti sperimentati sul campo – il dancefloor aka la pista ballo! – con un unico, imprescindibile comun denominatore: l’allegria.

     

    Viva l’Italia, dunque. La Bella Italia. Ergo, signore e signori: Balla Italia!

    10,00
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    Semantica della nutrizione

    Questo libro è un denso scrigno di informazioni distillate da concrete e testate ricerche biochimiche e psicologiche; un percorso inquietante e liberatorio, inoltrato negli occultati meandri del significato della nutrizione, ove si radicano le essenze antropologiche che generano l’estetica fisica e le risposte organiche.

     

    Stefania Miccio

    15,00
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    L’ignorante è schiavo – Ideologia

    Un prezioso saggio di Economia Sociale, Aziendale, Sanitaria che giunge a soluzioni eccezionalmente precorritrici in materia di Cooperazione Internazionale allo sviluppo del Terzo Mondo. L’autore attraversa il suo intenso percorso di vita, la passione per la musica e per la cultura in genere: i suoi amarcord lo vedono insieme a James Senese, insieme al gruppo musicale de “I 4 Con” o vincitore della 19° tappa de “Il Cantagiro” (1964), senza dimenticare il suo maestro Gaetano Patrone che, per primo, gli insegnò quanto l’ignoranza rende schiavi. Dunque, dagli esordi come musicista ai ruoli importanti ricoperti, come Direttore del Personale, Organizzazione e Relazioni Industriali, e come Manager di primo piano nel settore Sanità. Il libro di Francesco Testa invita a ragionare sulla necessità per cui ogni valido Dirigente deve essere innanzitutto un uomo dotato di cultura e dedizione umana e professionale.

    21,00
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    La mia vendetta è l’amore

    Giorgia e Sandro si incontrano, si conoscono e s’innamorano. Entrambi studiano Giurisprudenza  a Napoli e vengono dall’isola di Ischia. Il loro amore, come tanti, cresce di giorno in giorno, tanto che nell’aria si respira già il profumo di un imminente primavera. A volte, però, anche il più odoroso bocciolo di fior d’arancio, se sorpreso da un inaspettata gelata, può essere distrutto…

    10,00
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    Preferisco il teatro

    Il tragico e il comico della vita di ogni giorno rappresentati in quattro pièce teatrali. Le storie si snodano con un ritmo incalzante e denso di colpi di scena. Non raccontano favole, ma mirano ad evidenziare, senza artificio e retorica, gli indiscussi ed eterni valori della vita, in un clima gaio e trasparente dove anche la fantasia ha motivo di esistere. È comunque sempre la vita che parla, insegna ed entra nel teatro per essere restituita al pubblico carica di ironia e di nuove emozioni. Le commedie mettono in risalto “la parte buona della vita”, ma anche l’ombra che, inevitabilmente, la accompagna. Ed ecco che la finzione teatrale perde i suoi impalpabili contorni per tradursi, ancora una volta, nella realtà che ci appartiene con i suoi mille colori e le numerose strade da percorrere. Nel buio della sala, ogni spettatore si riconosce in un volto, in una voce e la finzione diventa realtà, arricchita di nuova luce.

    15,00
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    Duecento e più anni

