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Un possibile senso della vita
Un racconto, un romanzo è sempre una metafora, uno spunto per mostrare un’epoca, un’esperienza personale, un disagio esistenziale, un’emozione, un sentimento. A volte in maniera drammatica, altre ironica, talora surreale, ma sempre con un contenuto emotivo che appartiene a chi scrive. Una metafora della vita, quindi. È da questa considerazione che nasce Un possibile senso della vita: per dieci possibili sensi della vita dieci racconti sospesi tra il surreale, l’ironico, l’assurdo, il paradossale per arrivare al fondo dell’interiorità, della normalità. Ogni storia è a sé, ma tutte sono collegate da un fil rouge che trasforma la raccolta stessa in un altro possibile senso della vita: quello di chi scrive, quello di chi, leggendo questo libro, potrà appassionarsi e identificarsi in uno o più di questi sensi.
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La pancia pensa
Quanto ci conosciamo? E come viviamo la nostra vita? Due domande in cui prima o poi ognuno di noi si imbatte. L’errore comune è trovare le risposte solo da un punto di vista mentale, tralasciando i segnali che il nostro corpo ci invia quotidianamente. Per iniziare a conoscersi, bisogna intraprendere un percorso che parte dall’esterno, iniziando a comunicare con il proprio corpo, capirlo e interpretarlo. Ogni giorno, ogni individuo inizia la sua giornata di routine, la quale può comportare malessere psichico e fisico con il susseguirsi di settimane piatte, senza stimoli o energie. E se vi dicessi che esiste un modo per trasformarle nell’esatto opposto? Un modo che richiede un unico sforzo: imparare. Imparare a fidarsi ed affidarsi. Ad ascoltarsi e non sottovalutare le richieste del proprio corpo, al contrario, imparare a rispondere ad esse nel modo giusto. Ed è proprio in quel momento che il benessere del corpo incontra una distensione mentale ed emotiva, capace di rendere la routine e la stanchezza solo un vecchio ricordo.
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Napoli, antica Partenope
Come tasselli di diversa forma, colore e, talvolta, materiale contribuiscono a creare splendidi mosaici, così dall’intersecarsi di credenze popolari sacre e profane, di storia e tradizioni, di racconti mitologici e folcloristici, di capolavori d’arte e di bellezze paesaggistiche emerge l’immagine di una Napoli dalle mille sfaccettature. I tasselli, però, sono talmente tanti che spesso anche chi dalla nascita è vissuto nella bella città partenopea non li conosce tutti e non sa ricostruirne l’origine, la storia, l’ubicazione. Forte dell’amore che lo lega alla sua Napoli, città non d’origine ma d’adozione, l’autore ci conduce in questo intricato mosaico di tessere, alternando narrazioni brevi, ma sempre ricche di curiosità. Un siffatto susseguirsi di capitoli relativi ai più svariati argomenti fa sì che chi legge non si stanchi, né si annoi mai, anzi si appassioni sempre più alla lettura. Dalla fondazione di Napoli il 21 dicembre del 475 a C. sull’isolotto di Megaride, dove si narra vi sia la tomba della sirena Partenope, di cui lo scrittore descriverà poi l’incontro con Ulisse nella baia di Salerno, si passa, quindi, alle grandi innovazioni durante il periodo borbonico, al primato di Napoli nell’arte serica, a leggende legate alla superstizione popolare quali quelle del “munaciello”, della “bella Mbriana”, del “monacone”, dell’“anima pezzentella di Lucia”, a mestieri antichi e caratteristici quali quello del npostiglione e del suonatore di pianino, alle festività ed alle storie miracolose legate alla Chiesa di S. Maria di Piedigrotta, di San Gennaro, della Basilica di Santa Maria del Carmine Maggiore. Sullo sfondo di tali racconti, per dirla con l’autore, “compare spesso la principale caratteristica della personalità partenopea, ossia la spontaneità, presupposto della solarità che contraddistingue sempre tutto ciò che porta il marchio Napoli” e che caratterizza, in particolare, alcuni “divertenti” personaggi, quali il professore Procolo Catello Diotaiuti, il marito musicista restituito ed i venditori di taralli “nzogna e pepe” e di “broro ‘e purpo”.
Maria Micelisopo
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Psicoanalisi del sollievo
Sentire e sentirsi tra ricordi o immagini mai vissute. Scoprire e riscoprirsi nei lunghi sospiri tra una pausa e il punto e a capo. Perdere e perdersi tra i versi che danno voce a pensieri mai detti né conosciuti. Un viaggio alla scoperta di se stessi; un percorso introspettivo e coraggioso che impone sentieri interminabili e tortuosi che non lasciano spazio a scorciatoie. Strade senza uscita d’emergenza, strade senza certezza né fine. E quando pensi di essere arrivato al capolinea pronto ad abbracciare il risultato della tua lunga ricerca, è lì che ricomincia la fatica, ed ogni volta, ad ogni passo, sprofondi e rinasci. Il paradosso dell’Io nascosto tra questi versi si insinua tra le sensazioni di vuoto, libertà, morte e rinascita. Sembra nulla, ma nulla è come sembra. C’è morte nell’essere vivi e vita nell’essere morti. Una raccolta di frammenti, di contrasti, incertezze e rimorsi di un’anima tormentata da se stessa, che si spoglia e mette a nudo la sua essenza. Abbandonare o abbandonarsi: questo il primo passo alla scoperta di se stessi.
