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28 lezioni per capire l’Europa
L’Europa, nonostante i suoi 500 milioni di abitanti, rappresenta una minoranza nel contesto internazionale, tenuto conto del blocco orientale che diventa sempre più forte. Per diventare cittadini consapevoli dell’Unione Europea bisogna conoscere la sua storia, il percorso intrapreso da popoli diversi per diventare, forse un giorno, un unico popolo. Ed è proprio quello che si prefigge questo testo, darci la possibilità di cogliere le opportunità dell’Europa e riuscire a comprendere le dinamiche dalle quali scaturirà il suo futuro.
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Philogelos – Cuorcontento (con testo greco a fronte)
Il riso fa buon sangue: lo convalida anche la ricerca scientifica. La “gelotologia”, la neonata disciplina che studia l’utilizzazione del sorriso in funzione terapeutica, sta tentando la scalata al mondo accademico e va imponendo la “geloterapia” (o “risoterapia”); e tanti ospedali, non solo pediatrici, aprono le porte al clown dottore. Eppure non pochi filosofi e religiosi hanno voluto relegare il riso in spazi assai ristretti, se non addirittura metterlo al bando. Fortunatamente l’attrattiva della battuta di spirito è irresistibile e travolgente. Così in ogni tempo e in ogni civiltà attori, scrittori e poeti, oratori, predicatori e politici, sono ricorsi all’umorismo. Il mondo antico greco-romano non ha fatto eccezione; anzi, in quel mondo in cui tanti professionisti dell’humour, buffoni e parassiti, si procuravano da vivere elargendo battute di spirito, ci fu perfino chi volle comporne sistematiche raccolte. Il Philogelos (“L’amante del riso”, “Cuorcontento”) è l’unica raccolta di barzellette e storielle del mondo classico giunta fino a noi: ne comprende circa 265, molte delle quali abbastanza gustose. Vale la pena dargli un’occhiata, anzi varie occhiate: nessuna raccolta di barzellette va letta d’un fiato, tutta di seguito.
La traduzione presenta anche l’originale testo greco a fronte.
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Preferisco il teatro
Il tragico e il comico della vita di ogni giorno rappresentati in quattro pièce teatrali. Le storie si snodano con un ritmo incalzante e denso di colpi di scena. Non raccontano favole, ma mirano ad evidenziare, senza artificio e retorica, gli indiscussi ed eterni valori della vita, in un clima gaio e trasparente dove anche la fantasia ha motivo di esistere. È comunque sempre la vita che parla, insegna ed entra nel teatro per essere restituita al pubblico carica di ironia e di nuove emozioni. Le commedie mettono in risalto “la parte buona della vita”, ma anche l’ombra che, inevitabilmente, la accompagna. Ed ecco che la finzione teatrale perde i suoi impalpabili contorni per tradursi, ancora una volta, nella realtà che ci appartiene con i suoi mille colori e le numerose strade da percorrere. Nel buio della sala, ogni spettatore si riconosce in un volto, in una voce e la finzione diventa realtà, arricchita di nuova luce.
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Il cielo stellato sopra di me
Il cielo stellato sopra di me è un indispensabile strumento didattico per avvicinare bambini e ragazzi, tra gli 8 e i 12 anni, alla storia della filosofia. Tale approccio, per quanto semplificato, non risulta però banale. Attraverso numerosi esempi, colori ed esercizi, l’autrice conduce per mano i suoi giovani lettori alla scoperta del mondo dei più grandi filosofi di tutti i tempi.
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Semantica della nutrizione
Questo libro è un denso scrigno di informazioni distillate da concrete e testate ricerche biochimiche e psicologiche; un percorso inquietante e liberatorio, inoltrato negli occultati meandri del significato della nutrizione, ove si radicano le essenze antropologiche che generano l’estetica fisica e le risposte organiche.
Stefania Miccio
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Letteratura a Napoli
È un documento che dimostra la priorità della lingua napoletana nella genesi della lingua italiana, portando prove documentali con le Carte di Capua, Sessa e Teano (X secolo) e prova testimoniale con Dante Alighieri nel “De vulgari eloquentia”. Libro d’amore questo di Ettore Capuano. Amore per la letteratura, per la terra natìa e per quelli che l’hanno onorata nel campo letterario, dell’arte e della cultura in genere. La meraviglia e lo stupore, doti naturali dell’autore, sono all’origine dell’opera. Capuano ha provato una compiaciuta meraviglia per l’enorme fioritura di poesia, prosa e pensiero profondo avvenuta nell’Italia meridionale fin dall’inizio dell’uso della lingua italiana. Egli si è quindi stupito come a quel mondo d’avanguardia, variegato e splendente non sia stato dato adeguato riconoscimento e giusta collocazione storica. Stimolato pertanto dalla sua ardente passione ha inteso riparare a quella che gli sembrava grave ingiustizia, colmando, comunque un vuoto della nostra storia letteraria. Ha esposto, in modo chiaro ed esauriente, le sue teorie sul mito e sulle ragioni estetiche nonché le sue vedute ed opinioni sui fattori storici, sociali, ambientali e sulle altre componenti che hanno dato origine ed hanno fatto lievitare la nostra letteratura. Ha poi proiettato la luce sui protagonisti e sulle loro opere seguendoli nel loro percorso con dosata alternanza od intreccio di analisi e di sintesi. Impresa quanto mai ardua che però ha dato i suoi frutti. Spesso infatti poche ma efficaci parole, una felice scelta a campione di liriche o brevi prose, aprono infiniti orizzonti.
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Uomini
“Uomini: eroi mitologici, protagonisti di romanzi e fumetti, personaggi indimenticabili le cui gesta si sono incrociate nel mio cammino.
