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Inseguendo mio padre
Il libro
Antonio Sordi ricostruisce per il figlio la sua giovinezza rubata, la sua partecipazione a una inutile e sanguinosa guerra coloniale che sembra essere stata da tutti dimenticata, la sua presenza sui campi di battaglia del Nord Africa assieme ad altre migliaia di soldati “poveri e straccioni” con dei “carretti armati” e fucili del “reparto giocattoli” a fianco al potente Afrikakorps di Rommel. Il suo ritorno a Napoli, come soldato ferito in una città martirizzata dai bombardamenti; poi le lotte partigiane, e le belle storie di amicizia tra i tanti uomini e donne che hanno costellato quegli anni mostruosi. Con una scrittura facile e gradevole Paolo Tittozzi, sbrogliando i fili del tempo, si rivolge a tutti coloro che almeno una volta si sono domandati come abbiano fatto i nostri nonni, i nostri padri a vivere la loro giovinezza nell’apocalisse e venirne fuori integri e capaci di costruire a fatica, ma con successo, un nuovo mondo di pace e prosperità.
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Gli autunni di Terradura
Il libro
Come i frutti del lentisco maturano nella stagione invernale abbandonando il loro vitale rosso, così gli autunni di Terradura regalano a Gerardo Savino la consapevolezza della vita e la maturazione dell’essere. Sullo sfondo della Seconda guerra mondiale, percorrendo il boom economico, l’emigrazione, il terremoto dell’Irpinia, fino ad arrivare ai giorni della pandemia, la vita di Gerardo è segnata dalla presenza di Mariella Capuano, radiosa, delicata e inafferrabile come la primula di Palinuro, il cui destino sembra essere legato inevitabilmente al ruvido lentisco.
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Chi sono davvero io. Quando gli uomini non sono come sembrano
Il libro
Aveva trentasei anni quando tutto è cambiato, quando finalmente il velo opaco che copriva i suoi occhi è iniziato a cadere. Simone si riscopre uomo e figlio e, fino a quel momento ignaro dei tasselli mancanti al puzzle della sua vita, ricompone e ricuce la sua storia. Una storia di riscoperta anche della sua stessa natura, quella che spesso non dà risposte, o almeno non quelle che si vogliono.
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Storie antiche di oggi
Il libro
Storie antiche di oggi si snoda su due piani temporali: dai primi anni del Novecento agli anni Settanta e in quelli contemporanei. Due storie parallele si intrecciano, realtà e fantasia si fondono. Primi anni del Novecento: Domenico e Teresa, a causa dei pregiudizi di una mentalità retriva, sono costretti a vivere di nascosto il sentimento che li unisce. Anni contemporanei: Elena, nipote di Domenico, scopre che suo marito la tradisce con Juliette, una ragazza dal passato misterioso e precipita in una sorta di immobilismo psicologico da cui non riesce ad uscire. Tutto cambia quando le due storie si incontrano attraverso una lettera nascosta in un vecchio baule. Venire a conoscenza di antichi segreti e della verità sulla morte del nonno, aiuterà la protagonista a prendere in mano la sua vita e a guardare avanti. Il passato la guiderà a dipanare la matassa delle vicende in cui è immersa, donandole consapevolezza, coraggio e amor proprio.
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Il ragazzo di Via Sermoneta
Il libro
Il ragazzo di via Sermoneta è la storia, talvolta sussurrata tra episodi salienti, densi di pathos e malinconia, di “uno fra i tanti”, il ragazzo di via Sermoneta, una delle più celebri strade napoletane, appartenente alla nota frazione di Mergellina. Sullo sfondo si pongono l’intera città, la provincia napoletana e una realtà in continuo e splendido movimento, come quella italiana dagli anni del secondo conflitto mondiale, fino ai giorni nostri. Una realtà rappresentata in pochi tratti e che vede il protagonista, Antonio, stagliarsi sempre con la sua candida ironia. In fondo è la storia semplice di un uomo “normale”, fino all’epilogo, perché la normalità ha in sé qualcosa di straordinario: nessuno attraversa questo mondo senza lasciare sua traccia.
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2+2
Il libro
Non basterebbe una vita per interrogarsi, investigare, conoscere e comprendere tutte le questioni che riguardano il nostro universo. 2+2 ce ne mostra la grande vastità, accompagnando il lettore in un viaggio senza inizio e senza fine alla riscoperta del mondo che ci circonda. Lo spirito del libro non è quello di indicare la meta del viaggio, ma suscitare nel lettore la voglia di continuare a viaggiare nel dedalo infinito della conoscenza umana, alternando il piacere della ricerca a quello della scoperta. Mauro Pecchioli riesce a emozionare il lettore, facendolo addentrare in un determinato argomento senza la presunzione di appagare il suo desiderio di saperne di più, anzi, allo scopo di stimolarlo, spesso ricorrendo a quella sana ironia che riesce ad alleggerire la lettura anche degli argomenti più impegnativi.
