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Una vita a metà
Stava attento che nessuno percepisse la sua debolezza,
anche se si era accorto che, come lui, alcuni compagni di
stanza soffocavano il pianto nei loro cuscini.
In alcuni giorni, per il troppo lavoro, gli faceva talmente
male la schiena, che se non fosse stato per l’aiuto di qualche
compagno più robusto di lui, il quale si sobbarcava parte
del suo lavoro, sarebbe stato licenziato.
Essere sbattuti fuori era la cosa più facile che potesse
capitare ai giovani italiani, specialmente a quelli come lui,
che venivano dal Sud. -
Flusso
Nella successione dei racconti, si affollano le vicende di individui diversissimi tra loro e che a un primo sguardo sembrerebbero non avere nulla in comune: Luigi, che non ha mai finito il liceo e vive travolto da una perenne condizione umana di sconfitta e d’impotenza; Adriana, che si sente sull’orlo di un baratro che nemmeno riesce a descrivere e che cerca di destreggiarsi tra una situazione famigliare complicata e i mille dubbi sulla sua storia d’amore con un ragazzo più giovane di lei; Gianni che, rimasto su una sedia a rotelle dopo un brutto incidente, deve combattere ogni giorno per non lasciarsi andare; e ancora, Valerio, che combatte da anni con la depressione a seguito della morte della moglie, e Padre Corrado, che ormai ha perso perfino la fede, oltre che la speranza. Storie tanto diverse si intrecciano tra loro, legate indissolubilmente da una sensazione di inadeguatezza, che porta a interrogarsi sul senso profondo della vita, sul suo significato più intimo e sul desiderio costante di conoscere e conoscersi di più. Alcuni racconti hanno protagonisti comuni e, quindi, il raccordo è alquanto immediato. Tuttavia, il filo che lega tutto è sempre ben visibile perché tutti i racconti si muovono sempre intorno ad individui
posizionati, momentaneamente o definitivamente, sul limite di una sofferenza psichica, sociale, affettiva o altra. Sono storie di perdenti, perdenti in differenti ambiti ed in vario modo, ma pur sempre unici portatori del senso profondo della vita.
Alessandro Antonaia affronta un viaggio nell’io di ogni suo personaggio, penetrando nella sua psicologia ed esprimendo in maniera chiara, ma mai scontata, il profondo malessere che ognuno di essi vive nella sua quotidianità. -
Il tempo che non vola
Max Perrino è un poeta a tutto tondo, nel senso esistenziale del termine.
La sua poesia ruota attorno all’essere, affacciata su situazioni apparentemente semplici ma che poi si rivelano essere tessere di un mosaico che compone la dimensione umana.
La scelta della lingua napoletana non è legata solo alle origini del poeta ma alla possibilità di adoperare un linguaggio che ha insito in sé i suoni della poesia. A cominciare dal grande Salvatore Di Giacomo, a E. A. Mario, a Ferdinando Russo, a Raffaele Viviani, fino
all’indimenticabile Eduardo De Filippo, la poesia napoletana hadeclinato sentimenti e cultura. Perrino si inserisce con successo in questo solco. I temi della sua poesia sono molteplici, dall’amore per la donna, agli affetti di famiglia, all’ambiente, alle situazioni di vita più classiche. Momenti su cui generazioni di poeti si sono misurati ma sui quali l’autore inserisce originali visioni e spunti di modernità.dalla prefazione di Gennaro Sangiuliano
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Donne bambine, colonne e regine
Mi auguro che tanti, attraverso le scintillanti rime di Marco, piuttosto che attraverso le mie narrazioni di viaggio, possano riscoprire il fascino seduttivo del bello della vita nelle sue espressioni più ampie, superando il greve e il cupo di una materialità spesso stringente e angosciante.
dalla prefazione di Paola Lauretano
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La mia ragazza è single
Un ragazzo, la sua fidanzata, i suoi genitori.
Una storia di tradimenti e di ritorni.
Il rapporto stretto tra padre e figlio non può servire a evitare
i problemi, ma può essere molto utile per superarli.
Leonardo e Diego non sono soltanto padre e figlio,
sono anche migliori amici, confidenti e insieme affrontano
tutti gli ostacoli che la vita pone sul loro cammino.
Ne usciranno sempre vincitori?
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Il Trionfo dell’Amore
La toccante storia d’amore senza tempo di Astin e Korin prende vita tramite le parole di Tina Marasca. Dopo i primi anni felici della loro relazione, alcune scelte sbagliate di Astin causano la fine del rapporto e una serie di conseguenze che avranno su di lui una pessima influenza, tanto da finire in carcere. Ma nonostante tutte le difficoltà incontrate, la ragazza diventa per l’uomo un pensiero fisso, finché dopo anni decide di riallacciare i rapporti con lei. Tramite una serie di messaggi, che l’autrice riporta, il lettore assiste al risentimento, alla rabbia e al rancore di Korin nei confronti di quello che considerava il suo grande amore: un dolore che, per quanto abbia reso difficili tanti anni della loro vita, non riesce a sovrastare il grande amore dei due protagonisti.
Astin e Korin si abbandonano così alle loro emozioni, cercando di dare una seconda possibilità a quel sentimento stroncato troppo in fretta e cercando stavolta di seguire il proprio cuore e far sbocciare finalmente il loro amore.
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Sulle orme della sclerosi multipla
Nel secondo volume di quest’opera autobiografica, l’autrice Maria De Giovanni racconta la sua vita dopo la pubblicazione del primo libro. Infatti, grazie anche all’affetto e alla riconoscenza del pubblico, Maria riesce a reagire di fronte alla sua malattia, la sclerosi multipla, che tuttavia continua a manifestarsi in maniera aggressiva, al punto da costringerla a cambiare terapia.
Il confronto con il suo pubblico è molto importante per Maria che, grazie ad una serie di interviste e presentazioni del suo libro, riesce a sensibilizzare un gran numero di persone ad un argomento così delicato.
“L’uragano Mary”, nonostante la sua malattia, cerca di infondere coraggio attraverso progetti che permettono ai disabili di vivere liberamente la propria vita. -
A partire da Lilith
Storie di donne; storie di emarginati, forse. Una saga, la ricostruzione degli avvenimenti di uno che s’immette a rovistare nella “storia”, quella non ufficiale ma non per questo meno veritiera, e va a rileggere i documenti scartati, abrasi, nascosti, per portare alla luce un mondo strano dove di tanto in tanto affiorano gli esclusi per essere poi ricacciati nel nulla.
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Di nome Pupetta
La speranza e la forza di resistere alle avversità sono le protagoniste di questo racconto che ci porta indietro nel tempo, durante il periodo interbellico italiano. Tramite le dettagliate descrizioni dell’autrice entriamo nella casa di via Caracciolo, sul lungomare di Napoli, abitata dalla numerosa famiglia di Pietro e Ninetta, coppia elegante e raffinata, ammirata per stile e generosità, benvoluta da tutti.