    A partire dal 1799, anno di nascita di Mosè, si dipana – con lucidità e a volte commozione– la storia dei Bemporad, una famiglia di ebrei giunti in Italia, forse in seguito all’editto del 1492 con cui furono espulsi dalla Spagna i sudditi che rifiutavano di convertirsi al Cristianesimo. Michelangelo, nipote di Mosè, da Pitigliano si trasferisce a Gradoli e si innamora di una ragazza di buona famiglia, ma cattolica. Un matrimonio misto a quei tempi non era visto di buon occhio, ma alla luce delle leggi razziali si dimostrerà di vitale importanza. Alla morte del padre Flaminio entra nel collegio cattolico di Santa Maria a Roma ed è costretto a convertirsi al Cristianesimo. La città eterna trasforma il ragazzo in un vero gagà, ma il prosciugamento del patrimonio dei Bemporad distrugge ogni suo sogno di gioventù e impone a Flaminio di lasciare Roma e gli studi. Si trasferisce allora a Montefiascone dove si sposa, tuttavia la morte della moglie e poco dopo della figlia neonata gli infliggono un altro duro colpo. Flaminio sente la necessità di allontanarsi da quei luoghi resi esecrabili dalla sofferenza e di ritornare nel luogo dei suoi anni più felici: Roma. L’atmosfera stimolante della capitale lo riporta alla vita e gli dona, ancora una volta, l’amore; il fascismo e la guerra, però, tarpano le ali a lui e a un’intera generazione di italiani. Dopotutto la vita è così, un continuo mutare della fortuna, eppure di padre in figlio la storia di una famiglia scorre, irrefrenabile, attraverso le difficoltà del presente verso i sogni dell’avvenire.
    10,00
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    ‘A vennégna

    Pascoli ce lo insegna: esiste in ognuno di noi un fanciullino che, finchè siamo in tenera età, si esprime mediante il nostro corpo, così che si sente un solo palpito, un solo strillare, un solo guaire. Ma dopo il sopravvento della maturità, mentre noi ingrossiamo la voce e volgiamo l’anima verso nuovi interessi, il fanciullino non cresce e continua a far sentire la sua voce ingenua e primigenia, il suo “tinnulo squillo”, suggerendoci quelle emozioni e sensazioni che solo un bimbo può vivere.

    Da Prefazione

    di Marco di Mauro

    10,00
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    Cronaca di un assurdo normale

    Un giorno qualunque il regista Stefano Calvagna, vittima di un tentato omicidio, è arrestato e tradotto in carcere. È l’inizio di un incubo attraverso il quale gli si spalancano le porte di un inferno, tanto lontano dalla propria immaginazione quanto concreto e scioccante. Stefano, in prima persona, dà voce alla sensazione di sradicamento, che è costretto a subire lontano dalla propria famiglia e dal proprio mondo…

    10,00
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    Philogelos – Cuorcontento (con testo greco a fronte)

    Il riso fa buon sangue: lo convalida anche la ricerca scientifica. La “gelotologia”, la neonata disciplina che studia l’utilizzazione del sorriso in funzione terapeutica, sta tentando la scalata al mondo accademico e va imponendo la “geloterapia” (o “risoterapia”); e tanti ospedali, non solo pediatrici, aprono le porte al clown dottore. Eppure non pochi filosofi e religiosi hanno voluto relegare il riso in spazi assai ristretti, se non addirittura metterlo al bando. Fortunatamente l’attrattiva della battuta di spirito è irresistibile e travolgente. Così in ogni tempo e in ogni civiltà attori, scrittori e poeti, oratori, predicatori e politici, sono ricorsi all’umorismo. Il mondo antico greco-romano non ha fatto eccezione; anzi, in quel mondo in cui tanti professionisti dell’humour, buffoni e parassiti, si procuravano da vivere elargendo battute di spirito, ci fu perfino chi volle comporne sistematiche raccolte. Il Philogelos (“L’amante del riso”, “Cuorcontento”) è l’unica raccolta di barzellette e storielle del mondo classico giunta fino a noi: ne comprende circa 265, molte delle quali abbastanza gustose. Vale la pena dargli un’occhiata, anzi varie occhiate: nessuna raccolta di barzellette va letta d’un fiato, tutta di seguito.

    La traduzione presenta anche l’originale testo greco a fronte.