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SUGGESTIONI e VERITÀ
SUGGESTIONI e VERITÀ offre, in dieci racconti, una compiuta riflessione sulla memoria dei sensi e sul permanere del vissuto, capaci di unire in maniera armoniosa e indissolubile luoghi e tempi apparentemente lontani. Per quanto cambino i secoli e le generazioni, infatti, certi valori resistono immutati, fungendo da punto di riferimento imprescindibile per ogni essere umano. Il paesaggio in cui si muove l’uomo è quello napoletano, con le sue bellezze e la sua atemporalità, muto contraltare all’effimera vita dei singoli e dell’umanità intera. Ogni luogo non è, però, mai realmente separato dalle emozioni umane, ma di esse è sempre proiezione e completamento. Il confine tra reale e immaginario è labile e, nel regno dell’onirico, si assottiglia fino a scomparire come magistralmente sottolineato dalla preziosa illustrazione ad acquarello su carta, realizzata in copertina dall’artista internazionale Federica Rampazzo.
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L’amore violato
Marta, una giovane e diligente studentessa universitaria, dalla tranquilla vita di periferia si ritrova catapultata in un mondo a lei del tutto sconosciuto in seguito all’incontro fortuito con Fabio. Conoscerà l’amore, ma anche il lato più intraprendente di sé. Lo stesso destino, infatti, che ha favorito l’incontro tra i due sembrerà opporsi alla serenità della donna, dando vita a dubbi e interrogativi senza risposte. Gli eventi che Marta sarà costretta ad affrontare la accompagneranno in un viaggio interiore, in cui la sua determinazione si rivelerà l’elemento imprescindibile per la rinascita dopo una serie di ferite impresse nel suo cuore. L’autrice analizza le imprevedibili dinamiche dell’amore, sentimento intenso e complesso per il suo bagaglio di gioie e dolori, offrendo al lettore sorprendenti squarci dell’animo umano.
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Il silenzio dellʼUniverso
Hazel ha un dono sinistro, inspiegabile. Può viaggiare in modo incontrollato tra le dimensioni, tra realtà alternative. Tutte ugualmente vere. Tutte ugualmente false. Una condanna, una beffa ordita dallʼUniverso, che porta la protagonista del libro a svegliarsi in luoghi e tempi sempre diversi. Come nel 1996, quando la Terra ha ormai le ore contate a causa dei cambiamenti climatici e di una pioggia di asteroidi che colpirà il pianeta, annientandolo inesorabilmente. Per Hazel, invece, è soltanto lʼinizio di un altro sogno. O forse di un nuovo incubo. Nellʼassordante silenzio di un circolo vizioso destinato a ripetersi, fra visioni ndi morte e macabri personaggi sovrannaturali, lʼimminente fine del mondo diventa, così, il pretesto per la creazione di un romanzo che attraversa diversi generi letterari e che analizza le mille sfaccettature della natura umana. Fallace, disordinata, egoista, predatrice e, pur tuttavia, capace ancora di inaspettati slanci di generosità. In questo scenario apocalittico, si muove unʼumanità decadente e sbandata, proprio come lo sono i ragazzi che Hazel incontrerà lungo il suo cammino e a cui si unirà per un ultimo, disperato, viaggio on the road attraverso la peccaminosa, perversa, contraddittoria, America. Ma è davvero la fine di tutto o è semplicemente il racconto, la narrazione, di una mente malata, di una bugiarda patologica? Ai lettori il compito di scoprirlo, sfogliando le pagine di un testo insolito, spiazzante, feroce, dove ogni cosa è al contempo veritiera e ingannevole. Persino il nome della protagonista.
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Quaranta
La raccolta Quaranta è una scelta di quaranta piccole liriche riunite in occasione dei quarant’anni dell’autrice. Un punto di svolta nella vita della Donna, Mamma, Medico e artista che da sempre concilia affetti, doveri e passioni nel tentativo di restituire un segnale di cambiamento nella società. L’impegno civile e la vita privata non sono esclusi dalle liriche dalle quali traspare l’anima dell’artista che si dona al suo pubblico.
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La lettera di Ari
Era ormai quasi buio, pensavo ai re Magi che si apprestavano alla venuta di Cristo e speravo che portassero terra e pane a tutti gli uomini che, come me, non trovavano la via; speravo che almeno quella notte Dio fosse generoso e lasciasse che gli angeli vegliassero sugli uomini di cattiva volontà. Il miracolo non era più avvenuto per centinaia di anni, perché forse non lo si era meritato, o forse avveniva senza sosta e non si aveva occhi per vederlo. Ad ogni modo, pregavo che si compisse di nuovo quella sera, pregavo affinché in questo tempo di miseria gli uomini potessero ricordare. Pioveva impetuosamente e i vetri della finestra si erano decorati con striscioline di minuscoli brillanti, mentre splendevano a miriadi le luci della cittadina, ma più forti e più intense erano quelle gocce d’acqua sui vetri spogli.