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Senza il cancro sarei morto
Il libro
La malattia arriva sempre nella vita delle persone in modo inaspettato, sconvolgendo i piani e senza chiedere mai il permesso. Ma chi ha detto che questo porta con sé solo delle conseguenze negative? Certo, le sfide da affrontare sono parecchie e Mirko lo sa bene. La burocrazia è tanta, i giorni di sconforto si susseguono e la malattia sembra intaccare tutto ciò che una volta faceva stare bene. E la cosa peggiore è che influisce anche sulle persone che lo circondano e che cercano in tutti i modi di aiutarlo. Eppure, è possibile ritrovare il gusto di vivere proprio grazie alla malattia. Il cancro non è solo una bestia terribile, ma è anche un’opportunità per mettere in prospettiva quelli che fino a ieri sembravano problemi insormontabili. Le ansie, le frustrazioni e le arrabbiature quotidiane perdono di intensità, mentre la malattia fa ricordare ciò che è veramente importante. Pagina dopo pagina, Mirko Giudici riesce a mettersi a nudo e a rivelare la sua parte più debole per metterla al servizio di chi, come lui, sta conducendo la lotta più dura di tutte: quella della vita, quella per la vita.
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A quattro mani
Il libro
Dopo una notte di sogni agitati e a tratti profetici, un uomo si reca a un funerale incontrandovi qualcuno di cui non aveva notizie da anni. È l’inizio di un viaggio nella memoria che condurrà i lettori a varcare i cancelli arrugginiti di un liceo di periferia. A far loro da guida due estranei le cui vite stanno per intrecciarsi: l’ultrasessantenne professore Bruno Luongo e il suo alunno Luigi Caputo. Il primo, ormai prossimo alla pensione, è tormentato dal pensiero di cosa ne sarà di lui quando, dopo una vita dedicata all’insegnamento, sarà costretto a un “forzato riposo”. Il secondo, dopo un anno di vessazioni subite terminato con la bocciatura, si trova a fare i conti con i propri fantasmi e con un’onnipresente pulsione di morte in una casa vuota. Si tratta di due mondi che faticano a comprendersi ma che tanto possono dare l’uno all’altro: solo amalgamando l’esperienza dell’età e la creatività della giovinezza, infatti, diventa possibile abbracciare nuove prospettive. Il passaggio da una generazione alla successiva avviene dunque attraverso un costruttivo dialogo che, tenendo conto degli errori del passato ma anche delle sue eccellenze, porta a un presente migliore, fatto di apprendimento reciproco, e a un futuro di innovazione e di unione tra vecchio e nuovo. Simbolo di questa produttiva fusione sono quattro mani che s’intrecciano per sostenersi e scrivere insieme un altro capitolo delle rispettive esistenze. Due mani giovani e salde dotate di forza e originalità, pronte a farsi carico di ogni incombenza, e due mani segnate dalle rughe, ricche di conoscenza e di idee coltivate pazientemente nel tempo, ancora in grado di indicare alle altre la via.
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Silenzi d’inverno
Il libro
Silenzi d’Inverno si apre nell’autunno del 1969 ad Otranto ed ha come sfondo l’autunno caldo. La protagonista, il cui nome è racchiuso in un mito greco, cerca attraverso la musica di elaborare il lutto legato alla morte della sorella e, attraverso una composizione per pianoforte scritta dal suo maestro, imparerà ad accettare le sue zone d’ombra. In un susseguirsi di silenzi diversi, fatti di parole inespresse o funzionali alla composizione musicale, i protagonisti scopriranno che non solo l’artista, ma anche lo spettatore dell’opera d’arte, riveste un ruolo dinamico, perché chi contempla concorre alla stessa creazione. Così, mentre i protagonisti si interrogano su nodi non risolti, la grande storia si svela nel Salento e nei campi che gli Alleati costruirono per accogliere i sopravvissuti ai campi di sterminio, perché per comprendere bisogna attraversare il proprio deserto, facendo memoria di tutti i tasselli che compongono le nostre vite, rappresentate da istanti sublimi e imperfetti, tutti da custodire.
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A trecento metri dalla libertà
Il libro
L’8 marzo 2020 una violenta rivolta scoppia nel carcere di Modena. Sono i primi giorni di lockdown nazionale; alcuni detenuti scelgono di manifestare le proprie paure nel peggior modo, scatenando una devastante guerriglia. All’interno dell’istituto si trova anche Guido Milani. L’uomo sconta una pena per reati mai commessi ed è in attesa di sviluppi circa la revisione della sentenza che lo ha ingiustamente condannato. La già traumatica esperienza carceraria si trasforma per lui in un nuovo drammatico incubo; egli si ritrova in balia di un branco di rivoltosi, recluso all’interno di un carcere saccheggiato, distrutto, incendiato, per diciotto interminabili ore. L’autore scandisce l’infinito tempo della sciagura, rievocandone origine e tappe principali dalla propria prospettiva e si sofferma sulle devastanti conseguenze di cui pochi sanno. Tra un capitolo e l’altro, con dei flash-back letterari, Guido narra la propria storia personale e giudiziaria: gli aspetti più intimi della sfera umana e psicologica, l’iniziale difficoltà nell’accettazione dell’omosessualità, un incontro sbagliato e l’increscioso calvario processuale.
