-
Marito seriale
Napoli. Vittorio, fotografo di mezz’età, dopo cinque matrimoni e altrettanti divorzi, crede ancora di poter trovare una donna da amare. Un giorno si ritrova con Peppino, il suo giovane e attraente apprendista fotografo, in una strana situazione a casa di un’anziana signora. Sono attratti lì con un inganno da Rosaria, giovane donna che, con il fratello Apollo, li fa arrestare con l’accusa di furto. I due amici vengono salvati da Elisabetta, terza moglie di Vittorio, diventata giudice dopo la separazione dall’uomo. Il ritorno di questa ex-moglie è seguito da quello delle altre quattro: tutti gli ex-amori di Vittorio si presentano alla porta di Donna Francesca, madre del fotografo, da cui lui è tornato a vivere. Questa situazione paradossale raggiunge il culmine massimo nel momento in cui tutti i personaggi dell’opera affollano la scena. Caos, scambi d’identità, fraintendimenti rendono ilare tutta la rappresentazione. L’autrice, Anna Novikova, riesce, con un’opera teatrale leggera e vicina alla comicità tipicamente italiana, a strappare un sorriso al lettore affrontando temi immortali e mai banali, come l’amore e i soldi, osservandoli da più punti di vista. Tutto questo in una caratteristica cornice napoletana.
-
LEI – Mai sola
Giulia, donna forte e amante dell’arte, ha lottato a lungo per la sua indipendenza liberandosi da un passato opprimente. Rincorrendo il lavoro dei suoi sogni, si trova faccia a faccia con un uomo, Giorgio, che mette in discussione tutte le sue convinzioni e tutto ciò che pensava di conoscere su se stessa. La gita in Costiera amalfitana, i paesaggi raccontati in tutti gli straordinari dettagli e il lungo progetto di restaurazione di un tempio giapponese, strettamente connessi alla figura di Giorgio, sono i punti cardine per la formazione di questo complesso personaggio che sa guardarsi dentro e sa farsi capire in tutte le sue sfumature. Luisa Diaco firma un romanzo introspettivo che, grazie a un lungo intreccio di ricordi, ci dipinge la figura di Giulia e quella di tutte le persone che attraverseranno il suo cammino, influenzandolo.
-
Un appassionato disincanto
Nell’artificioso buio dell’anonimato, al centro di un palcoscenico senza pubblico, il giovane beneventano Osvaldo crede di trovare la sua vera vocazione: occultare se stesso e servire la Repubblica Italiana dal retroscena istituzionale. Muovendosi per le scenografie di Roma e Napoli, si inscena una storia a più atti, che, dall’apprendistato romano segue il protagonista sin sul campo di indagine napoletano, in ambienti universitari e di politica radicale, per proseguire in un costante cambio di mansioni, uffici ed esperienze, sempre sostenuti con l’incrollabile moralità di un obiettivo che si fa ideale condiviso. Ma è proprio nello scarto fra l’ideale e le contingenze sociali di un organismo piramidale che Osvaldo, dopo una vita invisibile di abnegazione, sente venir meno la spinta a continuare, la maschera cade e il sipario si chiude. Il personaggio senza pubblico, nella matura età della consapevolezza, si ritrova negli affetti familiari e nella riscoperta di un vero teatro, della vera arte di recitare, facendone un mestiere e inesauribile fonte di verità.
-
Luci comete
La raccolta di poesie si presenta come l’esternazione delle più profonde emozioni dell’autore riguardo a tematiche diverse. Il filo che conduce le composizioni è ricollegabile ai grandi temi introspettivi su cui l’uomo è portato a riflettere da sempre: destino, fortuna, speranza.
Ricorrono spesso i temi e i termini legati all’universo, come ad esempio le comete, le stelle, le galassie e i buchi neri. Utilizzando immagini immediate ed efficacemente descritte, e alternando temi esistenziali con sentimenti personali, l’autore sviscera le proprie sensazioni e le comunica al lettore con un linguaggio pragmatico e chiaro, capace di rendere perfettamente il messaggio voluto. -
Le Ragioni del Boia
Uno degli avvocati più illustri della città di Napoli si ritrova ai piedi del patibolo, condotto col cannale al collo, come una bestia da macello, pronto ad essere messo a morte in uno dei secolari teatri della giustizia, dalla scure del boia. Giudici, accusatori, vittime e regnanti, tutti sembrano essere nell’atto di recitare una tragedia invece che presenziare ad un processo di pena capitale. La scena teatrale non manca, Castel Capuano e Piazza Mercato sono solo due tra le più citate scenografie davanti alle quali i sanguinosi atti di governo si consumano. È una narrazione fatta di processi giudiziari che si svolgono a cavallo tra il XVIII e XIX secolo nella Napoli borbonica, e i cui protagonisti sono vittime e colpevoli, non tanto di ciò di cui vengono accusati, quanto della giustizia che processa se stessa. La giustizia qui mirabilmente dipinta è quella delle leggi soggette a interpretazione, dettata dall’arbitrio dei giudici, di una legalità fatta di concetti precettistici che sono incompatibili con la ben diversa realtà dei tribunali e del patibolo. Se i fantasmi che popolano quegli scenari di ferocia potessero parlare, reclamerebbero il coraggio difensivo mancato, l’azione individuale di uomini che hanno azzerato ogni credibilità nella giustizia, che li hanno infilati nella veste dell’infamia e mandati a morire. L’autore, con estrema abilità, riesce a condurre il lettore nei meandri della giurisdizione, mostrandone il lato umano, crudele e privo di quella logica incisa nei libri, che raramente è presente nelle aule dei tribunali.
-
Chi dite che io sia? Personaggi noti raccontano Papa Bergoglio
Rispondono, per Papa Francesco, cardinali, giornalisti, attori, sindacalisti, uomini di cultura, sportivi, cantanti, conduttori televisivi. Gli intervistati rilevano la personalità di un Pontefice con i fiocchi, che continua ad appassionare folle religiose e laiche progressivamente crescenti. Il modo confidenziale di esprimersi, il frasario stilisticamente semplice, la sua pastorale familiarmente schietta, la inedita ed efficace provocazione, la profonda spiritualità, l’impegno di snellire certe burocratiche strutture della Chiesa, la sensibilità a favore delle nuove generazioni, la determinazione di un dialogo ecumenico, la carità verso i poveri e i bisognosi, seguitano a griffare di ottimismo chi si avvia verso l’autenticità del divino.
-
Oggi è primavera e io non posso vederla
Un sogno, una realtà immaginata, che irrompe e spezza la routine di una vita immersa in una profonda oscurità, a cui un mendicante cieco non può dare forma. I suoi occhi, ormai semplici sfere opache senza luce, non sono più in grado di mostrargli la vita che è costretto a percepire attraverso suoni, odori e ricordi assorbiti. Improvvisamente viene scosso e inizia un cammino di introspezione alla ricerca di quel qualcosa in più che la vita gli ha tolto, o che forse lui si è sempre negato. Marco Solaro ci accompagna, con apparente leggerezza, alla riscoperta di un’esistenza che sembrava condannata alla solitudine e all’isolamento, e su cui si apre una finestra di reciproca umanità e speranza. Ci svela una realtà quotidiana che troppo spesso abbiamo davanti agli occhi e verso la quale, sempre di più, ci mostriamo ciechi.
-
La parola prima di tutto
Amori, sfortune, arte, incontri e riscoperte sono alla base della storia di Auretta, donna partenopea che racconta di sé, della sua storia fatta di alti e bassi che sconvolgono costantemente la sua vita. Le sue parole sono presentate attraverso la voce narrante della scrittrice che annota in un diario tutto ciò che le è stato raccontato da Auretta. Partendo dalle sue origini e quelle dei suoi genitori, ripercorrendo poi tutti gli eventi che l’hanno formata e resa la donna che è ora. A fare da cornice la storia d’Italia, dal Novecento fino ai giorni nostri, in un contesto tipicamente partenopeo. Ad arricchire la narrazione l’autrice, Daniela Punziano, conclude l’opera con due sketch ripresi da eventi caratteristici della vita di Auretta, già narrati precedentemente, rendendo più immersiva la lettura.
-
DENTRO/FUORI
DENTRO/FUORI, titolo enigmatico ma il cui significato si schiude lentamente con la lettura delle profonde poesie che compongono l’opera. L’autrice, Rita Licenziato, sembra non avere alcun timore nel mostrare i suoi più intimi sentimenti e la sua interiorità, un “dentro” fatto di amore ma anche di dubbi e incertezze. Un’analisi introspettiva che è affiancata e condizionata dal “fuori”, quello delle guerre e dell’oppressione del più debole, caratterizzato quindi da un’atmosfera cupa. Attraverso queste poesie ci viene trasmessa una sensazione di forte contrasto tra l’indifferenza del mondo esterno e il profondo sentire di una donna che non riesce a girarsi dall’altra parte.
-
Cuore di ragno
Ci eravamo resi conto, ognuno nel suo intimo, che da quel momento nulla sarebbe mai stato più come prima, e il peso di quella scoperta avrebbe gravato per molto tempo come un macigno sui nostri cuori di ragazzi.
1861. Al tramonto del Regno delle Due Sicilie e ai margini dell’unità d’Italia, la disperata corsa di due ragazzi che, inconsapevoli di aver vissuto da oppressi, si ribellano agli invasori stranieri. Una corsa senza respiro da Marsala a Teano, alla ricerca di un immenso tesoro e di quel che resta della loro famiglia. La loro delicata storia d’amore si intreccia in un viaggio tra tecnologie sconosciute, amici e traditori, in compagnia di uno stralunato domestico e di un cane terribile. Lucio Sandon firma un thriller esplosivo, che accende un punto di vista originale sulla storia del Risorgimento.
-
Il passaporto strappato
L’autrice ripercorre in prima persona il corso della sua vita, partendo dai primi ricordi dell’infanzia fino ad ora. Il filo rosso delle sue vicende è una continua rinascita, resa a volte difficoltosa dagli avvenimenti storici, che inevitabilmente hanno avuto ripercussioni sulla pace famigliare, sia che lei ricoprisse il ruolo di figlia, moglie o madre. Prima tra le delusioni: la partenza del padre per gli Stati Uniti. Con un senso di abbandono che nasce lento, Gerardina deve farsi coraggio a soli quindici anni, prendendo tra le mani le sorti di ciò che rimane della sua famiglia. Altalenando fasi di forza personale al bisogno di protezione e affetto, tra le preoccupazioni del lavoro e la cura della casa, la Russo cede finalmente alle costanti attenzioni del giovane benestante Nunzio, sposandolo dopo un lungo periodo di fidanzamento. Il matrimonio diventa una collezione di piccole schegge appuntite di dolore: le incomprensioni con il marito, le gelosie e i vari aborti. Ma non tutto il male viene a nuocere. Seppure frutto di un matrimonio infelice, Gerardina e Nunzio hanno finalmente due figli, Giovanni e Loredana, molto amati dalla scrittrice. In questo caleidoscopio di eventi traumatici, la fede in Dio e l’amore incondizionato verso il prossimo fanno da forza trainante per Gerardina, che riemerge e diventa la Fenice della sua vita.
-
Il mistero di Ruth – Il racconto di un viaggio oltre la porta
“Anche quando cercava il senso delle cose e notava la desolazione e il dolore, c’era sempre da scoprire il bello. Chi può vivere senza emozioni? Chiedeva al suo amico letterato quando precipitava nella depressione. E gli raccontava la storia dei petali rossi delle camelie: oggi ho notato che le camelie del giardino sono di un rosso più acceso del solito e che il vento ha spinto i petali dappertutto. Per un po’ questi sono volati in alto come tanti fiocchi di neve di colore rosso e, prima di cadere a terra per formare piccoli cumuli agli angoli del giardino, ho fatto in tempo a vederli danzare nell’aria”.
