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    Marito seriale

    Napoli. Vittorio, fotografo di mezz’età, dopo cinque matrimoni e altrettanti divorzi, crede ancora di poter trovare una donna da amare. Un giorno si ritrova con Peppino, il suo giovane e attraente apprendista fotografo, in una strana situazione a casa di un’anziana signora. Sono attratti lì con un inganno da Rosaria, giovane donna che, con il fratello Apollo, li fa arrestare con l’accusa di furto. I due amici vengono salvati da Elisabetta, terza moglie di Vittorio, diventata giudice dopo la separazione dall’uomo. Il ritorno di questa ex-moglie è seguito da quello delle altre quattro: tutti gli ex-amori di Vittorio si presentano alla porta di Donna Francesca, madre del fotografo, da cui lui è tornato a vivere. Questa situazione paradossale raggiunge il culmine massimo nel momento in cui tutti i personaggi dell’opera affollano la scena. Caos, scambi d’identità, fraintendimenti rendono ilare tutta la rappresentazione. L’autrice, Anna Novikova, riesce, con un’opera teatrale leggera e vicina alla comicità tipicamente italiana, a strappare un sorriso al lettore affrontando temi immortali e mai banali, come l’amore e i soldi, osservandoli da più punti di vista. Tutto questo in una caratteristica cornice napoletana.

    15,00
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    LEI – Mai sola

    Giulia, donna forte e amante dell’arte, ha lottato a lungo per la sua indipendenza liberandosi da un passato opprimente. Rincorrendo il lavoro dei suoi sogni, si trova faccia a faccia con un uomo, Giorgio, che mette in discussione tutte le sue convinzioni e tutto ciò che pensava di conoscere su se stessa. La gita in Costiera amalfitana, i paesaggi raccontati in tutti gli straordinari dettagli e il lungo progetto di restaurazione di un tempio giapponese, strettamente connessi alla figura di Giorgio, sono i punti cardine per la formazione di questo complesso personaggio che sa guardarsi dentro e sa farsi capire in tutte le sue sfumature. Luisa Diaco firma un romanzo introspettivo che, grazie a un lungo intreccio di ricordi, ci dipinge la figura di Giulia e quella di tutte le persone che attraverseranno il suo cammino, influenzandolo.

    18,00
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    Un appassionato disincanto

    Nell’artificioso buio dell’anonimato, al centro di un palcoscenico senza pubblico, il giovane beneventano Osvaldo crede di trovare la sua vera vocazione: occultare se stesso e servire la Repubblica Italiana dal retroscena istituzionale. Muovendosi per le scenografie di Roma e Napoli, si inscena una storia a più atti, che, dall’apprendistato romano segue il protagonista sin sul campo di indagine napoletano, in ambienti universitari e di politica radicale, per proseguire in un costante cambio di mansioni, uffici ed esperienze, sempre sostenuti con l’incrollabile moralità di un obiettivo che si fa ideale condiviso. Ma è proprio nello scarto fra l’ideale e le contingenze sociali di un organismo piramidale che Osvaldo, dopo una vita invisibile di abnegazione, sente venir meno la spinta a continuare, la maschera cade e il sipario si chiude. Il personaggio senza pubblico, nella matura età della consapevolezza, si ritrova negli affetti familiari e nella riscoperta di un vero teatro, della vera arte di recitare, facendone un mestiere e inesauribile fonte di verità.

    15,00
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    Luci comete

    La raccolta di poesie si presenta come l’esternazione delle più profonde emozioni dell’autore riguardo a tematiche diverse. Il filo che conduce le composizioni è ricollegabile ai grandi temi introspettivi su cui l’uomo è portato a riflettere da sempre: destino, fortuna, speranza.
    Ricorrono spesso i temi e i termini legati all’universo, come ad esempio le comete, le stelle, le galassie e i buchi neri. Utilizzando immagini immediate ed efficacemente descritte, e alternando temi esistenziali con sentimenti personali, l’autore sviscera le proprie sensazioni e le comunica al lettore con un linguaggio pragmatico e chiaro, capace di rendere perfettamente il messaggio voluto.