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Don Saverio cavalca la luna
Il libro
Negli anni Cinquanta, Napoli reca ancora i segni tangibili della Seconda Guerra Mondiale, eppure non dimentica di sognare. In quest’atmosfera più liberamente aperta, con le premesse del benessere economico che decolleranno, all’incirca, dieci anni più tardi, si inserisce la vicenda dell’improvvisa vocazione sacerdotale di un giovane studente di scuola media. Mentre, in quegli anni lontani, gli altri giovanetti guardano all’America come modello di riferimento per la realizzazione di traguardi economico-lavorativi, Saverio, è questo il nome dello studente, sogna una parrocchia tra le antiche anguste viuzze dei decumani, dove la miseria è suffragata dalla creatività e dall’empatica generosità.
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Oltre un mattino d’ottobre
Il libro
In una fredda mattina di ottobre del 1944 viene ritrovata in un porcile calabro una bambina di pochi giorni a cui viene dato il nome di Francesca. Sullo sfondo dell’Italia dal primo dopoguerra fino ai giorni nostri, la vita di Francesca è un incredibile susseguirsi di eventi nei quali conosce i sentimenti più nobili, ma anche i più squallidi, dell’animo umano. Finalmente adulta, Francesca ricostruisce tutti i tasselli dei suoi primi anni, ritrovando le persone che l’avevano accudita con le loro attenzioni e il loro amore. L’autore, al suo primo romanzo, coglie lo spunto da un episodio realmente avvenuto per costruire la storia di questa ragazza, cercando di trasmettere quello che per lui rappresenta: uno splendido inno alla vita.
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Il segreto di Leonardo
Il libro
Torino, la Sacra Sindone è stata rubata. Francia, la madre badessa del monastero di Chambéry è sparita nel nulla. I due episodi sembrano non essere casuali. Liliana, docente di architettura medievale del Politecnico di Torino, è incaricata di indagare sul mistero insieme ad Adriano, brillante giornalista d’inchiesta di casi irrisolti. Il viaggio che intraprenderanno verso la scoperta della verità li porterà molti secoli indietro, al tempo di Leonardo da Vinci. Giuliano de’ Medici, fratello di Leone X, sposa Filiberta di Savoia. Francesco I di Francia ordina però l’uccisione di Giuliano. Filiberta, rimasta vedova, torna in Francia dalla sorella Luisa di Savoia e durante il viaggio incontra Leonardo da Vinci, anche lui diretto alla corte francese per rendere i suoi servigi. Qui, prima di diventare la badessa del convento delle monache di Chambéry, riceve da Leonardo un dono… L’autore firma un romanzo storico il cui intreccio narrativo accompagna il lettore nella ricerca della verità, calandolo negli intrighi di corte del 1500, nel giallo dei misteri da risolvere e nell’indiscutibile fascino della figura di Leonardo da Vinci, ruolo chiave in tutta la vicenda.
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Il mistero di Arniperga. Le prime indagini dell’ispettore Di Biase
Il libro
In una Napoli dalle tinte fosche di inizio anni Duemila, un uomo riesce a trafugare un’antica stele sepolcrale conservata nel Museo Nazionale di San Martino. Nella fuga, uccide il vigilante del museo. Pochi giorni dopo, nella frazione di Triflisco, nel casertano, viene ritrovato il cadavere di un giovane. Della ragazza che era con lui, nessuna traccia. Sui due casi, all’apparenza slegati, indagano Antonio Baroni, commissario del “Sant’Elmo” di Napoli e Luigi Di Biase, ispettore del commissariato “Volturno” di Capua. Le ricerche condurranno alla lontana epoca longobarda e a Sicopoli, terra di mezzo tra l’antica e la nuova Capua. Lì, infatti, sono conservati i resti della nobildonna amalfitana Arniperga… Non un semplice poliziesco quello di Danilo Del Prete, che, muovendosi su più piani spaziali e temporali, permette al lettore di rivivere gli scontri tra gli eserciti di Capua e Benevento e di conoscere macabri rituali legati a figure del passato.
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Male nostrum
Il libro
Una barca sgangherata in mezzo al Mediterraneo. A bordo settanta migranti africani: profughi, rifugiati, uomini, donne, bambini in fuga da una guerra o dalla fame, dalla violenza o alla ricerca di un futuro migliore. Un futuro chiamato Europa. Una tempesta che si avvicina, scura come la notte, fredda come la morte. Il mare che urla e strepita, le onde che s’infrangono con tumulto sulla chiglia di quel legno senza provvidenza, che cede di schianto. Ancora un viaggio della speranza che si trasforma in un viaggio della disperazione, nel ventre putrido di una fatiscente disastronave alla deriva. Male Nostrum è la sofferta testimonianza di quelle settanta anime che, in poche, strazianti pagine, proveranno a raccontarci, nel loro italiano tremolante ma con cuore sincero, chi erano, da dove venivano, cosa sognavano e come sono giunti su quella carretta del mare. Un accorato appello per gridare basta a una quotidiana strage degli innocenti. Affinché questo Mare Nostrum non diventi un camposanto senza lapidi.
