• Simonetta

    Simona sta tranquilla, serena, distesa, è ormai abituata alla mia guida, è rilassata, sembra appisolata. Poche parole, qualche breve commento su una 127 bianca che ci sorpassa, con nostra meraviglia, per ben due volte. Svoltiamo l’ultima curva in salita; sorpassiamo l’ospedale di Cava a duecento metri dal rettilineo che porta a casa. Su quest’ultimo tratto mi giro verso la bambina; Simonetta sta sempre con il braccino destro sospeso nell’aria, i capelli scompigliati, gli occhietti socchiusi. Quanta felicità per un’ora trascorsa con la mia bambina! Ecco… a questo punto, in questo momento preciso… improvvisamente… un tuono fragoroso, assordante, un boato enorme, che entra nei timpani, scuote la mia testa.

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  • Camorra.Mafia.Brigate Rosse? L’omicidio di Simonetta Lamberti

    L’assassino di Simonetta – è probabile – leggerà queste pagine. Sarà la sua condanna insostenibile: non so immaginare condanna peggiore, davvero. D’accordo, il nostro non è più il tempo in cui i Giuda s’impiccano (essi impiccano noi), ma ugualmente ritengo che l’assassino, con questo libro stretto nelle mani, non potrà non desiderare la propria morte: anche lui sì, con tutto ciò che forma un essere umano (forse sarà privo di affettività e sentimento, ma non di memoria; la memoria, quando è sola come una lancia insanguinata e conficcata in un terreno desolato, acquista una crudeltà micidiale).

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  • Una nuvola persa nel cielo

    A distanza di tempo il padre ha raccontato la sua storia di quel giorno d’estate. È riuscito a farci provare cosa significa nella realtà per un padre trovarsi in un autentico incubo e, nelle sue parole, la figlia si è animata; ed è tornata a vivere brevemente sulla pagina. Ora il padre ha evocato ancora la sua Prosperina dal mondo delle ombre e attraverso una serie di impressioni – prosa e poesia, sogno e memoria – ha dato nuova vita a Simonetta e, attraverso il suo dolore, ha fatto arte.

    Gore Vidal

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