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Ignazio Gaudiosi Poeta mediterraneo
Ci troviamo di fronte ad una poesia complessa, quando leggiamo le liriche di Ignazio Gaudiosi, una poesia che si fonda, sì, sul sentimento del vivere, ma va alla continua ricerca della parola e della locuzione, che possano meglio infrangere il muro del significato. Un tormento, questo, che da sempre accompagna la sua vasta e variegata produzione poetica, che fin dagli esordi si è presentata come una costante creazione lessicale, sfrondata dalle regole più rigide, ma rispettosa delle regole fondamentali della lingua italiana. Un lavorio incessante, un limare e ritoccare, che punta alla perfezione, ma senza meticolosità, libero nel coniare termini assiomatici, onomatopeici, o semplicemente neologismi, con lo scopo precipuo di dare voce alla miriade di emozioni che si muovono nel complesso sentire lirico del poeta. Sentire difficile, certo, ché si muove insieme alla riflessione sul vissuto, al fine di dare un significato ad ogni singolo evento, a collegarlo agli altri, affinché la vita non si dipani come una serie inspiegabile di fatti, bensì come un continuo svolgersi, che ha un fine e una giustificazione. L’uso frequente della metafora, la creazione di ampie immagini, che vanno assumendo sovente i contorni dell’allegoria, l’originale utilizzo del lessico, tutto concorre ad una poetica raffinata ed intensa, e ad una lirica nuova, affascinante e scabra, decisamente suggestiva, se pure adatta ad un pubblico preparato a comprenderla.
L’opera di Ignazio Gaudiosi è stata recensita moltissimo: di lui si sono occupati illustri critici e articoli sono apparsi su numerosissime riviste culturali. Difficile, pertanto, scegliere stralci di brani critici e recensioni, cosicché ci limiteremo a trarre dal testo di Francesco D’Episcopo “Ignazio Gaudiosi poeta mediterraneo”alcuni passi significativi.
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La casa sul mare
Il sogno di una casa sul mare, che si realizza, da parte di un professore universitario, che qui stabilisce il suo solitario ritiro, tra libri, nuotate… e qualche episodio inaspettato.Scheda La casa sul mare-Francesco D’Episcopo- GrausEdizioni gennaio 2021
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La casa sul mare II
L’autore
Francesco D’Episcopo ha svolto attività didattica e scientifica presso il Dipartimento di Filologia moderna «Salvatore Battaglia» della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Napoli «Federico II», dove ha insegnato Letteratura italiana; Critica letteraria e letteratura comparata. Ha insegnato, inoltre, Letteratura italiana dell’Ottocento/Novecento all’Università del Molise. Risiede e vive a Salerno. È autore di numerosi volumi e saggi sulla Letteratura italiana, dal Rinascimento al Novecento; è curatore di testi esemplari di scrittori meridionali e di autorevoli “atti” di convegni; fa parte del comitato di direzione e redazione di riviste nazionali ed internazionali. Svolge intensa attività di collaborazione giornalistica e di promozione editoriale. Vari sono stati i riconoscimenti ufficiali alla sua opera di critico letterario, tra cui cinque Premi per la Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
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Sergio Campailla
Una raccolta di Romanzi, Racconti e Saggi critici con un unico tema predominante: la Sicilia coi suoi colori e profumi irresistibili che lasciano un ricordo di loro indelebile nella memoria del cuore.
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Critici e miti del novecento
I saggi, qui raccolti, si propongono di verificare il rapporto privileggiato che autorevoli critici accademici del Novecento hanno instaurato con archetipi e personaggi della nostra tradizione letteraria. L’obbiettivo e il risultato è duplice: illuminare il soggetto, preso in esame dal critico, ma, anche, attraverso l’affondo euristico, ricomporre e rilanciare i motivi conduttori della metodologia del critico stesso, che nell’archetipo e nel personaggio si è intensamente riflesso. I particolari parallelismi, messi qui in luce, si proiettano all’interno di un panorama della critica letteraria novecentesca, che attende di essere rivisitata sulla base di un esperienza situazionale oltre che di un ideologia o metodologia preterintenzionale, anche se quest’ultima si è, talvolta, mostrata capace di condizionare e determinare le scelte della critica.
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Némesi
Il libro
Da profeti disarmati, combatteremo comunque le nostre battaglie segrete, componendo e mettendo insieme parole, alle quali tutti potranno attingere liberamente e felicemente, riscoprendo il valore pieno di una humanitas, che ci rende fratelli d’anima, grazie proprio alla forza di quella poesia, periferica e inutile, secondo alcuni, che invoca una némesi, una voce, che rispecchi fedelmente la realtà e insieme la superi verso un orizzonte ben più ampio e articolato, che solo lei, la poesia, come sosteneva Leopardi, e con lui molti altri, può suggerire e ancora continua a chiamarsi “infinito”.
Dal Prologo di Francesco D’Episcopo