Nonostante la crisi portata dalla prima guerra mondiale, la famiglia di via Caracciolo riesce ancora a sorridere grazie all’arrivo di una bambina, “Pupetta”, simbolo di rinascita, che con i suoi occhi grandi e vivaci guarda speranzosa al futuro.
L’autrice dà molta importanza al ruolo della casa, simbolo di quotidianità e di gioia, ma anche luogo di memorie e di dolore. Ed è proprio in questo periodo di crisi che la famiglia, simbolo di una società ormai abbattuta e in rovina, ritrova la speranza: Pupetta, ormai cresciuta, torna a illuminare la vita della famiglia, rappresentando così l’inizio di un nuovo cammino e il desiderio di creare un futuro sereno, nonostante
tutto. -
In fondo alla caverna
Diciassette storie quasi accennate, con forti immagini che narrano inadeguatezza, sfumature di vissuti scomodi ed esistenze ai margini.
Così l’autore mette su carta le vite interrotte di giovani ragazzi, che si snodano tra i vicoli e la provincia della grande città partenopea. Racconti di violenza e disperazione consumati ognuno in modo incisivo, in poche pagine dai toni crudi e taglienti. Le vite di protagonisti dai risvolti antieroici sono segnate in profondità da eventi che li rendono vittime e carnefici, uniti quasi dal filo rosso dell’inevitabilità, mentre cercano una via di fuga che non può o non vuole essere trovata. Pochi volti che quasi non si distinguono dipingono un quadro completo delle miserie che attanagliano l’umanità: la povertà, la rabbia, l’abbandono, la paura sono rappresentati nel loro stato primordiale con ritmo serrato e pungente, volto a colpire con forza le corde dell’animo di chi legge.
Alessandro Perna firma una raccolta dalle tinte fosche, cupe e autentiche, che non si nasconde dietro maschere, denunciando la società e i suoi meccanismi malati senza mezzi termini. -
Streghe
Nina scrutava assorta la superficie immobile del lago,
sperando di vedere affiorare le sagome scure dei demoni.
…
Chiese ad Augusta: «Ma davvero i demoni vivono nell’Averno?».
«No, Nina – rispose la sorella – i demoni vivono dentro di noi».
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La leggenda di Orgutan
Nella mitica Terra di Ogutan, re Glove governa sul popolo dei Tanguini con saggezza e benevolenza, garante di una pace arduamente conquistata dopo una lunga e sanguinosa guerra col malvagio fratello Ogardo. Ma il fantasma dell’ultima battaglia contro di lui lo perseguita: Glove non è sicuro che il fratello sia stato definitivamente sconfitto, e teme che possa essere entrato in possesso di Orgutan, il Guanto d’oro forgiato dal leggendario Mago Gamon che conferisce i poteri di acqua, fuoco, fulmine e vento al Bene o al Male, a seconda di chi ne entra in possesso. Glove avverte i segnali che qualcosa sta per cambiare e che la vita serena del suo popolo sta per essere nuovamente minacciata. Una favola dai toni allegorici, che rifiuta una definizione fatalistica del Bene e del Male, ed esplora il legame indissolubile tra popoli diversi ma vicini, padri e figli, passato e futuro.
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Due semplici vite: un epistolario d’amore e di guerra
Il libro è stato scritto diversi anni fa, raccogliendo le lettere di Virginia e Mario, che si scrivevano durante il secondo conflitto mondiale.
Queste lettere erano state conservate e messe in ordine di data da sua madre. Annarita Franco, trovandole interessanti, ne ha fatto questo libro, corredato di foto antiche e ricco di colpi di scena. Ci sono voluti sei mesi per realizzarlo, lavorando giorno e notte. Poi il testo è andato perduto ma è stato ritrovato poco tempo fa.
A tutti buona lettura! -
La musica di Sarri
Alvaro è ossessionato dalla voglia di non perdere mai. Al suo onnipresente confidente, “Gaeta’”, rivela sogni, aspettative e angosce di sempre. Presto scoprirà che il riscatto che cerca è legato ad altre vite, altre storie apparentemente lontane, ma che si riveleranno la chiave di volta della sua ricerca. Attraverso le parole di don Luca, nell’immaginazione di Alvaro si delineeranno in maniera sempre più dettagliata i tratti psicologici di personaggi straordinari, carichi dello spessore emotivo e del coraggio necessari a indicargli il cammino, e svelargli, così, la strada per “vincere sempre, anche quando si perde”, proprio come il suo modello di vita, Sarri.
Armando De Martino firma un romanzo dalle tinte pastello, in cui la ricerca della bellezza è il filo conduttore degli stralci di vita che riporta e che immergono il lettore in realtà dai risvolti dolorosi, a tratti commoventi: storie di sport, di immigrazione, ma non solo. Storie di speranze, di sacrifici e sogni che daranno senso al cammino del protagonista, che riuscirà finalmente ad “aprire gli occhi” sul mondo esterno, a volte alienante. E sul suo, a cui sembrano mancare le vibranti note dell’amore. -
La terra promessa
Un romanzo che si muove nel clima della seconda guerra mondiale e del cosiddetto Asse Roma-Berlino.
La storia, raccontata nella prospettiva della gentilizia famiglia Albinoni, affronta il tema dell’impermanenza del tempo che spesso tramuta in ricordi i fatti umani, donandogli quasi un carattere onirico. La penna di Arturo Nucci riesce sapientemente a trasportare il lettore alle soglie della storia ufficiale, tra le strazianti descrizioni del conflitto e del termine dell’alleanza tra Italia e
Germania. -
Annare’
Con un racconto che ha del vero, perché possibile, che rapisce con i suoi toni spesso acuti, che mischia il tenero al feroce, Paola Somma scrive dell’“assurdo e atavico gioco delle parti che attanaglia il Sud”.
Un gioco difficile fatto di segreti, padroni, famiglia, sentimenti, che si ripercuote sulle vite e sul destino dei suoi partecipanti e su Annare’. Lei, “libera come il vento”, con i suoi pochi anni e la sua sensibilità, dalla quale dipenderà il tragico epilogo della storia. -
Un alieno sulla terra
Alba è una figlia, una madre, una donna che non ha mai conosciuto l’amore o qualsiasi forma di affetto familiare. Il suo diario è uno sfogo intimo e autentico, il racconto biografico di una vita tormentata e oltraggiata vissuta sempre in remissività. Un’ infanzia difficile e un matrimonio che si trasforma presto in un incubo la spingono a considerarsi un “alieno” costretto a vivere in un mondo dominato dalla prepotenza e dall’indifferenza. Una storia raccontata per dare coraggio e speranza a chi, come lei, è costretto a vivere in silenzio una vita da “alieno sulla terra”.
