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    Anemoni d’avorio

    Anna Bartiromo regala a se stessa e agli altri una silloge intima, intensa, nella quale, con la consueta delicatezza e discrezione, che è segno di antica signorilità, si abbandona ai sensi e sentimenti del suo corpo e della sua anima.

    Dalla prefazione di Francesco D’Episcopo

    15,00
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    A Francesco D’Episcopo – Maestro di cultura e vita

    È trascorso quasi un lustro da quando Francesco D’Episcopo è andato, come si dice, in pensione dalla sua mai tradita Università di Napoli “Federico II”, ma, come ebbe giustamente ad affermare, in un precedente volume in suo onore, un allievo prediletto, Gianpasquale Greco, per lui certamente non varrà mai il termine “quiescenza”, in nome, occorre aggiungere, di quell’“arteteca”, che significa esattamente l’opposto e che, sin da bambino, ha caratterizzato l’inquieto percorso di vita del nostro personaggio. Pochi hanno idea di che cosa, in questi quasi cinque anni appena trascorsi, Francesco D’Episcopo si è fidato di fare, tra libri, premi (ben quattro conseguiti solo nel Cilento), quattro cittadinanze onorarie, presentazioni, promozioni di nuovi autori; come ebbe a dire un suo sincero amico-ammiratore, un autentico “carro armato”, che mette a ferro e fuoco i territori che attraversa. I suoi libri si vendono, le sue parole, ricercate negli ultimi anni in memorabili “lezioni magistrali” si ascoltano con sempre maggiore attenzione e avidità, riscuotendo talvolta inevitabili “ovazioni all’inpiedi”, da parte di un pubblico incantato e ammirato. Il tutto accade nei luoghi più vari e, talvolta, imprevedibili, nel nome di una sorta di cultura alternativa, di cui Francesco D’Episcopo è uno dei più affermati e autorevoli protagonisti. Sconosciuto ai più, illustre ai pochi, che lo seguono e gli vogliono bene per la sua costante e coraggiosa scelta di autonomia e libertà da ogni falso potere, insegue le sue vite con giovanile passione come una missione.

    L’Editore Pietro Graus

    15,00
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    Scoglitti

    In questo breve amarcord, Elena, la voce narrante, racconta in modo pacato e riflessivo il viaggio che ha compiuto all’insegna dell’arte, del buon cibo e della compagnia di vecchi amici e parenti. Dalla Puglia, la protagonista approda nelle terre siciliane dove la attende il vivace percorso artistico itinerante “Articolando”. La permanenza in quei luoghi e la piacevolezza del tour la avvicinano al suo passato e le permettono di rinsaldare le sue radici, rendendo ancora più gioiosa e partecipativa la sua rassicurante vita e il mondo che le appartiene. La forza espressiva dell’autrice si carica di quella verve artistica che l’accompagna da sempre e dona alla sua esistenza una calma nient’affatto apparente, espressa piacevolmente dalla prima all’ultima pagina.

    15,00
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    La stanza nel cuore

    Il romanzo narra la quotidianità di Agnese, giovane donna alle prese con la vita matrimoniale, un percorso universitario da ultimare e l’imminente maternità. Ma dietro la stabilità apparente si nasconde un passato fatto di intransigenti imposizioni paterne, accondiscendenza materna, problemi di alcolismo e violenza all’interno delle mura domestiche. Il suo difficile vissuto induce Agnese a rifugiarsi in un mondo tutto suo, lontano dagli abusi e dalle sofferenze, dove può essere padrona e protagonista della sua vita: una stanza nel cuore. Saranno i preziosi consigli degli amici di sempre, il supporto dell’affettuoso marito Daniele e l’imminente maternità a far capire ad Agnese l’importanza del perdono e a convincerla a riavvicinarsi alla sua famiglia, alle sue radici.

