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    Un’alba nuova

    Iris ha un pessimo rapporto con la madre, sempre pronta a cogliere l’occasione per ferirla; il rapporto con la sorella minore, Ribes, si raffredda nella continua preferenza che la madre ostenta per quest’ultima, in quanto figlia di un uomo migliore. La “figa” nonna Abby e la fidata e profonda amica Ellis rappresentano i totem positivi della vita della protagonista, che inizia un evidente percorso di crescita grazie al confronto con queste figure. In questo cammino, il ruolo chiave è quello della dottoressa Joy, la psicologa che accompagna Iris nel tentativo di superare i traumi che condizionano la sua vita e, in particolare, il suo rapporto con gli uomini. Teresa Manes firma un romanzo introspettivo che offre squarci sulla fragilità dell’anima, ma al tempo stesso si fa portavoce di un messaggio di catarsi, dimostrando che la cicatrizzazione di ferite emotive profonde è possibile quando c’è capacità di nudità emotiva.

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    Giacomo Furia – Vita e carriera di un attore caratterista

    Protagonista di questa biografia è Giacomo Furia, attore caratterista, il quale, attraverso una fisionomia marcata e degli atteggiamenti eccentrici, quasi caricaturali, ha reso immortali e caratteristiche pellicole quali L’oro di Napoli, nel quale recita al fianco di Sophia Loren, La banda degli onesti, dove interpreta l’imbianchino Cardone, e Il medico dei pazzi, in cui si finge uno dei “pazzi” della Pensione Stella. L’opera, oltre a tracciare un quadro completo della sua carriera, prima teatrale e poi cinematografica, fornisce degli interessanti retroscena dei rapporti che l’attore instaurò con personalità di spicco cui fece da spalla, quali Eduardo De Filippo, che lo iniziò al teatro e ne fu quindi mentore, Peppino De Filippo e Totò, con i quali consolidò del tutto la propria carriera.

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    Revolved

    Un protagonista dell’alta finanza alle prese con il capolavoro della sua carriera finisce schiacciato dallo stress, dai sensi di colpa e da un eros malsano. Cerca il modo per vincere le proprie angosce esplorandole in profondità, senza protezioni e senza alibi: per uscire da sé, dal proprio cliché e giudicarsi con occhi innocenti. Un volo radente, attraversando le metropoli tecnologiche dell’innovazione dove i movimenti dei grandi capitali intrecciano le loro maglie: Londra, Parigi e Tokyo, con una sosta psichedelica ad Hong Kong. L’autore, che vive e lavora nel mezzo delle vicende che qui descrive, firma un romanzo dalle tinte noir che coinvolge il lettore in uno sferzante percorso introspettivo, di humor delicatamente cupo con una forte presa emotiva.

    15,00
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    I delitti dell’Orsa Maggiore

    Il caso irrisolto di un killer seriale e l’arrivo in città di una criminologa di successo si mescolano e preannunciano un classico poliziesco, dinamico e pronto a suscitare da subito grande curiosità nel lettore. In un breve dialogo iniziale con un personaggio, l’autrice fornisce al lettore gli strumenti necessari per muoversi all’interno di un duplice mistero da risolvere. Il lettore, che da subito veste i panni del detective, insieme ai due protagonisti tenta di sbrigliare la matassa di omicidi che ossessionano l’ispettore “Baffo”. Amélie, al suo fianco, con spiccata intelligenza e brillantezza, coglie immediatamente il carattere intrigante e ben delineato del percorso che l’assassino ha scelto per mettere in scena i suoi crimini. Stravolgendo il punto di vista adottato fino a quel momento, dà una svolta alle indagini e contemporaneamente alla sua vita e al suo misterioso passato, che vuole a tutti i costi dimenticare.

    15,00
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    Marito seriale

    Napoli. Vittorio, fotografo di mezz’età, dopo cinque matrimoni e altrettanti divorzi, crede ancora di poter trovare una donna da amare. Un giorno si ritrova con Peppino, il suo giovane e attraente apprendista fotografo, in una strana situazione a casa di un’anziana signora. Sono attratti lì con un inganno da Rosaria, giovane donna che, con il fratello Apollo, li fa arrestare con l’accusa di furto. I due amici vengono salvati da Elisabetta, terza moglie di Vittorio, diventata giudice dopo la separazione dall’uomo. Il ritorno di questa ex-moglie è seguito da quello delle altre quattro: tutti gli ex-amori di Vittorio si presentano alla porta di Donna Francesca, madre del fotografo, da cui lui è tornato a vivere. Questa situazione paradossale raggiunge il culmine massimo nel momento in cui tutti i personaggi dell’opera affollano la scena. Caos, scambi d’identità, fraintendimenti rendono ilare tutta la rappresentazione. L’autrice, Anna Novikova, riesce, con un’opera teatrale leggera e vicina alla comicità tipicamente italiana, a strappare un sorriso al lettore affrontando temi immortali e mai banali, come l’amore e i soldi, osservandoli da più punti di vista. Tutto questo in una caratteristica cornice napoletana.

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    Un appassionato disincanto

    Nell’artificioso buio dell’anonimato, al centro di un palcoscenico senza pubblico, il giovane beneventano Osvaldo crede di trovare la sua vera vocazione: occultare se stesso e servire la Repubblica Italiana dal retroscena istituzionale. Muovendosi per le scenografie di Roma e Napoli, si inscena una storia a più atti, che, dall’apprendistato romano segue il protagonista sin sul campo di indagine napoletano, in ambienti universitari e di politica radicale, per proseguire in un costante cambio di mansioni, uffici ed esperienze, sempre sostenuti con l’incrollabile moralità di un obiettivo che si fa ideale condiviso. Ma è proprio nello scarto fra l’ideale e le contingenze sociali di un organismo piramidale che Osvaldo, dopo una vita invisibile di abnegazione, sente venir meno la spinta a continuare, la maschera cade e il sipario si chiude. Il personaggio senza pubblico, nella matura età della consapevolezza, si ritrova negli affetti familiari e nella riscoperta di un vero teatro, della vera arte di recitare, facendone un mestiere e inesauribile fonte di verità.