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L’erotismo delle anime
Stella conduce una vita “normale”, all’insegna delle sane abitudini e dell’apparente tranquillità. Ma un incontro inaspettato, quello con Dottor B., farà crollare il mondo “di cristallo” in cui ha vissuto, intriso di perbenismo borghese, in cui la linea di confine tra ciò che è giusto eciò che è sbagliato è netta, perentoria, e non fa sconti a nessuno.Scava nel profondo di sé, sfiorando l’abisso e oltrepassando il limite, conservando, però, nei momenti determinanti, il coraggio e la lucidità che contraddistinguono la donna che è.
Nadia D’Andrea firma un romanzo erotico dallo stile singolare: attraverso il susseguirsi di messaggi sensuali e libidinosi, mette a nudo il lato voluttuoso e recondito del profilo umano, nelle sue sfaccettature maschili e femminili, e racconta una storia che fa riflettere, che ogni donna e ogni uomo dovrebbero leggere. -
Stralci di vita
Il testo coglie un tratto controverso nei lineamenti delle nuove generazioni,
ovvero il modo in cui il perenne stato di crisi e lacerazione interiore
sia indissolubilmente fuso al senso della bellezza e dell’amore per
il mondo esteriore. È così che prendono forma i ritratti dei protagonisti
che tanto bene rappresentano gli slanci coraggiosi, i vizi e le contraddizioni
del tempo e del contesto nel quale sono immersi, in tutta la splendida
imperfezione che, da sempre e in ogni luogo, caratterizza l’agire
umano. Gennaro Conte firma un testo che vede il destino, la libertà ed
il senso di smarrimento rappresentare il fondale nel quale questi giovani
si muovono come un banco di pesci trascinati dalla corrente, realistici,
irrisolti e con una storia da raccontare. -
Sotto il Vesuvio
Il commissario Ersilia Donati è la protagonista degli episodi narrati, in un’antologia di action-movie. Una donna che ha scelto un mestiere difficile, determinata e tenace, senza mai rinunciare all’umanità e a una sofferente partecipazione ai vari aspetti della vita, nei casi di cui si occupa, dove si ha a che vedere con una componente indefettibile della vita dell’uomo: il dolore.
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Viktòria
Tra le fredde montagne dell’Ungheria, sorge un antico convento. Qui, tra testi sacri e misteri, si forma il giovane Nataniele, discepolo di Padre Jòzsef. Ignaro della realtà al di fuori delle mura, Nataniele viene inviato in missione dal maestro, in qualità di cronista e sacerdote di una compagine di cavalieri. Sarà così catapultato in un mondo dove nulla è come sembra, popolato da creature ultraterrene, malefici e traditori. Sullo sfondo di un’epica battaglia tra armate cristiane e turchi invasori, Nataniele conoscerà Viktòria, emblema sovversivo della crudeltà degli uomini. Da questo incontro la sua vita cambierà per sempre e imparerà che, per avere giustizia, dovrà cercare a fondo le verità messe a tacere.
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Nella mente e nell’anima
Tutti sono avvolti nella noia quotidiana e cercano di sfuggirla. In quelle onde satellitari c’è tutto il reale della vita che stai vivendo…io ogni mattina guardavo questo film, a cui avevo dato anche un titolo “Il sale della terra”. Me lo guardavo come se fossi in attesa nell’aeroporto di Hong Kong, si in quella moltitudine non c’era solo noia, c’era il sale della terra, quello che riavvolge il carillon del nostro pianeta.”
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Storia di una famiglia
Alzando gli occhi, intravedo nella lontananza un lembo di terra, tutto nostro: lapidi in pietra, la pietra, che qui abbonda ed ha le sfumature grigie del cielo imbronciato. Ultima dimora di coloro che ho amato, ai quali appartengo per un caso fortuito e fortunato, perché altro non è la nostra nascita.
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La storia di un uomo solo
Questa è la storia di una vita apparentemente perfetta. Il protagonista ha tutto ciò che ha sempre desiderato: il lavoro di giornalista e la donna ideale. Ma il tradimento della sua donna di sempre e la morte improvvisa del padre, a causa di un incidente stradale, lo portano al centro di una voragine, fatta di vodka e di solitudine. Poi – all’improvviso – un appiglio: la forza di due occhi verdi. Ma basteranno a tirarlo fuori da quella spirale di solitudine? Il ragazzo ha un solo desiderio: sapere quante persone avrebbero sofferto se lui fosse morto.
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MARIUCCIA
Con Mariuccia, la scrittrice, attraverso un racconto generazionale di chiara ispirazione verghiana, ripercorre i momenti salienti della vita di Maria Teresa Lippola.
Nata da mamma Rosa e papà Salvatore, Maria Teresa Lippola, detta Mariuccia, all’età di diciannove anni convola a nozze con Andrea Gargiulo. Nonostante la numerosa prole, tredici figli di cui alcuni morti in giovane età, Mariuccia riesce a sostenere e affiancare suo marito Andrea nelle numerose attività svolte durante tutta la sua vita: dai trasporti alle pompe funebri, dalla gestione di un caseificio all’apertura di una pizzeria.
Il racconto delle vicissitudini – amori, delusioni, lutti e difficoltà economiche – che la famiglia Gargiulo si ritrova ad affrontare si dispiega dagli anni Trenta ai giorni nostri, tra la provincia di Napoli e il quartiere Little Italy a New York. Mariuccia è senza dubbio il principale riferimento per tutti i componenti della famiglia; ma allo stesso tempo la sua presenza risulta essere ingombrante. Lo spirito di abnegazione dei suoi figli non fa che rafforzare il suo ruolo di matriarca. -
Superstizioni e prospettive
Una serie di testimonianze sul mondo magico e sulla sua influenza nella vita dei nostri giorni, che fanno da portavoce a un’intera e cultura, molto più ampia, quella irpina. Un mondo visto “dal basso”, privo di qualsiasi tipo di filtro. Un racconto di ciò che “non è vero ma ci credo”, che ha influenzato e ancora influenza il modo comune di essere e di pensare. Un mondo reale, che esiste, e con il quale ci confrontiamo ogni giorno. Un testo che si ispira ai lavori di Ernesto De Martino, etnologo, antropologo e storico delle religioni italiano, e che come lui cerca di offrire ai lettori diversi modi di approcciarsi alla magia e all’enigmatico rapporto tra sogno e realtà. Sono molti gli ambiti esplorati: dal malocchio alla jettatura, dalla scaramanzia alle apparizioni di spiriti e fantasmi. Ma senza dimenticare il ruolo della Chiesa, con la testimonianza di un suo portavoce.
Il mondo magico è tutt’altro che passato, risulta indispensabile quindi esplorarlo, analizzarlo e conoscerlo, affinché ognuno di noi possa conoscere anche se stesso e la cultura in cui vive. -
Don Terzino
Tra frammenti di ricordi e passioni, ogni singolo racconto mira a coinvolgere il lettore per trasportarlo in esperienze di vita differenti che ruotano intorno alla figura rassicurante di don Terzino, il quale rappresenta un invito alla comprensione e al cambiamento. La contrapposizione tra sogno e realtà, la realizzazione di una passione tanto desiderata, la solitudine, la crudeltà dell’essere umano, la ricerca dell’ispirazione e l’incomprensione sono alcuni dei temi che il testo affronta con autenticità. Le storie non si limitano alla semplice narrazione ma rappresentano, in un continuo intreccio, personalità differenti.
