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Luoghi comuni. Cartoline da Napoli
Ciro Cacciola scrive come un inviato nella sua stessa città, inesorabilmente sedotto, talora divertito, spesso indignato, con delicatezza, a suo modo. Dal mondo dei club a quello delle istituzioni, dai quartieri ricchi alle aree più degradate, dai magister elegantiae alla gioventù brutale, dai salotti culturali alle avanguardie musicali, dai percorsi dell’arte alle recenti infrastrutture, Napoli ritorna protagonista in una manciata di nuove cartoline, prive di verità assolute, di sguardi a senso unico, di arresa, condite qua e là da un pizzico di ironia, di ottimismo, di vivacità. Luoghi comuni. Cartoline da Napoli è un libro scritto a piedi, passeggiando ovunque tra la gente, nell’autobus, in metro, sugli scogli di Marechiaro, saltando da una funicolare all’altra, osservando con occhi attenti e pieni di curiosità, ascoltando le voci, i suoni, il caos cittadino. L’autore viaggia leggero nei luoghi comuni della città: Posillipo e la Stazione Centrale, via Duomo e il Moiariello, piazza Plebiscito e Pozzuoli, Ponticelli e Scampia, il Porto e Spaccanapoli, il Vomero e Piazza dei Martiri. Cercando soprattutto di vivere Napoli, più che “a Napoli”.
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BALLA ITALIA 150 buoni motivi per ballare italiano da Trieste in giù
150 anni di Italia. In piena crisi, bisogna più che mai celebrare. C’è tempo ancora fino al 17 marzo. Ma come festeggiare ancora?
Va bene la ricostruzione storica, perfette le Frecce Tricolori, ok le ricognizioni a Teano, le sfilate in costume garibaldino, le maratone televisive, i saggi, le nuove enciclopedie.
Ma che Festa d’Italia sarebbe senza un po’ di musica?
Perchè, a pensarci bene, dopo la Nazionale di Calcio, a unire il Belpaese c’è soprattutto la musica.
Si dirà: Verdi, Puccini, Caruso… E Mina dove la mettiamo? E Sanremo?
Per ricordare 150 anni d’Italia nel blu dipinto di blu ecco allora Balla Italia, un libro che è anzitutto una compilation, un party book perché l’Italia sia desta, bella e balli la tarantella.
In ordine alfabetico e senza soluzione di continuità, un flash (dance) di 150 canzoni azzurrissime, un po’ di “lenti” e molti “svelti” che, dall’Ottocento a oggi, sono ancora e per sempre capaci di tenere in piedi il Paese. Almeno per danzar!
Da Arbore a Celentano, da Volare a Fabri Fibra, da Ligabue a Raffaella Carrà, da Carosone a Peppino di Capri, dal Quartetto Cetra alle Kessler, da Vasco Rossi a Battisti, Battiato, Bertè…
Autori, interpreti, curiosità, collocazione e indicazioni d’uso e… inciuci più o meno attendibili.
Al mixer Ciro Cacciola, giornalista sui generis, che da anni gira i dischi, suoi, della mamma, del bisnonno e dei nipoti, impazzando nei più affollati party napoletani (e non solo) con lo pseudonimo di DJ Cerchietto.
In scaletta, 150 (e più) successi italiani tutti sperimentati sul campo – il dancefloor aka la pista ballo! – con un unico, imprescindibile comun denominatore: l’allegria.
Viva l’Italia, dunque. La Bella Italia. Ergo, signore e signori: Balla Italia!
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OnDaRoad. Street Art e Scrittura
Il libro
Il Centro Antico di Napoli è oggi un museo a cielo aperto, ricco non soltanto di architetture e suggestioni antiche ma anche di opere, provocazioni, installazioni dei tanti street artist – napoletani e non – che scelgono gli affascinanti decumani per lasciare i loro segni, lanciare i loro messaggi o semplicemente esporre i loro lavori. OnDaRoad è il progetto che ha inteso dedicare uno spazio ufficiale a questi artisti.
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Il ragazzo dai pantaloni rosa
Il libro
Nel 2012, a Roma, Andrea Spezzacatena si tolse la vita dopo essere stato vittima di episodi di bullismo a scuola. Aveva 15 anni. Questo romanzo, novellizzazione della sceneggiatura scritta da Roberto Proia per l’omonimo film ispirato al libro di Teresa Manes, madre di Andrea, prodotto da Eagle Pictures e diretto da Margherita Ferri con l’attrice Claudia Pandolfi ed una canzone di Arisa, immagina la vita di Andrea prima del suo tragico epilogo: gli anni piccoli, le vacanze, l’allegria, i giochi, gli amici, la famiglia ancora unita prima della separazione dei suoi genitori, la sua passione per la musica e per il cinema. E poi, inevitabilmente, l’adolescenza, i “pantaloni rosa”, la sua sensibilità, la spietatezza dei giovani coetanei, la persecuzione dei social network, la fine della gioia. La vicenda di Andrea ha rappresentato il primo caso in Italia di bullismo e cyberbullismo che ha portato al suicidio di un minorenne.