-
A Francesco D’Episcopo – Maestro di cultura e vita
È trascorso quasi un lustro da quando Francesco D’Episcopo è andato, come si dice, in pensione dalla sua mai tradita Università di Napoli “Federico II”, ma, come ebbe giustamente ad affermare, in un precedente volume in suo onore, un allievo prediletto, Gianpasquale Greco, per lui certamente non varrà mai il termine “quiescenza”, in nome, occorre aggiungere, di quell’“arteteca”, che significa esattamente l’opposto e che, sin da bambino, ha caratterizzato l’inquieto percorso di vita del nostro personaggio. Pochi hanno idea di che cosa, in questi quasi cinque anni appena trascorsi, Francesco D’Episcopo si è fidato di fare, tra libri, premi (ben quattro conseguiti solo nel Cilento), quattro cittadinanze onorarie, presentazioni, promozioni di nuovi autori; come ebbe a dire un suo sincero amico-ammiratore, un autentico “carro armato”, che mette a ferro e fuoco i territori che attraversa. I suoi libri si vendono, le sue parole, ricercate negli ultimi anni in memorabili “lezioni magistrali” si ascoltano con sempre maggiore attenzione e avidità, riscuotendo talvolta inevitabili “ovazioni all’inpiedi”, da parte di un pubblico incantato e ammirato. Il tutto accade nei luoghi più vari e, talvolta, imprevedibili, nel nome di una sorta di cultura alternativa, di cui Francesco D’Episcopo è uno dei più affermati e autorevoli protagonisti. Sconosciuto ai più, illustre ai pochi, che lo seguono e gli vogliono bene per la sua costante e coraggiosa scelta di autonomia e libertà da ogni falso potere, insegue le sue vite con giovanile passione come una missione.
L’Editore Pietro Graus
-
Scoglitti
In questo breve amarcord, Elena, la voce narrante, racconta in modo pacato e riflessivo il viaggio che ha compiuto all’insegna dell’arte, del buon cibo e della compagnia di vecchi amici e parenti. Dalla Puglia, la protagonista approda nelle terre siciliane dove la attende il vivace percorso artistico itinerante “Articolando”. La permanenza in quei luoghi e la piacevolezza del tour la avvicinano al suo passato e le permettono di rinsaldare le sue radici, rendendo ancora più gioiosa e partecipativa la sua rassicurante vita e il mondo che le appartiene. La forza espressiva dell’autrice si carica di quella verve artistica che l’accompagna da sempre e dona alla sua esistenza una calma nient’affatto apparente, espressa piacevolmente dalla prima all’ultima pagina.
-
La stanza nel cuore
Il romanzo narra la quotidianità di Agnese, giovane donna alle prese con la vita matrimoniale, un percorso universitario da ultimare e l’imminente maternità. Ma dietro la stabilità apparente si nasconde un passato fatto di intransigenti imposizioni paterne, accondiscendenza materna, problemi di alcolismo e violenza all’interno delle mura domestiche. Il suo difficile vissuto induce Agnese a rifugiarsi in un mondo tutto suo, lontano dagli abusi e dalle sofferenze, dove può essere padrona e protagonista della sua vita: una stanza nel cuore. Saranno i preziosi consigli degli amici di sempre, il supporto dell’affettuoso marito Daniele e l’imminente maternità a far capire ad Agnese l’importanza del perdono e a convincerla a riavvicinarsi alla sua famiglia, alle sue radici.
-
I Giardini di Bagh-e Babur
Il testo si presenta come una lucida cronaca dei viaggi intrapresi dal giornalista salernitano, Lorenzo Peluso, per alcune delle più pericolose zone calde del XXI secolo: Afghanistan, Kurdistan e Iraq. L’autore dà vita a un ricco mosaico di descrizioni e argomentazioni, sempre filtrato dal serio e disincantato sguardo del reporter navigato, continuamente coinvolto nell’atto di deradicalizzare la distanza tra le distaccate e aleatorie percezioni del lettore, e il vero volto del Medio Oriente. In quest’ultimo, bellezza e desolazione si confondono in un abbraccio le cui vibrazioni si perdono nelle asciutte ma sentite descrizioni di bellissimi giardini e città fantasma, del goliardico Karim di Kabul e delle coraggiose combattenti contro lo Stato Islamico. Il filo rosso che unisce tutta l’esperienza narrativa è quello di un fiero senso di appartenenza, che guida il corrispondente estero tra le fila di giovani soldati italiani, consapevoli di essere anche loro uno dei volti dell’Afghanistan.
-
I colori della vita
La vita di una donna raccontata attraverso piccoli squarci poetici. La maturità raggiunta, un amore che fa soffrire ma che insegna, mai rinnegato. L’importanza dell’amicizia e della famiglia si accompagnano a descrizioni della natura e del paesaggio costiero.
L’autrice, Lia Esposito, con le sue poesie trasmette positività e vitalità attraverso immagini semplici che fanno parte della quotidianità. -
La pittrice di Tindarìa
Passione, cultura e tradizione sono i caratteri distintivi di questa storia, pervasa da una semplicità che si mette in mostra con fierezza contrapponendosi alla complessità quotidiana che si espande giorno dopo giorno. Attraverso la raffinatezza delle parole dell’autore, il lettore si ritrova quindi immerso in una dimensione pura, ma contornata da una cultura sofisticata, tipica di una curiosità meridionale che viene resa protagonista del romanzo. Viene infatti presentata una meridionalità propria dei personaggi e degli avvenimenti, che vedono come protagonisti una pittrice e un giornalista intrecciati nella loro quotidianità e complicità di sguardi e di sorrisi.
-
Scritti sotto dettatura di anima e cuore
Tutto ciò emerge dai testi poetici di Romano Zega sono un santuario innalzato ai valori più autentici e assoluti, che dovrebbero guidare l’umanità: la famiglia, nelle figure struggenti del padre e della madre e dei suoi attuali componenti; l’amicizia; la forte attenzione rivolta ai più deboli, a coloro che più subiscono le ingiustizie e insufficienze della società. Il nostro autore instaura un dialogo ad alta tensione con ‘a fatica, quella che si è costretti a vivere e a subire per poter garantire, più che la vita, la sopravvivenza, alla specie umana e risulta quanto mai affabulante e avvincente il suo dialogo-monologo con la condanna biblica, a cui l’uomo è ciclicamente sottoposto e dalla quale egli è riuscito finalmente a liberarsi, conquistando l’utilità e la felicità del superfluo, di ciò che apparentemente non rende niente, ma invece rende libera e felice l’anima, la mente, il cuore, soprattutto, che può finalmente battere all’unisono con le esigenze più naturali, elementari ed essenziali, dell’essere umano.
dalla prefazione di Francesco d’Episcopo
-
La Danza della Vita
Alma è una donna alla continua ricerca di una felicità che mai si concretizza realmente davanti ai suoi occhi. Privata sin da piccola dell’affetto dei genitori, dopo un vano tentativo di fuga, decide di lasciare la sua famiglia all’età di 18 anni, con l’intento di non lasciarsi modellare secondo il volere di sua madre. Dopo un soggiorno di tre anni presso una zia paterna, in cui stringe un forte legame con lo zio “Lu Baruni”, Alma decide di prendere in mano le redini della sua vita e trasferirsi, a causa della dipartita di quest’ultimo. Ma il destino beffardo non avrà riserve sulla giovane donna: Alma si ritroverà rinchiusa nella “prigione” di un uomo ingannevole, e sperimenterà il vero dolore quando la “signora nera” le porterà via gran parte della sua famiglia. Sarà, però, tutta questa sofferenza che permetterà ad Alma di chiedersi davvero quale sia il senso della vita e a trovarlo, seppur in maniera fugace.
-
Aspettando il treno di mezzanotte
In una stazione ferroviaria, in attesa del treno di mezzanotte per Venezia, un uomo parla con uno sconosciuto. Inizia così un soliloquio nel quale l’uomo racconta agghiaccianti vicende, storie insabbiate dell’altro il quale, dal canto suo, non proferisce parola né tenta di discolparsi. Il tempo scorre, il treno si sta avvicinando e il racconto incalza. Improvvisamente, però, in contemporanea con il fischio del treno in partenza si verifica un colpo di scena. Lo scrittore, con questo romanzo dalle reminiscenze stevensoniane, lascia il lettore col fiato sospeso fino alla fine, guidandolo in un avvincente viaggio attraverso la “dualità” dell’essere umano.
-
Il cittadino e la sanità
Dalle detrazioni fiscali per le spese mediche ai permessi sul lavoro, dal problema delle file al Pronto Soccorso alle visite domiciliari, dalla fase delle indagini cliniche al ricovero ospedaliero, per finire all’operazione e alla degenza: la presente guida analizza tutte le tutele previste dalla legge per i malati. In ognuno dei capitoli viene trattata una specifica patologia e/o problematica connessa alla salute. Soprattutto, il saggio ricorda e incoraggia a non obliare che il Servizio Sanitario Nazionale deve garantire l’accesso alle sue strutture nell’imprescindibile rispetto di tre principi fondamentali: l’UNIVERSALITÀ, che si traduce nel diritto all’assistenza ed alle prestazioni, al fine di garantire alla popolazione l’applicazione uniforme delle cure essenziali; l’UGUAGLIANZA, affinché nel pieno rispetto delle differenze, tutti i cittadini possano accedere alle prestazioni del SSN senza che la distinzione di condizioni individuali, sociali ed economiche siano ostacolo alle cure; l’EQUITÀ, per cui deve essere garantita parità di accesso in rapporto a uguali bisogni di salute, appropriata prescrizione delle cure e trasparenza nei rapporti e nell’erogazione delle prestazioni. In definitiva, il libro del Prof. Catapano costituisce un tassello di grandissima importanza nella vita del malato e di chi voglia apprendere dei propri diritti in tema di sanità e assistenza medica.
-
La Banconota da un milione di sterline di Mark Twain
La Banconota da un milione di sterline è una storia attuale poiché fa satira sul ruolo del denaro. Il personaggio di Twain si ritrova con una banconota da un milione di sterline, ma potrebbe tranquillamente vivere di rendita poiché, ovunque si presenti, trova difficoltà ad avere il resto. Ci sono però dei maldicenti che non credono che questa banconota sia vera: incaricano una finta donna di fare delle pulizie nell’albergo per verificare che questa banconota sia vera. Mentre l’interessato sta per entrare in stanza, la donna delle pulizie, per non farsi beccare, nasconde la banconota sotto il tappeto e di conseguenza la banconota risulta dispersa. C’è un netto capovolgimento della situazione, poiché da ricco e famoso si ritrova senza un centesimo e non solo viene cacciato dall’albergo, ma viene anche lasciato dalla sua donna. Proprio mentre sta lasciando l’hotel e scappando dai creditori, prima di uscire dalla stanza inciampa nel tappeto da dove fuoriesce questa banconota che ha fatto la sua fortuna. Alla fine però, dopo una serie di peripezie, si ritrova a dover rendere la banconota poiché scopre che gli è stata prestata da ricchissimi banchieri inglesi e che la donna a cui si è legato altro non è che la figlia di uno dei banchieri. La sua riflessione è che in realtà non ha guadagnato nulla materialmente, però, grazie a quella banconota, si è innamorato e così si è ritrovato effettivamente ricco.
-
Il filo di poesia
Tanti altri sono i momenti, i luoghi, i pensieri, le emozioni che compongono Il filo di poesia, un filo che appare sottile ma è resistente e fiero, complesso e leggero, profondo e lucente.
dall’introduzione di Enrico InferreraSono dense di luce e di malinconia, le poesie di Angela Procaccini. Sono delicatissime e avvolgenti, come seta. Angeli reduci da un qualche martirio, momenti redenti dal tempo del dolore.
dalla prefazione di Tjuna NotarbartoloAngela va oltre la sua sensibilità di docente e studiosa, trovando negli scritti e nelle poesie un fuggente mondo desiderato, ricco di emozioni ma anche di sofferenza.
dalla postfazione di Aldo Capasso -
35.000 piedi
Cos’hanno in comune una nave che salpa dal porto di Reykjavik e un aereo in partenza da New York direzione Roma? Un fatto delittuoso ammantato come disgrazia naturale avviene a 35.000 piedi, le storie dei passeggeri si intrecciano in un susseguirsi di misteriosi eventi e relazioni oscure, prima, durante e dopo il volo. Depistaggi e doppi giochi si frappongono tra il vice Questore e la verità, una storia raccontata da due dei protagonisti di una vicenda che ha dell’impossibile in un crescendo di suspense e colpi di scena. Gli interessi privati, l’amore e gli affari narrati in un thriller che lascia con il fiato sospeso fino all’ultimo, inatteso accadimento.
