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SALE E SUDORE
Il libro
Dieci racconti, dieci esperienze con un unico intermediario: il mare. L’oralità si fa strada tra pagine di inchiostro, cercando di trasmettere il vissuto di questi uomini e queste donne che nel mare hanno visto speranza, serenità, ma anche morte e disperazione. Questa distesa di acqua salata, così misteriosa e attraente agli occhi dell’uomo, si presenta con due facce, e spetta a questi uomini oggi raccontarle, attraverso le loro storie fatte di emozioni, vita, morte, sale e sudore.
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Una vita sospesa
Il libro
Una vita sospesa è un intreccio elaborato che propone un singolare modello di narrazione, che spesso sconfina nel soliloquio, vera cifra distintiva di un’opera che mette al centro le dinamiche familiari durante il periodo della pandemia da Covid-19. Il realismo narrativo e la vivacità dei personaggi della prima parte lasciano spazio a una seconda fase che riprende la formula diaristica, efficacemente introdotta per riportare l’evoluzione dell’andamento del virus e le ripercussioni sociali ed emotivo-psicologiche. Una spiccata sensibilità artistica e un frizzante piglio narrativo permettono all’autrice di aprire ampi excursus di carattere riflessivo su tematiche esistenziali intorno alle quali si sviluppano considerazioni talvolta filosofiche. Non mancano, poi, inattesi agganci con una dimensione più genuina e verace, come quella evocata dal dialetto napoletano. L’epilogo è sorprendente, ma resta coerente con l’approccio fiducioso che l’autrice conferisce a tutta l’opera, cui affida, tramite il racconto della nascita del nipote Biagio, la positività di un messaggio che va oltre i limiti della sofferenza umana.
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Una vita condivisa e altro
Il libro
Raul e Klauas, protagonisti di questo racconto, due personalità diverse che percorrono le fasi della loro vita dalla nascita all’età adulta. Iris, la narratrice, si immergerà in un viaggio che esplorerà le città più importanti dell’America, dalla grande Mela alla capitale di Washington e attraverso la sua esperienza, il lettore potrà avventurarsi e conoscere le bellezze del mondo.
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L’eco del passato. Scommessa sul futuro
Il libro
Le mille vite di Gaspare Bassi fuse in un’unica autobiografia dai risvolti toccanti. Tutto inizia per caso e un consiglio di un amico si traduce in un romanzo di una vita in cui l’amore, il rigore professionale e un profondo spessore morale regnano sovrani. Dopo l’infanzia felice a Pietramelara e il trasferimento a Rimini e poi a Salerno, Gaspare approda alla “stanza numero 74” del Collegio universitario Miranda, per intraprendere quella che si rivelerà una brillante carriera universitaria e, poi, professionale. Al coronamento del sogno di diventare medico, si accompagnerà il matrimonio con la dolce Antonella, da cui nasceranno tre figli ai quali dedicherà grande affetto. L’eco del passato non è solo il racconto di un Primario di Chirurgia, ma è soprattutto la storia di un marito innamorato, un padre attento e un uomo empatico con i suoi pazienti, in molti dei quali ha lasciato un’impronta indelebile come medico e, prima di tutto, come persona.
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Voci da Pian dell’Oro
Il libro
Vivere vuol dire fare esperienze, avere il coraggio di mettersi in gioco con gli altri e seguire il ritmo della natura. Significa anche essere capaci di crescere, trovare il proprio respiro, scoprire i talenti, coltivarli e poter seminare più umanità nel mondo. Il cammino delle donne di Pian dell’Oro può rappresentare un modello. Le loro voci sono un caleidoscopio di vita.
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Eravamo liberi
Il libro
Sono gli anni della soluzione finale del problema indiano. Chumani, figlia del popolo Oglala, cresce nel sangue e nel dolore. La scoperta dell’oro nelle Black Hills è la fine della libertà per il popolo Sioux. La speranza è la fuga, in Canada, accompagnata dagli affetti della sua vita: la sua amica del cuore, Stella che Balla, suo fratello, suo figlio, il caro amico Dolce Vento, il suo sposo Cavallo che Scalcia. È una breve illusione; riportata in America, Chumani è di nuovo in fuga. Chumani e il suo popolo, pietre rotolanti in un baratro profondo come l’infinito.