Giovanni Renella firma dei racconti dallo stile semplice e coinvolgente, cercando di fare in modo che il lettore stesso possa identificarsi nelle singole storie dei protagonisti. -
Mie belle lune perdute ovvero Cronaca di un dolore
Ann-Marie è una stimata giornalista che ricopre incarichi di prestigio. Ann-Marie è una bella donna. Nel 1986 viene aggredita dal cancro al seno. Mie belle lune perdute è la cronaca del suo dolore, il racconto delle giornate, dei pensieri, del lungo e faticoso percorso per l’accettazione, stilata da chi ha camminato a suo fianco nella sofferenza: suo marito. Ann-Marie, ora, è guarita e sta bene. La sua vicenda personale è una speranza per le donne che vivono la stessa esperienza dolorosa, un conforto per chi le ama e ne condivide la vita; e una fotografia, a volte impietosa, della classe medica italiana. “È difficile raccontare un dolore quando sono le parole di chi cammina a fianco della sofferenza a darne voce. È difficile raccontare un dolore con la serenità di chi lo ha vissuto, sperimentato, accettato come una nuova possibilità per dare testimonianza di un amore rivolto a chi ha sempre amato; dedicato a chi ha conosciuto uno stesso difficile destino; pensato per chi, scorato, non alza lo sguardo […] E quel dolore si apre alla vita e il racconto diventa cronaca, cronaca di un dolore, divenuto felice. Perché davanti agli occhi c’è ormai un mare quieto e su quella cicatrice e nel cuore è rispuntato un fiore.”
(Dalla prefazione di Umberto Veronesi)
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L’amore di una mamma
Iris cresce in un contesto familiare sereno, all’insegna dell’amorevole educazione di mamma Nina e papà Orlando. L’arrivo della sorella minore, Penelope, corona il sogno della famiglia perfetta fino a quando, come ogni favola che si rispetti, l’idillio viene spezzato dall’allontanamento di papà Orlando, che porta sulle spalle il peso di una crescita forse troppo precoce. Così Iris è costretta a rivisitare la sua adolescenza, ricordandone, però, la serenità che l’ha contraddistinta e i valori ricevuti dagli uomini e dalle donne della sua famiglia, figli di generazioni diverse, ma accomunate dal filo conduttore del rispetto e della dignità.
Saranno proprio quei valori a farle da scudo nei momenti di dolore che la vita le pone davanti: la fine del matrimonio dei genitori e la rottura della relazione con il suo compagno: il papà della sua prima figlia, Maelle.
Ma sarà soprattutto il tumore che colpisce la piccola a far vacillare le certezze di Iris, che viene travolta da un turbinio di sentimenti contrastanti, che coniugano la figura della donna forte e quella della madre spaventata, che ha la continua tentazione di soccombere. La guarigione dalla malattia funge da svolta e segna l’inizio di tanti successi futuri, tra cui la relazione con il suo compagno Vittorio, coronata dalla nascita della loro bambina: Maria Sole. Pamela Corbo firma un flusso di coscienza che mostra le crepe dell’animo umano, spesso preda di eventi difficili da affrontare. L’autrice si fa portavoce della forza di cui ogni donna è capace − se solo vuole – e aiuta a trascendere i confini del dolore con il potere del sorriso e della voglia di vivere. -
Curiosità napoletane
“La nostra raccolta vuole essere una riscoperta della Napoli dei tempi passati, attraverso storie vere, aneddoti, proverbi, poesie popolari e tante altre curiosità.
È stata utilizzata in primis la fonte orale offrendo così, agli amanti e lettori di storia napoletana, la genuina espressione della sapienza di questa città. Abbiamo lasciato al lettore una chiave di lettura e di diversa interpretazione a seconda dell’argomento trattato, dove i personaggi, siano essi uomini di chiesa, o semplici cittadini, hanno sempre un modo di pensare onesto, malizioso e simpatico.
Abbiamo, inoltre, voluto ricordare le figure di due venerabili napoletani: padre Rocco e don Placido Baccher, poiché sono meritevoli di grande ammirazione.
Con questo semplice lavoro, abbiamo lasciato “una finestra aperta sulla Napoli religiosa del passato”, per ulteriori ricerche su uomini, donne, monasteri e quant’altro”. -
Il Paradiso che non c’è
I santi presentati in questo testo non sono riconosciuti dalla Chiesa, ma semplicemente “creati” dalla fantasia popolare ed esistono esclusivamente nei modi di dire e nel linguaggio quotidiano. In queste pagine rivive lo spirito di una saggezza popolare che, purtroppo, si sta perdendo: l’autrice ci offre un modo per ritrovarla riflettendo sui proverbi e sui modi di dire che usiamo spesso senza conoscerne l’origine.
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“Anticupido” va a caccia
“Anticupido” va a caccia. Palermo, San Valentino. Il fantasma di Rosie, una ragazza morta proprio il 14 febbraio di 34 anni prima, a soli 16 anni, si sveglia ogni anno, in occasione della ricorrenza, per causare tensioni ed incomprensioni tra le coppie che la circondano. Tra le sue vittime frequenti c’è Mario: un ragazzo intenzionato a ufficializzare il suo amore per Teresa, donna amata, e che, in virtù di questo nobile sentimento, decide di regalarle un anello di fidanzamento. Ma l’intervento di Rosie contribuirà anche stavolta a rovinare i buoni propositi del sincero innamorato, che deciderà di indagare sulle cause delle sue disavventure amorose, avvalendosi anche dell’aiuto prezioso del caro amico Mimmo. Scoprirà, così, ciò che si nasconde dietro a quegli strani episodi, ed aiuterà Rosie a trovare risposta a tutti i suoi interrogativi che non le permettono di riposare in pace. Intrighi irrisolti e scoperte inaspettate sono lo specchio di una realtà spesso ingannevole, che l’autrice racconta con l’audacia di una penna originale e, allo stesso tempo, semplice.
Victoria Smirnova traccia uno spaccato nitido e commuovente dell’amore e delle sue sfumature, regalando al lettore inaspettati colpi di scena, che, oltre a rendere la lettura estremamente coinvolgente, spingono a riflettere sull’intensità dei sentimenti veri e sulla fragilità e le debolezze dell’animo umano, spesso traditore e ingannevole. -
L’ombra di Masaniello vaga per Piazza del Mercato
A Napoli la storia di Masaniello la conoscono tutti: il 7 luglio del 1647 scoppia una rivolta popolare che vede come protagonisti un popolo affamato e un personaggio carismatico, che riesce a ottenere una costituzione popolare e che viene eletto Capitano generale del fedelissimo popolo napoletano. Ma è anche la storia di un tradimento, di un uomo che viene ucciso dai suoi stessi compagni.
