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    Annare’

    Con un racconto che ha del vero, perché possibile, che rapisce con i suoi toni spesso acuti, che mischia il tenero al feroce, Paola Somma scrive dell’“assurdo e atavico gioco delle parti che attanaglia il Sud”.
    Un gioco difficile fatto di segreti, padroni, famiglia, sentimenti, che si ripercuote sulle vite e sul destino dei suoi partecipanti e su Annare’. Lei, “libera come il vento”, con i suoi pochi anni e la sua sensibilità, dalla quale dipenderà il tragico epilogo della storia.

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    “Anticupido” va a caccia

    “Anticupido” va a caccia. Palermo, San Valentino. Il fantasma di Rosie, una ragazza morta proprio il 14 febbraio di 34 anni prima, a soli 16 anni, si sveglia ogni anno, in occasione della ricorrenza, per causare tensioni ed incomprensioni tra le coppie che la circondano. Tra le sue vittime frequenti c’è Mario: un ragazzo intenzionato a ufficializzare il suo amore per Teresa, donna amata, e che, in virtù di questo nobile sentimento, decide di regalarle un anello di fidanzamento. Ma l’intervento di Rosie contribuirà anche stavolta a rovinare i buoni propositi del sincero innamorato, che deciderà di indagare sulle cause delle sue disavventure amorose, avvalendosi anche dell’aiuto prezioso del caro amico Mimmo. Scoprirà, così, ciò che si nasconde dietro a quegli strani episodi, ed aiuterà Rosie a trovare risposta a tutti i suoi interrogativi che non le permettono di riposare in pace. Intrighi irrisolti e scoperte inaspettate sono lo specchio di una realtà spesso ingannevole, che l’autrice racconta con l’audacia di una penna originale e, allo stesso tempo, semplice.
    Victoria Smirnova traccia uno spaccato nitido e commuovente dell’amore e delle sue sfumature, regalando al lettore inaspettati colpi di scena, che, oltre a rendere la lettura estremamente coinvolgente, spingono a riflettere sull’intensità dei sentimenti veri e sulla fragilità e le debolezze dell’animo umano, spesso traditore e ingannevole.

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    L’ombra di Masaniello vaga per Piazza del Mercato

    A Napoli la storia di Masaniello la conoscono tutti: il 7 luglio del 1647 scoppia una rivolta popolare che vede come protagonisti un popolo affamato e un personaggio carismatico, che riesce a ottenere una costituzione popolare e che viene eletto Capitano generale del fedelissimo popolo napoletano. Ma è anche la storia di un tradimento, di un uomo che viene ucciso dai suoi stessi compagni.
    Anche Anna Luce e Alfonso conoscono la vicenda. Entrambi sono giornalisti, si sono innamorati e hanno deciso di sposarsi nella Chiesa di Santa Maria del Carmine, dove una lapide commemorativa ricorda l’eroe popolare. Quella che invece racconta la vecchia Maestra è un’altra storia, la fiaba dell’eroe giovane, bello e giusto, costruita spiando nella sua vita e nei suoi pensieri. E, come tutte le fiabe ci restituiscono quello che i fatti storici spesso  celano, la Maestra non si inventa nulla, ma usa la sua conoscenza e la sua particolare sensibilità per far emergere la dimensione umana dell’eroe e per smentire quelle leggende negative, volte a sminuire la forza, la generosità e la lealtà di Masaniello nei confronti del popolo, e quindi anche la sua portata rivoluzionaria. Ed ecco che ora è chiaro lo scopo didattico di questo racconto: un discorso contro le disuguaglianze e le ingiustizie che ancora affliggono la città, dove, se si è predisposti con un animo sensibile, il fantasma di Masaniello ci farà visita per indicarci la via.

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    Il viaggio di Joana

    Ripercorrendo le vicende della sua famiglia e in particolare della bisnonna Joana, l’autrice analizza la storia dell’Angola e del Brasile dal punto di vista antropologico, culturale, religioso, economico, politico e sociale. Partendo dalla colonizzazione dell’Africa da parte degli europei e dalla tratta degli schiavi, passando attraverso la scoperta e la conquista portoghese del Brasile, accompagnate da stermini e umiliazioni, si giunge all’epoca contemporanea in cui i problemi legati alla migrazione, alla povertà e all’integrazione sono ancora irrisolti e l’autrice spera possano essere superati attraverso un’educazione interculturale, traguardo tanto ambìto, quanto difficile da raggiungere.

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    Te voglio cunta’ ‘a vita mia (primm ca fernisce)

    Commovente ritorno all’oralità tra aneddoti toccanti, tradizione popolare e memoria. Te voglio cunta’ ‘a vita mia non è propriamente cronaca: è puro gusto, quasi necessità, di registrare e raccontare fatti – storie vere – che, altrimenti, andrebbero irrimediabilmente perduti.
    Tra favole, poesie dialettali, folclore e preghiere, gli anziani di Pomigliano d’Arco e dintorni raccontano vissuti, versioni di fatti storici e stralci delle proprie esistenze, in una sintesi organica e marcatamente affettuosa che ricorda al lettore, ed alle generazioni a venire, che non esiste differenza tra cultura bassa e cultura alta: solo cultura.
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    La Faitja

    Alle falde del monte Faito domina incontrastata la faitja, una coltre di nebbia e semioscurità che crea una nevrosi collettiva influenzando la vita degli abitanti del paesino ribattezzato Qui-si-crepa, in cui vivono Cicatiello, che studia quel particolare fenomeno atmosferico servendosi di un cannocchiale, e il suo aiutante Centrella, innamorato della bella Schiuvatella, la tavernara Ddoje bott e il tordo Sciociolà, il barbone Scapuzza, il prete Don Lametta e alcuni ragazzi, tra cui NunziatellaRafiluccio e Peppe ‘a seccia, organizzati in gang locali dedite a piccole rapine.