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Racconti europei di fate e d’acqua
Il libro
Il libro, realizzato nell’ambito del progetto “Living in Europe: on highlands and lowlands”, è il risultato della cooperazione fra la scuola primaria di Lodi Vecchio, la scuola danese di Nysted, la scuola tedesca di Elz e le scuole olandesi di Koudum, Molkwerum, Stavoren e Workum. È una raccolta di leggende e racconti popolari, rielaborati dai bambini, che parlano di fate, d’acqua, di montagne e di profondità marine. Le illustrazioni sono state pensate e disegnate dai bambini coinvolti nel progetto. Loro stessi hanno scelto di lasciarle in bianco e nero, per consentire ai compagni più piccoli di colorarle. In questa versione italiana ogni racconto viene presentato dapprima in italiano con le illustrazioni, poi in inglese e successivamente nella lingua originale. Il progetto “Living in Europe: on highlands and lowlands” ha ottenuto:
− il primo premio al concorso europeo eLearning Awards 2006, organizzato da European Schoolnet;
− il primo premio nella categoria e-learning al concorso eContent Award 2007, organizzato dal Politecnico di Milano e da Medici Framework;
− il premio del Presidente della Repubblica al Global Junior Challenge 2007, organizzato dal Comune di Roma con il patrocinio del Presidente della Repubblica;
− il premio Poste Italiane al Global Junior Challenge 2007, organizzato dal Comune di Roma con il patrocinio del Presidente della Repubblica.
Hanno collaborato alla realizzazione del libro
Nysted Skole, Nysted (Danimarca): ins. Eva Carstensen.
Erlenbach Schule, Elz (Germania): ins. Diana Heckl.
Istituto Comprensivo “A. Gramsci“, Lodi Vecchio (Italia): ins. Francesco Zanaboni, ins. Alessandra Coppoli, ins. Maria Luisa Bosi.
School‘t Swannenêst, Molkwerum (Olanda): ins. Kitty Bruno Franse.
School De Skutslús, Stavoren (Olanda): ins. Klaske de Vries.
School It Finster, Workum (Olanda): ins. Anita Tepsta.
School it Grovestinshôf, Koudum (Olanda): ins. Tonny Fabriek.
www.europe4kids.it è il sito web del progetto
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Volevo solo tornare a casa
Il libro
ll libro è una raccolta corale coraggiosa, lucida e toccante di racconti di alcuni familiari delle vittime Covid-19 coordinati per mezzo del comitato nazionale familiari delle vittime “Covid”. Una serie di racconti che sono ben lontani dall’ “andrà tutto bene” scritto sulle lenzuola esposte durante il periodo pandemico sui balconi delle abitazioni e in ogni dove. Volevano tornare a casa, ma è stato negato loro il diritto a decidere della propria Vita gestita, in quel frangente, da persone senza anima e ubbidienti a quelle che venivano presentate come raccomandazioni emanate a mo’ di protocolli dai burocrati politici e tecnico-scientifici. Raccomandazioni funeste che hanno penalizzato i figli, le madri, i padri, i mariti, le mogli, i nonni della nostra Nazione. Chi ha agito in scienza e in coscienza ed empatia ha fatto la differenza. I dubbi che non si sia fatto di tutto per salvare chi si scopriva positivo al tampone e si trovava a doversi confrontare col SSN, sono via via diventati tormento per i familiari delle vittime Covid che hanno scritto le pagine del libro e della storia. Gli autori ci accompagnano nel periodo più buio della loro esistenza, mettendo al servizio dei lettori la scomoda testimonianza di chi ha vissuto una realtà dolorosissima e deve fare i conti con un inquietante e costante interrogativo: “Ho sbagliato a fidarmi?”.