Anche Anna Luce e Alfonso conoscono la vicenda. Entrambi sono giornalisti, si sono innamorati e hanno deciso di sposarsi nella Chiesa di Santa Maria del Carmine, dove una lapide commemorativa ricorda l’eroe popolare. Quella che invece racconta la vecchia Maestra è un’altra storia, la fiaba dell’eroe giovane, bello e giusto, costruita spiando nella sua vita e nei suoi pensieri. E, come tutte le fiabe ci restituiscono quello che i fatti storici spesso celano, la Maestra non si inventa nulla, ma usa la sua conoscenza e la sua particolare sensibilità per far emergere la dimensione umana dell’eroe e per smentire quelle leggende negative, volte a sminuire la forza, la generosità e la lealtà di Masaniello nei confronti del popolo, e quindi anche la sua portata rivoluzionaria. Ed ecco che ora è chiaro lo scopo didattico di questo racconto: un discorso contro le disuguaglianze e le ingiustizie che ancora affliggono la città, dove, se si è predisposti con un animo sensibile, il fantasma di Masaniello ci farà visita per indicarci la via. -
Io sono più forte
Un romanzo a quattro mani, che combina la fresca fantasia di Simona Mancuso, qui alla sua seconda opera, con l’esperienza narrativa del suo mentore Pascal Schembri. Un romanzo che combina giovinezza e maturità in una miscela sorprendente di thriller, inchiesta sul disagio adolescenziale, sulla piaga dell’anoressia, e riflessione mozzafiato sul difficile rapporto tra genitori e figli.
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Mméscafrancesca
Una capricciosa, dotta, screziata marmellata letteraria di saperi e sapori a Napoli e dintorni, ieri e oggi…. Sullo sfondo di una Napoli a cavallo tra i due millenni si colloca questa “saga della Scugnizzeria”, una fascinosa e colorita raccolta di storie di giovani che affrontano a viso aperto la vita, con le sue miserie, brutture e contraddizioni. In questo carosello di prosa e poesia si respira l’amore per la città partenopea e per quei giovani che sono suoi figli ed eredi.
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Il viaggio di Joana
Ripercorrendo le vicende della sua famiglia e in particolare della bisnonna Joana, l’autrice analizza la storia dell’Angola e del Brasile dal punto di vista antropologico, culturale, religioso, economico, politico e sociale. Partendo dalla colonizzazione dell’Africa da parte degli europei e dalla tratta degli schiavi, passando attraverso la scoperta e la conquista portoghese del Brasile, accompagnate da stermini e umiliazioni, si giunge all’epoca contemporanea in cui i problemi legati alla migrazione, alla povertà e all’integrazione sono ancora irrisolti e l’autrice spera possano essere superati attraverso un’educazione interculturale, traguardo tanto ambìto, quanto difficile da raggiungere.
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Eravamo ottantamila
Breve romanzo aneddotico in cui l’autore rivive uno spicchio della sua adolescenza negli anni della stagione calcistica 1980/81 del Napoli. Sullo sfondo di un’intera città che vibra per la speranza di un primo scudetto azzurro, forti del talento del libero olandese Krol, detto “il tulipano”, i momenti salienti del campionato si intrecciano con i ricordi: i giochi, le figurine, la famiglia, la prima cotta, la prima automobile del fratello maggiore. Terminata la stagione e svanito il sogno scudetto, si chiude una fase della vita dello scrittore, che tuttavia resta impressa in questa breve opera, nella quale egli si concede anche il piacere di immaginare un finale in cui le cose siano andate diversamente.
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L’esercito medianico
L’autrice si fa portavoce di storie vere e di vicende realmente accadute ai protagonisti dei tre racconti che compongono “l’esercito”. Luca, Isabel e Raul sono personaggi differenti ma accomunati dall’aver ereditato dai parenti il “dono” della medianità. In qualità di medium comunicano con entità soprannaturali aiutando gli spiriti in cui si imbattono a risolvere determinate situazioni. Sono fornite al lettore testimonianze vissute assieme a nozioni sulle pratiche paranormali e magiche.
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Sulle orme della sclerosi multipla
Maria è una giovane donna che deve convivere con il male oscuro della sclerosi multipla. L’inevitabile sensazione di impotenza che l’accompagna all’inizio del difficile percorso, ben presto, lascerà spazio alla grinta ed alla forza, che sapranno delineare i contorni di una nuova personalità, che viene fuori pian piano e che emerge con determinazione.Un racconto autobiografico singolare, ricco di interessanti informazioni medico-scientifiche e riflessioni degne di nota, che insegna che ciò che conta, nel lungo e tortuoso viaggio della vita, è coltivare la propria spiritualità. -
Il foglio bianco
Intensa, dettagliata cronaca autobiografica che non nasconde i toni dell’inchiesta e, soprattutto, si prende la responsabilità intellettuale di puntare i riflettori su episodi che, nel corso degli anni, hanno irrimediabilmente compromesso la salute fisica e psichica di un autore lucido, schietto, che parla di sé in prima persona. Tra politica, sanità, pensioni e legalità, Il foglio bianco non è solo la brutta storia di un italiano, di un lavoratore vittima di mobbing, col sudoku in tasca e tanta voglia di raccontare, ma anche la testimonianza di un cittadino consapevole che ha l’ambizione letteraria e sociale di denunciare a voce alta, a nome di un popolo, i soprusi subiti.
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L’amore ai tempi della buona scuola
Una crisi matrimoniale raccontata da un punto di vista maschile: quello del marito traditore. L’uomo, da subito, addentra il lettore nella sua vita privata coinvolgendolo emotivamente e offrendogli, di volta in volta, i suoi stati d’animo: dallo smarrimento iniziale all’angoscia, dal piacere al rimorso fino alla liberazione. In contrasto si staglia la posizione della moglie Mirta, docente precaria di storia dell’arte, ripiegata nella frustrazione e mantenuta in vita dall’incantamento dei suoi occhi. Il suo dolore è muto e straniante, in grado di prendere la parola solo con i figli e dentro brevi versi che sparpaglia per la casa come indizi.L’amore ai tempi della buona scuola è il quadro di un’epoca complicata e infelice, di cui siamo tutti complici e che soltanto la forza poetica dell’arte finalmente svelata potrà rieducare, richiamandoci tutti, come un rituale antico di magia, nella grande danza rigeneratrice della vita. -
I racconti di Amelia
Nella seconda metà del secolo scorso, la piccola Amelia si rifugia nella propria fantasia per sfuggire alla realtà di un’infanzia trascorsa in un collegio femminile cattolico, lontana da sette fratelli, un padre affettuoso ed una mamma depressa. I viaggi di Amelia, le sue compagne di giochi e due fiabeschi accompagnatori – il pesce rosso Curiosone ed il nativo americano Treccione – sono raccontati attraverso mondi meravigliosi, alcuni reali ed altri di fantasia, con la genuina immediatezza del bambino e con gli occhi innocenti di chi scopre il mondo senza comprenderlo a pieno e senza smettere di meravigliarsi e di meravigliare il lettore.