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Orfani Emozionali. I Bambini senza Tempo
Nel clima di grandi cambiamenti d’epoca, la protagonista, immersa nelle riflessioni sulla vita, racconta il suo viaggio virtuale nel tempo. Durante l’avventura, Marta accumula un importante bagaglio di conoscenze, esperienze e sensazioni che porta con sé nella realtà del XXI secolo. La pandemia diventa l’occasione unica di rinascita a livello individuale e globale. L’incontro con le celebri personalità del passato (Claude Monet, Salvador Dalí, Albert Einstein, Sigmund Freud, Frida Kahlo, Walt Disney, Leonardo da Vinci e Nikola Tesla) introduce tematiche di grande attualità. Attraverso l’insegnamento degli “orfani emozionali”, dei bambini senza tempo o geni universali, emergono le prospettive nascoste, fondamentali nell’attraversare questo periodo di passaggio e abbracciare la nuova realtà che sta emergendo dalle macerie. Infine, al termine del viaggio, la protagonista desidera condividere le sue considerazioni ed elaborazioni a livello globale. Dà una nuova visione, l’alternativa sana nel tentativo di contribuire a edificare delle basi solide per un futuro migliore, partendo dalla condizione individuale.
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Baumafia – Operazione Kolosseum
Nelle fila malavitose di Catania militano Diego Palumbo, Nando Romano e Paolo Vitale. Quando Paolo perde la vita in un affare di spaccio finito male, gli altri due si danno alla fuga. Si rifugiano in Germania, presso Antonio Russo, noto mafioso siciliano emigrato a Colonia. Qui, Diego e Nando continuano i loro loschi affari, stringendo pericolose alleanze e originando nuove opposizioni interne alla Baumafia, organizzazione criminale italiana in terra tedesca. Sulle loro tracce è il commissario Emanuele Sannino che, con la collaborazione della polizia tedesca capitanata da Laura Weber – con la quale instaurerà un rapporto particolare –, mette in campo l’operazione “Kolosseum”.
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Nell’aria, stanotte
Dopo essere stata lasciata dal suo compagno, Lisa scopre di aspettare un bambino. Attanagliata dai dubbi, decide infine di tenere nascosta la sua gravidanza, finché un giorno dal nulla Conrad busserà di nuovo alla sua porta. Nell’aria, stanotte racconta la vita di una giovane donna alle prese con la maternità, un lavoro che esige la sua presenza e una relazione travagliata, velenosa. Tra il successo sul piano lavorativo e gli imprevisti risvolti familiari, gli eventi si susseguono convulsi, esortando al cambiamento, non solo di Lisa. Avviluppati in una fitta rete di dolori e conflitti, infatti, i personaggi impareranno a proprie spese che, se è vero che nessuno si salva da solo, il primo passo lo si compie necessariamente da sé.
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Storie di una ragazza qualunque
Francesca è solo una bambina quando si rende conto di vivere in un contesto familiare diverso dagli altri: un padre assente e del tutto disinteressato a sua figlia, una madre fragile e succube. Questa precoce presa di coscienza la spingerà a cercare altrove l’affetto di cui ha bisogno. Il traboccante desiderio di comprensione e di amore di una bambina alle soglie dell’adolescenza si riverserà sulle sue amiche e sui suoi nonni. Crescendo, però, il percorso di Francesca si rivela essere tutto in salita, e spesso è proprio sulle sue fragilità che le persone che incontra lungo il suo cammino faranno leva. Quella di Francesca è una vita dura, fatta di abusi e di abbandoni, di sbagli e di redenzione, una vicenda aberrante eppure verosimile. Una storia unica e al tempo stesso “qualunque” perché potrebbe essere la storia di tutti noi.
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Crossing Bridges
In this bilingual publication, the author once more celebrates a sort of idealized sisterhood between two cultures and two languages that are united by a unique poetic and narrative message, as was the case in his previous collections Beyond Boundaries and From Italy. The title itself, Crossing Bridges, thus seeks to lay an ideal bridge across the Atlantic Ocean in an original attempt at global communication. Three short stories and nine poems which cover various topics, but which have one thing in common: Tanzj’s relationship with the United States, and in particular with New York, starting with the New York Public Library (in the short story by the same name, inspired by the tragic vicissitudes of the young Italian immigrant Pascal D’Angelo) which, as John Ordman writes, “encapsulates the essence of these qualities” as a fundamental reference point for international literature. Stories and poems written at different times, which nevertheless pursue one another through narrative realism and dreamlike visions, like, for example, in The Vibrant, or in the poetic tributes to Bob Dylan (Unnished Poem For Old Bob) and Allen Ginsberg (Bye Bye Allen), representing Tanzj’s connection to American literature. And finally crossing the bridges once more, from Castel Sant’Angelo in Rome to the Brooklyn Bridge in New York.