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Punto di svolta
Il libro
Francesco Serrani è di origini borghesi e insegna con passione in un liceo. Ormai prossimo ai cinquant’anni, attraverso ripetuti flashback riavvolge il nastro della sua vita, facendo riemergere alcuni episodi dei tumultuosi anni ’70, che lo hanno visto protagonista insieme ai suoi amici, e che sembrano bussare alla sua porta carichi di interrogativi che lo turbano. Ne segue, così, un’autoanalisi volta quasi a restituire identità a pensieri e sentimenti sconnessi o poco decifrabili. Dentro questa tana di indolenza egli riadatta il lavoro, gli interessi per il jazz e per la poesia, le confuse ambizioni e l’istintiva avversione verso il bilanciamento tra pulsioni e limite, avversione che contamina di ambiguità anche il rapporto con il figlio Luca e la sua compagna Sara, con la quale il non detto è pietra angolare. Gli stralci di ricordi, che si alternano alla quotidianità, sono accomunati dal fil rouge dell’amicizia con Piero, rapporto che si irrobustisce nel tempo, e dove l’iniziale diffidenza generata dalle diverse origini si tramuta in un equilibrio relazionale quasi perfetto. Alessandro Antonaia firma un romanzo che, sullo sfondo delle piazze pullulanti di vigorose passioni e di nebbiosi traguardi, delinea una moltitudine di distinti profili psicologici ricchi di affascinanti e contraddittorie sfaccettature.
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NON MI SENTO TANTO BENE (e forse neanche voi…)
Il libro
L’autore propone una raccolta di aneddoti e pensieri, che sottintendono una critica alla società contemporanea, focalizzando la sua attenzione sul modus operandi degli individui che interagiscono sia nell’ambiente fisico che online. Attraverso una varietà di mezzi espressivi, inclusi versi poetici sia in italiano che in napoletano, l’autore esplora temi quali l’impatto dei social media sul comportamento e sul pensiero umano. Sottolinea l’influenza negativa di tali piattaforme, evidenziando come la ricerca di approvazione virtuale tramite likes e followers, talvolta acquisiti artificialmente, prevalga sull’affermazione delle capacità e dei valori personali, contribuendo così al deterioramento della nostra società. E tutto questo in maniera ironica, quasi satirica. Inoltre, l’opera contempla riflessioni profonde sulla vita, la sofferenza, la perdita e la morte, sondando le profondità dell’esistenza umana. La narrazione si avvale di una varietà di dispositivi letterari, tra cui aforismi, poesie e aneddoti, spesso conditi da una nota di ironia, che conferiscono alla trattazione una ricchezza di sfumature e prospettive.
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Incomprensioni
Il libro
Roberto de Tilla, presidente dell’associazione “Forum della cultura cristiana”, raccoglie tra le sue Incomprensioni, pensieri generati da situazioni vissute nella sua vita; il focus è relativo al periodo attraversato dal pianeta, con l’epidemia da Covid-19. Il suo lavoro è una raccolta di idee e parole, pensieri, alcuni dei quali esposti durante i convegni del Forum, di un uomo colto e religioso che affronta tematiche delicate con saggezza ma, al contempo, modernità, dimostrando di riuscire a seguire lo scorrere del tempo, mantenendo ben saldi gli antichi valori. È un flusso. Un flusso di espressioni del sé, relazionate al mondo, a Dio, alla società e all’economia… è una costante e continua espressione di intelligenza sostenuta da un affascinante bagaglio culturale. Citazioni di grandi opere, riferimenti biblici, articoli, film e musica contornano, infatti, tale scenario intellettuale.
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Graffi e Scintille
Il libro
“Graffi” e “Scintille” sono due accadimenti che si somigliano, il primo ti lascia sulla pelle tutte le ferite inferte, dall’unghia del tempo, e il secondo è esplosione di gioia, piccole perle, a formare un diadema in bilico tra il Ricordo – che non è mai un rimpianto – e il Quotidiano – che, a una certa età, diviene stupore e ricchezza. Comunque sulla pelle resta tutta la geografia del tuo personalissimo viaggio. Il linguaggio utilizzato in questa silloge è subordinato a un intimo principio etico, come se il mondo perdesse le sue certezze e le “sopportasse”, non come sventure ma come semplici “pietre d’inciampo”.
Dalla Prefazione di Susanna Mangiavacchi
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Cronache di disordine
Il libro
L’autore, Antonio Bifano, raccoglie appunti di vita nella sua prima opera Cronache di disordine. Per quanto complesso e contorto il significato di “esistenza”, chi scrive riesce a trasmettere al lettore una sua personale visione di stralci di esperienza, vissuto, emozioni… dalla morte all’amore, dal disagio alla speranza, dalla malinconia alla passione, il testo trascinerà chi legge all’interno di un viaggio personale che, nonostante racchiuda l’emotività dell’autore, non è del tutto svelato… rimane sospeso, incita all’immedesimazione e alla riflessione. Un flusso di coscienza descrittivo e dettagliato da cui il lettore si sentirà, inevitabilmente, trainato.