    15,00
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    Ischra

    Snello, pratico manuale di introduzione ad una scienza di ampio respiro e di innegabile interesse culturale e sociale: la genealogia. Rivolto a chiunque desideri cimentarsi in un lavoro contemporaneamente di ricerca attiva ed a contatto diretto con tradizioni e radici, il saggio si articola in una parte strettamente trattatistica sulla storia della genealogia attraverso i secoli ed, in aggiunta, un’appendice ampia ed esemplare che più approfonditamente illustra il modus operandi del genealogista.
    Superando tecnicismi e settorialismi, un volume che promuove valori, quello della tradizione e della ricerca di sé attraverso l’altrui vissuto, essenziali e sicuramente familiari a qualsiasi lettore.
    15,00
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    Io pedalo solo

    Il tredicenne Ronny, animato da un forte desiderio di evasione e di avventura, corre veloce sulla sua bici multiaccessoriata, lasciandosi alle spalle i problemi dei genitori e i loro continui litigi. Il percorso, cominciato come fuga da una realtà ostile – grazie all’incontro con personaggi fervidi di umanità e solidarietà – si trasforma in un viaggio iniziatico, che assume il valore di esperienza salvifica, da cui traspare una lezione morale e concreta per il lettore.

    10,00
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    Piovono barattoli dal cielo

    Un album di delicati ricordi attraverso luoghi, profumi e parole tessuti in una trama che trascina con sé i frammenti della biografia di Pietra, forte e appassionata, intimamente legata alle sue origini. Figlia di una Sicilia povera e stremata, emigra in Belgio con la sua famiglia, poi in Inghilterra con il suo amore: due lunghi viaggi che la allontanano dalla sua amata isola, ma al contempo l’avvicinano a una esistenza migliore, costruita giorno dopo giorno con fatiche e rinunce, opportunità e soddisfazioni. La storia di una donna moderna, intrisa di incontri e struggenti addii, che vede il suo epilogo nel ritorno alla madre Sicilia. Le tracce della memoria, come barattoli piovuti dal cielo, danno a Pietra il coraggio di lottare senza sosta per i suoi sogni. Il racconto di una vita intensa, declinata attraverso la complessa realtà del mondo e dei suoi conflitti, da cui, come un’isola in mezzo al mare, Pietra emerge dalle acque in tutta la sua bellezza.
    10,00
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    Monotremi

    H. 18:45 Milano Centrale – Un treno viaggia nel cuore dell’Italia, attraverso le profondità dell’anima, per svelare la natura vera dei rapporti umani. Sistemati i bagagli, osservati i compagni di viaggio, il viaggiatore riflette – e si perde – sui sentimenti più vitali: amore, odio, amicizia, sesso, affetto. Esiste una definizione per ogni cosa? È possibile inserire tutto in una categoria? Quando furono “scoperti” gli ornitorinchi – animali con il becco che depongono uova e allattano i cuccioli – fu necessario coniare un nuovo ordine: Monotremi. Viaggiando – dopo una sosta alla carrozza ristorante, passato il buio delle gallerie – si scopre che monotremi sono anche alcuni rapporti: indefinibili eppure reali quanto necessari – H. 23:35 Napoli Centrale

    10,00
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    La morte ha bussato alla mia porta

    “Una fragile dama di cristallo, ma con l’anima d’acciaio”. Ecco la descrizione di una donna che, improvvisamente, si ritrova ad affrontare la paura più grande che possa spaventare un essere umano: la morte. Una data, il 10 giugno 2008, fa da spartiacque tra il prima e il dopo. Basta una sola parola – cancro – e in un unico attimo tutto non è più come prima. Un viaggio interiore alla scoperta dell’Io più profondo, un disperato tentativo di attaccamento alla vita di una donna che decide di combattere per sfuggire a una profonda angoscia e alla sensazione di essere sospesa tra la vita e la morte. Non sempre la disperazione spalanca le porte di un abisso. A volte, proprio essa – se ispirata dalla volontà – si trasforma nella più potente risorsa dell’Io.
    12,00
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    Adattiamoci!