-
Io ce l’ho fatta – Rinascere dopo il Bullismo
L’autrice si mette in gioco raccontando episodi della sua vita, partendo dalla più tenera infanzia arrivando fino all’età adulta. Descrive appassionatamente eventi drammatici che hanno segnato la sua esistenza, come la perdita di sua madre proprio alle porte dell’adolescenza e i diversi e numerosi episodi in cui lei stessa era vittima di bullismo.
Katia Greco firma un romanzo autobiografico che fa riflettere sui più cruenti meccanismi che la nostra sfera sociale ci costringe ad affrontare, ma allo stesso tempo si fa portavoce di un messaggio positivo di speranza, ponendo al servizio del lettore il racconto della sua “rinascita dopo il bullismo”. -
Terra di nessuno
Nato e cresciuto in una provincia di Napoli, Federico Manfredi è un adolescente caparbio e curioso. Durante una delle sue lunghe passeggiate in bicicletta, riceve una sfida immaginaria dall’antico e affascinante castello che sovrasta la sua cittadina, Oikos, che lo induce a raggiungerlo. Al ragazzo spettano, così, lunghe pedalate durante le quali s’innamora dell’incontaminata e straordinaria natura che lo circonda.
Anni dopo, Federico è un brillante ingegnere ambientale, fino al momento in cui comprende che per migliorare il mondo non serve la retorica e non basta la tecnologia, ma bisogna partire dall’educazione ambientale rivolta soprattutto alle future generazioni. Tornato nella sua amata terra per insegnare, si ritrova in una valle completamente cambiata rispetto a quella della sua gioventù, oltremodo inquinata. Inizia così delle lezioni sull’ecologia, nel tentativo di appassionare e sensibilizzare i giovani, guidandoli verso il raggiungimento di una maggiore consapevolezza del proprio ambiente. A fare da sfondo al racconto è la relazione amorosa tra Federico e Gaia, seducente e bellissima collega, che non è altri che la metafora dell’amore profondo e disinteressato del protagonista per la natura e la Madre Terra.
Alberto Di Buono firma un romanzo ambientale che affronta in modo schietto, concreto, talvolta ironico, talvolta avvalendosi dell’artificio della poesia e dell’arte in generale, il tema dell’inquinamento, che attanaglia la società odierna. Attraverso un linguaggio semplice ma efficace, l’autore invita il lettore a una profonda riflessione, mostrando come sia necessario percorrere una strada comune e adeguata per contrastare questo male, nella piena consapevolezza che chi inquina e rovina la natura sta solo distruggendo se stesso. -
Cento passi per la Consapevolezza
Il romanzo racconta il percorso di una donna dentro la disabilità: il passaggio dalla delicata fase dello smarrimento alla crescita morale ed etica per la costruzione di una nuova identità. Un percorso tutt’altro che lineare, nel quale la protagonista, quando sembra risalire la china, ricade, si nega alla vita, all’aiuto e alle cure. Il suo nome è Zenaide. Sin da bambina deve superare la perdita dei genitori, morti in un incidente automobilistico. A quasi diciotto anni scappa dalla casa degli zii e dal paese di Rotonda, in Lucania, e giunge a Paestum, dove si inizia al mondo della prostituzione, e in seguito a Salerno, dove incontra l’amore di Sergio che la toglie dalla strada. Tuttavia, presto compaiono i sintomi di una malattia che causa atrofia progressiva della muscolatura scheletrica. Zenaide assiste al graduale cambiamento del suo corpo, tanto abusato in passato. Man mano che si amplia la vista, gli eterni ghiacciai si sciolgono dentro l’abbraccio dell’amore per Sergio, e la malattia appare a Zenaide come una montagna da scalare, sempre pi. difficile da vivere per i rischi e le emozioni da affrontare. Una montagna alla quale, tuttavia, si avvicina gradualmente con la volontà di fare ogni giorno cento passi: una scelta di responsabilità quando tutto sembrava perduto; l’opportunità di vivere con sicurezza la sua nuova vita nella disabilità.
-
Indelebile come un tatuaggio
Uccio è ancora un bambino quando la sua famiglia, spaventata dai rivolgimenti politici e militari del 1954, è costretta a scappare dall’Istria per trasferirsi a Napoli, dove avrebbe dovuto ricevere ospitalità presso parenti facoltosi. Da quel momento si susseguono esperienze destinate a restare impresse nel corpo e nella mente: dalle cattiverie dell’accoglienza rifiutata e del pregiudizio, subite nella stazione di Bologna, alla povertà e precarietà sperimentate nei ballatoi del condominio partenopeo. La curiosità spinge Uccio a esplorare la nuova città: dalla Chiesa delle Capuzzelle alla Basilica di Santa Chiara, dai vicoli dei Tribunali fino alla spiaggia di Coroglio. A fargli da mentore, John Smith, un ex soldato americano costretto a vivere nascosto poiché aveva disertato. Con i suoi racconti, egli lo spinge a vedere oltre le apparenze, a credere in valori autentici e a riconoscere una Napoli viva, pulsante e chiaroscurale, in cui la crudeltà della criminalità organizzata è bilanciata dall’infinita generosità della gente comune e degli ultimi, come i femminielli e le prostitute, che erano stati attivamente impegnati nella rivolta popolare antinazista delle “Quattro Giornate”. Fondamentali si rivelano anche gli incontri con Tommaso, ragazzo nero figlio della guerra, e con Anna, ex prostituta e compagna di John. Grazie a loro, Uccio riesce a fronteggiare ogni avversità, arrivando a comprendere come l’amicizia e l’amore possano cambiare un’esistenza. Di questi sentimenti, in particolare, il ragazzo coglie fin da subito la natura universale, battendosi contro chiunque voglia considerarli appannaggio di uno specifico orientamento sessuale, una razza o una religione. Ben presto, però, per Uccio l’amore da àncora di salvezza si trasforma in condanna. La traumatica rottura con Elvira, sua prima ragazza, la triste morte di John e l’ingiusta incarcerazione di Tommaso rappresentano altrettanti momenti di crisi, che lo fanno sprofondare nella disperazione. Nel pieno della crisi Uccio incontra don Gino, un prete semplice che ha dedicato la sua intera esistenza all’Altro, il cui esempio gli permette di riscoprire Dio e di riconciliarsi con il mondo.
-
Cuorineri – Il Direttore
Sullo sfondo di una Brindisi deturpata dal contrabbando, dallo spaccio e dalla corruzione s’intrecciano le vicende di Franco Altavilla, Luigi Narcisi e Luigi Patisso.
Tre nomi reali, tre storie vere segnate da rapine, omicidi, reati penali da scontare in carcere per conto di una criminalità organizzata che sembra essere l’unica strada da percorrere per i tre protagonisti; il romanzo, infatti, sottolinea come diventare professionisti del malaffare (così li definisce l’autrice) sia la diretta conseguenza di un’infanzia dominata dalla povertà e dalla privazione, da genitori anaffettivi o violenze domestiche; di un’adolescenza in cui l’ossessione di arricchirsi diventa un bisogno impellente, così come la necessità di emergere nel ruolo di leader del gruppo.
Agli occhi dei protagonisti, quindi, la vita del mafioso appare come una chiave d’accesso all’agiatezza e alla gloria a cui hanno sempre aspirato. Ben presto, però, questo stesso stile di vita ardentemente desiderato costringerà i personaggi a sacriici sempre più grandi: la salute, gli affetti, l’integrità. Sarà proprio il richiamo di quest’ultima che porterà Narcisi e Patisso alla decisione di cambiare, di cominciare a vivere all’insegna dell’onestà, di investire in istituzioni cittadine non più corrotte, sostenendo la candidatura di Anna, ex-compagna di classe di Narcisi, come sindaco di Brindisi.
Da questo si evince il punto cruciale di tutta la narrazione, il destino della città e quello dei protagonisti sono uniti da un legame inscindibile: così come l’ambiente ha determinato le loro scelte di vita, il loro cambiamento etico contribuirà a salvare Brindisi, a liberarla dall’alone di corruzione che la sta lentamente annientando. -
Vietri sul Mare – La porta della Costiera
“E alla fine, quando l’ombra della sera sembra averti ormai
definitivamente avvolto e sopraffatto, ecco spalancarsi davanti a te
lo scenario luminoso delle case di Vietri, coi vetri di balconi,
finestre e verande incendiati dal riflesso dell’ultimo sole”.Così scrive Costantino Montesanto nel suo saggio, un excursus temporale spaziale sullo sviluppo della caratteristica cittadina di Vietri, porta e crocevia per la radiosa Costiera amalfitana. Una descrizione accurata che rasenta il pittorico dei paesaggi e dell’essenza dell’urbe dai tempi gloriosi degli antichi Romani ai giorni nostri.
-
La città insensibile
Carmine Zamprotta affronta, in maniera lucida e dettagliata, le problematiche di Napoli, rappresentata come una città “insensibile” di fronte all’ascesa al potere della criminalità organizzata e sorda ai bisogni della società. Le infiltrazioni camorristiche, presenti ormai in ogni strato e settore, sotto l’occhio accomodante di politica e istituzioni, sono un elemento di causa-effetto che scatena e crea quanto di mortale e fetido c’è e può esserci nella cittadina partenopea e in tutta Italia. Con lo stile diretto tipico di un’inchiesta giornalistica vengono analizzati avvenimenti crudi e spietati accaduti negli anni e che ancora oggi restano ben saldi nella memoria di chi li ha vissuti o di chi ne è stato spettatore. Un quadro clinico di argomenti di questi tempi scottanti, ma allo stesso tempo di estrema rilevanza per sanare le patologie che alterano la normale esistenza di una buona società.
-
L’inganno della realtà
Charles Wilson ha tutto quello che si potrebbe desiderare: un buon lavoro, una bella casa, una ragazza che lo ama. Ma la vita non è sempre come appare e a Charles il suo mondo perfetto comincia a stare stretto. Le certezze, precariamente costruite, iniziano a vacillare e a sgretolarsi come un castello di sabbia, granello dopo granello, fino a condurlo, in un freddissimo giorno di dicembre, a un bivio: gettarsi nelle gelide acque del lago Champlain e farla finita o scegliere la vita a ogni costo? Giunto al punto di non ritorno, l’incontro con un bizzarro clochard dà inizio a un lungo flashback in cui il protagonista racconta le vicende che lo hanno condotto alla terribile decisione: la fuga dal paese d’origine, l’arrivo a New York, l’incontro con una donna bellissima e affascinante, intrighi e misteri, gioie e delusioni, amore e sofferenza.
Nazareno Palma ci regala un romanzo che si legge tutto d’un fiato, in cui la contrapposizione tra cuore e ragione è una lotta all’ultimo sangue e la separazione tra realtà e immaginazione è una linea sottile. All’uomo non resta che cercare di sopravvivere sforzandosi di trovare un equilibrio tra queste forze, nella consapevolezza che la felicità non è una strada in discesa, ma si costruisce passo dopo passo. -
L’invasore
Il testo è la biografia di Mario Ferri, ormai conosciuto come il Falco. Per la prima volta, il pescarese racconta i retroscena di tutte le invasioni di campo con la maglietta di Superman: dalla battaglia per “Cassano in Nazionale” alla denuncia sociale “Ciro Vive”. La vita di Mario Ferri, però, viene sviscerata non solo nelle sue sfaccettature più estreme, che lo hanno portato a vivere unʼesistenza sopra le righe, attraverso la dura esperienza della prigione, i viaggi e la conoscenza di personaggi sui generis. Il testo, infatti, racconta la vita di un ragazzo semplice, cresciuto in un paesino, e legato inesorabilmente alla figura del suo dolce nonno Mario.