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Donne alla conquista della toilette …perennemente in bilico tra Realtà e Stereotipi
Il libro
La giornalista Caroline Criado Perez, nel suo best-seller Invisibili. Come il nostro mondo ignora le donne in ogni campo. Dati alla mano, ha affermato che la lunga marcia per la parità di genere passa, necessariamente, anche dalla… toilette. Da questo spunto provocatorio nasce un libro irriverente che intende smembrare una serie di stereotipi attribuiti all’universo femminile la cui somma è contenuta nella frase “le donne sono fatte così!”. Affannate donne in carriera, casalinghe disperate, perfettamente in forma o a proprio agio in quelle più morbide, studentesse ai primi rossori o aspiranti milf, ninfomani infoiate o romantiche sognatrici dolcemente complicate, ognuna troverà un frammento del proprio vissuto, la risposta a una domanda che non sa formulare, uno spunto di riflessione. Tradimento, gelosia, maternità e infertilità, disavventure tragicomiche, discriminazioni piccole e grandi, sono alcuni degli argomenti trattati in questo libro per le donne, consigliato anche agli uomini che non hanno paura di mettersi in discussione.
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D.P. 7 – Il mondo visto con occhi di donna
Il libro
Sette storie di donne diverse tra loro eppure così uguali, sette punti di vista che convergono verso un unico finale. Ognuna di queste donne racchiude nella sua storia o nel suo modo di essere una particolarità che permette ai lettori – e soprattutto alle lettrici – di identificarsi con i loro problemi, con le paure e con le soluzioni adottate. Le donne raccontate da Daniela Punziano sono donne forti, energiche, che non si fermano davanti agli ostacoli della vita, ma preferiscono lottare a denti stretti assaporando ogni attimo della meritata vittoria.
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Terra promessa Il Cristianesimo primitivo spogliato di tradizioni e leggende
Il libro
Paolo e Daniela, antichi amici e colleghi di Università, accomunati dalla stessa passione per la storia, si trovano inconsapevolmente a fare un salto all’indietro di duemila anni e, come due viandanti, iniziano un lungo viaggio per riscoprire le antiche radici del Cristianesimo partendo da dove tutto è cominciato: la Palestina. I due viandanti, in questo cammino impensabile che attraversa la vita di Cristo; l’antica comunità nazarena; il complesso cammino del Cristianesimo nei primi secoli; le persecuzioni; la caduta dell’Impero romano; i regni barbarici e la nascita del Papato, nel rigore della storicità ma sedotti dalla divulgazione, si caleranno in tante situazioni inedite e ci stupiranno facendoci conoscere le complesse personalità dei grandi dell’epoca. Con una scrittura facile e gradevole, l’autore desidera sbrogliare i fili del tempo, togliendo dal Cristianesimo primitivo quella inutile marmellata di tradizioni e leggende e riportando alla luce gli eventi più affascinanti e struggenti nella storia dell’Umanità.
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I giardini di Ilvana
Il libro
Bagnoli, inizio degli anni Ottanta. Durante una rapina, perpetrata da un commando delle Nuove Brigate rosse ai danni di un furgone portavalori, resta ucciso un membro dell’equipaggio. Diversi anni dopo, partirà l’inchiesta privata che vedrà il figlio della vittima mettersi ostinatamente sulle tracce del commando brigatista, con l’unico scopo di vendicarne la morte. Attraverso un “esame di ammissione” preparato con cura maniacale, sotto finte spoglie, il giovane Santiago, spinto dalla Nemesi della vendetta, riesce a infiltrarsi nello stesso gruppo di fuoco responsabile dell’assassinio del proprio genitore. Durante la sua militanza, si imbatterà nei folli motivi che hanno spinto giovani ragazzi a tentare di cambiare il mondo con le armi in pugno, e affronterà un turbinio di sentimenti contrastanti, tra cui il rancore scaturito dal lutto interiore, l’insofferenza verso le idee postulate dalla rivoluzione proletaria e un soffocato sentimento di amore che proverà per una delle “compagne”. Roberto Cherillo firma un romanzo le cui vicende si snodano sullo sfondo di una Napoli cupa, segnata da spargimenti di sangue che hanno scritto la triste Storia italiana nell’arco temporale che va dagli anni Ottanta al Duemila, e accompagna il lettore in squarci di realtà difficili da comprendere, spesso frutto di contraddizioni e fragili debolezze.
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Lin e i ragazzi che sognavano di volare
Il libro
A Lin piace trascorrere i pomeriggi dopo la scuola in compagnia di Sying, il suo amico a quattro zampe, alla scoperta di luoghi inesplorati tra i boschi di Jingon. Lì, in quegli spazi che solo lui conosce, immagina di rivedere suo padre e sogna un affetto ormai irraggiungibile. Quando compie quindici anni, sua madre organizza il viaggio che lo porterà verso un futuro migliore, lontano dalla Cina: Lin è costretto a partire. Giunto in Italia, però, le aspettative verranno subito disattese. Lin viene accusato per un delitto che non ha compiuto e rinchiuso in un Istituto penale per i minorenni. Qui conosce Cosimo, Gaetano e tutti gli altri ragazzi che, seppure così diversi da lui, cercano ostinatamente la stessa cosa: la speranza di trovare il loro posto nel mondo.