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Te voglio cunta’ ‘a vita mia (primm ca fernisce)
Commovente ritorno all’oralità tra aneddoti toccanti, tradizione popolare e memoria. Te voglio cunta’ ‘a vita mia non è propriamente cronaca: è puro gusto, quasi necessità, di registrare e raccontare fatti – storie vere – che, altrimenti, andrebbero irrimediabilmente perduti.Tra favole, poesie dialettali, folclore e preghiere, gli anziani di Pomigliano d’Arco e dintorni raccontano vissuti, versioni di fatti storici e stralci delle proprie esistenze, in una sintesi organica e marcatamente affettuosa che ricorda al lettore, ed alle generazioni a venire, che non esiste differenza tra cultura bassa e cultura alta: solo cultura. -
Camper tour
Diario di bordo di un’avventura straordinaria in giro per tre continenti: in Croazia nel 1991, in Grecia tra il 1992 ed il 1993, in Svizzera nel 1997, tra gli scenari mozzafiato della Norvegia nel 1998; dal 2000 al 2004 l’autore è in pellegrinaggio sul Camino de Santiago, poi in viaggio per buona parte del Regno Unito, subito dopo coinvolto nella toccante esperienza dei campi nazisti di Auschwitz e Birkenau, poi Italia peninsulare, Paesi Bassi e Serbia; nel 2005 tocca alla Baviera e poi – giungendo cronologicamente ad un passato più prossimo – Tunisia, Marocco, Austria e a spasso per un’ex U.R.S.S. tutta da scoprire. Poi Siria, Giordania e Israele nel 2010, Sicilia ed ancora Normandia e Bretagna.Quasi venticinque anni di viaggio, di confronto con luoghi e culture e, soprattutto, di esperienze on the road. -
D.
Sette donne, sette spaccati di vita dolorosi, veri, fin troppo attuali: il viaggio di Khadija e la bambina che porta in grembo; Vittoria e l’aborto; la depressione di Rosangela; la piccola Mariella e l’orrore degli abusi sessuali; Silvana tra la scoperta dell’amore e quella della morte; Liliana e la forza oltre la delusione.
Un libro che parla d’amore, l’amore delle donne: verso i figli, i genitori, i fratelli, la terra che le ha generate o gli uomini; ritratti vividi ed immediati come istantanee di donne che di questo sentimento non vivono o muoiono: sopravvivono.
Sette storie necessarie, dunque, ad un paese in cui di donne e d’amore si parla, certo, ma quasi mai con la gravità e lo spirito critico che la rilevanza sociale del tema imporrebbe. -
L’invisibile esiste nel visibile
Andrea è un adolescente che si è scontrato troppo in fretta con i dolori della vita: suo padre, Vittorio, è stato ucciso ed i sospetti sono ricaduti su sua madre Simona, arrestata per omicidio. L’identità dell’assassino non viene individuata neanche dopo la scarcerazione di sua madre e, ben presto, Andrea diventa preda di “strani giochi della natura” che lo spingeranno ad incontrare lo spirito di suo padre e a ritrovare la pace interiore tanto anelata.
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Di colpo il cielo
Frammenti di vita, stralci brevi ma incisivi come fotografie, storie di donne: Alexandra, Donata, Malala, Margherita, Marlene, Milena, Patty, Priscilla, Rachele e Rosa, Tatiana.
Sorti simili, vicende di donne forti con background differenti, vittime di abusi e soprusi, protagoniste di vissuti agghiaccianti quanto umani, tenuti insieme dal filo conduttore dell’Asilo Mariuccia.
Personaggi femminili, dunque, ma anche e soprattutto storie di un luogo fisico, l’Asilo Mariuccia appunto, sempre di sfondo e mai ipertrofico protagonista, raccontato brillantemente come occasione di redenzione e rinascita. -
Il Senatore, il Principe e il Minollo
Un orologio che si ferma. Quell’orologio che Sebastiano aveva avuto in regalo e che non si era più slacciato dal polso. Ma sono le lancette della sua vita ad essersi fermate, ponendolo in un tempo sospeso. Ed è in questo frangente che compie il viaggio più inaspettato della sua vita, un viaggio tra i vicoli di Napoli, accompagnato prima da Eduardo De Filippo, poi da Antonio De Curtis e infine da Massimo Troisi, tre grandi attori e registi che lo spronano alla scrittura e aprono a lui il cuore, mettendo a nudo il proprio essere.
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Quando non c’era Papa Francesco
È la storia vera della esperienza religiosa e umana del gruppo giovanile diocesano dell’Azione Cattolica di Agrigento all’inizio degli anni Settanta.Erano ragazze e ragazzi che la mattina erano immersi nell’atmosfera della contestazione giovanile con i suoi slogan, le sue parole d’ordine, le sue utopie e il pomeriggio andavano in Azione Cattolica, con i suoi schemi ed i suoi riti. Due mondi diversi.Eppure questi giovani non volevano rinunziare alla loro specificità religiosa, ma volevano testimoniare una fede viva, che si facesse carico dei problemi dell’uomo, che cercasse risposte agli interrogativi che la propria coscienza, la scuola, la società ponevano ogni giorno.Ebbero la sensazione che la nuova ac, trasformata dal nuovo statuto nazionale, animata dagli stimoli del recente Concilio e sollecitata dal nuovo Assistente, potesse rispondere alle loro attese. Si buttarono con entusiasmo nella nuova esperienza religiosa.Il loro cammino di fede venne bruscamente interrotto da un Vescovo autoritario, per molti versi miope ed astioso.Allora non c’era Papa Francesco.“Papa Francesco ha chiesto ai vescovi d’essere meno burocrati e più pastori, di stare in mezzo alla gente e avere addosso l’odore delle pecore, per testimoniare la misericordia di Dio più che la bontà degli accordi politici” (don Antonio Sciortino, Famiglia Cristiana, 31/07/2013). -
Insegnami ad amare
Una figura minacciosa foriera di notizie, di sventure e di cambiamenti, insegue costantemente Anna. Una vita che non c’è più, una che resta solo un’idea, un’altra che si trascina, esausta, lungo il sentiero della vita. Ma anche una vita può tornare, grazie ad un amore che travalica i limiti imposti dalla realtà, sanando alcune ferite ma aprendone di nuove.
