• (0)

    Otello Fava

    25,00
    Il volume, a cura di Vittorio Giacci, raccoglie le memorie di Otello Fava (1915-1984), uno dei più importanti truccatori del cinema italiano. Un affascinante percorso si snoda attraverso pagine dense di aneddoti, immagini e descrizioni tecniche, conducendo per mano il lettore alla conoscenza di una straordinaria ma ancor poco conosciuta professione che contribuisce a dare corpo e fascino ai nostri sogni cinematografici. Il volume è completato, oltre che da un intervento del figlio di Otello, Stefano Fava, da un saggio di Maurizio De Benedictis, dalle preziose testimonianze di chi l’ha conosciuto e ha collaborato con lui – fra cui Marisa Allasio, Claudia Cardinale, Valeria Ciangottini, Callisto Cosulich, Dino De Laurentiis, Carla Del Poggio, Osvaldo Desideri, Franco Di Giacomo, Luciano Emmer, Claudio G. Fava, Marcello Gatti, Giuliano Gemma, Ennio Guarnieri, Virna Lisi, Carlo Lizzani, Elsa Martinelli, Francesco Maselli, Marisa Merlini, Sandra Milo, Daniele Nannuzzi, Gillo Pontecorvo, Gianni Quaranta, Dino Risi, Silvano Rocchetti, Alvaro Rossi, Stefania Sandrelli, Furio Scarpelli, Marina Solinas – e da moltissime fotografie, per la maggior parte inedite, provenienti dal suo archivio personale. Uno strumento essenziale per conoscere l’arte del “trucco cinematografico” che ci riporta a una grande stagione del cinema italiano e internazionale.
  • (0)

    Che peccato, è peccato

    10,00

    Un riconosciuto autore di testi per la televisione e il teatro e un comico di caratura nazionale, firmano insieme un libro tratto dal fortunato, omonimo spettacolo, che Biagio Izzo sta portando nei teatri italiani. Il titolo si potrebbe prestare a qualche malinteso, ma … niente paura, nessuna perversione né battute oscene: le pagine di Che peccato, è peccato parlano del più e del meno … come solo Tabacchini e Izzo sanno fare. Si parla di ciò di cui ognuno vorrebbe parlare, di quel che l’uomo della strada avrebbe da dire e che non dice perché gli appare banale, sconveniente e, forse, poco intelligente. Ci pensa la penna di Tabacchini, a questo punto, a inventare un ingorgo rutilante di comicità e trasgressione da leggere attraverso la “vis comica” di Biagio Izzo. E allora si confessa l’inconfessabile, bugie diventano verità, si mente spudoratamente su dogmi assoluti … Le bugie, per esempio, sono l’espressione più alta della creatività umana: ma quando sgorgano dall’inventiva sublime di una donna, diventano capolavori irraggiungibili! Sarebbe un peccato non usarle, no? Così Che peccato, è peccato procede senza rete né schemi, in un’incursione festosa attraverso le cose della vita osservate dal punto focale di un comico e di un autore che ne sanno una più del diavolo. Cercando di mettere disordine dove c’è ordine precostituito, si dice dei peccati che si fanno e di cui ci si pente, così come di quelli di cui … è peccato pentirsi! Ci sono certi vizi, inoltre, che è davvero peccato considerare peccati. Come si può peccare di accidia, di far niente? Mangiare e far l’amore sono riprovevoli? E ancora, vogliamo parlare dell’ordinata convivenza civile e del piacere di stravolgerla? Recita Biagio Izzo: “Che peccato, è peccato, e qua non si può fare, se ogni sfizio è un vizio manca l’aria per respirare.”

  • (0)

    Lazzaroni

    10,00

    I lazzaroni sono i delinquenti, i disgraziati, i mascalzoni, i farabutti, le canaglie, i furfanti, i manigoldi, i lestofanti, i gaglioffi, i filibustieri; ma, anche, gli usurai, gli scippatori, i rapinatori, i borseggiatori, i contrabbandieri, i taccheggiatori, i falsari, i ladri d’auto, i topi d’appartamento, i “paccottisti”, i tangentisti, i truffatori e, infine, i peggiori di tutti, i camorristi. Sono trent’anni che Lamberti dice e scrive che per liberare Napoli dai lazzaroni non bastano, anche se sono necessari, poliziotti, carabinieri e magistrati. C’è bisogno di politiche di inclusione, seriamente intese, ben diverse dalle operazioni di assistenza o, peggio, di ammortizzazione sociale, magari a favore dei più violenti e facinorosi. Per trovare soluzioni adeguate, bisogna partire dal dato, irremovibile con artefici dialettici, di una spaccatura e di una separazione profonda nella popolazione napoletana tra chi è dentro e chi è fuori dalla società moderna e civile. Perché il problema di Napoli è quello di portare dentro la modernità tutti coloro che stanno fuori per una sorta di condanna che i responsabili continuano a negare, mentre continuano a comminarla. Per aprire un dibattito costruttivo, l’autore ha raccolto alcuni dei tanti interventi su quotidiani e riviste, o in occasione di dibattiti e convegni, fatti nel corso degli ultimi anni, sulla Napoli dei lazzaroni.