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QUARANTOTTO
Il libro
Cos’è il “quarantotto” per i napoletani! Certamente non solo “’O muorto che parla” da giocare al lotto, ma rappresenta quel 1848, momento storico di profondo sconvolgimento politico che riguarderà non soltanto Napoli ma l’intera Europa. Gli avvenimenti successivi e conseguenziali porteranno al disfacimento del Regno delle due Sicilie non solo come entità politica ma anche come realtà finanziaria. I successivi anni d’Unità d’Italia fecero conoscere al Sud un fenomeno noto, fino ad allora, solo al Nord: l’emigrazione! Un “Quarantotto” fu per i marsicani il prosciugamento del lago Fucino, capace di sconvolgere l’ambiente naturale climatico. E, ancora, liberarsi dal vassallaggio con l’Eccellentissima Casa Torlonia e passare ad una democrazia terriera. I protagonisti di questo nuovo viaggio senza tempo vivranno questi momenti storici: Nicola, pronto al sacrificio per i suoi ideali di libertà, Tommaso coinvolto suo malgrado in tristi avvenimenti. E Graziella immersa nel bel mondo di paillettes e lustrini ed Elisabetta vittima di un matrimonio “bianco”.
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CAMMINARE, SEMPRE!
Il libro
L’idea formulata dall’autore in questo saggio riguarda la possibilità di costruirsi una personale visione del mondo, mettendo in movimento il corpo e la mente. Non conta solo la strada da percorrere, ma anche ciò che abbiamo lasciato alle spalle, parte irrinunciabile della nostra esistenza, lo zaino della nostra memoria. Possiamo sempre scegliere liberamente la meta negli infiniti bivi della vita? Forse no, ma possiamo rendere libera quella necessità, percorrendo stoicamente il sentiero che abbiamo dinanzi anche se non ne conosciamo la destinazione. In questo breve “manuale d’uso” ogni capitolo può essere letto in senso letterale e simbolico, perché si cammina con le gambe, ma anche con la mente, con il corpo e con lo spirito, con la volontà e il desiderio, in compagnia di un dolore o con la gioia nel cuore. L’importante è camminare, sempre!
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L’equilibrio indifeso
Il libro
Stazione di Firenze, venerdì pomeriggio. Roberto trattiene la porta di un treno in partenza, una ragazza corre a perdifiato, lo abbraccia, gli sussurra: “Mi hai salvato la vita”. Nasce tra i due un amore selvatico, delicato, quasi onirico. All’improvviso, però, Anna ha una crisi violenta, scompare nel nulla e Roberto apprende verità sorprendenti che non riesce a gestire. Chi è veramente Anna? E cosa resta di un amore senza la verità? Una storia di disequilibri perfetti, di errori, ripensamenti e pazzie, e di quanto amore occorre per tentare di guarirsi.
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Per mano dell’uomo
Il libro
Capri, 2019. Stefania, giovane e brillante imprenditrice napoletana, decide di porre fine al suo matrimonio costringendo Lorenzo, il suo amante, a eliminare suo marito, un noto farmacista dell’isola. Stanco di un rapporto divenuto oramai tossico e compromettente, Lorenzo l’asseconda in questo folle piano, ma qualcosa di inatteso scuote le coscienze delle persone coinvolte. Torna l’ispettore Marco Lombardo che si ritroverà nuovamente catapultato in una situazione complessa e ambigua, impegnato sia a riappacificarsi con il proprio passato, sia a mettere a nudo le debolezze e le malvagità dell’animo umano.
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L’amore che non accade
Il libro
Il romanzo, di chiara natura introspettiva, si dipana rispondendo a tutte le caratteristiche di un’opera di narrativa dove la riflessione interiore del protagonista prevale sullo svolgimento dei fatti, che gli presentano prove continue di maturazione da affrontare, quali il rapporto con il mondo degli adulti, il primo amore spesso non corrisposto o un cambiamento radicale quale un trasferimento. L’autrice offre squarci di mondi interiori, le cui sfide richiedono il coraggio di attraversare e superare l’irrisolto che spesso abita il cuore dell’uomo.
