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    Un alieno sulla terra

    Alba è una figlia, una madre, una donna che non ha mai conosciuto l’amore o qualsiasi forma di affetto familiare. Il suo diario è uno sfogo intimo e autentico, il racconto biografico di una vita tormentata e oltraggiata vissuta sempre in remissività. Un’ infanzia difficile e un matrimonio che si trasforma presto in un incubo la spingono a considerarsi un “alieno” costretto a vivere in un mondo dominato dalla prepotenza e dall’indifferenza. Una storia raccontata per dare coraggio e speranza a chi, come lei, è costretto a vivere in silenzio una vita da “alieno sulla terra”.

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    La musica di Sarri

    Alvaro è ossessionato dalla voglia di non perdere mai. Al suo onnipresente confidente, “Gaeta’”, rivela sogni, aspettative e angosce di sempre. Presto scoprirà che il riscatto che cerca è legato ad altre vite, altre storie apparentemente lontane, ma che si riveleranno la chiave di volta della sua ricerca. Attraverso le parole di don Luca, nell’immaginazione di Alvaro si delineeranno in maniera sempre più dettagliata i tratti psicologici di personaggi straordinari, carichi dello spessore emotivo e del coraggio necessari a indicargli il cammino, e svelargli, così, la strada per “vincere sempre, anche quando si perde”, proprio come il suo modello di vita, Sarri.
    Armando De Martino firma un romanzo dalle tinte pastello, in cui la ricerca della bellezza è il filo conduttore degli stralci di vita che riporta e che immergono il lettore in realtà dai risvolti dolorosi, a tratti commoventi: storie di sport, di immigrazione, ma non solo. Storie di speranze, di sacrifici e sogni che daranno senso al cammino del protagonista, che riuscirà finalmente ad “aprire gli occhi” sul mondo esterno, a volte alienante. E sul suo, a cui sembrano mancare le vibranti note dell’amore.

    15,00
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    Nel mezzo del tempo

    “Il passato lo possiamo solo immaginare come un altro futuro, e
    ciò che si pensa non è mai così fedele a come lo idealizziamo.
    Quanta regia, quanti desideri, quanta dolcezza imprimiamo nei
    ricordi, proprio come quando costruiamo castelli in aria, quando
    immaginiamo la nostra vita futura.
    Cos’è il passato se non un futuro retroattivo, soprattutto se non
    eravamo presenti? E cosa sarà mai un passato vissuto se non
    sbiadito dai colori dei sentimenti che nel tempo si sono distesi,
    allungati, arrugginiti, stropicciati o incantati?
    Aveva la bocca secca. Anche i ricordi a volte vogliono essere diluiti.
    Quando arrivano tutti insieme possono far mal deglutire”.

    15,00
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    A partire da Lilith

    Storie di donne; storie di emarginati, forse. Una saga, la ricostruzione degli avvenimenti di uno che s’immette a rovistare nella “storia”, quella non ufficiale ma non per questo meno veritiera, e va a rileggere i documenti scartati, abrasi, nascosti, per portare alla luce un mondo strano dove di tanto in tanto affiorano gli esclusi per essere poi ricacciati nel nulla.

    15,00
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    Il Trionfo dell’Amore

    La toccante storia d’amore senza tempo di Astin e Korin prende vita tramite le parole di Tina Marasca. Dopo i primi anni felici della loro relazione, alcune scelte sbagliate di Astin causano la fine del rapporto e una serie di conseguenze che avranno su di lui una pessima influenza, tanto da finire in carcere. Ma nonostante tutte le difficoltà incontrate, la ragazza diventa per l’uomo un pensiero fisso, finché dopo anni decide di riallacciare i rapporti con lei. Tramite una serie di messaggi, che l’autrice riporta, il lettore assiste al risentimento, alla rabbia e al rancore di Korin nei confronti di quello che considerava il suo grande amore: un dolore che, per quanto abbia reso difficili tanti anni della loro vita, non riesce a sovrastare il grande amore dei due protagonisti.

    Astin e Korin si abbandonano così alle loro emozioni, cercando di dare una seconda possibilità a quel sentimento stroncato troppo in fretta e cercando stavolta di seguire il proprio cuore e far sbocciare finalmente il loro amore.

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    Fiori di limoni – Flores de limones

    “Come nel volo, vediamo gli elementi della terra
    e anche quelli dell’animo del poeta.
    Dalla pace di un tramonto a Vietri sul Mare
    alla disperazione per la perdita di un amore,
    sempre lentamente e con passione,
    passando per storie passeggere,
    squarci di visioni femminili, vicoli, mare e cielo.
    Tutto con la stessa passione e un sottile sguardo del poeta”.

    15,00
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    Flusso

    Nella successione dei racconti, si affollano le vicende di individui diversissimi tra loro e che a un primo sguardo sembrerebbero non avere nulla in comune: Luigi, che non ha mai finito il liceo e vive travolto da una perenne condizione umana di sconfitta e d’impotenza; Adriana, che si sente sull’orlo di un baratro che nemmeno riesce a descrivere e che cerca di destreggiarsi tra una situazione famigliare complicata e i mille dubbi sulla sua storia d’amore con un ragazzo più giovane di lei; Gianni che, rimasto su una sedia a rotelle dopo un brutto incidente, deve combattere ogni giorno per non lasciarsi andare; e ancora, Valerio, che combatte da anni con la depressione a seguito della morte della moglie, e Padre Corrado, che ormai ha perso perfino la fede, oltre che la speranza. Storie tanto diverse si intrecciano tra loro, legate indissolubilmente da una sensazione di inadeguatezza, che porta a interrogarsi sul senso profondo della vita, sul suo significato più intimo e sul desiderio costante di conoscere e conoscersi di più. Alcuni racconti hanno protagonisti comuni e, quindi, il raccordo è alquanto immediato. Tuttavia, il filo che lega tutto è sempre ben visibile perché tutti i racconti si muovono sempre intorno ad individui
    posizionati, momentaneamente o definitivamente, sul limite di una sofferenza psichica, sociale, affettiva o altra. Sono storie di perdenti, perdenti in differenti ambiti ed in vario modo, ma pur sempre unici portatori del senso profondo della vita.
    Alessandro Antonaia affronta un viaggio nell’io di ogni suo personaggio, penetrando nella sua psicologia ed esprimendo in maniera chiara, ma mai scontata, il profondo malessere che ognuno di essi vive nella sua quotidianità.