Un libro avventuroso, che si legge tutto dʼun fiato, ma che fa riflettere sulla società di oggi e sulle sue dinamiche, a volte, malate, in cui – come lʼautore tende a stigmatizzare – lʼapparenza e il denaro la fanno da padroni. -
Storie Napoletane… e d’Abruzzo
Una storia. Tante storie si rincorrono e si ripercorrono nel corso dei secoli – dal Settecento al Novecento − tra le pagine del testo di Aurelio Bramante. Vicende inevitabilmente legate da un filo comune, la riscoperta di un antico e scomparso borgo napoletano: il Borgo Loreto, fuori alle mura aragonesi. Protagonisti dei fatti narrati sono popolani – Giovanni Basile, Alberto De Vico, Gennaro Cacace –, gente del malaffare, re, regine, le cui vicissitudini s’intrecciano in una narrazione coinvolgente che non lascia nulla al caso, tracciando in maniera lucida e dettagliata lo sviluppo storico, economico e sociale di quegli anni: dalla nascita di una nuova camorra organizzata, la Bella Società Riformata, alla triste e ambigua morte di Ferdinando II di Borbone; dal secolo che segnò la fine di un regno e la nascita di un’unità nazionale, che non migliorò la condizione del Sud, al progresso industriale e alla realizzazione di opere gigantesche come il prosciugamento del lago del Fucino − ancora oggi una delle maggiori opere di ingegneria idraulica con Suez e Panama − al viaggio nell’Abruzzo Ulteriore Secondo, la Marsica abruzzese ai confini del regno borbonico.
Storie Napoletane… e d’Abruzzo è un’opera storica preziosa e d’inestimabile valore, un romanzo che racconta, attraverso l’uso del dialetto e di immagini antiche, la realtà e la straripante vivacità della società napoletana, nei suoi aspetti più veritieri e intimi, regalando al lettore un viaggio nel passato alla riscoperta di ambienti, situazioni e costumi. -
Il rispetto
I valori, il profilo identitario, la forma dell’organizzazione politica della nuova classe sociale subalterna, la rinascita della democrazia sofferente,la rivoluzione pacifica dal non-Stato allo Stato. Adriano Podestà ci offre un lungo saggio che analizza la società contemporanea, con particolare interesse per quella italiana ed europea, in ogni suo aspetto, spaziando dalla politica, all’economia e filosofia. Per troppi secoli si è continuato a preservare meccanismi a favore della supremazia di pochi a scapito di molti: meccanismi evolutisi nel tempo in forme sempre più contorte, come nella finanza contemporanea, supportata da sistemi politici corrotti e disfunzionali per l’economia reale. Un dominio che dà miseria a chi produce valore con il lavoro, l’impresa e il risparmio.
L’autore, riflettendo intorno al concetto di rispetto, ne mette in luce le contraddizioni e la debolezza. -
Uomini
“Uomini: eroi mitologici, protagonisti di romanzi e fumetti, personaggi indimenticabili le cui gesta si sono incrociate nel mio cammino.
Avventurieri, geni fanfaroni o inarrivabili menti, artisti immortali, statisti, poeti, filosofi, pittori, medici, librai, avvocati, architetti.
Li ho amati, detestati, ammirati, idealizzati, sottovalutati, desiderati, dimenticati, cercati e perduti, sedotti e abbandonati, lasciati andare, trattenuti. Vissuti. Ho appreso da loro quanto in amore si sbagli e quanto in amore s’impari. E ne ho evocato alcuni, ora, tra queste pagine, angeli caduti in volo, schegge di un grande specchio rotto, tessere di un mosaico che non sarà mai completo perché questo è il nostro percorso terreno e la nostra forza: credere e andare incontro all’infinito”. -
La vita privata e gli amori di un monarca illuminato
È un romanzo storico potente nella sua concisa brevità, dove fantasia e realtà sono in perfetto equilibrio. Le immagini, le espressioni che lo suffragano sono pregne di poetica armonia, tali da sedurre illettore più esigente. Il tema è intrigante: mette in luce la vita privata e pubblica di Federico II diSvevia, svelandone gli amori e soprattutto quello più appassionante per Bianca Lancia, madre affettuosa del biondo Manfredi. Attraverso uno studio attento ed efficace l’autrice introduce il lettore alla corte di Palermo, dove i Normanni hanno lasciato segni indelebili del loro passaggio e dove Federico con la Scuola siciliana ha reso l’arte autonoma, lontana dall’ossequio alla Chiesa, e con l’Università di Napoli ha dato una nuova impronta alla cultura. Intorno al destino di questo monarca assoluto, nonché imperatore superbo, orbitano tanti altri personaggi, che con la loro bravura hanno gettato le premesse per varcare la soglia luminosa del nostro Rinascimento. Il libro è un inno alla bellezza opulenta della Sicilia e a quella abbagliante dell’Italia. Lo si legge tutto d’un fiato e quel mondo lontano diventa il nostro e Federico, così fecondo di idee, incontrollabile nell’ira, eccessivo in ogni sua manifestazione, avido di potere, magnanimo con i più deboli, con la sua vita densa coinvolge il lettore, perché realtà e immaginazione si sostengono fortemente.
dalla prefazione di Ruggiero Cenere
-
γνῶθι σεαυτόν – conosci te stesso
Stefano, ultimo rampollo di un’illustre famiglia di medici, si laurea con lode in Medicina e Chirurgia d’Urgenza, proseguendo le antiche e imprescindibili tradizioni familiari. Entusiasta, intraprende la brillante carriera nella clinica paterna. Ma tutto cambia quando, durante un intervento d’emergenza, un ragazzo perde la vita. Ha inizio un forte turbamento che conduce il giovane protagonista verso una profonda crisi esistenziale che lo getta nel tunnel degli stupefacenti. Del suo declino si accorge, casualmente, suo padre Riccardo, che decide di ricoverarlo in una clinica del Canton Ticino. Stefano, poco a poco, rinasce, imparando a conoscere se stesso e a perseguire le proprie inclinazioni, desideri e passioni. Ad aiutarlo in questo percorso sono l’analista e amico, il dottor Bauer, e la giovane Emma Donati, di cui si innamora perdutamente.
Michele Cacace firma un testo che esorta alla riflessione e allo scardinamento delle convenzioni. La predestinazione non esiste; ognuno deve trovare la sua strada e proseguire attraverso di essa, perseguendo un unico scopo: la serenità. -
Una vita a metà
Stava attento che nessuno percepisse la sua debolezza,
anche se si era accorto che, come lui, alcuni compagni di
stanza soffocavano il pianto nei loro cuscini.
In alcuni giorni, per il troppo lavoro, gli faceva talmente
male la schiena, che se non fosse stato per l’aiuto di qualche
compagno più robusto di lui, il quale si sobbarcava parte
del suo lavoro, sarebbe stato licenziato.
Essere sbattuti fuori era la cosa più facile che potesse
capitare ai giovani italiani, specialmente a quelli come lui,
che venivano dal Sud. -
Flusso
Nella successione dei racconti, si affollano le vicende di individui diversissimi tra loro e che a un primo sguardo sembrerebbero non avere nulla in comune: Luigi, che non ha mai finito il liceo e vive travolto da una perenne condizione umana di sconfitta e d’impotenza; Adriana, che si sente sull’orlo di un baratro che nemmeno riesce a descrivere e che cerca di destreggiarsi tra una situazione famigliare complicata e i mille dubbi sulla sua storia d’amore con un ragazzo più giovane di lei; Gianni che, rimasto su una sedia a rotelle dopo un brutto incidente, deve combattere ogni giorno per non lasciarsi andare; e ancora, Valerio, che combatte da anni con la depressione a seguito della morte della moglie, e Padre Corrado, che ormai ha perso perfino la fede, oltre che la speranza. Storie tanto diverse si intrecciano tra loro, legate indissolubilmente da una sensazione di inadeguatezza, che porta a interrogarsi sul senso profondo della vita, sul suo significato più intimo e sul desiderio costante di conoscere e conoscersi di più. Alcuni racconti hanno protagonisti comuni e, quindi, il raccordo è alquanto immediato. Tuttavia, il filo che lega tutto è sempre ben visibile perché tutti i racconti si muovono sempre intorno ad individui
posizionati, momentaneamente o definitivamente, sul limite di una sofferenza psichica, sociale, affettiva o altra. Sono storie di perdenti, perdenti in differenti ambiti ed in vario modo, ma pur sempre unici portatori del senso profondo della vita.
Alessandro Antonaia affronta un viaggio nell’io di ogni suo personaggio, penetrando nella sua psicologia ed esprimendo in maniera chiara, ma mai scontata, il profondo malessere che ognuno di essi vive nella sua quotidianità. -
Il tempo che non vola
Max Perrino è un poeta a tutto tondo, nel senso esistenziale del termine.
La sua poesia ruota attorno all’essere, affacciata su situazioni apparentemente semplici ma che poi si rivelano essere tessere di un mosaico che compone la dimensione umana.
La scelta della lingua napoletana non è legata solo alle origini del poeta ma alla possibilità di adoperare un linguaggio che ha insito in sé i suoni della poesia. A cominciare dal grande Salvatore Di Giacomo, a E. A. Mario, a Ferdinando Russo, a Raffaele Viviani, fino
all’indimenticabile Eduardo De Filippo, la poesia napoletana hadeclinato sentimenti e cultura. Perrino si inserisce con successo in questo solco. I temi della sua poesia sono molteplici, dall’amore per la donna, agli affetti di famiglia, all’ambiente, alle situazioni di vita più classiche. Momenti su cui generazioni di poeti si sono misurati ma sui quali l’autore inserisce originali visioni e spunti di modernità.dalla prefazione di Gennaro Sangiuliano
-
Donne bambine, colonne e regine
Mi auguro che tanti, attraverso le scintillanti rime di Marco, piuttosto che attraverso le mie narrazioni di viaggio, possano riscoprire il fascino seduttivo del bello della vita nelle sue espressioni più ampie, superando il greve e il cupo di una materialità spesso stringente e angosciante.
dalla prefazione di Paola Lauretano
-
La mia ragazza è single
Un ragazzo, la sua fidanzata, i suoi genitori.
Una storia di tradimenti e di ritorni.
Il rapporto stretto tra padre e figlio non può servire a evitare
i problemi, ma può essere molto utile per superarli.
Leonardo e Diego non sono soltanto padre e figlio,
sono anche migliori amici, confidenti e insieme affrontano
tutti gli ostacoli che la vita pone sul loro cammino.
Ne usciranno sempre vincitori?
-
Il Trionfo dell’Amore
La toccante storia d’amore senza tempo di Astin e Korin prende vita tramite le parole di Tina Marasca. Dopo i primi anni felici della loro relazione, alcune scelte sbagliate di Astin causano la fine del rapporto e una serie di conseguenze che avranno su di lui una pessima influenza, tanto da finire in carcere. Ma nonostante tutte le difficoltà incontrate, la ragazza diventa per l’uomo un pensiero fisso, finché dopo anni decide di riallacciare i rapporti con lei. Tramite una serie di messaggi, che l’autrice riporta, il lettore assiste al risentimento, alla rabbia e al rancore di Korin nei confronti di quello che considerava il suo grande amore: un dolore che, per quanto abbia reso difficili tanti anni della loro vita, non riesce a sovrastare il grande amore dei due protagonisti.
Astin e Korin si abbandonano così alle loro emozioni, cercando di dare una seconda possibilità a quel sentimento stroncato troppo in fretta e cercando stavolta di seguire il proprio cuore e far sbocciare finalmente il loro amore.
-
Sulle orme della sclerosi multipla
Nel secondo volume di quest’opera autobiografica, l’autrice Maria De Giovanni racconta la sua vita dopo la pubblicazione del primo libro. Infatti, grazie anche all’affetto e alla riconoscenza del pubblico, Maria riesce a reagire di fronte alla sua malattia, la sclerosi multipla, che tuttavia continua a manifestarsi in maniera aggressiva, al punto da costringerla a cambiare terapia.
Il confronto con il suo pubblico è molto importante per Maria che, grazie ad una serie di interviste e presentazioni del suo libro, riesce a sensibilizzare un gran numero di persone ad un argomento così delicato.
“L’uragano Mary”, nonostante la sua malattia, cerca di infondere coraggio attraverso progetti che permettono ai disabili di vivere liberamente la propria vita. -
A partire da Lilith
Storie di donne; storie di emarginati, forse. Una saga, la ricostruzione degli avvenimenti di uno che s’immette a rovistare nella “storia”, quella non ufficiale ma non per questo meno veritiera, e va a rileggere i documenti scartati, abrasi, nascosti, per portare alla luce un mondo strano dove di tanto in tanto affiorano gli esclusi per essere poi ricacciati nel nulla.