Avventurieri, geni fanfaroni o inarrivabili menti, artisti immortali, statisti, poeti, filosofi, pittori, medici, librai, avvocati, architetti.
Li ho amati, detestati, ammirati, idealizzati, sottovalutati, desiderati, dimenticati, cercati e perduti, sedotti e abbandonati, lasciati andare, trattenuti. Vissuti. Ho appreso da loro quanto in amore si sbagli e quanto in amore s’impari. E ne ho evocato alcuni, ora, tra queste pagine, angeli caduti in volo, schegge di un grande specchio rotto, tessere di un mosaico che non sarà mai completo perché questo è il nostro percorso terreno e la nostra forza: credere e andare incontro all’infinito”. -
γνῶθι σεαυτόν – conosci te stesso
Stefano, ultimo rampollo di un’illustre famiglia di medici, si laurea con lode in Medicina e Chirurgia d’Urgenza, proseguendo le antiche e imprescindibili tradizioni familiari. Entusiasta, intraprende la brillante carriera nella clinica paterna. Ma tutto cambia quando, durante un intervento d’emergenza, un ragazzo perde la vita. Ha inizio un forte turbamento che conduce il giovane protagonista verso una profonda crisi esistenziale che lo getta nel tunnel degli stupefacenti. Del suo declino si accorge, casualmente, suo padre Riccardo, che decide di ricoverarlo in una clinica del Canton Ticino. Stefano, poco a poco, rinasce, imparando a conoscere se stesso e a perseguire le proprie inclinazioni, desideri e passioni. Ad aiutarlo in questo percorso sono l’analista e amico, il dottor Bauer, e la giovane Emma Donati, di cui si innamora perdutamente.
Michele Cacace firma un testo che esorta alla riflessione e allo scardinamento delle convenzioni. La predestinazione non esiste; ognuno deve trovare la sua strada e proseguire attraverso di essa, perseguendo un unico scopo: la serenità. -
Una vita a metà
Stava attento che nessuno percepisse la sua debolezza,
anche se si era accorto che, come lui, alcuni compagni di
stanza soffocavano il pianto nei loro cuscini.
In alcuni giorni, per il troppo lavoro, gli faceva talmente
male la schiena, che se non fosse stato per l’aiuto di qualche
compagno più robusto di lui, il quale si sobbarcava parte
del suo lavoro, sarebbe stato licenziato.
Essere sbattuti fuori era la cosa più facile che potesse
capitare ai giovani italiani, specialmente a quelli come lui,
che venivano dal Sud. -
Flusso
Nella successione dei racconti, si affollano le vicende di individui diversissimi tra loro e che a un primo sguardo sembrerebbero non avere nulla in comune: Luigi, che non ha mai finito il liceo e vive travolto da una perenne condizione umana di sconfitta e d’impotenza; Adriana, che si sente sull’orlo di un baratro che nemmeno riesce a descrivere e che cerca di destreggiarsi tra una situazione famigliare complicata e i mille dubbi sulla sua storia d’amore con un ragazzo più giovane di lei; Gianni che, rimasto su una sedia a rotelle dopo un brutto incidente, deve combattere ogni giorno per non lasciarsi andare; e ancora, Valerio, che combatte da anni con la depressione a seguito della morte della moglie, e Padre Corrado, che ormai ha perso perfino la fede, oltre che la speranza. Storie tanto diverse si intrecciano tra loro, legate indissolubilmente da una sensazione di inadeguatezza, che porta a interrogarsi sul senso profondo della vita, sul suo significato più intimo e sul desiderio costante di conoscere e conoscersi di più. Alcuni racconti hanno protagonisti comuni e, quindi, il raccordo è alquanto immediato. Tuttavia, il filo che lega tutto è sempre ben visibile perché tutti i racconti si muovono sempre intorno ad individui
posizionati, momentaneamente o definitivamente, sul limite di una sofferenza psichica, sociale, affettiva o altra. Sono storie di perdenti, perdenti in differenti ambiti ed in vario modo, ma pur sempre unici portatori del senso profondo della vita.
Alessandro Antonaia affronta un viaggio nell’io di ogni suo personaggio, penetrando nella sua psicologia ed esprimendo in maniera chiara, ma mai scontata, il profondo malessere che ognuno di essi vive nella sua quotidianità. -
Fiori di limoni – Flores de limones
“Come nel volo, vediamo gli elementi della terra
e anche quelli dell’animo del poeta.
Dalla pace di un tramonto a Vietri sul Mare
alla disperazione per la perdita di un amore,
sempre lentamente e con passione,
passando per storie passeggere,
squarci di visioni femminili, vicoli, mare e cielo.
Tutto con la stessa passione e un sottile sguardo del poeta”.
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Il Trionfo dell’Amore
La toccante storia d’amore senza tempo di Astin e Korin prende vita tramite le parole di Tina Marasca. Dopo i primi anni felici della loro relazione, alcune scelte sbagliate di Astin causano la fine del rapporto e una serie di conseguenze che avranno su di lui una pessima influenza, tanto da finire in carcere. Ma nonostante tutte le difficoltà incontrate, la ragazza diventa per l’uomo un pensiero fisso, finché dopo anni decide di riallacciare i rapporti con lei. Tramite una serie di messaggi, che l’autrice riporta, il lettore assiste al risentimento, alla rabbia e al rancore di Korin nei confronti di quello che considerava il suo grande amore: un dolore che, per quanto abbia reso difficili tanti anni della loro vita, non riesce a sovrastare il grande amore dei due protagonisti.
Astin e Korin si abbandonano così alle loro emozioni, cercando di dare una seconda possibilità a quel sentimento stroncato troppo in fretta e cercando stavolta di seguire il proprio cuore e far sbocciare finalmente il loro amore.