    15,00
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    I Giardini di Bagh-e Babur

    Il testo si presenta come una lucida cronaca dei viaggi intrapresi dal giornalista salernitano, Lorenzo Peluso, per alcune delle più pericolose zone calde del XXI secolo: Afghanistan, Kurdistan e Iraq. L’autore dà vita a un ricco mosaico di descrizioni e argomentazioni, sempre filtrato dal serio e disincantato sguardo del reporter navigato, continuamente coinvolto nell’atto di deradicalizzare la distanza tra le distaccate e aleatorie percezioni del lettore, e il vero volto del Medio Oriente. In quest’ultimo, bellezza e desolazione si confondono in un abbraccio le cui vibrazioni si perdono nelle asciutte ma sentite descrizioni di bellissimi giardini e città fantasma, del goliardico Karim di Kabul e delle coraggiose combattenti contro lo Stato Islamico. Il filo rosso che unisce tutta l’esperienza narrativa è quello di un fiero senso di appartenenza, che guida il corrispondente estero tra le fila di giovani soldati italiani, consapevoli di essere anche loro uno dei volti dell’Afghanistan.

    20,00
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    I colori della vita

    La vita di una donna raccontata attraverso piccoli squarci poetici. La maturità raggiunta, un amore che fa soffrire ma che insegna, mai rinnegato. L’importanza dell’amicizia e della famiglia si accompagnano a descrizioni della natura e del paesaggio costiero.
    L’autrice, Lia Esposito, con le sue poesie trasmette positività e vitalità attraverso immagini semplici che fanno parte della quotidianità.

    10,00
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    La pittrice di Tindarìa

    Passione, cultura e tradizione sono i caratteri distintivi di questa storia, pervasa da una semplicità che si mette in mostra con fierezza contrapponendosi alla complessità quotidiana che si espande giorno dopo giorno. Attraverso la raffinatezza delle parole dell’autore, il lettore si ritrova quindi immerso in una dimensione pura, ma contornata da una cultura sofisticata, tipica di una curiosità meridionale che viene resa protagonista del romanzo. Viene infatti presentata una meridionalità propria dei personaggi e degli avvenimenti, che vedono come protagonisti una pittrice e un giornalista intrecciati nella loro quotidianità e complicità di sguardi e di sorrisi.

    18,00
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    Scritti sotto dettatura di anima e cuore

    Tutto ciò emerge dai testi poetici di Romano Zega sono un santuario innalzato ai valori più autentici e assoluti, che dovrebbero guidare l’umanità: la famiglia, nelle figure struggenti del padre e della madre e dei suoi attuali componenti; l’amicizia; la forte attenzione rivolta ai più deboli, a coloro che più subiscono le ingiustizie e insufficienze della società. Il nostro autore instaura un dialogo ad alta tensione con ‘a fatica, quella che si è costretti a vivere e a subire per poter garantire, più che la vita, la sopravvivenza, alla specie umana e risulta quanto mai affabulante e avvincente il suo dialogo-monologo con la condanna biblica, a cui l’uomo è ciclicamente sottoposto e dalla quale egli è riuscito finalmente a liberarsi, conquistando l’utilità e la felicità del superfluo, di ciò che apparentemente non rende niente, ma invece rende libera e felice l’anima, la mente, il cuore, soprattutto, che può finalmente battere all’unisono con le esigenze più naturali, elementari ed essenziali, dell’essere umano.

    dalla prefazione di Francesco d’Episcopo

    15,00
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    La Danza della Vita

    Alma è una donna alla continua ricerca di una felicità che mai si concretizza realmente davanti ai suoi occhi. Privata sin da piccola dell’affetto dei genitori, dopo un vano tentativo di fuga, decide di lasciare la sua famiglia all’età di 18 anni, con l’intento di non lasciarsi modellare secondo il volere di sua madre. Dopo un soggiorno di tre anni presso una zia paterna, in cui stringe un forte legame con lo zio “Lu Baruni”, Alma decide di prendere in mano le redini della sua vita e trasferirsi, a causa della dipartita di quest’ultimo. Ma il destino beffardo non avrà riserve sulla giovane donna: Alma si ritroverà rinchiusa nella “prigione” di un uomo ingannevole, e sperimenterà il vero dolore quando la “signora nera” le porterà via gran parte della sua famiglia. Sarà, però, tutta questa sofferenza che permetterà ad Alma di chiedersi davvero quale sia il senso della vita e a trovarlo, seppur in maniera fugace.

