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Ignazio Gaudiosi Poeta mediterraneo
10,00€Ci troviamo di fronte ad una poesia complessa, quando leggiamo le liriche di Ignazio Gaudiosi, una poesia che si fonda, sì, sul sentimento del vivere, ma va alla continua ricerca della parola e della locuzione, che possano meglio infrangere il muro del significato. Un tormento, questo, che da sempre accompagna la sua vasta e variegata produzione poetica, che fin dagli esordi si è presentata come una costante creazione lessicale, sfrondata dalle regole più rigide, ma rispettosa delle regole fondamentali della lingua italiana. Un lavorio incessante, un limare e ritoccare, che punta alla perfezione, ma senza meticolosità, libero nel coniare termini assiomatici, onomatopeici, o semplicemente neologismi, con lo scopo precipuo di dare voce alla miriade di emozioni che si muovono nel complesso sentire lirico del poeta. Sentire difficile, certo, ché si muove insieme alla riflessione sul vissuto, al fine di dare un significato ad ogni singolo evento, a collegarlo agli altri, affinché la vita non si dipani come una serie inspiegabile di fatti, bensì come un continuo svolgersi, che ha un fine e una giustificazione. L’uso frequente della metafora, la creazione di ampie immagini, che vanno assumendo sovente i contorni dell’allegoria, l’originale utilizzo del lessico, tutto concorre ad una poetica raffinata ed intensa, e ad una lirica nuova, affascinante e scabra, decisamente suggestiva, se pure adatta ad un pubblico preparato a comprenderla.
L’opera di Ignazio Gaudiosi è stata recensita moltissimo: di lui si sono occupati illustri critici e articoli sono apparsi su numerosissime riviste culturali. Difficile, pertanto, scegliere stralci di brani critici e recensioni, cosicché ci limiteremo a trarre dal testo di Francesco D’Episcopo “Ignazio Gaudiosi poeta mediterraneo”alcuni passi significativi.
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Carducciana
10,00€Che cosa ha da dire, di nuovo, al giorno d’oggi, la voce d’un poeta come Giosuè Carducci, espressione di quella fervida umanità che l’Ottocento riconobbe come tratto essenziale delle eterne leggi della natura?
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Come tele di ragno sgualcite
10,00€Dominique Vivant Denon (1747-1825) e Jean François Champollion (1790-1832) viaggiando per l’Italia, rispettivamente nel 1777-1778 e nel 1825, visitarono l’Officina dei Papiri Ercolanesi all’epoca meta tradizionale degli eruditi europei. I due eruditi ricavarono da quella visita impressioni diverse, lasciandoci due testimonianze particolarmente illuminanti. Il presente opuscolo ricostruisce quelle loro due visite, molto poco note, inserendole nella storia della vicenda dei papiri della Villa dei Pisoni, più nota come Villa dei Papiri.
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Dallo storicismo del Vico alla concezione materialistico-dialettica della storia
10,00€Partendo dallo storicismo di Vico, passando per le grandi opere kantiane e l’Idealismo di Fichte, Schelling ed Hegel, con i suoi avversari – Schopenhauer e Kierkegaard – fino ad arrivare a Marx e al Positivismo europeo, l’autore offre in maniera singolare, ben lontana da una semplice rivisitazione in chiave scolastica, uno squarcio del pensiero filosofico sette-ottocentesco.Cosimino Miccoli affronta, così, una vasta panoramica, proponendo una rielaborazione originale e approfondita dei testi e degli autori più noti. -
Al di là del muro
10,00€[…] Quei minuti di riconoscimento sono rari e preziosi tra le mura di Nisida, i ragazzi ci mostrano il loro bisogno di essere visti e riconosciuti come persone e non solo nella loro veste di detentori di una pena. -
I colori della vita
10,00€La vita di una donna raccontata attraverso piccoli squarci poetici. La maturità raggiunta, un amore che fa soffrire ma che insegna, mai rinnegato. L’importanza dell’amicizia e della famiglia si accompagnano a descrizioni della natura e del paesaggio costiero.