    12,00
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    Le Ragioni del Boia

    Uno degli avvocati più illustri della città di Napoli si ritrova ai piedi del patibolo, condotto col cannale al collo, come una bestia da macello, pronto ad essere messo a morte in uno dei secolari teatri della giustizia, dalla scure del boia. Giudici, accusatori, vittime e regnanti, tutti sembrano essere nell’atto di recitare una tragedia invece che presenziare ad un processo di pena capitale. La scena teatrale non manca, Castel Capuano e Piazza Mercato sono solo due tra le più citate scenografie davanti alle quali i sanguinosi atti di governo si consumano. È una narrazione fatta di processi giudiziari che si svolgono a cavallo tra il XVIII e XIX secolo nella Napoli borbonica, e i cui protagonisti sono vittime e colpevoli, non tanto di ciò di cui vengono accusati, quanto della giustizia che processa se stessa. La giustizia qui mirabilmente dipinta è quella delle leggi soggette a interpretazione, dettata dall’arbitrio dei giudici, di una legalità fatta di concetti precettistici che sono incompatibili con la ben diversa realtà dei tribunali e del patibolo. Se i fantasmi che popolano quegli scenari di ferocia potessero parlare, reclamerebbero il coraggio difensivo mancato, l’azione individuale di uomini che hanno azzerato ogni credibilità nella giustizia, che li hanno infilati nella veste dell’infamia e mandati a morire. L’autore, con estrema abilità, riesce a condurre il lettore nei meandri della giurisdizione, mostrandone il lato umano, crudele e privo di quella logica incisa nei libri, che raramente è presente nelle aule dei tribunali.

    20,00
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    Chi dite che io sia? Personaggi noti raccontano Papa Bergoglio

    Rispondono, per Papa Francesco, cardinali, giornalisti, attori, sindacalisti, uomini di cultura, sportivi, cantanti, conduttori televisivi. Gli intervistati rilevano la personalità di un Pontefice con i fiocchi, che continua ad appassionare folle religiose e laiche progressivamente crescenti. Il modo confidenziale di esprimersi, il frasario stilisticamente semplice, la sua pastorale familiarmente schietta, la inedita ed efficace provocazione, la profonda spiritualità, l’impegno di snellire certe burocratiche strutture della Chiesa, la sensibilità a favore delle nuove generazioni, la determinazione di un dialogo ecumenico, la carità verso i poveri e i bisognosi, seguitano a griffare di ottimismo chi si avvia verso l’autenticità del divino.

    15,00
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    Oggi è primavera e io non posso vederla

    Un sogno, una realtà immaginata, che irrompe e spezza la routine di una vita immersa in una profonda oscurità, a cui un mendicante cieco non può dare forma. I suoi occhi, ormai semplici sfere opache senza luce, non sono più in grado di mostrargli la vita che è costretto a percepire attraverso suoni, odori e ricordi assorbiti. Improvvisamente viene scosso e inizia un cammino di introspezione alla ricerca di quel qualcosa in più che la vita gli ha tolto, o che forse lui si è sempre negato. Marco Solaro ci accompagna, con apparente leggerezza, alla riscoperta di un’esistenza che sembrava condannata alla solitudine e all’isolamento, e su cui si apre una finestra di reciproca umanità e speranza. Ci svela una realtà quotidiana che troppo spesso abbiamo davanti agli occhi e verso la quale, sempre di più, ci mostriamo ciechi.

    15,00
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    La parola prima di tutto

    Amori, sfortune, arte, incontri e riscoperte sono alla base della storia di Auretta, donna partenopea che racconta di sé, della sua storia fatta di alti e bassi che sconvolgono costantemente la sua vita. Le sue parole sono presentate attraverso la voce narrante della scrittrice che annota in un diario tutto ciò che le è stato raccontato da Auretta. Partendo dalle sue origini e quelle dei suoi genitori, ripercorrendo poi tutti gli eventi che l’hanno formata e resa la donna che è ora. A fare da cornice la storia d’Italia, dal Novecento fino ai giorni nostri, in un contesto tipicamente partenopeo. Ad arricchire la narrazione l’autrice, Daniela Punziano, conclude l’opera con due sketch ripresi da eventi caratteristici della vita di Auretta, già narrati precedentemente, rendendo più immersiva la lettura.