    Adattiamoci! non è un’autobiografia in senso proprio di Anna Mazzamauro, anche se lei stessa ne è autrice; né si può definire biografia, seppure si parli della sua vita. In realtà Adattiamoci! offre al lettore molte più sfumature delle caratteristiche e delle qualità di un’attrice, in quanto “è più facile raccontare la propria storia come se fosse una serie di memorie altrui”, nella quale si affidano “il dolore o il godimento a personaggi che li hanno già vissuti”. Attraverso tre pièce teatrali ideate dalla Mazzamauro si scoprono – e si godono – tre personaggi unici e straordinari: “Anna Magnani”, “la Silvani” e “un Pazzo”, protagonista di un racconto di Gogol, “ma con una mutazione che soltanto la mia storia ha provocato”. I buoni attori sono capaci di adattarsi ai personaggi che interpretano, ma solo pochi riescono ad adattare i personaggi alla propria vita.
    10,00
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    Sqpr [Escupir]

    Un venerdì mattina come tanti altri. Napoli è paralizzata dal traffico caotico, Marte Corona, il tipico trentenne solitario e insoddisfatto, attraversa la città affrontando con rassegnazione gli ostacoli del percorso stradale. Appena arriva all’azienda di famiglia, però, si rende conto che quella giornata sarà diversa da tutte le altre: i suoi fratelli gli confessano di aver subìto il ricatto dell’estorsione. È l’inizio di un interminabile finesettimana, in cui la vita mostra la sua faccia più tagliente «e chi desidera emergere finisce per galleggiare come uno sputo tra le onde»…

    13,50
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    La mia generazione dalla A alla Z

    Ogni generazione si caratterizza in un modo diverso e di regola gli adulti, che appartengono alle generazioni passate, non fanno che decretare la smodatezza dei ragazzi: “i giovani d’oggi non hanno più ideali”, “non esistono più le buone maniere” e così via … ma quando è un giovane a passare al vetriolo i suoi coetanei, e se poi questo è anche un comico di talento, il discorso cambia. Il punto di osservazione si sposta da fuori a dentro e da qui si scopre che non emerge un elemento unitario che rappresenti i ragazzi di oggi…

    10,00
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    Il cielo stellato sopra di me

    Il cielo stellato sopra di me è un indispensabile strumento didattico per avvicinare bambini e ragazzi, tra gli 8 e i 12 anni, alla storia della filosofia. Tale approccio, per quanto semplificato, non risulta però banale. Attraverso numerosi esempi, colori ed esercizi, l’autrice conduce per mano i suoi giovani lettori alla scoperta del mondo dei più grandi filosofi di tutti i tempi.

    15,00
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    Di nobili speranze

    A oltre quindici anni dall’inizio della sua esperienza da sindaco di Aversa Lello Ferrara, nella forma del libro-intervista, offre una interpretazione di quel periodo alla luce dei fatti accaduti fino a oggi. Il punto di partenza della riflessione è Aversa, una periferia meridionale, ma sin da subito è chiaro che l’oggetto dell’analisi si estende al tempo della Campania e dell’Italia post-Tangentopoli. Il quinquennio 1993-1998, tempo dell’esperienza comunale di Ferrara, avrebbe realmente potuto attuare e soprattutto stabilizzare a livello nazionale l’auspicato processo di rinnovamento della classe dirigente e della politica, ma tale tentativo – che pure era nell’aria – fallisce. Di fatto la crisi del nostro tempo non riguarda solo una periferia meridionale, ma estende il proprio dominio negativo al Paese intero e si spinge ancora più oltre, fino a svelare la crisi della stessa democrazia. Di nobili speranze è il suo primo libro.
    10,00
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    Piatto freddo

    Da questo momento le donne potranno avvalersi di Piatto Freddo quale prezioso alleato per “difendersi” – è ovvio che le donne non attaccano mai, ma si difendono solo – dagli amati-odiati uomini e il confine tra odio e amore è labile. La vendetta, si sa, è un piatto da gustare freddo, ma attenzione anche gli uomini potranno fruire di queste “confidenze tra donne” per imparare a riconoscere le diaboliche trame ordite – a loro discapito – dal “gentil sesso”. Il diavolo è femmina!

