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A partire da Lilith
Storie di donne; storie di emarginati, forse. Una saga, la ricostruzione degli avvenimenti di uno che s’immette a rovistare nella “storia”, quella non ufficiale ma non per questo meno veritiera, e va a rileggere i documenti scartati, abrasi, nascosti, per portare alla luce un mondo strano dove di tanto in tanto affiorano gli esclusi per essere poi ricacciati nel nulla.
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La musica di Sarri
Alvaro è ossessionato dalla voglia di non perdere mai. Al suo onnipresente confidente, “Gaeta’”, rivela sogni, aspettative e angosce di sempre. Presto scoprirà che il riscatto che cerca è legato ad altre vite, altre storie apparentemente lontane, ma che si riveleranno la chiave di volta della sua ricerca. Attraverso le parole di don Luca, nell’immaginazione di Alvaro si delineeranno in maniera sempre più dettagliata i tratti psicologici di personaggi straordinari, carichi dello spessore emotivo e del coraggio necessari a indicargli il cammino, e svelargli, così, la strada per “vincere sempre, anche quando si perde”, proprio come il suo modello di vita, Sarri.
Armando De Martino firma un romanzo dalle tinte pastello, in cui la ricerca della bellezza è il filo conduttore degli stralci di vita che riporta e che immergono il lettore in realtà dai risvolti dolorosi, a tratti commoventi: storie di sport, di immigrazione, ma non solo. Storie di speranze, di sacrifici e sogni che daranno senso al cammino del protagonista, che riuscirà finalmente ad “aprire gli occhi” sul mondo esterno, a volte alienante. E sul suo, a cui sembrano mancare le vibranti note dell’amore. -
Un alieno sulla terra
Alba è una figlia, una madre, una donna che non ha mai conosciuto l’amore o qualsiasi forma di affetto familiare. Il suo diario è uno sfogo intimo e autentico, il racconto biografico di una vita tormentata e oltraggiata vissuta sempre in remissività. Un’ infanzia difficile e un matrimonio che si trasforma presto in un incubo la spingono a considerarsi un “alieno” costretto a vivere in un mondo dominato dalla prepotenza e dall’indifferenza. Una storia raccontata per dare coraggio e speranza a chi, come lei, è costretto a vivere in silenzio una vita da “alieno sulla terra”.
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Stralci di vita
Il testo coglie un tratto controverso nei lineamenti delle nuove generazioni,
ovvero il modo in cui il perenne stato di crisi e lacerazione interiore
sia indissolubilmente fuso al senso della bellezza e dell’amore per
il mondo esteriore. È così che prendono forma i ritratti dei protagonisti
che tanto bene rappresentano gli slanci coraggiosi, i vizi e le contraddizioni
del tempo e del contesto nel quale sono immersi, in tutta la splendida
imperfezione che, da sempre e in ogni luogo, caratterizza l’agire
umano. Gennaro Conte firma un testo che vede il destino, la libertà ed
il senso di smarrimento rappresentare il fondale nel quale questi giovani
si muovono come un banco di pesci trascinati dalla corrente, realistici,
irrisolti e con una storia da raccontare. -
Viktòria
Tra le fredde montagne dell’Ungheria, sorge un antico convento. Qui, tra testi sacri e misteri, si forma il giovane Nataniele, discepolo di Padre Jòzsef. Ignaro della realtà al di fuori delle mura, Nataniele viene inviato in missione dal maestro, in qualità di cronista e sacerdote di una compagine di cavalieri. Sarà così catapultato in un mondo dove nulla è come sembra, popolato da creature ultraterrene, malefici e traditori. Sullo sfondo di un’epica battaglia tra armate cristiane e turchi invasori, Nataniele conoscerà Viktòria, emblema sovversivo della crudeltà degli uomini. Da questo incontro la sua vita cambierà per sempre e imparerà che, per avere giustizia, dovrà cercare a fondo le verità messe a tacere.
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Storia di una famiglia
Alzando gli occhi, intravedo nella lontananza un lembo di terra, tutto nostro: lapidi in pietra, la pietra, che qui abbonda ed ha le sfumature grigie del cielo imbronciato. Ultima dimora di coloro che ho amato, ai quali appartengo per un caso fortuito e fortunato, perché altro non è la nostra nascita.
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MARIUCCIA
Con Mariuccia, la scrittrice, attraverso un racconto generazionale di chiara ispirazione verghiana, ripercorre i momenti salienti della vita di Maria Teresa Lippola.
Nata da mamma Rosa e papà Salvatore, Maria Teresa Lippola, detta Mariuccia, all’età di diciannove anni convola a nozze con Andrea Gargiulo. Nonostante la numerosa prole, tredici figli di cui alcuni morti in giovane età, Mariuccia riesce a sostenere e affiancare suo marito Andrea nelle numerose attività svolte durante tutta la sua vita: dai trasporti alle pompe funebri, dalla gestione di un caseificio all’apertura di una pizzeria.
Il racconto delle vicissitudini – amori, delusioni, lutti e difficoltà economiche – che la famiglia Gargiulo si ritrova ad affrontare si dispiega dagli anni Trenta ai giorni nostri, tra la provincia di Napoli e il quartiere Little Italy a New York. Mariuccia è senza dubbio il principale riferimento per tutti i componenti della famiglia; ma allo stesso tempo la sua presenza risulta essere ingombrante. Lo spirito di abnegazione dei suoi figli non fa che rafforzare il suo ruolo di matriarca. -
Camper tour
Diario di bordo di un’avventura straordinaria in giro per tre continenti: in Croazia nel 1991, in Grecia tra il 1992 ed il 1993, in Svizzera nel 1997, tra gli scenari mozzafiato della Norvegia nel 1998; dal 2000 al 2004 l’autore è in pellegrinaggio sul Camino de Santiago, poi in viaggio per buona parte del Regno Unito, subito dopo coinvolto nella toccante esperienza dei campi nazisti di Auschwitz e Birkenau, poi Italia peninsulare, Paesi Bassi e Serbia; nel 2005 tocca alla Baviera e poi – giungendo cronologicamente ad un passato più prossimo – Tunisia, Marocco, Austria e a spasso per un’ex U.R.S.S. tutta da scoprire. Poi Siria, Giordania e Israele nel 2010, Sicilia ed ancora Normandia e Bretagna.Quasi venticinque anni di viaggio, di confronto con luoghi e culture e, soprattutto, di esperienze on the road. -
Il tesoro di Don Scipione
Falliti i modi carbonari del 1820-’21 a Napoli, la bellissima moglie del barone don Giacomo lo convince ad abbandonare la capitale del regno borbonico, per ritornare nel loro amato Cilento, dove poter far crescere nei loro vasti possedimenti l’unico figlio, Scipione. Costui, figlio di un barone “rivoluzionario”, amorevole e comprensivo nei confronti degli umili, non potrà restare a guardare durante i moti rivoluzionari scoppiati nel 1828 per chiedere la Costituzione al re Francesco I. La vita di questa nobile famiglia ne sarà sconvolta e gli anni passeranno scanditi da fughe, morti violente, scomparse dolorose, fino a quando tutto sarà sistemato grazie al “tesoro di don Scipione”.