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Capoverso
Non resta, allora, che abbandonarsi a questo zibaldone di pensieri e parole, che si congiungono intimamente per coinvolgere in quella grande sceneggiata, alla Fellini, che resta la vita e di cui si autorizza, con il grande regista, a non cercare disperatamente le ragioni ma a cogliere quelle sfumature segrete, che sfuggono a tutti, tranne che ai poeti.
Dalla Prefazione di Francesco D’Episcopo
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Altrove
Anna e Angela sono accomunate dall’amore che nutrono per lo stesso uomo: Mario, marito della prima e amante della seconda. La rivalità tra le due lascia spazio alla complicità quando Anna trova il coraggio di lasciare suo marito. La catena di eventi che ne susseguono farà intrecciare ancora di più le vite delle due donne, segnate dal filo conduttore della violenza, perpetrata da un uomo che continua a fare della sopraffazione strumento di quotidiana umiliazione. Sarà, infatti, proprio l’amicizia che si instaura tra le due a scatenare una serie di reazioni persecutorie da parte di Mario, che provocheranno forte senso di angoscia ad Anna e Angela, che potranno contare, stavolta, sulla forza dell’amore vero. Paola Tortora firma un romanzo che stigmatizza la violenza sulle donne, immergendosi nelle dimensioni emotive dei personaggi, nella loro psiche, raccontandone luci e ombre, coerenze e contraddizioni, accompagnando così il lettore – tra colpi di scena e profonde riflessioni – in un viaggio dentro l’animo umano, che termina con la consapevolezza che la realtà non sempre è quella che sembra.
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Eros
In una ideale antologia mediterranea, De Luca occuperebbe uno dei primi, meritati posti e sono certo che il compianto, comune amico Predrag sarebbe d’accordo, come lo sarebbe un suo fedele e discreto duca, il Simi, anch’egli marinaio incantato, nei momenti di maggiore ispirazione e amicizia.
Dalla Prefazione di Francesco D’Episcopo
“De Luca è innanzitutto un maestro della parola” Matteo Barbieri
“La sua poesia è un tributo alla grecità” Luciano Canfora
“Un uomo e un poeta, disordinatamente ordinati” Francesco D’Episcopo
“Ha un dono poetico non snaturato da smore letterarie” Predrag Matvejevic
“Un grande poeta, il mare di De Luca è quello da cui viene tutta la nostra civiltà” Paolo Mieli
“Un poeta-losofo che vive sulle coste mediterranee” Gian Luigi Nuzzi
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184 a.C. – Un anno di scuola a Liternum tra Scipione e i Baccanali di Atella
Marco, un ragazzino romano di quattordici anni, si trasferisce con la sua famiglia a Liternum dove, di sera in sera, ripercorre alcuni dei momenti principali della storia di Roma grazie ai racconti del generale Scipione l’Africano. Il giovane ascolta con ammirazione il grande condottiero narrare di come abbia sconfitto Annibale, portando il dominio romano nel continente africano, ma anche di come sia stato accusato ingiustamente in Senato e costretto a ritirarsi a vita privata. Narrando la sua esperienza, Scipione invita Marco (e con lui tutti i ragazzi) ad imparare dal suo coraggio ma soprattutto a studiare perché nella vita è la “marcia in più” della conoscenza a fare la differenza.
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Avanti, c’è posto! Storie Napoletane e d’Abruzzo
Avanti, c’è posto! per un nuovo viaggio nel tempo. «Per la riferita Capitale di Napoli. Da’ Marsi può anche farsi la via di Avezzano, di Capistrello, di Civitella o sia Valle di Roveta, di Balzarano e Sora, di Atino, di Monte-Cassino e Capoa» questa la strada che fece Bartolomeo, giovane studioso marsicano, per recarsi a Napoli nel marzo 1656. Un viaggio nella capitale Napoli e nell’Abruzzo vicereale ai tempi della peste. L’emozionante incontro con la “viceregina del popolo” Bernardina Pisa, moglie di Masaniello, costretta a vendere il proprio corpo per sopravvivere.
L’incontro di due giovani diversi per nascita, tradizioni, esperienze personali, Bartolomeo e Mimì, i protagonisti, si trovano per caso e l’uno diventa arbitro del destino dell’altro.
Un viaggio nella Marsica tra la fine del Diciannovesimo ed i primi del Ventesimo secolo: nella vecchia Avezzano per buona parte ancora circondata dalle virtuali antiche mura, nella Napoli affascinante della Belle Époque e del Cafè Chantant.
Un racconto denso di sorprese e colpi di scena, dove il tempo è una breve parentesi.
Alla fine, nel percorso che ci accompagna verso la Grande Guerra, riviviamo il dramma del terremoto di Avezzano.
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Eleonora (non) ha voce
Sullo sfondo di una città senza nome ma dai connotati inequivocabili, si muovono dei personaggi apparentemente stereotipati, eppure consapevoli dell’idea che di sé trasmettono agli altri. Un vulcano prossimo all’eruzione, come un terribile monito, si erge minaccioso sulla scena e, con i suoi anelli di fumo, sembra voler suggerire che è arrivato il tempo per ognuno di lanciare ‒ ora e più forte che mai ‒ il proprio grido d’aiuto. Per qualcuno, purtroppo, questa si rivelerà l’ultima occasione per poterlo fare. In un clima di crescente inquietudine, gli attori Gennaro, Amalia e Imma calano le proprie maschere, svelando insicurezze nascoste e dolori da sempre taciuti.
