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Incomprensioni
Il libro
Roberto de Tilla, presidente dell’associazione “Forum della cultura cristiana”, raccoglie tra le sue Incomprensioni, pensieri generati da situazioni vissute nella sua vita; il focus è relativo al periodo attraversato dal pianeta, con l’epidemia da Covid-19. Il suo lavoro è una raccolta di idee e parole, pensieri, alcuni dei quali esposti durante i convegni del Forum, di un uomo colto e religioso che affronta tematiche delicate con saggezza ma, al contempo, modernità, dimostrando di riuscire a seguire lo scorrere del tempo, mantenendo ben saldi gli antichi valori. È un flusso. Un flusso di espressioni del sé, relazionate al mondo, a Dio, alla società e all’economia… è una costante e continua espressione di intelligenza sostenuta da un affascinante bagaglio culturale. Citazioni di grandi opere, riferimenti biblici, articoli, film e musica contornano, infatti, tale scenario intellettuale.
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I nuovi diavoletti di Maxwell
Il libro
Le mutazioni culturali, da migliaia di anni, condizionano le nostre società; da ultimo, rappresentarci come società liquida è stato fin troppo ottimistico, perché in realtà ci stiamo trasformando in società di sabbia, dove gli individui, come i granelli di sabbia, sono indotti ad interagire solo con i primi vicini. Bisogna alimentare la creazione di correlazioni non locali che spingano gli individui ad interagire tra di loro anche quando sono lontani. Queste interazioni non locali possono nascere solo da un’istruzione che miri all’unità della conoscenza e al pensiero critico più che alle varie specializzazioni. Inoltre, questa diversa formazione culturale sarebbe anche più adatta al sempre ricercato sviluppo economico e potrebbe consentirci di utilizzare al meglio le molte opportunità della rivoluzione digitale e porre degli argini alle inquietanti derive che si stanno già configurando.
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Elena Ferrante, chi è costei?
Il libro
L’anonimato, nella letteratura, è prassi ricorrente. Ma mai nessuno è riuscito a preservare il segreto sull’identità per più di trent’anni, come Elena Ferrante. Naturale, quindi, a dispetto di quanti lo ritengono un banale pettegolezzo, che si sia sviluppata una sorta di caccia alla scoperta del mistero. Univoco il risultato: dietro la scrittrice italiana più famosa al mondo, si cela un altro scrittore affermato, Domenico Starnone. Che cosa svela quindi, di nuovo, questo libro? Aggiunge alla congerie di sospetti particolari inediti che scaturiscono dal vissuto che accomuna l’autore a Starnone e alla Ferrante, offrendo al lettore molteplici argomenti e nuovi indizi. Lino Zaccaria, che conosce perfettamente tempi, persone e luoghi di ambientazione di Via Gemito, di L’amore molesto e di L’amica geniale, è andato a scavare tra i romanzi di entrambi evidenziando circostanze, episodi, citazioni, affinità lessicali che lo hanno indotto a una conclusione: sarebbe straordinario e persino contrario alle leggi della statistica, supporre che Starnone non abbia messo mano a L’amore molesto o alla saga de L’amica geniale. Che poi Starnone possa essersi giovato di una “consulenza” femminile, sia anche della moglie, Anita Raja, già abbondantemente tirata in ballo, è verosimile.