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Il mistero della montagna
Il libro
Agli inizi degli anni Novanta, in un piccolo paese di montagna, un bambino scompare nel nulla mentre passeggia con i genitori. Gli inquirenti cominciano a seguire il caso, non si danno una spiegazione. Mistero fitto. Dopo giorni di ricerche senza esito, il bambino non viene ritrovato. Tra i militari della stazione locale, due di loro, contravvenendo agli ordini ricevuti dai superiori, decidono di cominciare a raccogliere privatamente elementi per scoprire la verità. Dopo svariate ricerche, indagini e conversazioni raccapriccianti, i militari giungono a un’amara scoperta, una rete corrotta e malata che viene a galla svelando un male agghiacciante.
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Cercate l’assassino
Il libro
Tre uomini, Mark, Stephan ed Ernest, accanto ad una giovane donna, Claudia, nei quattro giorni prima della sua morte: l’ex marito, da cui si è da poco separata, il nuovo compagno ed un medico del reparto, dove lavora come operatrice socio-sanitaria. Tutto questo in una combinazione di eventi, di comportamenti e di strane coincidenze, che fa sì che, all’improvviso, il mondo lavorativo, il suo passato sentimentale e la nuova relazione si intersechino, entrando, tuttavia, in cortocircuito. Un cortocircuito “mortale” per le stesse indagini che seguono alla sua morte e che finiranno per ignorare perfino quello che lei era: una donna che anteponeva la verità, l’amore, la passione per il lavoro e la dedizione per le figlie ad ogni altro tipo di compromesso. E così il caso viene archiviato come “suicidio”. Un “suicidio” tuttavia senza movente, complice una perizia grafologica sulla base di scritture di comparazione poco attendibili, ma che, per chi indaga, assume il valore dell’oro colato, producendo l’effetto “tabula rasa” su tutto ciò che, invece, avrebbe fatto indagare per omicidio. Un depistaggio, suo malgrado, perfettamente riuscito. Una segnalazione esatta del capo della Polizia, reiteratamente ignorata. L’onnipotenza della presunzione d’infallibilità. Ecco l’incredibile storia di Claudia Bartolozzi, morta a trentatré anni, a Macerata, nel giorno dell’anniversario del suo matrimonio, il 29 ottobre 2009, nella sua auto avvolta dalle fiamme, senza nessuno che si sia mai voluto mettere alla ricerca del suo assassino. Una storia vera raccontata con il ritmo e la suspence del thriller, ma con i toni delicati del romanzo. Una denuncia pubblica di quella ricerca della verità che non vi è mai stata e di quella “sete di giustizia” che è mancata del tutto. Ma soprattutto un invito a tutti i lettori a diventare detective, per scoprire come i fatti accaddero veramente. Tutto ciò non prima, però, che essi stessi siano messi in condizione di rispondere autonomamente alla domanda: suicidio o omicidio? È proprio questo uno degli scopi principali del libro.
Maria Letizia Clarici
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Ricette e Ricordi di Nonno
Il libro
Come tutti i nonni, Nonno Angelo ha sempre avuto molto da raccontare e da insegnare. Nato in Italia, è emigrato in America per costruire il proprio futuro. Il suo non è stato un viaggio semplice ma lo ha affrontato con determinazione, una qualità che da sempre lo ha contraddistinto. Questo, dunque, non è un semplice libro di ricordi, bensì una vera e propria eredità di Nonno Angelo. Le ricette, da considerarsi ibride per la grande influenza culturale italoamericana, rappresentano la grande tradizione culinaria che, con grande passione, la famiglia Iovine continua a portare avanti. Non sono solo ingredienti e preparazioni, si tratta di un vero e proprio stile di vita. Lo stile di vita Mediterraneo di Angelo Iovine.