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Il diario di Lela – Storia di ordinari abusi
Frammenti di dolore, estrapolati dal racconto di una donna, lasciano spazio a interrogativi e dubbi atroci su cui indagare. Adriano, giornalista brillante e dal fiuto per le investigazioni, si troverà a fare i conti con il diario di Lela, le cui pagine rimandano al profilo complesso di una ragazza dal vissuto emotivo devastato e intorpidito da stupri reiteratamente subiti. Sarà proprio Adriano che – entrando di soppiatto nelle squallide vite di chi si è macchiato di simili atrocità – farà luce sugli eventi tragici che hanno segnato il percorso di Lela, e che sembrano averla condotta fino alla morte. Il diario di Lela – Storia di ordinari abusi è un romanzo che dà voce a tutte le donne che hanno subìto e subiscono violenze, ma che non hanno la forza e il coraggio di raccontare. È un invito ad ascoltare il silenzio, quello rumoroso, e a comprenderlo, invece che giudicarlo.
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Prima che tutto passi
Una tragedia farà sì che la giovane Beatrice si sposti da Napoli a Milano, dove finalmente potrà incontrare la vecchia prozia Anna, da cui sua madre ha sempre preferito tenere una certa distanza. Quest’incontro legherà per sempre le vite delle due donne che si sentiranno, fin da subito, simili per molti aspetti. Anna, attraverso un viaggio a ritroso nel tempo, tornerà, portando con sé Beatrice, in una piccola frazione di una città del sud dove tuttora vive la ragazza e dove, alla fine della seconda guerra mondiale, avvennero fatti violenti e misteriosi che segnarono per sempre chi li visse, lasciando scorie fino alle generazioni future.
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Ho incontrato il loro amore
A causa di una graduale e dolorosa demenza senile, Antonio Piscini sceglie di portare con sé sua madre da Sferracavallo, una piccola frazione di Orvieto, ad Anacapri nella sua villa, luogo di comodità e, soprattutto, calore umano. Lì Antonio la sorprende a nascondere gelosamente una lettera. Quella lettera è parte di una corrispondenza che racchiude il segreto di un amore eterno, un amore che ha attraversato la storia. In questo scambio epistolare fra i suoi genitori Antonio scopre non solo la forza della sua famiglia, del padre Luigi e della madre Niva, di quell’amore più resistente di ogni contrasto, ma anche la componente tragica che investe ogni vita, e un nonno, di cui porta il nome, burbero e anaffettivo che sempre ha ostacolato la coppia. Più di ogni altra cosa, però, quelle lettere si fanno portavoce di un periodo storico: dal 1943 fino al trasferimento a Napoli del 1951. La storia di questa famiglia è la storia di un’Italia che risorge. Ed ecco che i Piscini diventano la “casa” di tutti noi!
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Come pioggia sottile
Luigi, in procinto di laurearsi in Lettere con una tesi su Franz Kafka, decide di partire per Praga con il suo amico Patrizio, con il desiderio di rivivere personalmente il luogo in cui lo scrittore trascorse la sua vita. Il suo obiettivo principale, però, è quello di ritrovare Orietta – che è partita all’improvviso per questa città insieme al suo compagno Mark –, perché capisce di essere innamorato di lei. L’incantevole città di Praga fa da sfondo alle vicende dei quattro protagonisti, che si incastrano e si distanziano prendendo pieghe impreviste, facendo compiere al lettore un viaggio nella loro intimità e nella loro psicologia, e mostrando tutte le facce del dado dei rapporti umani, eternamente contrassegnati dall’incomunicabilità e, al tempo stesso, dall’imperituro desiderio di comprendersi e di essere amati.
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Comandamenti, vizi e virtù
Ma quid est sotto il profilo del diritto, davanti alla violazione di tanti comandamenti? De Tilla ci ha introdotto con severa lucidità al momento in cui Mosè riceve – per due volte – le Tavole della Legge, simbolo dell’Alleanza tra Dio e Israele. Una vicenda drammatica dove risalta con forza come fondamento di questa Alleanza è la volontà di Yahveh, che affermando la sua unicità totalizzante – “sono colui che sono, mia è tutta la terra”, dice a Mosè quel Dio geloso – dà sostanza ed efficacia imperiture ai Comandamenti. De Tilla non lo dice esplicitamente, ma ci guida verso l’unica conclusione possibile: i Comandamenti sono Yahveh: e da Yahveh si inseriscono nella vita degli uomini secondo i suoi disegni imperscrutabili.