-
Di nome Pupetta
La speranza e la forza di resistere alle avversità sono le protagoniste di questo racconto che ci porta indietro nel tempo, durante il periodo interbellico italiano. Tramite le dettagliate descrizioni dell’autrice entriamo nella casa di via Caracciolo, sul lungomare di Napoli, abitata dalla numerosa famiglia di Pietro e Ninetta, coppia elegante e raffinata, ammirata per stile e generosità, benvoluta da tutti.
Nonostante la crisi portata dalla prima guerra mondiale, la famiglia di via Caracciolo riesce ancora a sorridere grazie all’arrivo di una bambina, “Pupetta”, simbolo di rinascita, che con i suoi occhi grandi e vivaci guarda speranzosa al futuro.
L’autrice dà molta importanza al ruolo della casa, simbolo di quotidianità e di gioia, ma anche luogo di memorie e di dolore. Ed è proprio in questo periodo di crisi che la famiglia, simbolo di una società ormai abbattuta e in rovina, ritrova la speranza: Pupetta, ormai cresciuta, torna a illuminare la vita della famiglia, rappresentando così l’inizio di un nuovo cammino e il desiderio di creare un futuro sereno, nonostante
tutto. -
In fondo alla caverna
Diciassette storie quasi accennate, con forti immagini che narrano inadeguatezza, sfumature di vissuti scomodi ed esistenze ai margini.
Così l’autore mette su carta le vite interrotte di giovani ragazzi, che si snodano tra i vicoli e la provincia della grande città partenopea. Racconti di violenza e disperazione consumati ognuno in modo incisivo, in poche pagine dai toni crudi e taglienti. Le vite di protagonisti dai risvolti antieroici sono segnate in profondità da eventi che li rendono vittime e carnefici, uniti quasi dal filo rosso dell’inevitabilità, mentre cercano una via di fuga che non può o non vuole essere trovata. Pochi volti che quasi non si distinguono dipingono un quadro completo delle miserie che attanagliano l’umanità: la povertà, la rabbia, l’abbandono, la paura sono rappresentati nel loro stato primordiale con ritmo serrato e pungente, volto a colpire con forza le corde dell’animo di chi legge.
Alessandro Perna firma una raccolta dalle tinte fosche, cupe e autentiche, che non si nasconde dietro maschere, denunciando la società e i suoi meccanismi malati senza mezzi termini. -
Streghe
Nina scrutava assorta la superficie immobile del lago,
sperando di vedere affiorare le sagome scure dei demoni.
…
Chiese ad Augusta: «Ma davvero i demoni vivono nell’Averno?».
«No, Nina – rispose la sorella – i demoni vivono dentro di noi».
-
La leggenda di Orgutan
Nella mitica Terra di Ogutan, re Glove governa sul popolo dei Tanguini con saggezza e benevolenza, garante di una pace arduamente conquistata dopo una lunga e sanguinosa guerra col malvagio fratello Ogardo. Ma il fantasma dell’ultima battaglia contro di lui lo perseguita: Glove non è sicuro che il fratello sia stato definitivamente sconfitto, e teme che possa essere entrato in possesso di Orgutan, il Guanto d’oro forgiato dal leggendario Mago Gamon che conferisce i poteri di acqua, fuoco, fulmine e vento al Bene o al Male, a seconda di chi ne entra in possesso. Glove avverte i segnali che qualcosa sta per cambiare e che la vita serena del suo popolo sta per essere nuovamente minacciata. Una favola dai toni allegorici, che rifiuta una definizione fatalistica del Bene e del Male, ed esplora il legame indissolubile tra popoli diversi ma vicini, padri e figli, passato e futuro.
-
Due semplici vite: un epistolario d’amore e di guerra
Il libro è stato scritto diversi anni fa, raccogliendo le lettere di Virginia e Mario, che si scrivevano durante il secondo conflitto mondiale.
Queste lettere erano state conservate e messe in ordine di data da sua madre. Annarita Franco, trovandole interessanti, ne ha fatto questo libro, corredato di foto antiche e ricco di colpi di scena. Ci sono voluti sei mesi per realizzarlo, lavorando giorno e notte. Poi il testo è andato perduto ma è stato ritrovato poco tempo fa.
A tutti buona lettura! -
La musica di Sarri
Alvaro è ossessionato dalla voglia di non perdere mai. Al suo onnipresente confidente, “Gaeta’”, rivela sogni, aspettative e angosce di sempre. Presto scoprirà che il riscatto che cerca è legato ad altre vite, altre storie apparentemente lontane, ma che si riveleranno la chiave di volta della sua ricerca. Attraverso le parole di don Luca, nell’immaginazione di Alvaro si delineeranno in maniera sempre più dettagliata i tratti psicologici di personaggi straordinari, carichi dello spessore emotivo e del coraggio necessari a indicargli il cammino, e svelargli, così, la strada per “vincere sempre, anche quando si perde”, proprio come il suo modello di vita, Sarri.
Armando De Martino firma un romanzo dalle tinte pastello, in cui la ricerca della bellezza è il filo conduttore degli stralci di vita che riporta e che immergono il lettore in realtà dai risvolti dolorosi, a tratti commoventi: storie di sport, di immigrazione, ma non solo. Storie di speranze, di sacrifici e sogni che daranno senso al cammino del protagonista, che riuscirà finalmente ad “aprire gli occhi” sul mondo esterno, a volte alienante. E sul suo, a cui sembrano mancare le vibranti note dell’amore. -
La terra promessa
Un romanzo che si muove nel clima della seconda guerra mondiale e del cosiddetto Asse Roma-Berlino.
La storia, raccontata nella prospettiva della gentilizia famiglia Albinoni, affronta il tema dell’impermanenza del tempo che spesso tramuta in ricordi i fatti umani, donandogli quasi un carattere onirico. La penna di Arturo Nucci riesce sapientemente a trasportare il lettore alle soglie della storia ufficiale, tra le strazianti descrizioni del conflitto e del termine dell’alleanza tra Italia e
Germania. -
Annare’
Con un racconto che ha del vero, perché possibile, che rapisce con i suoi toni spesso acuti, che mischia il tenero al feroce, Paola Somma scrive dell’“assurdo e atavico gioco delle parti che attanaglia il Sud”.
Un gioco difficile fatto di segreti, padroni, famiglia, sentimenti, che si ripercuote sulle vite e sul destino dei suoi partecipanti e su Annare’. Lei, “libera come il vento”, con i suoi pochi anni e la sua sensibilità, dalla quale dipenderà il tragico epilogo della storia. -
Un alieno sulla terra
Alba è una figlia, una madre, una donna che non ha mai conosciuto l’amore o qualsiasi forma di affetto familiare. Il suo diario è uno sfogo intimo e autentico, il racconto biografico di una vita tormentata e oltraggiata vissuta sempre in remissività. Un’ infanzia difficile e un matrimonio che si trasforma presto in un incubo la spingono a considerarsi un “alieno” costretto a vivere in un mondo dominato dalla prepotenza e dall’indifferenza. Una storia raccontata per dare coraggio e speranza a chi, come lei, è costretto a vivere in silenzio una vita da “alieno sulla terra”.
-
L’erotismo delle anime
Stella conduce una vita “normale”, all’insegna delle sane abitudini e dell’apparente tranquillità. Ma un incontro inaspettato, quello con Dottor B., farà crollare il mondo “di cristallo” in cui ha vissuto, intriso di perbenismo borghese, in cui la linea di confine tra ciò che è giusto eciò che è sbagliato è netta, perentoria, e non fa sconti a nessuno.Scava nel profondo di sé, sfiorando l’abisso e oltrepassando il limite, conservando, però, nei momenti determinanti, il coraggio e la lucidità che contraddistinguono la donna che è.
Nadia D’Andrea firma un romanzo erotico dallo stile singolare: attraverso il susseguirsi di messaggi sensuali e libidinosi, mette a nudo il lato voluttuoso e recondito del profilo umano, nelle sue sfaccettature maschili e femminili, e racconta una storia che fa riflettere, che ogni donna e ogni uomo dovrebbero leggere. -
Stralci di vita
Il testo coglie un tratto controverso nei lineamenti delle nuove generazioni,
ovvero il modo in cui il perenne stato di crisi e lacerazione interiore
sia indissolubilmente fuso al senso della bellezza e dell’amore per
il mondo esteriore. È così che prendono forma i ritratti dei protagonisti
che tanto bene rappresentano gli slanci coraggiosi, i vizi e le contraddizioni
del tempo e del contesto nel quale sono immersi, in tutta la splendida
imperfezione che, da sempre e in ogni luogo, caratterizza l’agire
umano. Gennaro Conte firma un testo che vede il destino, la libertà ed
il senso di smarrimento rappresentare il fondale nel quale questi giovani
si muovono come un banco di pesci trascinati dalla corrente, realistici,
irrisolti e con una storia da raccontare. -
Sotto il Vesuvio
Il commissario Ersilia Donati è la protagonista degli episodi narrati, in un’antologia di action-movie. Una donna che ha scelto un mestiere difficile, determinata e tenace, senza mai rinunciare all’umanità e a una sofferente partecipazione ai vari aspetti della vita, nei casi di cui si occupa, dove si ha a che vedere con una componente indefettibile della vita dell’uomo: il dolore.
-
Viktòria
Tra le fredde montagne dell’Ungheria, sorge un antico convento. Qui, tra testi sacri e misteri, si forma il giovane Nataniele, discepolo di Padre Jòzsef. Ignaro della realtà al di fuori delle mura, Nataniele viene inviato in missione dal maestro, in qualità di cronista e sacerdote di una compagine di cavalieri. Sarà così catapultato in un mondo dove nulla è come sembra, popolato da creature ultraterrene, malefici e traditori. Sullo sfondo di un’epica battaglia tra armate cristiane e turchi invasori, Nataniele conoscerà Viktòria, emblema sovversivo della crudeltà degli uomini. Da questo incontro la sua vita cambierà per sempre e imparerà che, per avere giustizia, dovrà cercare a fondo le verità messe a tacere.
-
Nella mente e nell’anima
Tutti sono avvolti nella noia quotidiana e cercano di sfuggirla. In quelle onde satellitari c’è tutto il reale della vita che stai vivendo…io ogni mattina guardavo questo film, a cui avevo dato anche un titolo “Il sale della terra”. Me lo guardavo come se fossi in attesa nell’aeroporto di Hong Kong, si in quella moltitudine non c’era solo noia, c’era il sale della terra, quello che riavvolge il carillon del nostro pianeta.”
-
Storia di una famiglia
Alzando gli occhi, intravedo nella lontananza un lembo di terra, tutto nostro: lapidi in pietra, la pietra, che qui abbonda ed ha le sfumature grigie del cielo imbronciato. Ultima dimora di coloro che ho amato, ai quali appartengo per un caso fortuito e fortunato, perché altro non è la nostra nascita.
-
La storia di un uomo solo
Questa è la storia di una vita apparentemente perfetta. Il protagonista ha tutto ciò che ha sempre desiderato: il lavoro di giornalista e la donna ideale. Ma il tradimento della sua donna di sempre e la morte improvvisa del padre, a causa di un incidente stradale, lo portano al centro di una voragine, fatta di vodka e di solitudine. Poi – all’improvviso – un appiglio: la forza di due occhi verdi. Ma basteranno a tirarlo fuori da quella spirale di solitudine? Il ragazzo ha un solo desiderio: sapere quante persone avrebbero sofferto se lui fosse morto.
-
MARIUCCIA
Con Mariuccia, la scrittrice, attraverso un racconto generazionale di chiara ispirazione verghiana, ripercorre i momenti salienti della vita di Maria Teresa Lippola.
Nata da mamma Rosa e papà Salvatore, Maria Teresa Lippola, detta Mariuccia, all’età di diciannove anni convola a nozze con Andrea Gargiulo. Nonostante la numerosa prole, tredici figli di cui alcuni morti in giovane età, Mariuccia riesce a sostenere e affiancare suo marito Andrea nelle numerose attività svolte durante tutta la sua vita: dai trasporti alle pompe funebri, dalla gestione di un caseificio all’apertura di una pizzeria.