  • (0)

    Charlotte sometimes

    12,00

    Che succede quando sei poco più di un adolescente che crede di essere una rockstar se, un giorno, ti piombano addosso una fata punk, una strega new wave e scopri che il tuo miglior amico è pazzo? Un romanzo che diventa favola rock, musica e poesia fuse a raccontare una storia d’amore e di amicizia. In una Napoli malinconica e romantica, alla metà degli anni ‘80, Sandrino, il Kid, vive con il suo migliore amico Madame George in una roulotte nel cortile di un antico palazzo. Sa di essere una superstar, quindi … ha solo bisogno di un’occasione! E le prova tutte pur di procurarsela. La magia di Charlotte sometimes inventa personaggi surreali per le schiere dell’improbabile armata che accompagna il Kid nell’impresa, fino all’incontro con la cataclismica fata Charlotte e con i leggendari Musici Volanti dai capelli tinti di rosso e blu. Ci sarebbe anche una strega che spunta qua e là, ma andiamo con ordine … Tutto ha inizio con la Compagnia dei Maghi e la messa in scena de “Il piccolo principe”, opera rock tratta dal testo di Saint-Exupery. O, forse, tutto ha inizio qualche anno prima, con un terremoto?

  • (0)

    Mavaffanzelig

    9,00

    Se è vero che a Napoli di situazioni comiche ne nascono ogni giorno, Gianni Simioli è uno dei pochi napoletani che può vantarsi di averne sentite e viste di tutti i colori. Dapprima come direttore artistico di radio Kiss Kiss Network, dove ha lanciato tantissimi programmi tra cui il pluripremiato “A tutti coloro” con Francesco Paolantoni, Vincenzo Salemme, Giobbe Covatta e tanti altri; poi come conduttore e autore di Telegaribaldi, trasmissione cult dedicata alla comicità napoletana, Gianni Simioli ha sempre goduto di un osservatorio molto privilegiato dal quale apprezzare l’innata capacità ironica e autoironica di chi è nato all’ombra del Vesuvio. Ecco, dunque, da dove nasce questo libro : dalla voglia di “fissare su carta” quelle battute, quelle frasi, quei contesti surreali che si sono sedimentati nella memoria come una bella canzone e ancora oggi strappano una sana e liberatoria risata. Un commento sarcastico di Simone Schettino, un tormentone di Biagio Izzo, una gag fulminante di Alessandro Siani, l’insegna strampalata di un negozio, una scritta anonima comparsa su un muro della città, una frase bislacca di un amico che non dà il tu alla grammatica. Leggere Mavaffazelig è come ritrovare quella Napoli nobilissima delle risate che tanto sta dando per tenere alto il morale di una città ancora alle prese con mille emergenze. Insomma, in questo libro c’è tanto umorismo partenopeo d’autore, ma anche tanto umorismo partenopeo “inconsapevole”. Inconsapevole ed involontario come quello della raffinata professoressa di inglese che nello spiegare ai suoi alunni che in Gran Bretagna il numero civico si antepone al nome della strada si impelagò nella traduzione di via Lucullo, 10. Ne uscì 10, Lucullo street (pronuncia letterale Ten Lucul strit). Esilarante, come tutte le altre battute di questo libro.

  • (0)

    Lettere di Roberto Bracco a Ruggero Ruggeri

    10,00
    Queste lettere, fino a oggi rimaste inedite, furono scritte dal drammaturgo Roberto Bracco, all’epoca già famoso per le sue opere rappresentate nei maggiori teatri in Italia e all’estero, all’attore Ruggero Ruggeri, dal febbraio 1912 all’ottobre 1914, e riguardano le fasi di approccio e convincimento a che il grande interprete accetti di portare in scena il suo lavoro teatrale Il Piccolo Santo e infine, ottenuto il suo assenso, il costante intervento di Bracco durante le varie fasi d’allestimento di questa sua opera, sebbene affermi di volersene tenere in disparte. L’interesse che queste lettere suscitano è dovuto al fatto che esse disvelano per la prima volta il back-stage di un lavoro teatrale bracchiano, non solo il suo chiedere, incitare e infine persuadere Ruggeri a interpretare Il Piccolo santo, ma anche il suo intervenire con suggerimenti, proposte, indicazioni di scenografia e insistiti consigli per la scelta degli interpreti per quello che era il più difficile dei suoi testi teatrali, e per sua stessa ammissione, il suo testo “più letterario e meno teatrale”. Inoltre è qui anche pubblicata l’azione cinematografica inedita di Roberto Bracco dal titolo Il primo raggio di Sole, recentemente rinvenuta, nel prezioso autografo originale dell’autore.
  • (0)

    Il mio cuore squacquarea per te!!!