Dalla prefazione di Franco Mencarelli
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Il gioco dell’infinito
Adriano Molteni è nato a Rho (Mi), dove vive. Durante la sua vita lavorativa è stato per anni impegnato in attività sociali con esperienze sindacali e politiche. Si è interessato dei problemi della gioventù, promuovendo attività sportive e ricreative. Ha fatto parte di diverse associazioni culturali, in cui si è dedicato principalmente alla diffusione della poesia in italiano e dialetto. Nel 1996, da Presidente della Famiglia Rhodense, ha ideato e realizzato il Palio della Città di Rho, dedicato a Giovanni De Rhaude. Nel dicembre 2002 è stato invitato quale “graditissimo ospite” dall’Ambasciatore della Tunisia alla 35° edizione del Festival Internazionale del Sahara e al Convegno internazionale sul tema: “Il Sahara, un legame tra i popoli e le culture”, svoltisi a Douz, città che gli aveva ispirato una particolare poesia, Tramonto a Douz. Il 2008 è stato contrassegnato da alcune rilevanti occasioni culturali:
– Serata di Musica e Poesia all’Auditorium Maggiolini, inserita nel Maggio Rhodense con l’incontro delle sue poesie con il coro della Cappella Musicale Pueri Cantores, diretto dal maestro Andrea Perugini, cui seguirono altre due recite, accompagnate da maestri concertisti.
– L’invito da parte della locale Radio Missione dei Padri Oblati del Santuario della Madonna addolorata a tenere una rubrica culturale sulla poesia.
– L’organizzazione della Mostra Internazionale “Arte Senza Confini” dove trenta poesie di dieci poeti italiani contemporanei sono state esposte accanto alle opere di pittori e scultori italiani e di quindici nazionalità europee ed extra europee.
– Le sue poesie sono state esposte alla Mostra “Arte in Fiera” nelle occasioni delle varie Fiere Commerciali organizzate dall’APER nella Città di Rho, alla Mostra “Incontro Italia-Argentina” ad Arluno e presso il Consolato Argentino di Milano e in varie altre città d’Italia. È socio fondatore dell’Associazione per L’Amicizia ITALIA-BIRMANIA, associazione senza fini di lucro, che persegue finalità di solidarietà sociale in campo nazionale e internazionale.
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Oltre me stessa
Enza prova, con la sua poesia, metafisicamente sospesa tra realtà e suo contrario, a scalfire il mistero che l’avvolge, lavorando soprattutto su se stessa, sull’amata natura cha la circonda, su memorie e nostalgie, su posti e personaggi particolarmente vissuti, ma sa anche bene che ogni giorno deve misurarsi con quella realtà, che non sempre la persuade, la soddisfa. Ecco perché allora ella tenta le vie dell’oltre; un oltre inquieto, indefinibile, in cui affondare le sue più intime e intense pulsioni, una via di salvezza e di sfogo, che la poesia regala a chi, come la nostra autrice, la porta dentro da sempre.
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Così sei nata tu
Ripercorrendone le tappe fondamentali, l’autore racconta a sua figlia Cleo come sia nato e si sia evoluto nel tempo il rapporto tra lui e Anna, l’amore della sua vita. L’autore passa in rassegna i momenti più significativi della loro storia, dalla folgorazione del primo incontro all’euforia per il decimo anniversario insieme, non trascurando i contrasti da superare e i compromessi da raggiungere giorno per giorno, non solo con Anna, ma soprattutto con se stesso. Il protagonista, infatti, sopraffatto dalla notizia della malattia di sua madre, cade preda delle dipendenze, fantasmi del passato, causando la rottura della relazione con Anna. Così sei nata tu descrive, con un linguaggio semplice e schietto, le dinamiche di un rapporto amoroso che quotidianamente fa i conti con le debolezze e le mancanze di ognuno e lascia il lettore con il dubbio che queste, in fondo, non sempre siano superabili.
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L’enigma della busta gialla
Matteo è uno studente di Giurisprudenza che, insieme ai suoi amici, scrive per la testata online “Quarta pagina”. La loro ultima inchiesta approfondisce le voci di corridoio e le testimonianze di alcuni studenti che sembrerebbero accusare i docenti dell’ateneo di compravendita di esami e di concorsi truccati. I sospetti aumentano quando in redazione arriva una misteriosa busta gialla, anonima, piena di appunti e documenti che indicano i prezzi da pagare o, in alternativa, le prestazioni sessuali a cui gli studenti devono sottoporsi per superare un esame difficile. Nel frattempo al Commissario Guido Annunziata, esperto nella caccia ai camorristi, viene affidato un caso relativo all’aggressione di un impiegato dell’ateneo. Quello che sembra un caso di poca importanza, di routine, cela un losco scandalo che rischia di travolgere una delle università più prestigiose d’Europa.
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Cronache di tre dee
Nella Valle Sempreverde, la terra in cui vive Gwyn, vige “la grande legge dei numeri, l’unica non contestabile da nessuna creatura”, secondo la quale i nobili e il popolo sono contraddistinti da numeri tatuati sul corpo, necessari per distinguere la classe sociale di appartenenza. I druidi sono gli unici a fungere da eccezione a questa tradizione; essi sono profeti in grado di predire il destino di tutti.
E sarà proprio un druido, Thoeak – amico del lord Searos, lord della Valle e padre di Gwyn – che, alla nascita della bambina “dai capelli rossi”, presagirà un evento terrificante che sembrerà riguardare la piccola appena venuta al mondo.
