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Sulla pelle e nel cuore. Quei bravi ragazzi che uccidono
Il libro
Giulia, Chiara, Antonella, Sara, Melania, Roberta, Elena, Stefania, Maria, Fabiana. Sono nomi di donne uccise per mano di chi diceva di amarle. Sono nomi comuni, e noi conosciamo i loro volti sorridenti solo quando il loro sorriso è stato spento per sempre. Quale legame c’è tra queste donne accomunate dallo stesso tragico destino? Nelle loro esperienze di vita esiste un identico copione che rivela i segnali di una relazione malata. Storie di giovani vite spezzate che hanno riempito le pagine più buie della cronaca di questi ultimi vent’anni. Questo saggio racconta non solo la sofferenza delle donne vittime di violenza, quelle che hanno lottato invano, quelle che non ce l’hanno fatta, ma raccoglie anche il grido di chi è sopravvissuta. La paura di non farcela, le sentenze avvilenti, le battaglie quotidiane contro il silenzio, il senso di frustrazione, di ingiustizia, di vergogna, e lo sforzo per denunciare, il timore di sentirsi poi abbandonate, la fatica di ottenere giustizia e risarcimenti e, ancor più, quello di sopravvivere al trauma e di ricominciare a vivere. Una parte del testo è infatti dedicata agli strumenti che la legge offre nel contrasto alla violenza di genere. Solo nel 2023 le vittime di femminicidio sono 118. Dietro questi numeri ci sono genitori, figli fratelli, sorelle, amici. L’Italia intera che piange. La violenza sulle donne non è una faccenda privata, qualcosa che riguarda le altre donne. È necessario comprendere che la loro esperienza può riguardare chiunque. Può essere anche la nostra. Come la nostra deve essere questa battaglia. Qualunque cosa abbia a che fare con la violenza non si può e non si deve chiamare amore.
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Rinasco per te
Il libro
Questa è la storia di Valentina Belvisi, una ragazza orfana di femminicidio. Dopo una vita intera di violenza fisica e psicologica, tensione, paura, minacce e controllo ossessivo da parte del padre nei confronti sia di lei che della madre, il culmine è stato l’uccisione di quest’ultima, un femminicidio. Valentina, ritrovatasi doppiamente orfana, senza più nessuna figura genitoriale su cui fare affidamento, tragica condizione di solitudine comune a tutti gli orfani di femminicidio, si sente persa, ma anche profondamente arrabbiata: il padre non lo perdonerà mai e lotterà affinché gli sia dato il massimo della pena possibile e non abbia favoritismi né riduzioni di pena. Ma Valentina è anche una donna tenace, che ritroverà la forza e il coraggio prima di tutto in se stessa, poi nella luce che riceverà dall’amore di suo marito e di suo figlio. Inizia così una nuova vita, che però non si ferma alla ritrovata gioia: è oggi diventata anche ambasciatrice di Edela, un’associazione no profit che opera su tutto il territorio nazionale a tutela degli orfani di femminicidio. Ora il suo obiettivo è quello di accogliere, seguire ed aiutare i bambini vittima di questa violenza sistematica.