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Marlin, una storia cubana
Il libro
Conosciuto come il principe dei pesci, il grande Marlin dall’acceso blu elettrico è un pesce dotato di coscienza, le cui capacità riflessive rimandano a una forte sensibilità, generata da un’anima quasi “umana”, capace di pensare con astuzia e intelligenza, analizzare nei minimi dettagli, e provare addirittura emozioni. Consapevole della sua forza e del suo potere nei mari, Marlin afferra le sue prede con sicurezza e si muove tra il Mondosuperiore e il Suomondo, sempre pronto a mettersi alla prova e a sperimentare con coraggio le situazioni che è costretto ad affrontare, anche a causa degli Esseri del Mondoscuro. La vita per lui è irta di ostacoli, ma Marlin sa che questo è il destino segnato per chi vive nelle profondità del mare ed è pronto a combattere. Attilio D’Arielli firma un romanzo profondo, in cui, come sostiene Paolo Iacovelli nella prefazione al testo, “in un percorso a ritroso nel tempo, ripercorre l’Odissea del pesce più famoso della letteratura internazionale, proprio quel marlin che rese celebre il racconto di Hemingway”.
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Voci di donne dalla Storia
Il libro
Il testo è un viaggio attraverso gli episodi e la vita di alcune fra le donne più importanti della storia. Si tratta di donne che studiano, scrivono, sono mosse dal desiderio di imparare, di ribellarsi alle ingiustizie della società del loro tempo. Molte partecipano ai dibattiti culturali e politici, provano a configurare programmi di riforme per migliorare la condizione delle classi disagiate, per una società in cui tutti abbiano gli stessi diritti. Tra queste “voci” spiccano quella di Cleopatra, che ha come dote la capacità di sedurre non solo con l’erotismo, ma anche con la cultura e l’intelligenza; quella di Ipazia che, libera dai condizionamenti, si dedica al mondo delle scienze, in precedenza appannaggio del mondo maschile. Ogni racconto ci mostra la forza di ogni donna, le sofferenze, i soprusi che spesso sono state costrette a subire, perché considerate inferiori o un mero oggetto. Si sono battute per la libertà, per la loro indipendenza, perché “chi non si muove non può rendersi conto delle proprie catene”.
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Vagamente Procida. Guida inaffidabile sulle tracce dell’isola
Il libro
Lara è chiamata a Procida per scrivere dei suoi abitanti. Quello con l’isola si rivela un incontro fatale; sull’isola si smarrisce, poi si ritrova, se ne allontana, ma vuole tornare. Per Renzo l’isola è uno spazio mentale, un’immagine nitida che persiste solo nella sua memoria, il ricordo di una terra condannata al cambiamento. Per Vincenzo, che per tanti anni ha vissuto a Milano, tornare a Procida significa tornare in un luogo che in realtà non aveva mai abbandonato. Per Gabriele, Procida rappresenta l’inizio di una nuova vita, una zona franca dai suoi errori, in cui poter vivere da forestiero. Vagamente Procida dipana un dedalo di storie in cui l’isola si rivela partenza e punto d’arrivo, liberazione e condanna, passato e futuro insieme.
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Risorse umane
Il libro
Alla fine di una lunga storia dʼamore e con la certezza di esser stato un ragazzo diverso, Salvatore Rosetti decide di mollare la sua vita da dirigente di successo di risorse umane, spegnere tutto, e tornare nella sua Napoli alla ricerca di una vita senza conseguenze. Seleziona personale per una agenzia per il lavoro dove ogni mattina si reca percorrendo il lungomare in bicicletta. Vive in una piccola casa con un terrazzo affacciato sul mare di Mergellina. Frequenta amici fidati e, suo malgrado, qualche intraprendente collega dʼufficio, inciampando ogni tanto nel suo remoto passato di dj. Un giorno, durante una sessione di colloqui, irrompe nel suo ufficio Teresa, una donna che gli chiede aiuto per sfuggire alle molestie che subisce dal suo capo. Gli eventi che ne seguiranno, spingeranno Salvatore alla ricerca delle verità possibili e inevitabilmente lo costringeranno a guardarsi dentro e rivivere i motivi delle sue scelte. A metà strada tra il romanzo di (ri)formazione e la ricerca del senso della vita, con un tocco di romanticismo e irriducibile speranza, raccontando il nostro tempo, confuso, caotico ma non privo di bellezza, Risorse Umane è un appassionato tributo alle fragilità dell’essere umano e al suo eterno tentativo di non cedere al male di vivere. Un racconto che è scoperta del nostro potenziale e che è dedicato “a quelli che non sanno di essere capaci”.
