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    Sogno d’amore

    La nostra autrice si schiude alla poesia come fiore di primavera, dopo aver sentito gemmare dentro di sé sensi e sentimenti, che invocavano di essere appunto espressi. Da crisalide si è fatta farfalla e si è posata sui fiori della vita, per congiungere i propri colori alla festa che essa spesso reclama; ape laboriosa, ha attinto tutto il nettare che essa sa dare quando la si ama e coltiva con costanza e fiducia.
    Ecco, questa è la poesia della nostra Clotilde: un infinito canto d’amore, che si celebra in tutte le forme possibili.

    Dalla prefazione di Francesco D’Episcopo

    12,00
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    La sincronia del ballo

    Non ti muovi di passo stanco,

    ma è un misurato valzer lento,

    senza fretta.

    Non respiri d’affanno

    ma ti esalti

    di profumi e primavere.

    Nitidi,

    colori e prospettive.

    Fermi il tempo.

    È tempo di cristallo.

    È l’età dell’oro.

    10,00
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    Audlei

    Una raccolta di poesie non è mai casuale, non è l’insieme di versi a sé stanti che insieme formano un libro, riempiono un contenitore. È un sospiro che respira insieme in tutte le pagine. Audlei è sì una raccolta di poesie ma è anche il respiro, non sempre definito, di un giovane di 23 anni, che la sua percezione la mette in versi e che il suo respiro, da poco non più adolescente, lo fa prolungare per 34 poesie. Le virgole istintive, le maiuscole che sostituiscono il punto, facendo della parola un nuovo inizio, la punteggiatura mai uguale e spesso non pensata, l’amore che si insinua nella pelle, nelle chiese e nell’amore stesso, fanno delle poesie di Giovanni Alloggio un respiro che alle volte affanna, ma che per la sua non ricercata tecnica arriva al lettore nella metrica e nel suo ritmo più spontaneo.

    10,00
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    Non t’amo più

    In versi asciutti e melodiosi, vecchi bauli, ricordi di viaggio, le ombre e il mare, sussurrano – tra parole e silenzi – l’eco di un amore eterno, eppure passato: Non t’amo più.

                                                                                                                                                                                                             Oberto Mandia

    Le poesie contenute in questa nuova raccolta […] sono estremamente sincere e femminili […], perché operano quel lavoro di scandaglio del “non più” che ha fatto grandi le penne femminili del nostro secolo.

                                                                                                                                                                                                                                                                                                     Valeria

    10,00
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    L’amore in breve

    Ascoltami lì dove
    corre il pensiero
    sulla linea rovente,
    lì dove la voce sale
    al confine col fuoco,
    lì dove nulla accade
    per nulla. Senza sosta
    scompare l’istante
    e vive l’impronta di vita
    nel tuo sguardo.
    Dove sei tu adesso
    sempre sarò.

    10,00
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    Amore

    “Ammore mio, senza ammore nun se pò cantà.”
    10,00
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    Tuffi nell’anima

    Ci sono dei momenti in cui senti il bisogno di abbandonarti ai tuoi pensieri, di rivivere le emozioni provate per assaporarne il senso. Ci sono dei momenti in cui, ascoltando la voce dell’anima, vuoi capire come nascono i tuoi sentimenti e scoprirne le ragioni. Ci sono dei momenti in cui vuoi uscire dalla tua solitudine e raccontare agli altri le tue emozioni per condividerle. Così nascono le mie poesie … i miei tuffi nell’anima! Ed è per questo motivo che sono in ordine sparso, non hanno una sequenza logica o tematica, perché sono, appunto, momenti di malinconia, di gioia, di dolore … di vita!
    10,00
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    Mondo parallelo

    …il posto
    che in qualsiasi cuore
    è dell’Amore
    non va mai lasciato
    a nessun dolore…
    10,00
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    A Cristina

    Poesie e prose in lingua e in vernacolo.

    10,00
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    Chi bleffa sa di essere un perdente

    “Dai ricordi si può scappare ma loro sanno sempre dove trovarti”
    10,00
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    Il cielo e i suoi silenzi

    “Mastico un sentore d’abisso,
    amaro di verderame,
    al soffio del maestrale…”

     Da Mi avvio alla sera

    10,00
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    E pure stammatina ’a luna se ne va

    Nella prima prova letteraria del giovane poeta napoletano Ciro Candiello, talento e passione vengono usate per portare alla ribalta scottanti tematiche sociali e giovanilii.
    “Nun t’arrubbà ‘o core ‘e ‘na femmena sulo pe ce pazzià…
    ‘A femmena se fa ‘e mèle
    si s’annammora, e tu nun ‘a puó fà murí.
    S’ à dda vulé bbene
    a chi te vo’ bbene!
    Ma si d’ammore tu nun ne tiene,
    nun farla cchiú suffrí,
    làssala llà ppe llà
    e cércale perdono…”
    10,00