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    Quando non c’era Papa Francesco

    È la storia vera della esperienza religiosa e umana del gruppo giovanile diocesano dell’Azione Cattolica di Agrigento all’inizio degli anni Settanta.
    Erano ragazze e ragazzi che la mattina erano immersi nell’atmosfera della contestazione giovanile con i suoi slogan, le sue parole d’ordine, le sue utopie e il pomeriggio andavano in Azione Cattolica, con i suoi schemi ed i suoi riti. Due mondi diversi.
    Eppure questi giovani non volevano rinunziare alla loro specificità religiosa, ma volevano testimoniare una fede viva, che si facesse carico dei problemi dell’uomo, che cercasse risposte agli interrogativi che la propria coscienza, la scuola, la società ponevano ogni giorno.
    Ebbero la sensazione che la nuova ac, trasformata dal nuovo statuto nazionale, animata dagli stimoli del recente Concilio e sollecitata dal nuovo Assistente, potesse rispondere alle loro attese. Si buttarono con entusiasmo nella nuova esperienza religiosa.
    Il loro cammino di fede venne bruscamente interrotto da un Vescovo autoritario, per molti versi miope ed astioso.
    Allora non c’era Papa Francesco.
    “Papa Francesco ha chiesto ai vescovi d’essere meno burocrati e più pastori, di stare in mezzo alla gente e avere addosso l’odore delle pecore, per testimoniare la misericordia di Dio più che la bontà degli accordi politici” (don Antonio Sciortino,  Famiglia Cristiana, 31/07/2013).
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