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Offesa e perdono
Clelia, una bella e sensibile ragazza, cresce a Maiori in una famiglia amorevole e premurosa che la ricopre di attenzioni e affetto. I suoi genitori sono commercianti, gestori di un negozio di prodotti artigianali e, durante la sua infanzia, Clelia trascorre l’estate aiutandoli. Spesso fa visita alla famiglia un vecchio amico, Lucio, un uomo molto affettuoso che riempie la bambina di regali. Crescendo, per Clelia appare sempre più evidente di non assomigliare né a sua madre né a suo padre. Malgrado la sofferenza e i mille dubbi, la ragazza cresce credendo di essere figlia dei suoi genitori, laureandosi e avviando una carriera professionale dopo gli studi di biologia. Tutto procede per il meglio finché Ida, la madre di Clelia, viene colta da un malore. La malattia spinge la donna a voler confessare la verità a sua figlia. Lucio, il vecchio amico di famiglia, è la sola persona a conoscere tutta la verità, che è molto più complessa di quanto possa sembrare. In poco tempo Clelia e tutte le persone che, mano a mano, si scoprono coinvolte nelle vicende celate, a quel punto, dovranno scegliere tra il perdono o la condanna.
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SUGGESTIONI e VERITÀ
SUGGESTIONI e VERITÀ offre, in dieci racconti, una compiuta riflessione sulla memoria dei sensi e sul permanere del vissuto, capaci di unire in maniera armoniosa e indissolubile luoghi e tempi apparentemente lontani. Per quanto cambino i secoli e le generazioni, infatti, certi valori resistono immutati, fungendo da punto di riferimento imprescindibile per ogni essere umano. Il paesaggio in cui si muove l’uomo è quello napoletano, con le sue bellezze e la sua atemporalità, muto contraltare all’effimera vita dei singoli e dell’umanità intera. Ogni luogo non è, però, mai realmente separato dalle emozioni umane, ma di esse è sempre proiezione e completamento. Il confine tra reale e immaginario è labile e, nel regno dell’onirico, si assottiglia fino a scomparire come magistralmente sottolineato dalla preziosa illustrazione ad acquarello su carta, realizzata in copertina dall’artista internazionale Federica Rampazzo.
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Prima che tutto passi
Una tragedia farà sì che la giovane Beatrice si sposti da Napoli a Milano, dove finalmente potrà incontrare la vecchia prozia Anna, da cui sua madre ha sempre preferito tenere una certa distanza. Quest’incontro legherà per sempre le vite delle due donne che si sentiranno, fin da subito, simili per molti aspetti. Anna, attraverso un viaggio a ritroso nel tempo, tornerà, portando con sé Beatrice, in una piccola frazione di una città del sud dove tuttora vive la ragazza e dove, alla fine della seconda guerra mondiale, avvennero fatti violenti e misteriosi che segnarono per sempre chi li visse, lasciando scorie fino alle generazioni future.
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Come pioggia sottile
Luigi, in procinto di laurearsi in Lettere con una tesi su Franz Kafka, decide di partire per Praga con il suo amico Patrizio, con il desiderio di rivivere personalmente il luogo in cui lo scrittore trascorse la sua vita. Il suo obiettivo principale, però, è quello di ritrovare Orietta – che è partita all’improvviso per questa città insieme al suo compagno Mark –, perché capisce di essere innamorato di lei. L’incantevole città di Praga fa da sfondo alle vicende dei quattro protagonisti, che si incastrano e si distanziano prendendo pieghe impreviste, facendo compiere al lettore un viaggio nella loro intimità e nella loro psicologia, e mostrando tutte le facce del dado dei rapporti umani, eternamente contrassegnati dall’incomunicabilità e, al tempo stesso, dall’imperituro desiderio di comprendersi e di essere amati.
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Incastri imperfetti
Incastri imperfetti è la storia di un amore, quello verso se stessi, condizione imprescindibile per una vita relazionale sana ed equilibrata.
I brevi racconti rimandano alle impronte che i sentimenti lasciano nell’animo umano, il reale protagonista della narrazione, quell’Io che pian
piano va a strutturarsi, sgretolandosi prima, ricostruendosi poi, sulle ceneri delle delusioni, delle ferite e dei sogni mancati.
Le esperienze, narrate con forte intensità emotiva, permettono al lettore di “scavare” dentro di sé, per giungere a quel processo di consapevolezza
che sembra essere l’unica chiave per un lieto fine.
Ludovica Russo, attraverso una sorta di “fenomenologia dell’amore”, accompagna il lettore nei meandri della psiche umana, tracciando profili
emotivi precisi, delineati nelle sfumature dei contorni, e offre squarci sulle tappe evolutive e sulle dinamiche interiori in cui ogni donna, almeno in
parte, si ritrova e con cui ogni essere umano, prima o poi, deve fare i conti.