    10,00
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    Corrente alternata

    La corrente alternata è il metodo comunemente usato nelle case per la trasmissione dell’energia elettrica. È l’energia caratterizzata dal susseguirsi arbitrario di alti e bassi, positivo e negativo, destra e sinistra, 1 e 0. È la ruota della felicità e della sofferenza, fortuna e sfortuna, gloria e umiliazione…

    10,00
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    Ho scelto te

    Una sera d’estate Roberta, Alessia e Martina si scatenano in discoteca. Tra sguardi rubati, sorrisi ammiccanti e risate innocenti, Roberta incontra Davide. Tra i due ragazzi si accende, da subito, una scintilla. L’esame di maturità è alle porte, Roberta s’impegna per realizzare il suo sogno di diventare una ballerina, Davide ha un’altra, ma la vita non concede nessuna pausa: si deve scegliere… senza esitazioni. La forza di una complicità esplosiva riuscirà a vincere la stabilità di un rapporto profondo? Da tante generazioni i ragazzi vanno alla ricerca dell’Amore con la A maiuscola, le modalità delle loro scelte cambiano con i tempi, ma alla base rimane sempre la voglia di dire: ho scelto te!

    10,00
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    L’amore sospeso

    Gioventù incatenata. Dall’amore, dagli ideali politici, dalla voglia di rinnovamento, da nuova musica da versare nelle vene per giungere dritta al cuore. Dalla nostalgia, l’erba del ricordo. Zara lo sa bene. Lei, che a dispetto dei suoi vent’anni, conosce il potere della stregoneria, del maledetto specchio di Vincent, delle lacrime di Giuda. Intorno a lei, i suoi coetanei scoprono quanto può far male l’amore…

    10,00
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    Per fare un uomo

    Giulia, affascinata dai racconti di suo nonno Alfonso, decide di ripercorrere insieme a lui le tappe più importanti della sua vita. Sulle orme dei luoghi della giovinezza di Alfonso, sulla scia dei ricordi, la ragazza scopre quanto la vita di uomo – per lei molto speciale, ma “comune” su un piano assoluto – faccia invece parte della Storia. Una scrittura estremamente serena mette a confronto due generazioni, separate non solo dagli anni, ma dall’efferatezza della Seconda Guerra Mondiale, e rivendica, con dolce fermezza, lo straordinario valore della memoria.

    10,00
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    Due Berline Nere

    “Due automobili nere percorrono l’autostrada dirette verso nord. Sono due berline di grossa cilindrata, con i vetri oscurati e dotate di targhe contraffatte”. Così inizia una lunga giornata in cui i destini di personaggi differenti si scontrano in un crescendo di vessazioni e di violenza. Un romanzo breve e dalla struttura perfettamente circolare, attraverso la quale l’autore gioca abilmente con il tema dell’esercizio dell’autorità e con la paradossale inversione dei ruoli. Uno stile narrativo ricco, compatto ed incalzante per una storia che si tinge di toni noir e non lascia presagire alcuna via d’uscita.

    10,00
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    Volevo dirti che ti amo

    Luca è un ragazzo giovane e pieno di vita. Incontra Checca appena diciassettenne e da quel giorno crescono insieme a Salerno, amandosi alla follia. Ma il loro amore si spezza. La vita divide le loro strade. Luca lascia l’Italia e si trasferisce a Miami, Checca decide di studiare a Roma. Dopo due anni, però, Luca torna in Italia per il matrimonio del suo vecchio amico Alex e si stabilisce a Milano, dove torna a pensare a Checca, anche se ad animare i suoi giorni ci sono altre donne. I due ragazzi si incontrano ancora una volta dopo tanto tempo di silenzio. Una composizione di scene piccanti, bollenti, in cui chi vince non è sempre l’amore. Una storia che segna il confine tra amore e sentimento, dove il tradimento è il compagno di sempre. Un sogno che non può finire, una storia già scritta da qualche altra parte. Tutto questo sono solo cinque semplici parole: volevo dirti che ti amo.