Il racconto delle vicissitudini – amori, delusioni, lutti e difficoltà economiche – che la famiglia Gargiulo si ritrova ad affrontare si dispiega dagli anni Trenta ai giorni nostri, tra la provincia di Napoli e il quartiere Little Italy a New York. Mariuccia è senza dubbio il principale riferimento per tutti i componenti della famiglia; ma allo stesso tempo la sua presenza risulta essere ingombrante. Lo spirito di abnegazione dei suoi figli non fa che rafforzare il suo ruolo di matriarca. -
Superstizioni e prospettive
Una serie di testimonianze sul mondo magico e sulla sua influenza nella vita dei nostri giorni, che fanno da portavoce a un’intera e cultura, molto più ampia, quella irpina. Un mondo visto “dal basso”, privo di qualsiasi tipo di filtro. Un racconto di ciò che “non è vero ma ci credo”, che ha influenzato e ancora influenza il modo comune di essere e di pensare. Un mondo reale, che esiste, e con il quale ci confrontiamo ogni giorno. Un testo che si ispira ai lavori di Ernesto De Martino, etnologo, antropologo e storico delle religioni italiano, e che come lui cerca di offrire ai lettori diversi modi di approcciarsi alla magia e all’enigmatico rapporto tra sogno e realtà. Sono molti gli ambiti esplorati: dal malocchio alla jettatura, dalla scaramanzia alle apparizioni di spiriti e fantasmi. Ma senza dimenticare il ruolo della Chiesa, con la testimonianza di un suo portavoce.
Il mondo magico è tutt’altro che passato, risulta indispensabile quindi esplorarlo, analizzarlo e conoscerlo, affinché ognuno di noi possa conoscere anche se stesso e la cultura in cui vive. -
Don Terzino
Tra frammenti di ricordi e passioni, ogni singolo racconto mira a coinvolgere il lettore per trasportarlo in esperienze di vita differenti che ruotano intorno alla figura rassicurante di don Terzino, il quale rappresenta un invito alla comprensione e al cambiamento. La contrapposizione tra sogno e realtà, la realizzazione di una passione tanto desiderata, la solitudine, la crudeltà dell’essere umano, la ricerca dell’ispirazione e l’incomprensione sono alcuni dei temi che il testo affronta con autenticità. Le storie non si limitano alla semplice narrazione ma rappresentano, in un continuo intreccio, personalità differenti.
Giovanni Renella firma dei racconti dallo stile semplice e coinvolgente, cercando di fare in modo che il lettore stesso possa identificarsi nelle singole storie dei protagonisti. -
Mie belle lune perdute ovvero Cronaca di un dolore
Ann-Marie è una stimata giornalista che ricopre incarichi di prestigio. Ann-Marie è una bella donna. Nel 1986 viene aggredita dal cancro al seno. Mie belle lune perdute è la cronaca del suo dolore, il racconto delle giornate, dei pensieri, del lungo e faticoso percorso per l’accettazione, stilata da chi ha camminato a suo fianco nella sofferenza: suo marito. Ann-Marie, ora, è guarita e sta bene. La sua vicenda personale è una speranza per le donne che vivono la stessa esperienza dolorosa, un conforto per chi le ama e ne condivide la vita; e una fotografia, a volte impietosa, della classe medica italiana. “È difficile raccontare un dolore quando sono le parole di chi cammina a fianco della sofferenza a darne voce. È difficile raccontare un dolore con la serenità di chi lo ha vissuto, sperimentato, accettato come una nuova possibilità per dare testimonianza di un amore rivolto a chi ha sempre amato; dedicato a chi ha conosciuto uno stesso difficile destino; pensato per chi, scorato, non alza lo sguardo […] E quel dolore si apre alla vita e il racconto diventa cronaca, cronaca di un dolore, divenuto felice. Perché davanti agli occhi c’è ormai un mare quieto e su quella cicatrice e nel cuore è rispuntato un fiore.”
(Dalla prefazione di Umberto Veronesi)
-
L’amore di una mamma
Iris cresce in un contesto familiare sereno, all’insegna dell’amorevole educazione di mamma Nina e papà Orlando. L’arrivo della sorella minore, Penelope, corona il sogno della famiglia perfetta fino a quando, come ogni favola che si rispetti, l’idillio viene spezzato dall’allontanamento di papà Orlando, che porta sulle spalle il peso di una crescita forse troppo precoce. Così Iris è costretta a rivisitare la sua adolescenza, ricordandone, però, la serenità che l’ha contraddistinta e i valori ricevuti dagli uomini e dalle donne della sua famiglia, figli di generazioni diverse, ma accomunate dal filo conduttore del rispetto e della dignità.
Saranno proprio quei valori a farle da scudo nei momenti di dolore che la vita le pone davanti: la fine del matrimonio dei genitori e la rottura della relazione con il suo compagno: il papà della sua prima figlia, Maelle.
Ma sarà soprattutto il tumore che colpisce la piccola a far vacillare le certezze di Iris, che viene travolta da un turbinio di sentimenti contrastanti, che coniugano la figura della donna forte e quella della madre spaventata, che ha la continua tentazione di soccombere. La guarigione dalla malattia funge da svolta e segna l’inizio di tanti successi futuri, tra cui la relazione con il suo compagno Vittorio, coronata dalla nascita della loro bambina: Maria Sole. Pamela Corbo firma un flusso di coscienza che mostra le crepe dell’animo umano, spesso preda di eventi difficili da affrontare. L’autrice si fa portavoce della forza di cui ogni donna è capace − se solo vuole – e aiuta a trascendere i confini del dolore con il potere del sorriso e della voglia di vivere. -
Curiosità napoletane
“La nostra raccolta vuole essere una riscoperta della Napoli dei tempi passati, attraverso storie vere, aneddoti, proverbi, poesie popolari e tante altre curiosità.
È stata utilizzata in primis la fonte orale offrendo così, agli amanti e lettori di storia napoletana, la genuina espressione della sapienza di questa città. Abbiamo lasciato al lettore una chiave di lettura e di diversa interpretazione a seconda dell’argomento trattato, dove i personaggi, siano essi uomini di chiesa, o semplici cittadini, hanno sempre un modo di pensare onesto, malizioso e simpatico.
Abbiamo, inoltre, voluto ricordare le figure di due venerabili napoletani: padre Rocco e don Placido Baccher, poiché sono meritevoli di grande ammirazione.
Con questo semplice lavoro, abbiamo lasciato “una finestra aperta sulla Napoli religiosa del passato”, per ulteriori ricerche su uomini, donne, monasteri e quant’altro”. -
Il Paradiso che non c’è
I santi presentati in questo testo non sono riconosciuti dalla Chiesa, ma semplicemente “creati” dalla fantasia popolare ed esistono esclusivamente nei modi di dire e nel linguaggio quotidiano. In queste pagine rivive lo spirito di una saggezza popolare che, purtroppo, si sta perdendo: l’autrice ci offre un modo per ritrovarla riflettendo sui proverbi e sui modi di dire che usiamo spesso senza conoscerne l’origine.
-
“Anticupido” va a caccia
“Anticupido” va a caccia. Palermo, San Valentino. Il fantasma di Rosie, una ragazza morta proprio il 14 febbraio di 34 anni prima, a soli 16 anni, si sveglia ogni anno, in occasione della ricorrenza, per causare tensioni ed incomprensioni tra le coppie che la circondano. Tra le sue vittime frequenti c’è Mario: un ragazzo intenzionato a ufficializzare il suo amore per Teresa, donna amata, e che, in virtù di questo nobile sentimento, decide di regalarle un anello di fidanzamento. Ma l’intervento di Rosie contribuirà anche stavolta a rovinare i buoni propositi del sincero innamorato, che deciderà di indagare sulle cause delle sue disavventure amorose, avvalendosi anche dell’aiuto prezioso del caro amico Mimmo. Scoprirà, così, ciò che si nasconde dietro a quegli strani episodi, ed aiuterà Rosie a trovare risposta a tutti i suoi interrogativi che non le permettono di riposare in pace. Intrighi irrisolti e scoperte inaspettate sono lo specchio di una realtà spesso ingannevole, che l’autrice racconta con l’audacia di una penna originale e, allo stesso tempo, semplice.
Victoria Smirnova traccia uno spaccato nitido e commuovente dell’amore e delle sue sfumature, regalando al lettore inaspettati colpi di scena, che, oltre a rendere la lettura estremamente coinvolgente, spingono a riflettere sull’intensità dei sentimenti veri e sulla fragilità e le debolezze dell’animo umano, spesso traditore e ingannevole. -
L’ombra di Masaniello vaga per Piazza del Mercato
A Napoli la storia di Masaniello la conoscono tutti: il 7 luglio del 1647 scoppia una rivolta popolare che vede come protagonisti un popolo affamato e un personaggio carismatico, che riesce a ottenere una costituzione popolare e che viene eletto Capitano generale del fedelissimo popolo napoletano. Ma è anche la storia di un tradimento, di un uomo che viene ucciso dai suoi stessi compagni.
Anche Anna Luce e Alfonso conoscono la vicenda. Entrambi sono giornalisti, si sono innamorati e hanno deciso di sposarsi nella Chiesa di Santa Maria del Carmine, dove una lapide commemorativa ricorda l’eroe popolare. Quella che invece racconta la vecchia Maestra è un’altra storia, la fiaba dell’eroe giovane, bello e giusto, costruita spiando nella sua vita e nei suoi pensieri. E, come tutte le fiabe ci restituiscono quello che i fatti storici spesso celano, la Maestra non si inventa nulla, ma usa la sua conoscenza e la sua particolare sensibilità per far emergere la dimensione umana dell’eroe e per smentire quelle leggende negative, volte a sminuire la forza, la generosità e la lealtà di Masaniello nei confronti del popolo, e quindi anche la sua portata rivoluzionaria. Ed ecco che ora è chiaro lo scopo didattico di questo racconto: un discorso contro le disuguaglianze e le ingiustizie che ancora affliggono la città, dove, se si è predisposti con un animo sensibile, il fantasma di Masaniello ci farà visita per indicarci la via. -
Io sono più forte
Un romanzo a quattro mani, che combina la fresca fantasia di Simona Mancuso, qui alla sua seconda opera, con l’esperienza narrativa del suo mentore Pascal Schembri. Un romanzo che combina giovinezza e maturità in una miscela sorprendente di thriller, inchiesta sul disagio adolescenziale, sulla piaga dell’anoressia, e riflessione mozzafiato sul difficile rapporto tra genitori e figli.
-
Mméscafrancesca
Una capricciosa, dotta, screziata marmellata letteraria di saperi e sapori a Napoli e dintorni, ieri e oggi…. Sullo sfondo di una Napoli a cavallo tra i due millenni si colloca questa “saga della Scugnizzeria”, una fascinosa e colorita raccolta di storie di giovani che affrontano a viso aperto la vita, con le sue miserie, brutture e contraddizioni. In questo carosello di prosa e poesia si respira l’amore per la città partenopea e per quei giovani che sono suoi figli ed eredi.
-
Il viaggio di Joana
Ripercorrendo le vicende della sua famiglia e in particolare della bisnonna Joana, l’autrice analizza la storia dell’Angola e del Brasile dal punto di vista antropologico, culturale, religioso, economico, politico e sociale. Partendo dalla colonizzazione dell’Africa da parte degli europei e dalla tratta degli schiavi, passando attraverso la scoperta e la conquista portoghese del Brasile, accompagnate da stermini e umiliazioni, si giunge all’epoca contemporanea in cui i problemi legati alla migrazione, alla povertà e all’integrazione sono ancora irrisolti e l’autrice spera possano essere superati attraverso un’educazione interculturale, traguardo tanto ambìto, quanto difficile da raggiungere.
-
Eravamo ottantamila
Breve romanzo aneddotico in cui l’autore rivive uno spicchio della sua adolescenza negli anni della stagione calcistica 1980/81 del Napoli. Sullo sfondo di un’intera città che vibra per la speranza di un primo scudetto azzurro, forti del talento del libero olandese Krol, detto “il tulipano”, i momenti salienti del campionato si intrecciano con i ricordi: i giochi, le figurine, la famiglia, la prima cotta, la prima automobile del fratello maggiore. Terminata la stagione e svanito il sogno scudetto, si chiude una fase della vita dello scrittore, che tuttavia resta impressa in questa breve opera, nella quale egli si concede anche il piacere di immaginare un finale in cui le cose siano andate diversamente.