    8,50

    Il libro è specchio di questo tempo e, in quanto tale, riflette inevitabilmente usi, tendenze ed evoluzioni del nostro tessuto sociale e comunicativo. Motivo per cui, che un testo raccolga pareri, messaggi, facezie e, perché no, anche invettive e malumori della tifoseria di una città italiana non deve assolutamente meravigliare. Che poi il libro, strumento letterario per eccellenza e veicolo tra i più antichi di comunicazione, abbandoni per una volta la sua veste più seriosa e ortodossa, per indossare i panni inediti del serbatoio vivace, divertente e stimolante di idee e pensieri dei tifosi della società calcio Napoli, questo pure è un particolare che non deve destare stupore. Del resto viviamo nell’era in cui i diversi linguaggi, le varie tecnologie e i più disparati mezzi interagiscono, dialogano e si mescolano tra loro, rivelando potenzialità, utilizzi ed esiti insospettabili. Ed è proprio un’inattesa e felice commistione, quella che s’è creata mettendo insieme un’emittente radiofonica, Radio Kiss Kiss, i suoi più fedeli ascoltatori, stimolati dall’estro di Walter De Maggio, la moderna tecnologia degli sms, la più accanita e sincera tifoseria napoletana e l’inventiva della Graus Editore, che ha deciso di radunare in una pubblicazione migliaia di messaggi arrivati in radio tramite i cellulari. È da dire, però, che una tale iniziativa, a prescindere dall’originalità, non avrebbe avuto lo stesso smalto, se fosse stata fatta in una città diversa da quella partenopea. Il tifoso napoletano, infatti, patisce le stesse agonie della sua squadra, è pronto a scarificare qualsiasi cosa per seguire quei benedetti 90 minuti di partita domenicale, sa come arrangiarsi per non venire mai meno a una tale fede, insomma porta sugli spalti tutta la passione, l’ironia, gli idealismi, la filosofia “nostrana”, proprio quella a cui è improntato ogni singolo giorno della sua vita. Ed è tutto questo che traspare dagli sms raccolti nel testo. Perciò, anche per i tifosi delle altre squadre non sarà difficile immedesimarsi nello spirito di alcune frasi, dato che cambiano i luoghi, i colori delle magliette, i nomi sugli striscioni, le cadenze dei cori, ma non certo i sentimenti e le emozioni. Quelli sono uguali dovunque. E ce n’è davvero per tutti i gusti, sempre col sarcasmo e il tono pungente, tipici del tifoso napoletano. Non hanno certo rinunciato all’occasione di dire quel che pensavano. E allora ecco sfilare, in queste pagine, un’arguta e spiritosa galleria di motti, consigli, critiche e opinioni, corredati dall’umorismo di vignette, caricature e foto, che ancora una volta confermano il grande amore dei napoletani per la propria città, la propria squadra e i propri idoli, primo fra tutti Diego Armando Maradona. Anche se un pizzico di risentita nostalgia per tempi passati e sicuramente migliori non manca.

  • (0)

    La storia siamo noi – il futuro di chi ha un passato…

    10,00

    Esistono due storie parallele: l’una scritta sui libri, solitamente quella dei vincitori. E un’altra fatta di vicende personali, ricordi, aneddoti che, cuciti insieme, tessono una trama sovente inaspettata, e per questo più avvincente e interessante. Questi giovani studenti del Liceo “T. Lucrezio Caro” attraverso racconti orali e documenti scritti, con accanimento e passione, hanno ricostruito eventi famigliari che intrecciandosi con la grande Storia danno vita a un libro-documento, tanto utile, quanto indispensabile a comprendere lo scorrere del tempo e il valore di essere nel mondo.