L’autrice, Lia Esposito, con le sue poesie trasmette positività e vitalità attraverso immagini semplici che fanno parte della quotidianità. -
Sansevero e altri insoliti fantasmi
10,00€Breve, organico viaggio visivo nel folclore partenopeo.Fantasmi illustri, mostri spaventosi ed inquietanti personaggi leggendari ci accompagnano nella scoperta della Napoli più esoterica, e più gotica, che affonda le radici della propria cultura nell’aneddoto, nella leggenda e nel figurativo.Sansevero e altri insoliti fantasmi pare voglia ricordarci che Napoli è una città popolata dagli spiriti, e che tradizione e spiritualità sono le più indispensabili fondamenta ideologiche dell’identità di un popolo. -
Danza?
10,00€Grande determinazione e volontà ferrea sono necessarie per chi, come Elisabetta Testa, ha deciso di dedicare la propria vita alla danza. Un’arte che l’accompagna da sempre e che ha vissuto sul palcoscenico e dietro le quinte, condividendo momenti emozionanti con Carla Fracci, Rudolf Nureyev, Mikhail Baryshnikov. Ma che cos’è la danza? A questa domanda nessuno può rispondere meglio di coloro che ne hanno fatto la propria ragione di vita.
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BALLA ITALIA 150 buoni motivi per ballare italiano da Trieste in giù
10,00€150 anni di Italia. In piena crisi, bisogna più che mai celebrare. C’è tempo ancora fino al 17 marzo. Ma come festeggiare ancora?
Va bene la ricostruzione storica, perfette le Frecce Tricolori, ok le ricognizioni a Teano, le sfilate in costume garibaldino, le maratone televisive, i saggi, le nuove enciclopedie.
Ma che Festa d’Italia sarebbe senza un po’ di musica?
Perchè, a pensarci bene, dopo la Nazionale di Calcio, a unire il Belpaese c’è soprattutto la musica.
Si dirà: Verdi, Puccini, Caruso… E Mina dove la mettiamo? E Sanremo?
Per ricordare 150 anni d’Italia nel blu dipinto di blu ecco allora Balla Italia, un libro che è anzitutto una compilation, un party book perché l’Italia sia desta, bella e balli la tarantella.
In ordine alfabetico e senza soluzione di continuità, un flash (dance) di 150 canzoni azzurrissime, un po’ di “lenti” e molti “svelti” che, dall’Ottocento a oggi, sono ancora e per sempre capaci di tenere in piedi il Paese. Almeno per danzar!
Da Arbore a Celentano, da Volare a Fabri Fibra, da Ligabue a Raffaella Carrà, da Carosone a Peppino di Capri, dal Quartetto Cetra alle Kessler, da Vasco Rossi a Battisti, Battiato, Bertè…
Autori, interpreti, curiosità, collocazione e indicazioni d’uso e… inciuci più o meno attendibili.
Al mixer Ciro Cacciola, giornalista sui generis, che da anni gira i dischi, suoi, della mamma, del bisnonno e dei nipoti, impazzando nei più affollati party napoletani (e non solo) con lo pseudonimo di DJ Cerchietto.
In scaletta, 150 (e più) successi italiani tutti sperimentati sul campo – il dancefloor aka la pista ballo! – con un unico, imprescindibile comun denominatore: l’allegria.
Viva l’Italia, dunque. La Bella Italia. Ergo, signore e signori: Balla Italia!