Scheda Ludovica Russo-incastri imperfetti-tracce-GrausEdizioni -
Io vivo come te
Gino, Bruno e Alessandro sono i protagonisti di questo racconto ambientato in una Napoli misteriosa e piena di meraviglie. Da studenti fuorisede riescono a familiarizzare con la gente del posto, tanto da sentirsi parte di una grande famiglia. Molti saranno gli incontri e le scoperte che faranno e tante le scelte che affronteranno con una maturità insolita per la loro giovane età. Il primo anno, tra alti e bassi, li vedrà impegnati in tante avventure, ma un giorno un evento inatteso si insinuerà in modo irreversibile nella vita di uno di loro e la stravolgerà per sempre.Scheda Gennaro Calvano-io vivo come te-tracce-grausedizioni
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La stanza rossa
L’autrice costruisce le pagine di questo romanzo parola dopo parola, frase dopo frase, mediante una linearità di linguaggio ricco di sfumature, di novità di senso, di immagini, di emozioni e una tale intensità di respiro da creare suspense, avvolgere di un alone di mistero i personaggi e tenere inchiodato alla sedia il lettore che aspetta di respirare le atmosfere e i vissuti di Laura per poterne godere. Si immerge nella sua mente che non ricorda in maniera lineare, secondo un ordine prestabilito, ma lo fa passando in rassegna i suoi sentimenti, per associazioni di ricordi, così come si susseguono nei suoi pensieri.
In questo romanzo psicologico e introspettivo, l’autrice ci fa entrare con lei nelle varie stanze, vere icone letterarie, dove si riprenderà fiato allargando la prospettiva e rivoluzionandone il significato.
Il lettore catturerà il soffio dell’anima, fino ad arrivare a respirare quello sguardo nuovo sulle cose. La stanza rossa, in fondo, è un dono che Giovanna Politi ha voluto fare a se stessa e a tutti noi, suoi lettori, che in quelle stanze, metafore del tempo, scopriremo chi siamo stati e il perché del nostro andare. Nella consapevolezza che qualunque stanza è degna di essere vissuta.
Dalla nota critica di Teresa Romano -
L’altro piano
Filippo è un uomo di successo che vive nel senso di colpa per la perdita di sua moglie e la scomparsa di suo figlio Giacomo.
La sua vita viene improvvisamente travolta da un ricatto da parte di predoni africani, coinvolti in traffici internazionali di organi espiantati a bambini africani. Nel frattempo Filippo mette in atto un piano per fronteggiare il ricatto, aiutato da persone esperte tra le quali spicca Diana, giovane informatica in cerca di una nuova vita, che si affezionerà teneramente a Filippo. Quest’ultimo cercherà di riscattare la propria vita e il proprio passato, tra colpi di scena inaspettati e un finale che risolverà ogni dubbio.
La storia del protagonista sembra intrecciarsi misteriosamente con quella del piccolo Robin, affetto da una patologia cardiaca che lo costringe ad affrontare un trapianto di cuore.
Antonio Facchiano firma un romanzo-denuncia sull’atroce realtà del traffico clandestino di organi, sullo sfruttamento minorile di bambini africani e sulla criminalità organizzata che, attraverso manovre illecite e coinvolgimenti internazionali, riesce a ricavare immensi giri di denaro sporco.Antonio Facchiano-L’altro piano-Tracce-GrausEdizioni-Febbraio2021 -
I bambini di Chiaromonte
Sullo sfondo di un borgo rurale che risponde al nome di La Vaccheria, si intrecciano le vicende del villaggio, in cui un ruolo attivo è svolto dalle Pentite di San Gaudioso, meglio conosciute come le Monache di Pezza.
Amate da quasi tutta la collettività, ben presto le suore vengono risucchiate dal vortice dell’immagine e del consenso, e sono così coinvolte nella rissa per “i bambini di Chiaromonte”, fanciulli di cui tutti parlano, ma di cui non si conosce l’identità: sono infatti completamente estranei all’intrigo di corruzione propalato ad altri fini dai mass media, “l’involucro di una notizia mediatica abilmente confezionata per distruggere l’avversario”.
L’autore tende a stigmatizzare lo strapotere mediatico sul ricettore, costretto a captare notizie immerse nello spazio a senso unico, e ricorda i messaggi illusori che vengono diffusi dal piccolo schermo per diffondere il mito della felicità mediatica con raffinata abilità. -
Partire è un po’ morire
Insomma, il nostro nuovo scrittore ridà aria, respiro, luce a una materia, che contiene l’altra parte dell’ esistenza, quella che non sempre tutti conoscono, perché relegata in un ambito apparentemente appartato della vita reale. E invece no, in questi anfratti a volte oscuri e incomprensibili si cela il vero volto della vita. E ben vengano scrittori come Montesanto, capaci di attingere al pozzo senza fondo di una realtà insidiosa, incontrollabile, che la giustizia prova a regolare.
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Diva Perversa
Cos’è una diva, se non un ideale? E una donna, se non un mistero? Facendo di se stessa un ideale vivente e un mistero insoluto, Greta, l’affascinante protagonista, scrive e riscrive i limiti di un ego femminile in continua espansione. La diva del grande cinema, prima francese e poi internazionale, vive i primi anni di carriera in un edonistico e fulgido abbaglio. Cerca se stessa nell’adorazione indistinta, fa della moltitudine uno specchio, ma cercare il riflesso della propria bellezza nel caos di una folla non fa che portare alla luce una dilagante solitudine, mai davvero arginata, neanche con il matrimonio, prima felice, poi diabolico, e con la quasi totale uscita dalle scene. Sarà solo in età matura che la ancora bellissima diva, dopo anni di torpore, vivrà un inatteso risveglio sessuale, figlio di un riscatto vitalistico, che nella percezione del baratro del tempo si risolve in un eros esaltato, in bilico fra la decadenza morale e l’autoannichilimento.