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    Mangio solo cioccolato fondente

    Concluso il percorso universitario brillantemente, Amelia si ritrova sulla soglia della vita da adulta in una situazione di precariato affettivo e lavorativo e l’unica libertà che può concedersi è quella del pensiero, che allena con continue letture e studio. Eppure una notte, una singola notte, che avrebbe voluto non fosse mai esistita, le sconvolgerà l’anima e la mente per sempre. Quel bambino non voluto, soprattutto per evitare di fare del male ai suoi affetti più cari, l’abbandonerà lentamente, e mai del tutto, pesandole sul cuore in ogni momento importante della sua vita. Eppure ci sarà un momento in cui rimpiangerà quel bambino perché sentirà il bisogno di completarsi come donna “per tracciare un percorso di vita”.

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    Sotto le stelle d’agosto

    L’amore e il dolore accompagnano la vita di ogni persona, con intensità diversa a seconda delle esperienze. L’amore verso i propri figli, verso la propria terra, per il proprio compagno accomunano i protagonisti di questi racconti e tutti noi nello splendido viaggio della vita.

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    Amico dell’Eterno. Iedidia

    In un momento delicato della propria vita, col timore che il mondo potrebbe crollargli addosso, l’autore scopre la forza travolgente e determinante dell’Amore, che da solo può permetterci di continuare a vivere con entusiasmo, e che ci insegna a curarci poco del corpo, ma molto dello spirito. Iedidia ci svela il percorso intrapreso da Antonio Castaldo nel corso della propria esistenza e che gli ha permesso di trovare in se stesso Dio. Consapevole che solo l’Amore Universale può far sì che l’uomo sia in armonia con tutto ciò che lo circonda, l’autore mette la sua vita a servizio degli altri, riuscendo a sopravvivere a se stesso e a ritrovarsi quando si era smarrito in un percorso lungo e tortuoso.

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    La tutela delle DOP e delle IGP

    Nell’epoca della globalizzazione l’Italia può risultare competitiva sul mercato esclusivamente puntando sulla qualità dei prodotti. Nasce quindi l’esigenza di proteggere le produzioni agroalimentari di eccellenza e allo stesso tempo di definirne le caratteristiche specifiche. Con cura giurisprudenziale, ma con un lessico accessibile a tutti, gli autori fanno luce sul tema – molto attuale e discusso – delle produzioni tipiche di qualità in Italia e nella Comunità Europea.

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    Aprite le porte a Cristo

    Il Papa e i giovani: una missione lunga un Pontificato. Lo storico viaggio nel 1998 a Cuba e l’incontro con Fidel Castro. Il Giubileo del 2000, coronamento di un Pontificato lungo ventisette anni. Il silenzio del Papa che ha commosso e toccato i cuori di milioni di persone. I giorni del lutto, l’interminabile omaggio alle spoglie del Papa. L’elezione del Successore e il bilancio del suo primo anno di Pontificato. L’inizio della causa di beatificazione di Giovanni Paolo II con le interviste a mons. Slawomir Oder, Postulatore della causa, e a Joaquin Navarro-Valls, direttore della sala stampa della Santa Sede. La pubblicazione di alcune testimonianze di fedeli riguardanti la figura di Papa Wojtyla. Questi i temi trattati nel testo che in maniera chiara vuole far riflettere sull’enorme portata del Pontificato di un uomo e di un santo.

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    Firme a palchetto

    Luisa Nigro, giovane giornalista napoletana, decide di abbandonare la sua vita di cane da strada. La scintilla scocca una sera, dopo aver partecipato a una conferenza stampa convocata in questura. In seguito a quella circostanza banale, scatta la molla che la condurrà a lasciare quella vita a un passo dal successo. Da lontano, nell’ombra, ogni sera un uomo viene a spiarla mentre lascia la redazione e si avvia verso casa. Per la prima volta, grazie a lei, Piero si scoprirà innamorato. Accanto alla loro, a fare da contrappunto, è anche la storia di Marco e Michela a scivolare via silenziosa. Sarà l’inizio di un epilogo destinato a consumarsi nei soliloqui interiori di un silenzio che urla e divora parole. “Firme a palchetto” è uno spaccato di vita vissuta dentro quel mondo di carta che aleggia dietro le “vetrine” dei quotidiani, oltre la notizia. È la critica caustica e spietata a un giornalismo miope e rampante, impantanato nella palude dei compromessi e delle opportunità mancate, in una città dilaniata dai luoghi comuni.

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