    10,00
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    Napoletani si nasce…o quasi

    …nella mia cucina voglio ‘a cappa infiltrante e ‘o piano antiscippo! …se potete lasciatemi un lampionario o almeno un depilante per mia moglie! …Adamo disse: “me-la dai?” …Eva capì: “dai la me-la!” …la donna primitiva: “scopri il fuoco e… corri a spegnerlo!”, nacque così l? Homo Erectus! …papà mi diceva: “vide addò miette ‘e piere!”, ed io: “anche se esco con una stronza non è detto che debba calpestarla!!!”…lei: “eri un maialino e adesso sei un porco!”, lui: “anche tu eri una bella topina…” …ma chi l’ha detto c’a’ munezza è fuorilegge!? Semmai è ‘a legge che è n’a’ munnezza!!!

    10,00
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    Del comunicare e dell’informare

    Un libro non semplice, ma allo stesso tempo didascalico. Scritto con un linguaggio tecnico e accademico. Quello compiuto dall’autore è un esercizio culturale difficile per spiegare la distinzione tra comunicazione e informazione. E, di conseguenza, quale sia la differenziazione di ruolo tra i comunicatori e i giornalisti. Il tutto è arricchito da dotte citazioni di esperti e studiosi. Nel volume è denunciata anche la vera e propria “ignoranza” di tanti amministratori pubblici e altrettanti alti dirigenti delle burocrazie pubbliche in materia, spesso impegnati nella costruzione di fantomatici ed onnicomprensivi uffici di comunicazione, peraltro non previsti dalle norme, a cui tutto è demandato nella più totale confusione. Il lavoro dell’autore serve a prendere atto anche che la legge 150 del 2000 non è riuscita a sciogliere i nodi, a chiarire gli ambiti e le competenze,a far riconoscere e valorizzare – come era nei suoi obiettivi – le professionalità che pure ci sono, e non poche, negli ambiti della Pubblica Amministrazione.

    13,50
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    Napoli posti e personaggi

    L’itinerario, che la Cacòpardo propone, si sviluppa lungo vicoli e piazze, chiese e palazzi, che hanno visto e vissuto la forza della cronaca rispetto alla fragilità di una storia, non sempre probabile e possibile. Il frinire dei mercati, i pianti dei bambini “esposti” alla vita, fanno da controcanto al silenzio dell’amore, della morte, dei misteri appunto, in ampi e austeri palazzi e chiese.Poi intervengono i personaggi a sancire il patto di alleanza tra vita e scrittura, tutti presi dalla voglia di lasciare un segno personale del proprio passaggio in una città che rifiuta, per natura, l’assenza e l’anonimato. I nomi sono tutti significativi e degni di particolare attenzione e amore, soprattutto per la capacità di coniugare cultura e natura, impegno intellettuale e antropologia del quotidiano con una carica indipendente e irregolare.
    (Dalla Prefazione di Francesco D’Episcopo)

    10,00
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    Nisida: natura, arte, valori

    “Nisida natura, arte e valori”, nasce dalla collaborazione tra la direzione dell’Istituto penale per minorenni di Nisida e la Nuova Accademia Ercolanense, con la collaborazione della Fondazione Banco di Napoli per l’assistenza all’infanzia. Il progetto di allestire una mostra  permanente d’arte risponde al bisogno di predisporre percorsi di reintegrazione sociale, attraverso un costante rapporto tra i ragazzi detenuti e la società civile, oltre che alla imprescindibile necessità di allacciare un dialogo con i minori deviati.

    90,00
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    Una piccola donna fra due millenni (1916-200?)