-
L’esercito medianico
L’autrice si fa portavoce di storie vere e di vicende realmente accadute ai protagonisti dei tre racconti che compongono “l’esercito”. Luca, Isabel e Raul sono personaggi differenti ma accomunati dall’aver ereditato dai parenti il “dono” della medianità. In qualità di medium comunicano con entità soprannaturali aiutando gli spiriti in cui si imbattono a risolvere determinate situazioni. Sono fornite al lettore testimonianze vissute assieme a nozioni sulle pratiche paranormali e magiche.
-
Sulle orme della sclerosi multipla
Maria è una giovane donna che deve convivere con il male oscuro della sclerosi multipla. L’inevitabile sensazione di impotenza che l’accompagna all’inizio del difficile percorso, ben presto, lascerà spazio alla grinta ed alla forza, che sapranno delineare i contorni di una nuova personalità, che viene fuori pian piano e che emerge con determinazione.Un racconto autobiografico singolare, ricco di interessanti informazioni medico-scientifiche e riflessioni degne di nota, che insegna che ciò che conta, nel lungo e tortuoso viaggio della vita, è coltivare la propria spiritualità. -
Il foglio bianco
Intensa, dettagliata cronaca autobiografica che non nasconde i toni dell’inchiesta e, soprattutto, si prende la responsabilità intellettuale di puntare i riflettori su episodi che, nel corso degli anni, hanno irrimediabilmente compromesso la salute fisica e psichica di un autore lucido, schietto, che parla di sé in prima persona. Tra politica, sanità, pensioni e legalità, Il foglio bianco non è solo la brutta storia di un italiano, di un lavoratore vittima di mobbing, col sudoku in tasca e tanta voglia di raccontare, ma anche la testimonianza di un cittadino consapevole che ha l’ambizione letteraria e sociale di denunciare a voce alta, a nome di un popolo, i soprusi subiti.
-
L’amore ai tempi della buona scuola
Una crisi matrimoniale raccontata da un punto di vista maschile: quello del marito traditore. L’uomo, da subito, addentra il lettore nella sua vita privata coinvolgendolo emotivamente e offrendogli, di volta in volta, i suoi stati d’animo: dallo smarrimento iniziale all’angoscia, dal piacere al rimorso fino alla liberazione. In contrasto si staglia la posizione della moglie Mirta, docente precaria di storia dell’arte, ripiegata nella frustrazione e mantenuta in vita dall’incantamento dei suoi occhi. Il suo dolore è muto e straniante, in grado di prendere la parola solo con i figli e dentro brevi versi che sparpaglia per la casa come indizi.L’amore ai tempi della buona scuola è il quadro di un’epoca complicata e infelice, di cui siamo tutti complici e che soltanto la forza poetica dell’arte finalmente svelata potrà rieducare, richiamandoci tutti, come un rituale antico di magia, nella grande danza rigeneratrice della vita. -
I racconti di Amelia
Nella seconda metà del secolo scorso, la piccola Amelia si rifugia nella propria fantasia per sfuggire alla realtà di un’infanzia trascorsa in un collegio femminile cattolico, lontana da sette fratelli, un padre affettuoso ed una mamma depressa. I viaggi di Amelia, le sue compagne di giochi e due fiabeschi accompagnatori – il pesce rosso Curiosone ed il nativo americano Treccione – sono raccontati attraverso mondi meravigliosi, alcuni reali ed altri di fantasia, con la genuina immediatezza del bambino e con gli occhi innocenti di chi scopre il mondo senza comprenderlo a pieno e senza smettere di meravigliarsi e di meravigliare il lettore.
-
Te voglio cunta’ ‘a vita mia (primm ca fernisce)
Commovente ritorno all’oralità tra aneddoti toccanti, tradizione popolare e memoria. Te voglio cunta’ ‘a vita mia non è propriamente cronaca: è puro gusto, quasi necessità, di registrare e raccontare fatti – storie vere – che, altrimenti, andrebbero irrimediabilmente perduti.Tra favole, poesie dialettali, folclore e preghiere, gli anziani di Pomigliano d’Arco e dintorni raccontano vissuti, versioni di fatti storici e stralci delle proprie esistenze, in una sintesi organica e marcatamente affettuosa che ricorda al lettore, ed alle generazioni a venire, che non esiste differenza tra cultura bassa e cultura alta: solo cultura. -
Camper tour
Diario di bordo di un’avventura straordinaria in giro per tre continenti: in Croazia nel 1991, in Grecia tra il 1992 ed il 1993, in Svizzera nel 1997, tra gli scenari mozzafiato della Norvegia nel 1998; dal 2000 al 2004 l’autore è in pellegrinaggio sul Camino de Santiago, poi in viaggio per buona parte del Regno Unito, subito dopo coinvolto nella toccante esperienza dei campi nazisti di Auschwitz e Birkenau, poi Italia peninsulare, Paesi Bassi e Serbia; nel 2005 tocca alla Baviera e poi – giungendo cronologicamente ad un passato più prossimo – Tunisia, Marocco, Austria e a spasso per un’ex U.R.S.S. tutta da scoprire. Poi Siria, Giordania e Israele nel 2010, Sicilia ed ancora Normandia e Bretagna.Quasi venticinque anni di viaggio, di confronto con luoghi e culture e, soprattutto, di esperienze on the road. -
D.
Sette donne, sette spaccati di vita dolorosi, veri, fin troppo attuali: il viaggio di Khadija e la bambina che porta in grembo; Vittoria e l’aborto; la depressione di Rosangela; la piccola Mariella e l’orrore degli abusi sessuali; Silvana tra la scoperta dell’amore e quella della morte; Liliana e la forza oltre la delusione.
Un libro che parla d’amore, l’amore delle donne: verso i figli, i genitori, i fratelli, la terra che le ha generate o gli uomini; ritratti vividi ed immediati come istantanee di donne che di questo sentimento non vivono o muoiono: sopravvivono.
Sette storie necessarie, dunque, ad un paese in cui di donne e d’amore si parla, certo, ma quasi mai con la gravità e lo spirito critico che la rilevanza sociale del tema imporrebbe. -
L’invisibile esiste nel visibile
Andrea è un adolescente che si è scontrato troppo in fretta con i dolori della vita: suo padre, Vittorio, è stato ucciso ed i sospetti sono ricaduti su sua madre Simona, arrestata per omicidio. L’identità dell’assassino non viene individuata neanche dopo la scarcerazione di sua madre e, ben presto, Andrea diventa preda di “strani giochi della natura” che lo spingeranno ad incontrare lo spirito di suo padre e a ritrovare la pace interiore tanto anelata.
-
Di colpo il cielo
Frammenti di vita, stralci brevi ma incisivi come fotografie, storie di donne: Alexandra, Donata, Malala, Margherita, Marlene, Milena, Patty, Priscilla, Rachele e Rosa, Tatiana.
Sorti simili, vicende di donne forti con background differenti, vittime di abusi e soprusi, protagoniste di vissuti agghiaccianti quanto umani, tenuti insieme dal filo conduttore dell’Asilo Mariuccia.
Personaggi femminili, dunque, ma anche e soprattutto storie di un luogo fisico, l’Asilo Mariuccia appunto, sempre di sfondo e mai ipertrofico protagonista, raccontato brillantemente come occasione di redenzione e rinascita. -
Il Senatore, il Principe e il Minollo
Un orologio che si ferma. Quell’orologio che Sebastiano aveva avuto in regalo e che non si era più slacciato dal polso. Ma sono le lancette della sua vita ad essersi fermate, ponendolo in un tempo sospeso. Ed è in questo frangente che compie il viaggio più inaspettato della sua vita, un viaggio tra i vicoli di Napoli, accompagnato prima da Eduardo De Filippo, poi da Antonio De Curtis e infine da Massimo Troisi, tre grandi attori e registi che lo spronano alla scrittura e aprono a lui il cuore, mettendo a nudo il proprio essere.
-
Quando non c’era Papa Francesco
È la storia vera della esperienza religiosa e umana del gruppo giovanile diocesano dell’Azione Cattolica di Agrigento all’inizio degli anni Settanta.Erano ragazze e ragazzi che la mattina erano immersi nell’atmosfera della contestazione giovanile con i suoi slogan, le sue parole d’ordine, le sue utopie e il pomeriggio andavano in Azione Cattolica, con i suoi schemi ed i suoi riti. Due mondi diversi.Eppure questi giovani non volevano rinunziare alla loro specificità religiosa, ma volevano testimoniare una fede viva, che si facesse carico dei problemi dell’uomo, che cercasse risposte agli interrogativi che la propria coscienza, la scuola, la società ponevano ogni giorno.Ebbero la sensazione che la nuova ac, trasformata dal nuovo statuto nazionale, animata dagli stimoli del recente Concilio e sollecitata dal nuovo Assistente, potesse rispondere alle loro attese. Si buttarono con entusiasmo nella nuova esperienza religiosa.Il loro cammino di fede venne bruscamente interrotto da un Vescovo autoritario, per molti versi miope ed astioso.Allora non c’era Papa Francesco.“Papa Francesco ha chiesto ai vescovi d’essere meno burocrati e più pastori, di stare in mezzo alla gente e avere addosso l’odore delle pecore, per testimoniare la misericordia di Dio più che la bontà degli accordi politici” (don Antonio Sciortino, Famiglia Cristiana, 31/07/2013). -
Insegnami ad amare
Una figura minacciosa foriera di notizie, di sventure e di cambiamenti, insegue costantemente Anna. Una vita che non c’è più, una che resta solo un’idea, un’altra che si trascina, esausta, lungo il sentiero della vita. Ma anche una vita può tornare, grazie ad un amore che travalica i limiti imposti dalla realtà, sanando alcune ferite ma aprendone di nuove.
-
Raccontami di me
Ogni donna convive con le sue scelte, nella costante ricerca dell’equilibrio tra il peso delle responsabilità che comportano e la gioia che sanno destare.Il testo si traduce in una rivisitazione del percorso emotivo dell’autrice, dei suoi rimpianti e dei suoi errori ma, allo stesso tempo, offre uno squarcio della donna che, senza ipocrisie e con coraggio, ammette i propri limiti offrendo al lettore la capacità di mettersi a nudo su valori determinanti. -
Un sogno meraviglioso
Finalmente si riparte e ci si lascia tutto alle spalle: lavoro, stress, la quotidianità. Questo è quello che pensiamo tutti quando inizia, per noi, l’estate; riflessione che accomuna anche Pietro e i suoi amici. E per iniziare al meglio l’avventura estiva cosa c’è di meglio che scegliere la meta ad occhi chiusi e per caso? E lo stupore regna sovrano quando il dito capita su Soverato, che appartiene ad un territorio complicato. Terra a rischio idrogeologico, una terra straordinaria, condannata, così sembra, a rimanere così com’è. Eppure, dopo un’estate meravigliosa, quando si fanno i primi passi verso il silenzio dell’autunno e dell’inverno, tutto sarà travolto.
-
Cicatrici
Mentre lo ammiro una leggera brezza muove i rami più sottili e le foglie di un verde scintillante, come se avesse risposto ai miei pensieri, come per dire: “Sono qui, lo sono anche per te, mi puoi guardare, dunque sei viva, hai vinto la tua battaglia!”. Sì, mio caro albero, hai ragione, lo abbiamo sconfitto, ora è l’alba… l’alba di un nuovo giorno.
-
La Faitja
Alle falde del monte Faito domina incontrastata la faitja, una coltre di nebbia e semioscurità che crea una nevrosi collettiva influenzando la vita degli abitanti del paesino ribattezzato Qui-si-crepa, in cui vivono Cicatiello, che studia quel particolare fenomeno atmosferico servendosi di un cannocchiale, e il suo aiutante Centrella, innamorato della bella Schiuvatella, la tavernara Ddoje bott e il tordo Sciociolà, il barbone Scapuzza, il prete Don Lametta e alcuni ragazzi, tra cui Nunziatella, Rafiluccio e Peppe ‘a seccia, organizzati in gang locali dedite a piccole rapine.