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Lazzaroni
10,00€I lazzaroni sono i delinquenti, i disgraziati, i mascalzoni, i farabutti, le canaglie, i furfanti, i manigoldi, i lestofanti, i gaglioffi, i filibustieri; ma, anche, gli usurai, gli scippatori, i rapinatori, i borseggiatori, i contrabbandieri, i taccheggiatori, i falsari, i ladri d’auto, i topi d’appartamento, i “paccottisti”, i tangentisti, i truffatori e, infine, i peggiori di tutti, i camorristi. Sono trent’anni che Lamberti dice e scrive che per liberare Napoli dai lazzaroni non bastano, anche se sono necessari, poliziotti, carabinieri e magistrati. C’è bisogno di politiche di inclusione, seriamente intese, ben diverse dalle operazioni di assistenza o, peggio, di ammortizzazione sociale, magari a favore dei più violenti e facinorosi. Per trovare soluzioni adeguate, bisogna partire dal dato, irremovibile con artefici dialettici, di una spaccatura e di una separazione profonda nella popolazione napoletana tra chi è dentro e chi è fuori dalla società moderna e civile. Perché il problema di Napoli è quello di portare dentro la modernità tutti coloro che stanno fuori per una sorta di condanna che i responsabili continuano a negare, mentre continuano a comminarla. Per aprire un dibattito costruttivo, l’autore ha raccolto alcuni dei tanti interventi su quotidiani e riviste, o in occasione di dibattiti e convegni, fatti nel corso degli ultimi anni, sulla Napoli dei lazzaroni.
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Da grande voglio essere di polistirolo
10,00€Una raccolta di differenti frammenti ed estratti, scritti durante l’anno scolastico 2003/2004 dagli alunni della quinta A e quinta B del plesso “Anna Maria Ortese” (ex Lotto 10) del II circolo didattico “Elsa Morante” di Pozzuoli, compone il nucleo di questo testo. Domande e interrogativi curiosi, ora candidi e buffi, ora crudi e taglienti, si alternano a notazioni, osservazioni e aspirazioni che altro non sono se non la sincera e genuina spia di un disagio. Quello vissuto dagli “sfollati” di Pozzuoli, temporaneamente “esiliati” nella cittadina “fantasma” di Monterusciello. Un agglomerato di case al limite della vivibilità, un centro quasi totalmente privo di servizi e collegamenti, un complesso edilizio lasciato a sé, pressoché incapace di ospitare intere famiglie e gruppi di persone, segnate da un’acquiescente rassegnazione. Uno “scenario di polistirolo” dove crescere equivale al rischio di sbiadire nel grigiore e nell’anonimato. Eppure, quale segno tangibile e inequivocabile dell’ennesimo caso di incuria e abbandono da parte delle istituzioni e dei privati preposti, dell’ennesimo atto di un dramma tutto italiano, la cui trama e il cui epilogo sono purtroppo ben noti, suonano le parole di questi bimbi. Affermazioni e dubbi schietti, semplici, ma consapevoli di sé e della propria condizione, e forse perciò stesso pazientemente risentiti, indolentemente sconfortati, ma mai pronti ad arrendersi del tutto e a rinunciare alla speranza. L’auspicio più ingenuo e spontaneo, senza retorica d’occasione, quello più naturale e dovuto a qualsiasi bambino cerchi e desideri nient’altro che la normalità e le condizioni essenziali per vivere. Il tutto testimoniato, da una parte, dalle frasi candide e acute dei ragazzini; dall’altra, dagli interventi di scrittori come Antonella Cilento, Antonella Ossorio, Diego De Silva e Franco Arminio, scortati dallo sguardo lucido e critico di Davide Morganti.
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Napoli posti e personaggi
10,00€L’itinerario, che la Cacòpardo propone, si sviluppa lungo vicoli e piazze, chiese e palazzi, che hanno visto e vissuto la forza della cronaca rispetto alla fragilità di una storia, non sempre probabile e possibile. Il frinire dei mercati, i pianti dei bambini “esposti” alla vita, fanno da controcanto al silenzio dell’amore, della morte, dei misteri appunto, in ampi e austeri palazzi e chiese.Poi intervengono i personaggi a sancire il patto di alleanza tra vita e scrittura, tutti presi dalla voglia di lasciare un segno personale del proprio passaggio in una città che rifiuta, per natura, l’assenza e l’anonimato. I nomi sono tutti significativi e degni di particolare attenzione e amore, soprattutto per la capacità di coniugare cultura e natura, impegno intellettuale e antropologia del quotidiano con una carica indipendente e irregolare.
(Dalla Prefazione di Francesco D’Episcopo)