    Alle soglie dei 90 anni, più che fieramente portati, Marcella De Marchis Rossellini ripercorre, con i toni del ricordo, della favola e del diario, la sua vicenda di vita: dall’incontro con Roberto Rossellini ai rapporti con i più celebri nomi del cinema italiano e straniero, attraversando i momenti storici più significativi vissuti durante un’esistenza così lunga, ricca e soprattutto intensa. I frammenti del racconto dell’autrice scorrono come fotogrammi di un film avvincente: leggendo, è come assistere ad una sequenza di scene delle quali il lettore riesce a percepire gli odori, a vedere i colori, a carpire sinanche le sensazioni. In una forma sempre diretta, schietta, che anche nella rievocazione non accetta la facile lusinga della retorica, si susseguono le immagini della chiesetta di Palo (dove la scrittrice sposò Rossellini), i primi tempi del loro amore, i sogni e l’aspirazione di crescere in fretta, i momenti atroci e terribili della Guerra, la caduta del fascismo, il ritorno a Roma e, finalmente, l’inizio delle riprese del celeberrimo Roma, città aperta. Il confronto tra passato e presente, il rapporto moglie/marito, la folgorante carriera del regista, i figli, la morte prematura del primogenito, la fine, dopo non molto, del matrimonio, gli altri rapporti del regista, l’incontro con Anna Magnani, il matrimonio con Ingrid Bergman, i viaggi e le relazioni con il magico mondo del cinema scorrono di pari passo con la realizzazione di capolavori del neorealismo, da Paisà a La vispa Teresa, sino alla morte di Rossellini nel 1977. Ma il resoconto dell’autrice prosegue, tra aneddoti ed esperienze le più varie, sino a immaginare, con una punta di brillante ironia, il suo stesso funerale, messo in scena per finta e con l’augurio di poter “concludere la propria vita regalando a tutti un ultimo sorriso”. Come scrive Carlo Lizzani: “Molti episodi, molti personaggi raccontati in questo libro contribuiranno a tener vivo per le giovani generazioni il ricordo di una stagione artistica straordinaria. Non c’è futuro senza memoria. Grazie Marcellina. E altri novant’anni!”
    10,00
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    Coop-etition

     

    L’Autore offre una guida pratica per conoscere il mercato australiano con tutte le sue opportunità a quegli operatori che desiderino intraprendere lì una nuova attività. Attraverso una analisi dei settori economici e delle best practices vengono evidenziati i fattori strategici per una internazionalizzazione vincente. Vengono approfonditi il sistema produttivo e distributivo australiano e in particolar modo il settore agroalimentare e manifatturiero. Vengono esaminati, inoltre, tutti i possibili interscambi relativi a Turismo, Ricerca e Sviluppo, Information & Communication Technology, indicando i criteri metodologici che, attraverso il Fattore 4, possano far raddoppiare le opportunità e dimezzare i rischi nel confronto internazionale. Attraverso un’abbondante offerta di grafici e statistiche l’Autore fotografa il complesso delle relazioni australiane con il mondo, l’Europa, l’Italia e in particolare la Campania, per accompagnare l’operatore in un mercato che, oltre ad offrire delle interessanti opportunità, può anche essere una strategica ed eccellente piattaforma economica per il sempre più interessante continente asiatico.

    10,00
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    Matilde Serao a Eleonora Duse. Lettere