-
Amico del cuore
I ragazzi del muretto sono un’istituzione degli anni ’80/’90, quando non esistevano gli smartphone e la PlayStation, quando ancora si scendeva in piazza a giocare a pallone o al parco per divertirsi a nascondino.
I ragazzi del muretto sono quelli che si volevano bene, che si chiamavano per soprannome, quelli che ti venivano a citofonare chiedendo a tua madre il permesso di farti scendere.
I ragazzi del muretto sono gli stessi anche dopo il passar delle stagioni, e nonostante i matrimoni e i figli in arrivo, non mancano mai di rinnovarsi il bene e di rifugiarsi nei ricordi di un passato spensierato, il ricordo delle loro anime di bambini. -
Fiori di limoni – Flores de limones
“Come nel volo, vediamo gli elementi della terra
e anche quelli dell’animo del poeta.
Dalla pace di un tramonto a Vietri sul Mare
alla disperazione per la perdita di un amore,
sempre lentamente e con passione,
passando per storie passeggere,
squarci di visioni femminili, vicoli, mare e cielo.
Tutto con la stessa passione e un sottile sguardo del poeta”.
-
Lacrime e sorrisi
Una favola senza tempo, una magia che si rinnova a ogni sua apparizione, un’alchimia perfetta per una protagonista del mondo dello spettacolo destinata a rimanere immortale nel cuore della gente. Grecia Colmenares, la diva delle telenovelas che ha fatto scalpore in tutto il mondo, tenendo incollati al piccolo schermo milioni di telespettatori, si racconta in modo ironico e brillante, offrendo al lettore stralci di passioni e segreti del set, ma non solo.
Attraverso una serie di episodi inediti, Grecia svela la sua eclettica personalità – legata anche al mondo del teatro e del ballo –, facendo emergere un profilo psicologico allegro, puro e leale che, grazie soprattutto alla fede, non ha perso la grinta neanche nei momenti bui che hanno tracciato il suo percorso, inevitabilmente segnato da “lacrime e sorrisi”, proprio come quello dei tanti ruoli da lei interpretati e amati che hanno segnato un’epoca. -
Ti prego, dimmi una parola buona
Non c’è discrepanza tra Nord opulento e Sud indigente, c’è un’omogeneità di fondo, che coinvolge alcuni cittadini e politici insospettabili. Essi, per interesse, per sete di guadagno, pur di ingrandire il proprio patrimonio a vista d’occhio, si astengono dal percorrere la retta via, appropriandosi con disinvoltura del denaro altrui.
-
Città nel caos
Non c’è discrepanza tra Nord opulento e Sud indigente, c’è un’omogeneità di fondo, che coinvolge alcuni cittadini e politici insospettabili. Essi, per interesse, per sete di guadagno, pur di ingrandire il proprio patrimonio a vista d’occhio, si astengono dal percorrere la retta via, appropriandosi con disinvoltura del denaro altrui.
-
Caxxo – Racconti di un mentalmeccanico
La vita nelle aziende, una realtà di automi, dove si vive senza certezze, nascosti dietro falsi sorrisi, costretti in un’insoddisfazione senza risoluzioni. Il Sud, terra di fuoco, dominata dalla camorra, dall’omertà che giorno dopo giorno miete sempre più vittime. Tra passato e futuro, tra sacro e profano, misteri, delitti, storie da cancellare e da ricordare. Sullo sfondo un Dio che è al di là di un altare.
-
Portati dal vento
Dalla Germania a Napoli, un viaggio esoterico e magico, alla scoperta di antichi misteri. Oggi, i gemelli Paolo e Francesco, insieme a Renate, cercano i loro padri, misteriosamente scomparsi tanti anni prima, vittime dei principi e delle teorie alla base di una parte della dottrina nazista, volta a ricercare le origini arcane della razza ariana. Dal castello di Wewelsburg all’Antro della Sibilla Cumana, riusciranno a ritrovare e perdere il loro passato e il loro presente.
-
Mangio solo cioccolato fondente
Concluso il percorso universitario brillantemente, Amelia si ritrova sulla soglia della vita da adulta in una situazione di precariato affettivo e lavorativo e l’unica libertà che può concedersi è quella del pensiero, che allena con continue letture e studio. Eppure una notte, una singola notte, che avrebbe voluto non fosse mai esistita, le sconvolgerà l’anima e la mente per sempre. Quel bambino non voluto, soprattutto per evitare di fare del male ai suoi affetti più cari, l’abbandonerà lentamente, e mai del tutto, pesandole sul cuore in ogni momento importante della sua vita. Eppure ci sarà un momento in cui rimpiangerà quel bambino perché sentirà il bisogno di completarsi come donna “per tracciare un percorso di vita”.
-
Il rito del maiale
In Abruzzo, nelle campagne intorno al monte Maiella, così come in molte comunità contadine italiane, in inverno avviene il rito dell’uccisione del maiale. Ma per Carlo, giovane protagonista di questo racconto, “il rito del maiale” rappresenterà un vero e proprio rito di passaggio dalla giovinezza all’età adulta. Rappresentando simbolicamente due realtà opposte: quella delle comunità ancora legate a tradizioni millenarie e quella delle nuove generazioni, che sebbene con strumenti nuovi come Facebook, dimostrano di essere legate a costumi e tradizioni antiche.
-
Senza pelle
Due realtà, due età, due vite che si incrociano, si sfiorano, si toccano, si incastrano senza lasciarsi più. Due anime e due pelli assetate di sesso e d’amore, di quell’ “amore fine a se stesso, l’amore totale e dedito”.
L’amore e la passione che possono essere repressi “in una pelle che non era la sua”, o apparire così totalizzanti, che una volta privi ci si sente “senza pelle”. -
Diario di giorni difficili
Un seno che non cresce, una taglia di troppo o il mancato primo bacio: dettagli irrilevanti, che possono assumere i connotati della “tragedia” nella dimensione adolescenziale. Specie se una cricca di “bullocci”, come la definisce Nives, la protagonista della storia, non perde occasione per sottolineare tali mancanze.
Nives, Flaviana e Giulia sono tre inseparabili amiche che scoprono il sapore amaro di una quotidianità a volte scomoda, fatta di amori non ricambiati e di inconsapevolezze; di battutine che segnano, lasciando spazio al senso di inadeguatezza e alla voglia di riscatto.
Il legame viscerale che le unisce, però, funge da scudo alle angherie e alle gelosie, così che un pigiama party o un regalo inaspettato possono far tornare il sole nelle loro vite.
Teresa Manes firma un romanzo introspettivo – delineando profili psicologici adolescenziali in modo attento, ma leggero – e si fa portavoce di un messaggio di serenità, dando risalto all’inesauribile valore dell’amicizia, antidoto efficace contro ogni forma di bullismo. -
Al di là delle parole
Storie comuni di sentimenti condivisi, di gioie e dolori che ci accomunano tutti. Piccoli passi nella normalità, a stretto contatto con persone tanto diverse da noi, ma che tanto ci possono dare… Perché “chiunque può insegnarci qualcosa”.
-
Il tesoro di Don Scipione
Falliti i modi carbonari del 1820-’21 a Napoli, la bellissima moglie del barone don Giacomo lo convince ad abbandonare la capitale del regno borbonico, per ritornare nel loro amato Cilento, dove poter far crescere nei loro vasti possedimenti l’unico figlio, Scipione. Costui, figlio di un barone “rivoluzionario”, amorevole e comprensivo nei confronti degli umili, non potrà restare a guardare durante i moti rivoluzionari scoppiati nel 1828 per chiedere la Costituzione al re Francesco I. La vita di questa nobile famiglia ne sarà sconvolta e gli anni passeranno scanditi da fughe, morti violente, scomparse dolorose, fino a quando tutto sarà sistemato grazie al “tesoro di don Scipione”.
-
Collezione di attimi
Sebbene proveniente da “una società di contadini, di contadini senza terra”, il protagonista di questo racconto era cresciuto protetto da un’invisibile cortina d’amore che lo legherà per sempre alla sua famiglia e alle sue radici. E una guida dall’alto lo spingerà a divellere le sue radici e a piantarle in una nuova città, Torino, dove, inaspettatamente, incontrerà l’amore puro.
-
Le valli della luna
In un paesino come Castelpiano le elezioni del Consiglio Comunale costituiscono la possibilità, per molte famiglie, di riscattarsi. Donna Luisa, baronessa di Ripacandida, punta sul figlio Cesare con la speranza che possa risollevare le antiche sorti dei Miroballo, grazie ad una “folgorante e repentina carriera politica” e al matrimonio con la ricca Gemma Auricchio.
L’amore, però, non conosce imposizioni, né ragioni economiche, trascinandoci spesso dove mai crederemmo di poter giungere. E Cesare si troverà tra le braccia di Teresina, “la strega vesuviana”, come unico alleato il loro “messaggero d’amore”, artefice ed alleato di questo amore.
Ma trascinato dagli eventi, Cesare porterà avanti una vita che non gli appartiene, ricca di imprevisti e sorprese, di decisioni non prese e di altre subite. All’improvviso il nostro protagonista si troverà “fidanzato ad una donna che non amava, mentre lo affliggeva il pensiero di aver perso per sempre l’altra di cui era innamorato”.
-
Come il bambino
Il lettore che George MacDonald delinea non ha età: è come il bambino, ingenuo e puro di cuore, il quale grande o piccolo che sia, legge e rilegge, racconta e riformula, le fiabe che, come lucciole «ora lampeggiano, ora sono spente, ma possono lampeggiare ancora. Afferrate da una mano che non le ama, diverranno brutte cose insignificanti, che non possono né lampeggiare né volare». In Come il bambino. George MacDonald scrittore crossover, oltre a riflettere sul perché gli adulti leggono libri per il pubblico giovanile, sul perché uno scrittore si rivolge ai bambini e agli adolescenti e agli adulti in maniera quasi interscambiabile, pone particolare attenzione alla posizione significativa dell’autore vittoriano nella letteratura di scavalco, crossover, che ha una lunga cross-generational history e che viene sicuramente arricchita, in senso critico, dal pensiero dello scrittore sul lettore ideale, childlike.
-
Una storia delle isole
Un “rompicapo impossibile” attanaglia le isole e la loro popolazione. Ritenute da sempre un paradiso, perché lì “si era tutti uniti, con forza, perché si era un popolo in mezzo al mare”, si sono trasformate in un inferno, in uno stato di guerra perenne. Grazie al contatto intimo con la natura, Surtsey riesce a trovare una via d’uscita in quel rompicapo. Senza saperlo è un predestinato e il suo nome è stato scelto da un “uomo ricco di speranze e di ideali”; ma deve ricordare che “diventare un’isola non era un diritto divino che gli spettava, ma qualcosa che avrebbe dovuto conquistare lottando faticosamente”.
-
La donna d’altri
Giorgio, disinvolto e prestante uomo d’affari milanese, ma originario del profondo Sud, vorrebbe riempire la propria vita di qualche cosa, ma deve fare i conti col suo passato di scapolo impenitente che seguita a condizionarne pensieri ed atteggiamenti. Un week-end in montagna e l’incontro con la ricca e avvenente Gisèle, giunta dalla Svizzera, gli faranno scoprire che la vita, nei momenti più intensi e fervidi in cui ci accorgiamo che c’è, che la stiamo vivendo, è fatta di dolce poesia
-
Amico dell’Eterno. Iedidia
In un momento delicato della propria vita, col timore che il mondo potrebbe crollargli addosso, l’autore scopre la forza travolgente e determinante dell’Amore, che da solo può permetterci di continuare a vivere con entusiasmo, e che ci insegna a curarci poco del corpo, ma molto dello spirito. Iedidia ci svela il percorso intrapreso da Antonio Castaldo nel corso della propria esistenza e che gli ha permesso di trovare in se stesso Dio. Consapevole che solo l’Amore Universale può far sì che l’uomo sia in armonia con tutto ciò che lo circonda, l’autore mette la sua vita a servizio degli altri, riuscendo a sopravvivere a se stesso e a ritrovarsi quando si era smarrito in un percorso lungo e tortuoso.