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    Chi dite che io sia? Personaggi noti raccontano Papa Bergoglio

    Rispondono, per Papa Francesco, cardinali, giornalisti, attori, sindacalisti, uomini di cultura, sportivi, cantanti, conduttori televisivi. Gli intervistati rilevano la personalità di un Pontefice con i fiocchi, che continua ad appassionare folle religiose e laiche progressivamente crescenti. Il modo confidenziale di esprimersi, il frasario stilisticamente semplice, la sua pastorale familiarmente schietta, la inedita ed efficace provocazione, la profonda spiritualità, l’impegno di snellire certe burocratiche strutture della Chiesa, la sensibilità a favore delle nuove generazioni, la determinazione di un dialogo ecumenico, la carità verso i poveri e i bisognosi, seguitano a griffare di ottimismo chi si avvia verso l’autenticità del divino.

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    Oggi è primavera e io non posso vederla

    Un sogno, una realtà immaginata, che irrompe e spezza la routine di una vita immersa in una profonda oscurità, a cui un mendicante cieco non può dare forma. I suoi occhi, ormai semplici sfere opache senza luce, non sono più in grado di mostrargli la vita che è costretto a percepire attraverso suoni, odori e ricordi assorbiti. Improvvisamente viene scosso e inizia un cammino di introspezione alla ricerca di quel qualcosa in più che la vita gli ha tolto, o che forse lui si è sempre negato. Marco Solaro ci accompagna, con apparente leggerezza, alla riscoperta di un’esistenza che sembrava condannata alla solitudine e all’isolamento, e su cui si apre una finestra di reciproca umanità e speranza. Ci svela una realtà quotidiana che troppo spesso abbiamo davanti agli occhi e verso la quale, sempre di più, ci mostriamo ciechi.

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    Anemoni d’avorio

    Anna Bartiromo regala a se stessa e agli altri una silloge intima, intensa, nella quale, con la consueta delicatezza e discrezione, che è segno di antica signorilità, si abbandona ai sensi e sentimenti del suo corpo e della sua anima.

    Dalla prefazione di Francesco D’Episcopo

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    La parola prima di tutto

    Amori, sfortune, arte, incontri e riscoperte sono alla base della storia di Auretta, donna partenopea che racconta di sé, della sua storia fatta di alti e bassi che sconvolgono costantemente la sua vita. Le sue parole sono presentate attraverso la voce narrante della scrittrice che annota in un diario tutto ciò che le è stato raccontato da Auretta. Partendo dalle sue origini e quelle dei suoi genitori, ripercorrendo poi tutti gli eventi che l’hanno formata e resa la donna che è ora. A fare da cornice la storia d’Italia, dal Novecento fino ai giorni nostri, in un contesto tipicamente partenopeo. Ad arricchire la narrazione l’autrice, Daniela Punziano, conclude l’opera con due sketch ripresi da eventi caratteristici della vita di Auretta, già narrati precedentemente, rendendo più immersiva la lettura.

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    Critici e miti del novecento

    I saggi, qui raccolti, si propongono di verificare il rapporto privileggiato che autorevoli critici accademici del Novecento hanno instaurato con archetipi e personaggi della nostra tradizione letteraria. L’obbiettivo e il risultato è duplice: illuminare il soggetto, preso in esame dal critico, ma, anche, attraverso l’affondo euristico, ricomporre e rilanciare i motivi conduttori della metodologia del critico stesso, che nell’archetipo e nel personaggio si è intensamente riflesso. I particolari parallelismi, messi qui in luce, si proiettano all’interno di un panorama della critica letteraria novecentesca, che attende di essere rivisitata sulla base di un esperienza situazionale oltre che di un ideologia o metodologia preterintenzionale, anche se quest’ultima si è, talvolta, mostrata capace di condizionare e determinare le scelte della critica.

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    Il restauro dei Papiri dell’Universita’ di Liegi

    La piccola Collezione di papiri greci e copti dell’Università di Liegi (20 papiri) fu acquistata al Cairo nel febbraio del 1954 dal papirologo belga P. Mertens, docente di Papirologia presso questo Ateneo, per scopi sostanzialmente didattici. Essa è custodita al Centre de Documentation de Papyrologie Littéraire (CEDOPAL) della medesima Università, Istituzione cardine nell’àmbito degli Studi Papirologici Internazionali, soprattutto letterari. I papiri, che avevano ricevuto una sistemazione provvisoria in un’epoca in cui le tecniche specifiche di trattamento e restauro erano ancora poco note, si erano notevolmente deteriorati e rischiavano un danneggiamento ancor più cospicuo ed irreversibile. Su invito di M.H. Marganne, Direttrice del CEDOPAL, nel giugno 2004 un’équipe di studiosi del Centro di Studi Papirologici, guidata dal Prof. M. Capasso, ha restaurato i preziosi documenti, con l’applicazione di tecniche moderne, non invasive, che hanno comportato da un lato un miglioramento dei papiri sul piano materiale e dall’altro una valorizzazione dei testi da essi restituiti, che sono divenuti più leggibili. L’intervento si è svolto nel segno di una pluriennale e preziosa collaborazione tra il CEDOPAL ed il Centro di Studi Papirologici dell’Università di Lecce.

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