    Matilde Serao ed Eleonora Duse. Due amiche, due donne, ma anche due figure storiche importanti che hanno segnato entrambe, pur se in maniera diversa, lo scenario culturale e sociale di uno scorcio del primo Novecento. E Matilde Tortora, consapevole del rilievo che tali personaggi ebbero nella vicenda culturale italiana del secolo scorso, ha deciso di riportare, indagare e travasare sulla pagina scritta quest’incontro spirituale, umano, oltre che letterario. Lo ha fatto proprio tramite altre pagine vergate: la fitta corrispondenza tra le due donne, documenti significativi e testimonianza veritiera di un legame profondo che si andò instaurando nell’arco del primo ventennio del Novecento. La perizia filologica con cui la Tortora ha compiuto questa ricostruzione va di pari passo con una ricerca storica caparbia e attenta, ma sempre rispettosa e fedele. E se l’esito di tutto ciò è rappresentato dagli aspetti, per così dire, “istituzionali” delle due figure, la curiositas che ha accompagnato l’indagine è riuscita a far emergere anche il lato più autentico e privato della Serao e della Duse, messe a confronto tra loro e in relazione all’evolvere di un’epoca. Una scambio di missive, molto probabilmente solo un’esigua parte, quella rimasta, che si muove, toccando gli estremi della confessione muliebre e dell’intimità di un affetto sincero, da un parte, e quelli della lucida coscienza del momento storico vissuto e di una sua acuta critica, dall’altra. Ed è così che nelle epistole tornano numerosi ed energici interrogativi, nonché l’aurorale tema di una rinascita personale e professionale, condivisa sia dalla giornalista che dall’attrice.
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    Le guerre di Dadà

    Dada e le sue guerre. Con mano sapiente ed amore profondo per la sua terra, l’autrice ripercorre le tappe della sua infanzia. Rie-voca gli anni della sua formazione, avvenuta in un contesto di lavoro in cui s’intrecciano memorie, racconti di famiglia, aneddoti, usi e costumi della terra visitata da Goethe, Stendhal, Dumas padre, che aveva conosciuto il massimo splendore nella seconda metà del Settecento. sorprendente e straordinario come Dada bambina soffra sulla sua pelle l’ultimo conflitto mondiale, sempre pronta ad accogliere i lati positivi di ogni situazione per uscirne pi forte e vitale che mai. Questa bambina ci d dei messaggi molto attuali: la sua guerra per vivere la sua arte nell’industria di famiglia e l’opposizione del padre che non la vuole perché femmina. Come non commuoversi di fronte alla famiglia milanese della madre che la considera di razza inferiore perché terrona. Grazie al suo dialogo con Dio e alla sua positivista Dada riesce a superare tutto, tanto da essere considerata speciale, diversa, e quindi non compresa. Rinuncia al principe azzurro perché per lei l’amore conoscenza reciproca, affinità e accoglimento totale. Certamente fu un angelo a farle incontrare ad Amalfi l’Amore, l’uomo della sua vita che aveva queste capacità.
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    Il restauro dei Papiri dell’Universita’ di Liegi

    La piccola Collezione di papiri greci e copti dell’Università di Liegi (20 papiri) fu acquistata al Cairo nel febbraio del 1954 dal papirologo belga P. Mertens, docente di Papirologia presso questo Ateneo, per scopi sostanzialmente didattici. Essa è custodita al Centre de Documentation de Papyrologie Littéraire (CEDOPAL) della medesima Università, Istituzione cardine nell’àmbito degli Studi Papirologici Internazionali, soprattutto letterari. I papiri, che avevano ricevuto una sistemazione provvisoria in un’epoca in cui le tecniche specifiche di trattamento e restauro erano ancora poco note, si erano notevolmente deteriorati e rischiavano un danneggiamento ancor più cospicuo ed irreversibile. Su invito di M.H. Marganne, Direttrice del CEDOPAL, nel giugno 2004 un’équipe di studiosi del Centro di Studi Papirologici, guidata dal Prof. M. Capasso, ha restaurato i preziosi documenti, con l’applicazione di tecniche moderne, non invasive, che hanno comportato da un lato un miglioramento dei papiri sul piano materiale e dall’altro una valorizzazione dei testi da essi restituiti, che sono divenuti più leggibili. L’intervento si è svolto nel segno di una pluriennale e preziosa collaborazione tra il CEDOPAL ed il Centro di Studi Papirologici dell’Università di Lecce.

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