    15,00
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    Una vita a metà

    Stava attento che nessuno percepisse la sua debolezza,
    anche se si era accorto che, come lui, alcuni compagni di
    stanza soffocavano il pianto nei loro cuscini.
    In alcuni giorni, per il troppo lavoro, gli faceva talmente
    male la schiena, che se non fosse stato per l’aiuto di qualche
    compagno più robusto di lui, il quale si sobbarcava parte
    del suo lavoro, sarebbe stato licenziato.
    Essere sbattuti fuori era la cosa più facile che potesse
    capitare ai giovani italiani, specialmente a quelli come lui,
    che venivano dal Sud.

    15,00
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    γνῶθι σεαυτόν – conosci te stesso

    Stefano, ultimo rampollo di un’illustre famiglia di medici, si laurea con lode in Medicina e Chirurgia d’Urgenza, proseguendo le antiche e imprescindibili tradizioni familiari. Entusiasta, intraprende la brillante carriera nella clinica paterna. Ma tutto cambia quando, durante un intervento d’emergenza, un ragazzo perde la vita. Ha inizio un forte turbamento che conduce il giovane protagonista verso una profonda crisi esistenziale che lo getta nel tunnel degli stupefacenti. Del suo declino si accorge, casualmente, suo padre Riccardo, che decide di ricoverarlo in una clinica del Canton Ticino. Stefano, poco a poco, rinasce, imparando a conoscere se stesso e a perseguire le proprie inclinazioni, desideri e passioni. Ad aiutarlo in questo percorso sono l’analista e amico, il dottor Bauer, e la giovane Emma Donati, di cui si innamora perdutamente.
    Michele Cacace firma un testo che esorta alla riflessione e allo scardinamento delle convenzioni. La predestinazione non esiste; ognuno deve trovare la sua strada e proseguire attraverso di essa, perseguendo un unico scopo: la serenità.

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    Uomini

    “Uomini: eroi mitologici, protagonisti di romanzi e fumetti, personaggi indimenticabili le cui gesta si sono incrociate nel mio cammino.
    Avventurieri, geni fanfaroni o inarrivabili menti, artisti immortali, statisti, poeti, filosofi, pittori, medici, librai, avvocati, architetti.
    Li ho amati, detestati, ammirati, idealizzati, sottovalutati, desiderati, dimenticati, cercati e perduti, sedotti e abbandonati, lasciati andare, trattenuti. Vissuti. Ho appreso da loro quanto in amore si sbagli e quanto in amore s’impari. E ne ho evocato alcuni, ora, tra queste pagine, angeli caduti in volo, schegge di un grande specchio rotto, tessere di un mosaico che non sarà mai completo perché questo è il nostro percorso terreno e la nostra forza: credere e andare incontro all’infinito”.

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    Letteratura a Napoli

    È un documento che dimostra la priorità della lingua napoletana nella genesi della lingua italiana, portando prove documentali con le Carte di Capua, Sessa e Teano (X secolo) e prova testimoniale con Dante Alighieri nel “De vulgari eloquentia”. Libro d’amore questo di Ettore Capuano. Amore per la letteratura, per la terra natìa e per quelli che l’hanno onorata nel campo letterario, dell’arte e della cultura in genere. La meraviglia e lo stupore, doti naturali dell’autore, sono all’origine dell’opera. Capuano ha provato una compiaciuta meraviglia per l’enorme fioritura di poesia, prosa e pensiero profondo avvenuta nell’Italia meridionale fin dall’inizio dell’uso della lingua italiana. Egli si è quindi stupito come a quel mondo d’avanguardia, variegato e splendente non sia stato dato adeguato riconoscimento e giusta collocazione storica. Stimolato pertanto dalla sua ardente passione ha inteso riparare a quella che gli sembrava grave ingiustizia, colmando, comunque un vuoto della nostra storia letteraria. Ha esposto, in modo chiaro ed esauriente, le sue teorie sul mito e sulle ragioni estetiche nonché le sue vedute ed opinioni sui fattori storici, sociali, ambientali e sulle altre componenti che hanno dato origine ed hanno fatto lievitare la nostra letteratura. Ha poi proiettato la luce sui protagonisti e sulle loro opere seguendoli nel loro percorso con dosata alternanza od intreccio di analisi e di sintesi. Impresa quanto mai ardua che però ha dato i suoi frutti. Spesso infatti poche ma efficaci parole, una felice scelta a campione di liriche o brevi prose, aprono infiniti orizzonti.

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    Semantica della nutrizione

    Questo libro è un denso scrigno di informazioni distillate da concrete e testate ricerche biochimiche e psicologiche; un percorso inquietante e liberatorio, inoltrato negli occultati meandri del significato della nutrizione, ove si radicano le essenze antropologiche che generano l’estetica fisica e le risposte organiche.

     

    Stefania Miccio

    15,00