Al compimento dei sedici anni di età, poiché la profezia si avvererà, Gwyn sarà costretta a fuggire dalla sua residenza, e ad affrontare prove inenarrabili per salvare il suo popolo e la sua famiglia.
Il viaggio, che la protagonista intraprenderà con paura e dolore, ben presto si rivelerà fonte inesauribile di sorprese e colpi di scena, e permetterà alla “guerriera” di conoscere la vera amicizia, grazie a Elean, Tirya e Nor, che l’aiuteranno ad affrontare diverse imprese per riuscire a portare la pace nel loro mondo.
Claudia Montano firma un romanzo di narrativa fantasy che, attraverso demoni, personaggi fatati e creature leggendarie, accompagna il lettore in un viaggio ricco di suspense ed emozioni.
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Piccole grandi donne
Piccole grandi donne è l’elaborato finale di un progetto inserito nel PTOF dell’Istituto Comprensivo “Giovanni Pascoli” di Matera sulle pari opportunità e sulla violenza di genere, coordinato dalla professoressa Grazia Tantalo, e sostenuto dal Dirigente Scolastico dell’Istituto, professor Michele Ventrelli, sempre aperto a iniziative tese a sviluppare il senso di cittadinanza e civile convivenza negli studenti. Le preziose riflessioni hanno visto la luce grazie ad Antonella Fontana che, raccontando il femminicidio di sua sorella, Anna Rosa Fontana, e di tante altre donne, ha messo a nudo il suo dolore per trasformarlo in energia positiva, e per guidare gli studenti coinvolti in un percorso di crescita empatica, imprescindibile per costruire un futuro migliore, all’insegna del rispetto e dell’amore sano.
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Il veggente criminale
Una giornalista di nome Anna si reca in una contrada di Brindisi, in Puglia, dove gira voce ci sia un ragazzo di umile famiglia con una dote speciale: vede la Madonna che lui chiama la sua “Mamma Celeste” e che gli dà dei messaggi da diffondere a tutta la popolazione. Anna vuole verificare con i propri occhi la veridicità degli avvenimenti e finisce invece per diventare una seguace di Patrizio Cosenza. Il sedicente mistico è un ragazzone che si è sempre considerato escluso dalla società, dalle tendenze sessuali poco chiare e grazie alle sue visioni e ai suoi momenti di trance, accompagnati spesso e volentieri da fuoriuscite di sangue dalle mani e dalla fronte, riesce ad attirare sempre più persone al suo seguito. Nessuno osa contraddirlo, pendono tutti dalle sue labbra nonostante alcune falle nella sua credibilità a cui però gli adepti non sembrano fare caso. I suoi compagni finiscono per essere completamente plagiati da lui al punto da farsi condizionare in ogni scelta di vita. Col tempo, però, dopo essersi ingraziato l’arcivescovo Tucci, che lo riaccredita in Vaticano dopo essere stato persino scomunicato, la vita losca e segreta di Patrizio inizia a venire a galla e sarà Anna che, sentendosi ingannata da un uomo che “mostrando il Paradiso ha tentato di trascinarla all’Inferno”, riuscirà per prima a smascherare la sua vera indole diabolica e criminale.
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Il risvegliato
Il risvegliato è un racconto fantascientifico ambientato nella Napoli odierna. Liguori e Violante, del reparto di neurochirurgia del Policlinico di Napoli, attraverso l’applicazione di tecniche innovative e di un intervento fuori protocollo, riescono a salvare un ragazzo in coma. I medici, fomentati dal loro successo e dalla loro follia, iniziano a cercare un metodo che riporti in vita dopo la morte. Il “risvegliato” è la loro creazione: un uomo nuovo che si rivela essere una creatura dalla sensibilità straordinaria, capace di ribellarsi ai loro creatori. Fuggito dalla villa di Liguri, inizia il lungo viaggio di Todi alla scoperta della città, delle persone e di una nuova vita. In una storia ricca di coincidenze, incontri, avventure e amori sinceri, sarà il destino a decidere la sua sorte o la sua straordinaria capacità di interpretare il mondo oltre le capacità umane?
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Il cielo tra di noi
Sono le quattordici e dieci di un piovoso pomeriggio di febbraio quando Luigi riceve la telefonata che cambierà per sempre e drasticamente la sua vita. Il suo migliore amico non c’è più. L’autore ripercorre le tappe di un’amicizia fatta di musica e di sogni condivisi, raccontati tra le quattro mura di una cameretta, tanto grande da racchiudere l’intero universo di due ragazzi. E se è vero che la vita si ferma, l’amicizia invece no. E non rinuncia alle promesse dell’adolescenza.