    15,00
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    DENTRO/FUORI

    DENTRO/FUORI, titolo enigmatico ma il cui significato si schiude lentamente con la lettura delle profonde poesie che compongono l’opera. L’autrice, Rita Licenziato, sembra non avere alcun timore nel mostrare i suoi più intimi sentimenti e la sua interiorità, un “dentro” fatto di amore ma anche di dubbi e incertezze. Un’analisi introspettiva che è affiancata e condizionata dal “fuori”, quello delle guerre e dell’oppressione del più debole, caratterizzato quindi da un’atmosfera cupa. Attraverso queste poesie ci viene trasmessa una sensazione di forte contrasto tra l’indifferenza del mondo esterno e il profondo sentire di una donna che non riesce a girarsi dall’altra parte.

    12,00
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    Cuore di ragno

    Ci eravamo resi conto, ognuno nel suo intimo, che da quel momento nulla sarebbe mai stato più come prima, e il peso di quella scoperta avrebbe gravato per molto tempo come un macigno sui nostri cuori di ragazzi.

    1861. Al tramonto del Regno delle Due Sicilie e ai margini dell’unità d’Italia, la disperata corsa di due ragazzi che, inconsapevoli di aver vissuto da oppressi, si ribellano agli invasori stranieri. Una corsa senza respiro da Marsala a Teano, alla ricerca di un immenso tesoro e di quel che resta della loro famiglia. La loro delicata storia d’amore si intreccia in un viaggio tra tecnologie sconosciute, amici e traditori, in compagnia di uno stralunato domestico e di un cane terribile. Lucio Sandon firma un thriller esplosivo, che accende un punto di vista originale sulla storia del Risorgimento.

    18,00
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    Il passaporto strappato

    L’autrice ripercorre in prima persona il corso della sua vita, partendo dai primi ricordi dell’infanzia fino ad ora. Il filo rosso delle sue vicende è una continua rinascita, resa a volte difficoltosa dagli avvenimenti storici, che inevitabilmente hanno avuto ripercussioni sulla pace famigliare, sia che lei ricoprisse il ruolo di figlia, moglie o madre. Prima tra le delusioni: la partenza del padre per gli Stati Uniti. Con un senso di abbandono che nasce lento, Gerardina deve farsi coraggio a soli quindici anni, prendendo tra le mani le sorti di ciò che rimane della sua famiglia. Altalenando fasi di forza personale al bisogno di protezione e affetto, tra le preoccupazioni del lavoro e la cura della casa, la Russo cede finalmente alle costanti attenzioni del giovane benestante Nunzio, sposandolo dopo un lungo periodo di fidanzamento. Il matrimonio diventa una collezione di piccole schegge appuntite di dolore: le incomprensioni con il marito, le gelosie e i vari aborti. Ma non tutto il male viene a nuocere. Seppure frutto di un matrimonio infelice, Gerardina e Nunzio hanno finalmente due figli, Giovanni e Loredana, molto amati dalla scrittrice. In questo caleidoscopio di eventi traumatici, la fede in Dio e l’amore incondizionato verso il prossimo fanno da forza trainante per Gerardina, che riemerge e diventa la Fenice della sua vita.

    15,00
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    Il mistero di Ruth – Il racconto di un viaggio oltre la porta

    “Anche quando cercava il senso delle cose e notava la desolazione e il dolore, c’era sempre da scoprire il bello. Chi può vivere senza emozioni? Chiedeva al suo amico letterato quando precipitava nella depressione. E gli raccontava la storia dei petali rossi delle camelie: oggi ho notato che le camelie del giardino sono di un rosso più acceso del solito e che il vento ha spinto i petali dappertutto. Per un po’ questi sono volati in alto come tanti fiocchi di neve di colore rosso e, prima di cadere a terra per formare piccoli cumuli agli angoli del giardino, ho fatto in tempo a vederli danzare nell’aria”.

    18,00