    15,00
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    Aspettando il treno di mezzanotte

    In una stazione ferroviaria, in attesa del treno di mezzanotte per Venezia, un uomo parla con uno sconosciuto. Inizia così un soliloquio nel quale l’uomo racconta agghiaccianti vicende, storie insabbiate dell’altro il quale, dal canto suo, non proferisce parola né tenta di discolparsi. Il tempo scorre, il treno si sta avvicinando e il racconto incalza. Improvvisamente, però, in contemporanea con il fischio del treno in partenza si verifica un colpo di scena. Lo scrittore, con questo romanzo dalle reminiscenze stevensoniane, lascia il lettore col fiato sospeso fino alla fine, guidandolo in un avvincente viaggio attraverso la “dualità” dell’essere umano.

    15,00
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    Il cittadino e la sanità

    Dalle detrazioni fiscali per le spese mediche ai permessi sul lavoro, dal problema delle file al Pronto Soccorso alle visite domiciliari, dalla fase delle indagini cliniche al ricovero ospedaliero, per finire all’operazione e alla degenza: la presente guida analizza tutte le tutele previste dalla legge per i malati. In ognuno dei capitoli viene trattata una specifica patologia e/o problematica connessa alla salute. Soprattutto, il saggio ricorda e incoraggia a non obliare che il Servizio Sanitario Nazionale deve garantire l’accesso alle sue strutture nell’imprescindibile rispetto di tre principi fondamentali: l’UNIVERSALITÀ, che si traduce nel diritto all’assistenza ed alle prestazioni, al fine di garantire alla popolazione l’applicazione uniforme delle cure essenziali; l’UGUAGLIANZA, affinché nel pieno rispetto delle differenze, tutti i cittadini possano accedere alle prestazioni del SSN senza che la distinzione di condizioni individuali, sociali ed economiche siano ostacolo alle cure; l’EQUITÀ, per cui deve essere garantita parità di accesso in rapporto a uguali bisogni di salute, appropriata prescrizione delle cure e trasparenza nei rapporti e nell’erogazione delle prestazioni. In definitiva, il libro del Prof. Catapano costituisce un tassello di grandissima importanza nella vita del malato e di chi voglia apprendere dei propri diritti in tema di sanità e assistenza medica.

    20,00
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    La Banconota da un milione di sterline di Mark Twain

    La Banconota da un milione di sterline è una storia attuale poiché fa satira sul ruolo del denaro. Il personaggio di Twain si ritrova con una banconota da un milione di sterline, ma potrebbe tranquillamente vivere di rendita poiché, ovunque si presenti, trova difficoltà ad avere il resto. Ci sono però dei maldicenti che non credono che questa banconota sia vera: incaricano una finta donna di fare delle pulizie nell’albergo per verificare che questa banconota sia vera. Mentre l’interessato sta per entrare in stanza, la donna delle pulizie, per non farsi beccare, nasconde la banconota sotto il tappeto e di conseguenza la banconota risulta dispersa. C’è un netto capovolgimento della situazione, poiché da ricco e famoso si ritrova senza un centesimo e non solo viene cacciato dall’albergo, ma viene anche lasciato dalla sua donna. Proprio mentre sta lasciando l’hotel e scappando dai creditori, prima di uscire dalla stanza inciampa nel tappeto da dove fuoriesce questa banconota che ha fatto la sua fortuna. Alla fine però, dopo una serie di peripezie, si ritrova a dover rendere la banconota poiché scopre che gli è stata prestata da ricchissimi banchieri inglesi e che la donna a cui si è legato altro non è che la figlia di uno dei banchieri. La sua riflessione è che in realtà non ha guadagnato nulla materialmente, però, grazie a quella banconota, si è innamorato e così si è ritrovato effettivamente ricco.

    15,00