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    Epomeo, figlio di Agarthi

    15,00

    Cosa si cela nelle terre di Ischia? Da dove sorgono i bagliori che ne solcano il cielo? Perché gli anziani consigliano di evitare i boschi e i pendii del monte Epomeo? Un’appassionata testimonianza, ricca di episodi, molti dei quali vissuti in prima persona dall’autore stesso, nell’instancabile ricerca della presenza di alieni sull’isola. Il saggio è supportato da un’analisi meticolosa delle fonti e delle testimonianze, nonché da numerose citazioni di racconti mitologici e di leggende folkloristiche sulle “presenze” che animano i boschi e le colline ischitane.

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    Profili di parole napoletane e italiane

    15,00

    Molte parole hanno una lunga storia alle spalle. Tanti anni fa, durante i tornei cavallereschi, le dame donavano ai loro campioni, quale segno di ammirazione, una manica del loro vestito. In francese, queste maniche si chiamarono manches honorables, cioè maniche d’onore. Dal francese il termine manche, trasferito in Italia, divenne “mancia”, che inizialmente significava proprio regalo. Poi, man mano, questo regalo è decaduto, e da un bel dono è stato declassato a una piccola ricompensa, che si dà a chi ci fa un servizio. L’autore spera che al lettore che sta dando una scorsa a questa breve presentazione, piaccia l’esempio riportato, che rappresenta un po’ il leitmotiv di questo libro, col quale ha trattato alcune parole napoletane ed italiane, spesso rivisitandone l’etimologia e riportando gli aneddoti e le curiose storielle ad esse legate.

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    Un mistico ribelle

    15,00

    Letteratura e teologia, ragione e sentimento, fede e critica, immanenza e trascendenza. Sono solo alcune delle duplici matrici, ma anche chiavi interpretative, del pensiero e della scrittura di Guido Morselli, nel suo incontro col divino, con un Dio assurdo nella sua convivenza con il male; che è male dell’uomo, dell’umanità, del mondo. È il doloroso enigma di un intellettuale postumo e insieme attento al suo tempo, lettore onnivoro, autore ‘contro’, autore del dissenso, che «ha incastrato nell’anima il problema di Dio». Un problema tutto umano, concreto, tangibile. È questo il punto di partenza di un percorso in cerca di un senso. Percorso teologico, ma anche di scrittura. Per una a-teologia in forma di racconto. Il testo offre il primo studio sul Morselli a-teologo, o controteologo che abbracci l’intera parabola dell’Autore. In questa prospettiva, attraversa testi editi e inediti, privati e pubblici, saggistica e narrativa, cercando le immagini, le forme, i modi della scrittura di fede. Ed offre in lettura l’ultimo grande saggio a-teologico, inedito, Teologia in crisi, steso in un significativo 1968 e conservato oggi nel Fondo Morselli del Centro sulla tradizione manoscritta degli autori moderni e contemporanei dell’Università degli Studi di Pavia.

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    Come il bambino

    15,00

    Il lettore che George MacDonald delinea non ha età: è come il bambino, ingenuo e puro di cuore, il quale grande o piccolo che sia, legge e rilegge, racconta e riformula, le fiabe che, come lucciole «ora lampeggiano, ora sono spente, ma possono lampeggiare ancora. Afferrate da una mano che non le ama, diverranno brutte cose insignificanti, che non possono né lampeggiare né volare». In Come il bambino. George MacDonald scrittore crossover, oltre a riflettere sul perché gli adulti leggono libri per il pubblico giovanile, sul perché uno scrittore si rivolge ai bambini e agli adolescenti e agli adulti in maniera quasi interscambiabile, pone particolare attenzione alla posizione significativa dell’autore vittoriano nella letteratura di scavalco, crossover, che ha una lunga cross-generational history e che viene sicuramente arricchita, in senso critico, dal pensiero dello scrittore sul lettore ideale, childlike.

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    Il tesoro di Don Scipione

    15,00

    Falliti i modi carbonari del 1820-’21 a Napoli, la bellissima moglie del barone don Giacomo lo convince ad abbandonare la capitale del regno borbonico, per ritornare nel loro amato Cilento, dove poter far crescere nei loro vasti possedimenti l’unico figlio, Scipione. Costui, figlio di un barone “rivoluzionario”, amorevole e comprensivo nei confronti degli umili, non potrà restare a guardare durante i moti rivoluzionari scoppiati nel 1828 per chiedere la Costituzione al re Francesco I. La vita di questa nobile famiglia ne sarà sconvolta e gli anni passeranno scanditi da fughe, morti violente, scomparse dolorose, fino a quando tutto sarà sistemato grazie al “tesoro di don Scipione”.