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La ragazza sulla sdraio
Napoli, anni ’80: nel cuore di un grande e problematico quartiere sorge un nuovo ospedale, affollato in tutte le ore del giorno e della notte. Marco . un giovane medico specialista in chirurgia, che si dedica anima e corpo alla sua professione, dotato di un invidiabile intuito investigativo. La sua vita prende una piega imprevista quando si trova coinvolto in una rete di personaggi molto diversi da lui, che sconvolgeranno la sua routine quotidiana, mettendolo di fronte ad una realtà che prima gli era sconosciuta. Il suo fiuto per il mistero lo porterà a collaborare ad una indagine che rischia di coinvolgere persone apparentemente insospettabili. Sullo sfondo della geometria fluida dei quartieri napoletani, dalle dinamiche spesso imprevedibili, Marco dovrà far fronte alle insidie che gli si porranno davanti, a volte inciampando, altre imboccando la strada giusta, facendo affidamento sulla sua incredibile tenacia.
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Un’alba nuova
Iris ha un pessimo rapporto con la madre, sempre pronta a cogliere l’occasione per ferirla; il rapporto con la sorella minore, Ribes, si raffredda nella continua preferenza che la madre ostenta per quest’ultima, in quanto figlia di un uomo migliore. La “figa” nonna Abby e la fidata e profonda amica Ellis rappresentano i totem positivi della vita della protagonista, che inizia un evidente percorso di crescita grazie al confronto con queste figure. In questo cammino, il ruolo chiave è quello della dottoressa Joy, la psicologa che accompagna Iris nel tentativo di superare i traumi che condizionano la sua vita e, in particolare, il suo rapporto con gli uomini. Teresa Manes firma un romanzo introspettivo che offre squarci sulla fragilità dell’anima, ma al tempo stesso si fa portavoce di un messaggio di catarsi, dimostrando che la cicatrizzazione di ferite emotive profonde è possibile quando c’è capacità di nudità emotiva.
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Revolved
Un protagonista dell’alta finanza alle prese con il capolavoro della sua carriera finisce schiacciato dallo stress, dai sensi di colpa e da un eros malsano. Cerca il modo per vincere le proprie angosce esplorandole in profondità, senza protezioni e senza alibi: per uscire da sé, dal proprio cliché e giudicarsi con occhi innocenti. Un volo radente, attraversando le metropoli tecnologiche dell’innovazione dove i movimenti dei grandi capitali intrecciano le loro maglie: Londra, Parigi e Tokyo, con una sosta psichedelica ad Hong Kong. L’autore, che vive e lavora nel mezzo delle vicende che qui descrive, firma un romanzo dalle tinte noir che coinvolge il lettore in uno sferzante percorso introspettivo, di humor delicatamente cupo con una forte presa emotiva.
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Un appassionato disincanto
Nell’artificioso buio dell’anonimato, al centro di un palcoscenico senza pubblico, il giovane beneventano Osvaldo crede di trovare la sua vera vocazione: occultare se stesso e servire la Repubblica Italiana dal retroscena istituzionale. Muovendosi per le scenografie di Roma e Napoli, si inscena una storia a più atti, che, dall’apprendistato romano segue il protagonista sin sul campo di indagine napoletano, in ambienti universitari e di politica radicale, per proseguire in un costante cambio di mansioni, uffici ed esperienze, sempre sostenuti con l’incrollabile moralità di un obiettivo che si fa ideale condiviso. Ma è proprio nello scarto fra l’ideale e le contingenze sociali di un organismo piramidale che Osvaldo, dopo una vita invisibile di abnegazione, sente venir meno la spinta a continuare, la maschera cade e il sipario si chiude. Il personaggio senza pubblico, nella matura età della consapevolezza, si ritrova negli affetti familiari e nella riscoperta di un vero teatro, della vera arte di recitare, facendone un mestiere e inesauribile fonte di verità.
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Aspettando il treno di mezzanotte
In una stazione ferroviaria, in attesa del treno di mezzanotte per Venezia, un uomo parla con uno sconosciuto. Inizia così un soliloquio nel quale l’uomo racconta agghiaccianti vicende, storie insabbiate dell’altro il quale, dal canto suo, non proferisce parola né tenta di discolparsi. Il tempo scorre, il treno si sta avvicinando e il racconto incalza. Improvvisamente, però, in contemporanea con il fischio del treno in partenza si verifica un colpo di scena. Lo scrittore, con questo romanzo dalle reminiscenze stevensoniane, lascia il lettore col fiato sospeso fino alla fine, guidandolo in un avvincente viaggio attraverso la “dualità” dell’essere umano.