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Le figurine mancanti
Giustino Pesca ha tredici anni, frequenta la terza media; Roberto Bonapace ha trentadue anni, . un commissario di polizia e da poco . stato lasciato dalla moglie. Vivono entrambi nello stesso palazzo al centro di Napoli, hanno una smisurata passione per la squadra partenopea e collezionano le figurine dei calciatori. Sullo sfondo della Napoli di fine ’900, le vite dei due protagonisti si sfiorano in una quotidianità intaccata da un attentato a un professore universitario. Nel losco evento . coinvolto anche Riccardo, cugino di Giustino. Isaia Rigo . il numero 12 del Napoli, la riserva del portiere titolare. Sul campo fa apparizioni sporadiche, trova il tempo per portare avanti i suoi studi. All’università conosce Sara, una ragazza misteriosa che fugge da qualcosa o da qualcuno… Due racconti che si toccano senza saperlo, da un versante all’altro della storia con quattro diverse prospettive…
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Nella mente di un superficiale
Uno spaccato, più che reale, di vita odierna raccontato con un’ironia che non nasconde la profondità del dolore. Sono tanti i desideri, i dubbi, le sofferenze che una mente può contenere: da ciò nasce la sfida che il protagonista lancia ai lettori e mentre li pungola e li critica fa piena confessione delle sue azioni, dei suoi pensieri e chiede d’essere giudicato. Questo l’uomo, questi i fatti e ai lettori la sentenza su quanto sia vera mente superficiale.
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Il silenzio degli adolescenti
Il silenzio dei ragazzi: il filo conduttore di questi racconti, in cui si intrecciano profili emotivi singolari, unici, che trovano la forza di reagire alle ansie della vita, liberandosi dalle proprie paure. Le storie raccontate offrono spaccati di realtà quotidiane, e sottolineano il piacere e la sicurezza che trasmettono i luoghi d’origine, ma anche i limiti legati a vite di sacrifici, che diventano pesanti zavorre. Da qui nasce il desiderio di evadere, di ascoltare le voci della natura che stimola l’immaginazione. Così, ad esempio, Gianni impara a prendersi cura degli altri e quindi anche di se stesso, Mimmo assaggia il sapore della speranza attraverso il fascino della musica, Fatima incarna la nostalgia per le proprie origini e l’importanza della cultura che rende liberi, Sibilla esprime il vuoto interiore che lacera dopo una scomparsa. Tutti i personaggi sono particolari: attraverso le emozioni riescono ad andare oltre ciò che gli è concesso. Angela Procaccini racconta l’importanza del sogno, della speranza in qualcosa di nuovo che possa far dimenticare la sofferenza. Il silenzio degli adolescenti è la voce degli adolescenti attraverso le parole di Angela.
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Iris fiore delicato di vari colori. Questa sconosciuta
La voglia di esplorare il mondo, di conoscere nuove lingue e nuove persone. È questo che spinge la narratrice a viaggiare, ad esplorare e a tuffarsi in nuove conoscenze. Cornovaglia, Marocco, Turchia, Inghilterra, Germania, Stati Uniti sono soltanto alcune delle mete che la giovane protagonista visita, con la sua vivacità e la sua sete di esperienza. Fra momenti difficili e altri di puro divertimento, il lettore viene catturato e riesce ad immedesimarsi perfettamente nella narrazione e nelle avventure vissute dalla giovane. Un viaggio sia fisico che interiore, per scoprire non solo ciò che ci circonda, ma anche noi stessi.
“Finalmente l’aereo si muove… corre sulla pista, sempre più veloce… decolla… che gioia… un senso di liberazione, di pace. Mi rilasso, la mente si va sgombrando dei pensieri tristi e tormentosi”.
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Uno svizzero napoletano
“Uno svizzero napoletano” è il racconto di una storia intima, coraggiosa, sincera, semplice, appassionata. L’obiettivo del suo autore, Ciro Thierry Perrella, è chiaro: raccontare non solo i dati positivi, forse già evidenti, ma soprattutto i dolori, le difficoltà, le esperienze che lo hanno formato e i tanti incontri fondamentali che lo hanno portato ad essere l’uomo, il padre e l’imprenditore che è oggi. Dettagliando il percorso straordinario di un’azienda che ha mosso passi da gigante dal sud dell’Italia in tutto il Paese, con il marketing messo in campo, intuitivo e strategico, l’autore si sofferma doverosamente sull’altro grande protagonista del libro, suo padre Raffaele, allargando il racconto alla famiglia con tante memorie e aneddoti, talora lieti e sempre di forte impatto.
Con un pizzico di sana nostalgia e di amarcord per gli anni dell’adolescenza e per i favolosi Anni Novanta, il libro racconta per capitoli le difficoltà della pandemia da Covid-19, i progetti futuri, gli investimenti e soprattutto le passioni: il calcio, i viaggi, la musica, il valore dell’amicizia e quello della gratitudine. La forza della fede. Non potevano mancare le note storiche e sentimentali che hanno portato alla creazione di un complesso aziendale, architettonico e paesaggistico ancora oggi unico nel suo genere – la Fiera del Mobile di Riardo – costruito, in anticipo sui tempi, con una grande sensibilità per l’ambiente e la sostenibilità.
Il percorso di vita di Ciro/Thierry esprime oggi fortemente, nelle sue azioni quotidiane così come attraverso le pagine di questo libro, il concetto di “squadra” vincente che, nelle aziende contemporanee, specialmente in quelle che fanno capo ad una consolidata tradizione familiare, è di profonda importanza. E poi c’è sempre, incondizionatamente, l’amore: per la grande famiglia di origine e per i figli.