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Raccontami di me
Ogni donna convive con le sue scelte, nella costante ricerca dell’equilibrio tra il peso delle responsabilità che comportano e la gioia che sanno destare.Il testo si traduce in una rivisitazione del percorso emotivo dell’autrice, dei suoi rimpianti e dei suoi errori ma, allo stesso tempo, offre uno squarcio della donna che, senza ipocrisie e con coraggio, ammette i propri limiti offrendo al lettore la capacità di mettersi a nudo su valori determinanti. -
Un sogno meraviglioso
Finalmente si riparte e ci si lascia tutto alle spalle: lavoro, stress, la quotidianità. Questo è quello che pensiamo tutti quando inizia, per noi, l’estate; riflessione che accomuna anche Pietro e i suoi amici. E per iniziare al meglio l’avventura estiva cosa c’è di meglio che scegliere la meta ad occhi chiusi e per caso? E lo stupore regna sovrano quando il dito capita su Soverato, che appartiene ad un territorio complicato. Terra a rischio idrogeologico, una terra straordinaria, condannata, così sembra, a rimanere così com’è. Eppure, dopo un’estate meravigliosa, quando si fanno i primi passi verso il silenzio dell’autunno e dell’inverno, tutto sarà travolto.
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Cicatrici
Mentre lo ammiro una leggera brezza muove i rami più sottili e le foglie di un verde scintillante, come se avesse risposto ai miei pensieri, come per dire: “Sono qui, lo sono anche per te, mi puoi guardare, dunque sei viva, hai vinto la tua battaglia!”. Sì, mio caro albero, hai ragione, lo abbiamo sconfitto, ora è l’alba… l’alba di un nuovo giorno.
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La Faitja
Alle falde del monte Faito domina incontrastata la faitja, una coltre di nebbia e semioscurità che crea una nevrosi collettiva influenzando la vita degli abitanti del paesino ribattezzato Qui-si-crepa, in cui vivono Cicatiello, che studia quel particolare fenomeno atmosferico servendosi di un cannocchiale, e il suo aiutante Centrella, innamorato della bella Schiuvatella, la tavernara Ddoje bott e il tordo Sciociolà, il barbone Scapuzza, il prete Don Lametta e alcuni ragazzi, tra cui Nunziatella, Rafiluccio e Peppe ‘a seccia, organizzati in gang locali dedite a piccole rapine.
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Amico del cuore
I ragazzi del muretto sono un’istituzione degli anni ’80/’90, quando non esistevano gli smartphone e la PlayStation, quando ancora si scendeva in piazza a giocare a pallone o al parco per divertirsi a nascondino.
I ragazzi del muretto sono quelli che si volevano bene, che si chiamavano per soprannome, quelli che ti venivano a citofonare chiedendo a tua madre il permesso di farti scendere.
I ragazzi del muretto sono gli stessi anche dopo il passar delle stagioni, e nonostante i matrimoni e i figli in arrivo, non mancano mai di rinnovarsi il bene e di rifugiarsi nei ricordi di un passato spensierato, il ricordo delle loro anime di bambini. -
Fiori di limoni – Flores de limones
“Come nel volo, vediamo gli elementi della terra
e anche quelli dell’animo del poeta.
Dalla pace di un tramonto a Vietri sul Mare
alla disperazione per la perdita di un amore,
sempre lentamente e con passione,
passando per storie passeggere,
squarci di visioni femminili, vicoli, mare e cielo.
Tutto con la stessa passione e un sottile sguardo del poeta”.
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Lacrime e sorrisi
Una favola senza tempo, una magia che si rinnova a ogni sua apparizione, un’alchimia perfetta per una protagonista del mondo dello spettacolo destinata a rimanere immortale nel cuore della gente. Grecia Colmenares, la diva delle telenovelas che ha fatto scalpore in tutto il mondo, tenendo incollati al piccolo schermo milioni di telespettatori, si racconta in modo ironico e brillante, offrendo al lettore stralci di passioni e segreti del set, ma non solo.
Attraverso una serie di episodi inediti, Grecia svela la sua eclettica personalità – legata anche al mondo del teatro e del ballo –, facendo emergere un profilo psicologico allegro, puro e leale che, grazie soprattutto alla fede, non ha perso la grinta neanche nei momenti bui che hanno tracciato il suo percorso, inevitabilmente segnato da “lacrime e sorrisi”, proprio come quello dei tanti ruoli da lei interpretati e amati che hanno segnato un’epoca. -
Ti prego, dimmi una parola buona
Non c’è discrepanza tra Nord opulento e Sud indigente, c’è un’omogeneità di fondo, che coinvolge alcuni cittadini e politici insospettabili. Essi, per interesse, per sete di guadagno, pur di ingrandire il proprio patrimonio a vista d’occhio, si astengono dal percorrere la retta via, appropriandosi con disinvoltura del denaro altrui.
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Città nel caos
Non c’è discrepanza tra Nord opulento e Sud indigente, c’è un’omogeneità di fondo, che coinvolge alcuni cittadini e politici insospettabili. Essi, per interesse, per sete di guadagno, pur di ingrandire il proprio patrimonio a vista d’occhio, si astengono dal percorrere la retta via, appropriandosi con disinvoltura del denaro altrui.
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Caxxo – Racconti di un mentalmeccanico
La vita nelle aziende, una realtà di automi, dove si vive senza certezze, nascosti dietro falsi sorrisi, costretti in un’insoddisfazione senza risoluzioni. Il Sud, terra di fuoco, dominata dalla camorra, dall’omertà che giorno dopo giorno miete sempre più vittime. Tra passato e futuro, tra sacro e profano, misteri, delitti, storie da cancellare e da ricordare. Sullo sfondo un Dio che è al di là di un altare.
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Portati dal vento
Dalla Germania a Napoli, un viaggio esoterico e magico, alla scoperta di antichi misteri. Oggi, i gemelli Paolo e Francesco, insieme a Renate, cercano i loro padri, misteriosamente scomparsi tanti anni prima, vittime dei principi e delle teorie alla base di una parte della dottrina nazista, volta a ricercare le origini arcane della razza ariana. Dal castello di Wewelsburg all’Antro della Sibilla Cumana, riusciranno a ritrovare e perdere il loro passato e il loro presente.
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Mangio solo cioccolato fondente
Concluso il percorso universitario brillantemente, Amelia si ritrova sulla soglia della vita da adulta in una situazione di precariato affettivo e lavorativo e l’unica libertà che può concedersi è quella del pensiero, che allena con continue letture e studio. Eppure una notte, una singola notte, che avrebbe voluto non fosse mai esistita, le sconvolgerà l’anima e la mente per sempre. Quel bambino non voluto, soprattutto per evitare di fare del male ai suoi affetti più cari, l’abbandonerà lentamente, e mai del tutto, pesandole sul cuore in ogni momento importante della sua vita. Eppure ci sarà un momento in cui rimpiangerà quel bambino perché sentirà il bisogno di completarsi come donna “per tracciare un percorso di vita”.
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Il rito del maiale
In Abruzzo, nelle campagne intorno al monte Maiella, così come in molte comunità contadine italiane, in inverno avviene il rito dell’uccisione del maiale. Ma per Carlo, giovane protagonista di questo racconto, “il rito del maiale” rappresenterà un vero e proprio rito di passaggio dalla giovinezza all’età adulta. Rappresentando simbolicamente due realtà opposte: quella delle comunità ancora legate a tradizioni millenarie e quella delle nuove generazioni, che sebbene con strumenti nuovi come Facebook, dimostrano di essere legate a costumi e tradizioni antiche.