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Napoli, “Antiqua Neapolis”
Il libro
Sono stati scritti fiumi di parole su Napoli, sui suoi mille aspetti folcloristici, sulle tante leggende legate alle Chiese, ai monumenti, ai personaggi storici, sulle molteplici opere architettoniche che inaspettatamente in ogni angolo della città si incontrano, sul vario e mozzafiato panorama. Napoli, infatti, nonostante il degrado di alcune zone e la microcriminalità, affascina per la gioia di vivere e la povertà che insieme albergano un po’ ovunque, per la ricchezza inestimabile di tesori artistici e per lo spirito solidale ed estroverso tipico dell’animo napoletano, del “grande cuore di Napoli”. Innamorato della sua città d’adozione, l’autore, dopo la pubblicazione con Graus nel 2022 di “Napoli, antica Partenope”, non poteva non offrire ai lettori questa raccolta, che completa ed integra la precedente, arricchendola con la descrizione dei sette castelli, che resero Napoli una delle poche città al mondo con un ottimo sistema difensivo, dei palazzi storici, la cui maestosità e il cui splendore lasciano il visitatore senza parole, delle antiche Porte sopravvissute e dei varchi scomparsi della cinta muraria dell’antica Napoli. Una particolare attenzione lo scrittore dedica ai “Quartieri spagnoli”, scacchiera di caratteristici vicoli, che nascondono Chiese e Palazzi straordinari ed una magia sconosciuta alla maggior parte dei napoletani. La trattazione dell’opera è piacevole ed avvincente, in quanto non segue un rigido schema tematico o cronologico, ma punta sulla brevità dei capitoli ed alterna a descrizioni storiche ed architettoniche, brani che scaturiscono dalla fantasia dell’autore, dalle “curiosità” e dalle leggende, basti pensare all’impiccata della Vicaria, alle anime inquiete dell’Albergo dei Poveri, alla cella di fra’ Agostino da Miglionico, al miracolo delle albicocche di San Giovan Giuseppe della Croce nel convento di S. Lucia al Monte ed alla poco nota storia che lega l’ordine dei Templari alla villa “La Decina” ai Camaldoli.
Maria Micelisopo
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La Rosa e i cinque Cavalieri
Il libro
In un mondo dove le barriere tra l’umano e il soprannaturale si sbriciolano, Rose, un’ibrida con un segreto oscuro, è costretta a nascondersi dalle ombre del Consiglio, che brama la distruzione delle “irregolarità” come lei. Protetta da Lorus, una delle Divinità più forti dell’universo, la protagonista si ritrova immersa in un vortice di intrighi e misteri. Con legami intricati, amicizie inaspettate e nemici implacabili, Rose va incontro alla sua più grande sfida: scoprire la verità sulla sua origine e il destino che la attende. Tutto ciò che conosce sarà messo in discussione, mentre una Profezia rivelatrice si appresta a sconvolgere il destino di tutti, portando alla battaglia finale tra ibridi e Divinità: l’Occhio sta arrivando e si appresta a cambiare per sempre la vita di Rose. Un racconto coinvolgente di amore, tradimento e potere che porterà i lettori al limite della loro immaginazione.
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Sulla pelle e nel cuore. Quei bravi ragazzi che uccidono
Il libro
Giulia, Chiara, Antonella, Sara, Melania, Roberta, Elena, Stefania, Maria, Fabiana. Sono nomi di donne uccise per mano di chi diceva di amarle. Sono nomi comuni, e noi conosciamo i loro volti sorridenti solo quando il loro sorriso è stato spento per sempre. Quale legame c’è tra queste donne accomunate dallo stesso tragico destino? Nelle loro esperienze di vita esiste un identico copione che rivela i segnali di una relazione malata. Storie di giovani vite spezzate che hanno riempito le pagine più buie della cronaca di questi ultimi vent’anni. Questo saggio racconta non solo la sofferenza delle donne vittime di violenza, quelle che hanno lottato invano, quelle che non ce l’hanno fatta, ma raccoglie anche il grido di chi è sopravvissuta. La paura di non farcela, le sentenze avvilenti, le battaglie quotidiane contro il silenzio, il senso di frustrazione, di ingiustizia, di vergogna, e lo sforzo per denunciare, il timore di sentirsi poi abbandonate, la fatica di ottenere giustizia e risarcimenti e, ancor più, quello di sopravvivere al trauma e di ricominciare a vivere. Una parte del testo è infatti dedicata agli strumenti che la legge offre nel contrasto alla violenza di genere. Solo nel 2023 le vittime di femminicidio sono 118. Dietro questi numeri ci sono genitori, figli fratelli, sorelle, amici. L’Italia intera che piange. La violenza sulle donne non è una faccenda privata, qualcosa che riguarda le altre donne. È necessario comprendere che la loro esperienza può riguardare chiunque. Può essere anche la nostra. Come la nostra deve essere questa battaglia. Qualunque cosa abbia a che fare con la violenza non si può e non si deve chiamare amore.