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    Camper tour

    15,00
    Diario di bordo di un’avventura straordinaria in giro per tre continenti: in Croazia nel 1991, in Grecia tra il 1992 ed il 1993, in Svizzera nel 1997, tra gli scenari mozzafiato della Norvegia nel 1998; dal 2000 al 2004 l’autore è in pellegrinaggio sul Camino de Santiago, poi in viaggio per buona parte del Regno Unito, subito dopo coinvolto nella toccante esperienza dei campi nazisti di Auschwitz e Birkenau, poi Italia peninsulare, Paesi Bassi e Serbia; nel 2005 tocca alla Baviera e poi – giungendo cronologicamente ad un passato più prossimo – Tunisia, Marocco, Austria e a spasso per un’ex U.R.S.S. tutta da scoprire. Poi Siria, Giordania e Israele nel 2010, Sicilia ed ancora Normandia e Bretagna.
    Quasi venticinque anni di viaggio, di confronto con luoghi e culture e, soprattutto, di esperienze on the road.
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    Just job

    15,00
    Colto, raffinato Bildungsroman in cui la degradante, drammatica esperienza della perdita del posto di lavoro – e consequenzialmente di routine ed affetti – si tramuta in pretesto per una sorta di ricostruzione dell’Io, di riflessione su se stessi e, dunque, di rinascita.
    Marcello Doni è un ancora attraente uomo di mezza età; ha perso il lavoro, e con esso anche famiglia ed amici: la struttura stessa del proprio vivere quotidiano. Solo attraverso il legame col saggio pescatore Lucio, il fortuito incontro con la giovane Federica e, soprattutto, la loro comune passione per arte e poesia, riuscirà a riprendere in mano le fila della propria esistenza.
    Sullo sfondo di una Genova marittima, un protagonista che trova nella crisi – quella personale e, più generalmente, quella economica e sociale contemporanea – il proprio punto di rottura. E di svolta.
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    Cara Lucia

    15,00

    Toccante, intensa saga familiare. La storia di Lucia e Tommaso, emigrati napoletani in America, e del loro vissuto fatto di speranze, sconfitte e successi. Una vicenda che, per immagini come in un film, è raccontata al lettore con i toni veraci e nostalgici di un addio. Una fetta di Napoli ed insieme uno stralcio d’America, quindi, attraverso gli occhi di italoamericani col cuore diviso: contemporaneamente volto al loro futuro negli usa e distrutto dalla nostalgia per Napoli.
    Un volume intimamente umano, dai toni letteralmente elevati perché veri, senza manierismi, che pare voglia suggerire al lettore che casa non è necessariamente un luogo fisico, ma il luogo del cuore.

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    MARIUCCIA

    15,00

    Con Mariuccia, la scrittrice, attraverso un racconto generazionale di chiara ispirazione verghiana, ripercorre i momenti salienti della vita di Maria Teresa Lippola.
    Nata da mamma Rosa e papà Salvatore, Maria Teresa Lippola, detta Mariuccia, all’età di diciannove anni convola a nozze con Andrea Gargiulo. Nonostante la numerosa prole, tredici figli di cui alcuni morti in giovane età, Mariuccia riesce a sostenere e affiancare suo marito Andrea nelle numerose attività svolte durante tutta la sua vita: dai trasporti alle pompe funebri, dalla gestione di un caseificio all’apertura di una pizzeria.
    Il racconto delle vicissitudini – amori, delusioni, lutti e difficoltà economiche – che la famiglia Gargiulo si ritrova ad affrontare si dispiega dagli anni Trenta ai giorni nostri, tra la provincia di Napoli e il quartiere Little Italy a New York. Mariuccia è senza dubbio il principale riferimento per tutti i componenti della famiglia; ma allo stesso tempo la sua presenza risulta essere ingombrante. Lo spirito di abnegazione dei suoi figli non fa che rafforzare il suo ruolo di matriarca.

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    Storia di una famiglia

    15,00

    Alzando gli occhi, intravedo nella lontananza un lembo di terra, tutto nostro: lapidi in pietra, la pietra, che qui abbonda ed ha le sfumature grigie del cielo imbronciato. Ultima dimora di coloro che ho amato, ai quali appartengo per un caso fortuito e fortunato, perché altro non è la nostra nascita.

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    Viktòria

    15,00

    Tra le fredde montagne dell’Ungheria, sorge un antico convento. Qui, tra testi sacri e misteri, si forma il giovane Nataniele, discepolo di Padre Jòzsef. Ignaro della realtà al di fuori delle mura, Nataniele viene inviato in missione dal maestro, in qualità di cronista e sacerdote di una compagine di cavalieri. Sarà così catapultato in un mondo dove nulla è come sembra, popolato da creature ultraterrene, malefici e traditori. Sullo sfondo di un’epica battaglia tra armate cristiane e turchi invasori, Nataniele conoscerà Viktòria, emblema sovversivo della crudeltà degli uomini. Da questo incontro la sua vita cambierà per sempre e imparerà che, per avere giustizia, dovrà cercare a fondo le verità messe a tacere.

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    Stralci di vita

    15,00

    Il testo coglie un tratto controverso nei lineamenti delle nuove generazioni,
    ovvero il modo in cui il perenne stato di crisi e lacerazione interiore
    sia indissolubilmente fuso al senso della bellezza e dell’amore per
    il mondo esteriore. È così che prendono forma i ritratti dei protagonisti
    che tanto bene rappresentano gli slanci coraggiosi, i vizi e le contraddizioni
    del tempo e del contesto nel quale sono immersi, in tutta la splendida
    imperfezione che, da sempre e in ogni luogo, caratterizza l’agire
    umano. Gennaro Conte firma un testo che vede il destino, la libertà ed
    il senso di smarrimento rappresentare il fondale nel quale questi giovani
    si muovono come un banco di pesci trascinati dalla corrente, realistici,
    irrisolti e con una storia da raccontare.