    Nando Vitali

  • (0)

    Il ritorno di Cornelio Gallo. Il papiro di Qasr Ibrm venticinque anni dopo

    30,00

    Il frammento di rotolo con i versi elegiaci attribuiti a Gaio Cornelio Gallo fu rinvenuto nel 1978 a Qasr Ibrim, nell’Egitto meridionale, da una Missione Archeologica anglo-americana, patrocinata dall”Egypt Exploration Society. Il ritrovamento di quello che è legittimamente considerato quanto rimane del libro latino più antico a noi pervenuto costituisce una delle acquisizioni più importanti della Papirologia del secolo scorso. Ben presto del frammento di Qasr Ibrim si persero le tracce, nonostante l’imponente bibliografia che su di esso veniva via via prodotta: solo poche persone ebbero il privilegio di averlo tra le mani; tutti gli altri si sono basati sulle fotografie accluse all’ editio princeps. Dopo che, a venticinque anni dalla sua scoperta, il papiro è stato localizzato, recuperato, restaurato ed esposto in una teca all’interno della sala 29 del Museo Egizio del Cairo a cura del Centro di Studi Papirologici dell’Università di Lecce, oggi tutti possono ammirarlo e vederlo. Questo libro espone la vicenda del recupero del frammento ed i risultati di una nuova lettura autoptica e, al tempo stesso, riesamina alcune delle principali questioni storiche, letterarie e bibliologiche che esso pone. In un contributo finale, Paolo Radiciotti ne esamina la fenomenologia grafica.

  • (0)

    Gianni Rodari, maestro di creatività

    10,00

    Questo volume è frutto di una decennale riflessione su Rodari e la creatività a scuola svolta nel corso degli annuali convegni promossi dal 1991 dall’A.C. La Ginestra prima e dal Centro Studi Fantasilandia poi. A partire dagli anni Sessanta Gianni Rodari, oltre ad aggiornare la letteratura per l’infanzia in Italia con nuovi personaggi e nuovi temi, è stato uno dei primi pedagogisti a sostenere l’importanza dello sviluppo della creatività e della fantasia come fondamenti indispensabili della formazione delle giovani generazioni. La sua concezione pedagogica risulta ancora oggi di stringente attualità ed in linea con le più avanzate ricerche di psicologia perchè è incentrata sullo sviluppo del pensiero divergente e sul rispetto del ragazzo, che viene invitato a non accontentarsi delle piccole virtù, ma a pensare in grande, a nutrirsi delle “grandi passioni”.

  • (0)

    The Bologna and Lecce Universities Joint Archaeological Mission in Egypt: Ten Years of Excavations at Bakchias (1993-2002)

    25,00

    Circa cento anni dopo i primi scavi, una spedizione delle Università di Bologna e di Lecce ha cominciato a scavare nel sito greco-romano di Bakchias, che gli abitanti locali chiamano “la collina di Tamarisks”. Lo scavo ha segnato l’inizio della moderna indagine archeologica del vecchio “kome” di Bakchias, grazie al quale alcune case e due templi sono stati portati alla luce. Questo album mostra sinteticamente i risultati del lavoro, particolarmente per persone non specializzate. Infatti, gli studenti possono consultare direttamente le relazioni annuali preliminari, pubblicate dalla Missione.

  • (0)

    D’onde radio

    12,00

    Con verve e con precisione storica, D’ONDE RADIO ne affronta l’evoluzione tecnologica e massmediologica senza rinunciare ad una serie di interessanti e spassosissimi excursus sui personaggi che, negli anni, e soprattutto nel contesto italiano, sono stati tra i principali protagonisti del mezzo: da Mussolini a Mina, da Pio XII a Corrado, da Mike Bongiorno a Claudio Cecchetto, fino alle più recenti e rivoluzionarie “radio libere” del web. Ricco di immagini d’epoca, inclusa un’antologia di apparecchi tra i più ameni esempi di modernariato à la Grease, D’ONDE RADIO è stato scritto a quattro mani da un medico appassionato sin da piccolo di radio e di nuove tecnologie, Raffaele D’Avanzo, e da sua moglie Rosa Russo, con il coinvolgimento dichiarato, almeno per alcuni capitoli, dei figli Angelida, Brigida e Carmine D’Avanzo: che bella famiglia! «Sono cresciuto tra radio e televisori nel negozio dei miei genitori a Cicciano», scrive D’Avanzo nella sua divertente “nota dell’autore”, «tra i modelli della Geloso, Philips e Siemens, ma anche tra i “fonobar”, mobili con radiogiradischi e scomparti per dischi a 78 giri, bottiglie di liquore (rosolio, caffè Borghetti e Strega fatti in casa), appositamente realizzati dai falegnami. Il negozio in piazza era diventato una sorta di proiezione nel futuro, un sogno, un po’ come quelli di informatica oggi … Vi si respirava, insomma, l’aria della tecnologia». E così via. In una sequenza fatta di Storia, storie, volti, immagini, persone e personaggi, sembra quasi di riascoltare, attraverso le pagine di D’ONDE RADIO, la colonna sonora di un secolo pieno di progressi, regressi e di rivoluzioni, le voci (anche) dell’Italia e dei suoi italiani, dei cari amici vicini e lontani …

    Ciro Cacciola