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Senza pelle
Due realtà, due età, due vite che si incrociano, si sfiorano, si toccano, si incastrano senza lasciarsi più. Due anime e due pelli assetate di sesso e d’amore, di quell’ “amore fine a se stesso, l’amore totale e dedito”.
L’amore e la passione che possono essere repressi “in una pelle che non era la sua”, o apparire così totalizzanti, che una volta privi ci si sente “senza pelle”. -
Diario di giorni difficili
Un seno che non cresce, una taglia di troppo o il mancato primo bacio: dettagli irrilevanti, che possono assumere i connotati della “tragedia” nella dimensione adolescenziale. Specie se una cricca di “bullocci”, come la definisce Nives, la protagonista della storia, non perde occasione per sottolineare tali mancanze.
Nives, Flaviana e Giulia sono tre inseparabili amiche che scoprono il sapore amaro di una quotidianità a volte scomoda, fatta di amori non ricambiati e di inconsapevolezze; di battutine che segnano, lasciando spazio al senso di inadeguatezza e alla voglia di riscatto.
Il legame viscerale che le unisce, però, funge da scudo alle angherie e alle gelosie, così che un pigiama party o un regalo inaspettato possono far tornare il sole nelle loro vite.
Teresa Manes firma un romanzo introspettivo – delineando profili psicologici adolescenziali in modo attento, ma leggero – e si fa portavoce di un messaggio di serenità, dando risalto all’inesauribile valore dell’amicizia, antidoto efficace contro ogni forma di bullismo. -
Al di là delle parole
Storie comuni di sentimenti condivisi, di gioie e dolori che ci accomunano tutti. Piccoli passi nella normalità, a stretto contatto con persone tanto diverse da noi, ma che tanto ci possono dare… Perché “chiunque può insegnarci qualcosa”.
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Il tesoro di Don Scipione
Falliti i modi carbonari del 1820-’21 a Napoli, la bellissima moglie del barone don Giacomo lo convince ad abbandonare la capitale del regno borbonico, per ritornare nel loro amato Cilento, dove poter far crescere nei loro vasti possedimenti l’unico figlio, Scipione. Costui, figlio di un barone “rivoluzionario”, amorevole e comprensivo nei confronti degli umili, non potrà restare a guardare durante i moti rivoluzionari scoppiati nel 1828 per chiedere la Costituzione al re Francesco I. La vita di questa nobile famiglia ne sarà sconvolta e gli anni passeranno scanditi da fughe, morti violente, scomparse dolorose, fino a quando tutto sarà sistemato grazie al “tesoro di don Scipione”.
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Collezione di attimi
Sebbene proveniente da “una società di contadini, di contadini senza terra”, il protagonista di questo racconto era cresciuto protetto da un’invisibile cortina d’amore che lo legherà per sempre alla sua famiglia e alle sue radici. E una guida dall’alto lo spingerà a divellere le sue radici e a piantarle in una nuova città, Torino, dove, inaspettatamente, incontrerà l’amore puro.
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Le valli della luna
In un paesino come Castelpiano le elezioni del Consiglio Comunale costituiscono la possibilità, per molte famiglie, di riscattarsi. Donna Luisa, baronessa di Ripacandida, punta sul figlio Cesare con la speranza che possa risollevare le antiche sorti dei Miroballo, grazie ad una “folgorante e repentina carriera politica” e al matrimonio con la ricca Gemma Auricchio.
L’amore, però, non conosce imposizioni, né ragioni economiche, trascinandoci spesso dove mai crederemmo di poter giungere. E Cesare si troverà tra le braccia di Teresina, “la strega vesuviana”, come unico alleato il loro “messaggero d’amore”, artefice ed alleato di questo amore.
Ma trascinato dagli eventi, Cesare porterà avanti una vita che non gli appartiene, ricca di imprevisti e sorprese, di decisioni non prese e di altre subite. All’improvviso il nostro protagonista si troverà “fidanzato ad una donna che non amava, mentre lo affliggeva il pensiero di aver perso per sempre l’altra di cui era innamorato”.
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Come il bambino
Il lettore che George MacDonald delinea non ha età: è come il bambino, ingenuo e puro di cuore, il quale grande o piccolo che sia, legge e rilegge, racconta e riformula, le fiabe che, come lucciole «ora lampeggiano, ora sono spente, ma possono lampeggiare ancora. Afferrate da una mano che non le ama, diverranno brutte cose insignificanti, che non possono né lampeggiare né volare». In Come il bambino. George MacDonald scrittore crossover, oltre a riflettere sul perché gli adulti leggono libri per il pubblico giovanile, sul perché uno scrittore si rivolge ai bambini e agli adolescenti e agli adulti in maniera quasi interscambiabile, pone particolare attenzione alla posizione significativa dell’autore vittoriano nella letteratura di scavalco, crossover, che ha una lunga cross-generational history e che viene sicuramente arricchita, in senso critico, dal pensiero dello scrittore sul lettore ideale, childlike.
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Una storia delle isole
Un “rompicapo impossibile” attanaglia le isole e la loro popolazione. Ritenute da sempre un paradiso, perché lì “si era tutti uniti, con forza, perché si era un popolo in mezzo al mare”, si sono trasformate in un inferno, in uno stato di guerra perenne. Grazie al contatto intimo con la natura, Surtsey riesce a trovare una via d’uscita in quel rompicapo. Senza saperlo è un predestinato e il suo nome è stato scelto da un “uomo ricco di speranze e di ideali”; ma deve ricordare che “diventare un’isola non era un diritto divino che gli spettava, ma qualcosa che avrebbe dovuto conquistare lottando faticosamente”.
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La donna d’altri
Giorgio, disinvolto e prestante uomo d’affari milanese, ma originario del profondo Sud, vorrebbe riempire la propria vita di qualche cosa, ma deve fare i conti col suo passato di scapolo impenitente che seguita a condizionarne pensieri ed atteggiamenti. Un week-end in montagna e l’incontro con la ricca e avvenente Gisèle, giunta dalla Svizzera, gli faranno scoprire che la vita, nei momenti più intensi e fervidi in cui ci accorgiamo che c’è, che la stiamo vivendo, è fatta di dolce poesia
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Amico dell’Eterno. Iedidia
In un momento delicato della propria vita, col timore che il mondo potrebbe crollargli addosso, l’autore scopre la forza travolgente e determinante dell’Amore, che da solo può permetterci di continuare a vivere con entusiasmo, e che ci insegna a curarci poco del corpo, ma molto dello spirito. Iedidia ci svela il percorso intrapreso da Antonio Castaldo nel corso della propria esistenza e che gli ha permesso di trovare in se stesso Dio. Consapevole che solo l’Amore Universale può far sì che l’uomo sia in armonia con tutto ciò che lo circonda, l’autore mette la sua vita a servizio degli altri, riuscendo a sopravvivere a se stesso e a ritrovarsi quando si era smarrito in un percorso lungo e tortuoso.