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Gli scugnizzi di Napoli – Racconti e cenni storici a cavallo di tre secoli
Come in uno spettacolo teatrale in cui i personaggi calcano il palcoscenico, ammaliando lo spettatore con il loro interloquire, le differenze caratteriali, l’abilità nell’interpretare i ruoli, così in questo libro si succedono figure di scugnizzi dalle più svariate “sfaccettature”. Lo scugnizzo veste i panni di un muratorino o di un pescatore, di un posteggiatore o di un discolo scolaro, di un “muzzunaro” o di un “solachianiello”, di una “capera” o di un “cartunariello”, di uno “gliuommenare” o di un “cardalana”, di un garzone o di un “sapunaro”, di un “suonatore di pianino” o di uno “sciuscià”, di una friggitrice o di un pizzaiolo. La bravura dell’autore, al di là della rappresentazione quasi scultorea dei personaggi, è nell’aver saputo amalgamare storia e leggenda, fantasia e autobiografia, nell’aver indotto con delicatezza il lettore a conoscere strade, quartieri, vicoli, monumenti, antichi mestieri, vecchie usanze, feste e tradizioni di Napoli; nell’aver inquadrato i racconti nella realtà storica cui si riferiscono. E così, senza quasi che il lettore se ne accorga, si è trascinati alla corte dei Borboni, ci si “incontra” con Carlo III, Ferdinando IV, Francesco I, Ferdinando II, Francesco II, ci si ritrova al tempo delle “Quattro giornate”, si rivive il periodo della “ruota” dell’Annunziata. Ci troviamo, dunque, di fronte ad una narrazione che non soltanto coinvolge per la scorrevolezza del testo, ma trascina ed incuriosisce proprio per la ricchezza di aneddoti storici e di immagini della Napoli a cavallo tra il XVIII, XIX e il XX secolo.
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Non c’è niente che cambierei
Non c’è niente che cambierei non è una semplice biografia, ma una riflessione intima e amichevole in cui Massimiliano Campanile si racconta senza peli sulla lingua, mettendo a nudo la sua anima, affrontando questioni scottanti della sua vita: i traumi infantili, il bullismo subìto, il percorso di accettazione della propria omosessualità, la passione infinita per il suo lavoro, i progetti per il futuro. Un libro emozionante e onesto. Una risposta a tutte le domande che nessun giornalista gli ha mai posto. Perché, nonostante tutto, non c’è niente della sua vita che cambierebbe.
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LEI – Mai sola
Giulia, donna forte e amante dell’arte, ha lottato a lungo per la sua indipendenza liberandosi da un passato opprimente. Rincorrendo il lavoro dei suoi sogni, si trova faccia a faccia con un uomo, Giorgio, che mette in discussione tutte le sue convinzioni e tutto ciò che pensava di conoscere su se stessa. La gita in Costiera amalfitana, i paesaggi raccontati in tutti gli straordinari dettagli e il lungo progetto di restaurazione di un tempio giapponese, strettamente connessi alla figura di Giorgio, sono i punti cardine per la formazione di questo complesso personaggio che sa guardarsi dentro e sa farsi capire in tutte le sue sfumature. Luisa Diaco firma un romanzo introspettivo che, grazie a un lungo intreccio di ricordi, ci dipinge la figura di Giulia e quella di tutte le persone che attraverseranno il suo cammino, influenzandolo.
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Ciro Vive
La storia di Ciro Esposito dall’infanzia al giorno del drammatico incidente a Roma. I suoi 52 giorni di agonia al Policlinico Gemelli raccontati dalla madre vissuti da tutta la famiglia. Interviste ai familiari, alla fidanzata e agli amici che raccontano la sua vita ed il suo dramma da diverse angolazioni.
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Cuore di ragno
Ci eravamo resi conto, ognuno nel suo intimo, che da quel momento nulla sarebbe mai stato più come prima, e il peso di quella scoperta avrebbe gravato per molto tempo come un macigno sui nostri cuori di ragazzi.
1861. Al tramonto del Regno delle Due Sicilie e ai margini dell’unità d’Italia, la disperata corsa di due ragazzi che, inconsapevoli di aver vissuto da oppressi, si ribellano agli invasori stranieri. Una corsa senza respiro da Marsala a Teano, alla ricerca di un immenso tesoro e di quel che resta della loro famiglia. La loro delicata storia d’amore si intreccia in un viaggio tra tecnologie sconosciute, amici e traditori, in compagnia di uno stralunato domestico e di un cane terribile. Lucio Sandon firma un thriller esplosivo, che accende un punto di vista originale sulla storia del Risorgimento.
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Il mistero di Ruth – Il racconto di un viaggio oltre la porta
“Anche quando cercava il senso delle cose e notava la desolazione e il dolore, c’era sempre da scoprire il bello. Chi può vivere senza emozioni? Chiedeva al suo amico letterato quando precipitava nella depressione. E gli raccontava la storia dei petali rossi delle camelie: oggi ho notato che le camelie del giardino sono di un rosso più acceso del solito e che il vento ha spinto i petali dappertutto. Per un po’ questi sono volati in alto come tanti fiocchi di neve di colore rosso e, prima di cadere a terra per formare piccoli cumuli agli angoli del giardino, ho fatto in tempo a vederli danzare nell’aria”.
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La pittrice di Tindarìa
Passione, cultura e tradizione sono i caratteri distintivi di questa storia, pervasa da una semplicità che si mette in mostra con fierezza contrapponendosi alla complessità quotidiana che si espande giorno dopo giorno. Attraverso la raffinatezza delle parole dell’autore, il lettore si ritrova quindi immerso in una dimensione pura, ma contornata da una cultura sofisticata, tipica di una curiosità meridionale che viene resa protagonista del romanzo. Viene infatti presentata una meridionalità propria dei personaggi e degli avvenimenti, che vedono come protagonisti una pittrice e un giornalista intrecciati nella loro quotidianità e complicità di sguardi e di sorrisi.
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Il filo di poesia
Tanti altri sono i momenti, i luoghi, i pensieri, le emozioni che compongono Il filo di poesia, un filo che appare sottile ma è resistente e fiero, complesso e leggero, profondo e lucente.
dall’introduzione di Enrico InferreraSono dense di luce e di malinconia, le poesie di Angela Procaccini. Sono delicatissime e avvolgenti, come seta. Angeli reduci da un qualche martirio, momenti redenti dal tempo del dolore.
dalla prefazione di Tjuna NotarbartoloAngela va oltre la sua sensibilità di docente e studiosa, trovando negli scritti e nelle poesie un fuggente mondo desiderato, ricco di emozioni ma anche di sofferenza.
dalla postfazione di Aldo Capasso -
Storie Napoletane… e d’Abruzzo
Una storia. Tante storie si rincorrono e si ripercorrono nel corso dei secoli – dal Settecento al Novecento − tra le pagine del testo di Aurelio Bramante. Vicende inevitabilmente legate da un filo comune, la riscoperta di un antico e scomparso borgo napoletano: il Borgo Loreto, fuori alle mura aragonesi. Protagonisti dei fatti narrati sono popolani – Giovanni Basile, Alberto De Vico, Gennaro Cacace –, gente del malaffare, re, regine, le cui vicissitudini s’intrecciano in una narrazione coinvolgente che non lascia nulla al caso, tracciando in maniera lucida e dettagliata lo sviluppo storico, economico e sociale di quegli anni: dalla nascita di una nuova camorra organizzata, la Bella Società Riformata, alla triste e ambigua morte di Ferdinando II di Borbone; dal secolo che segnò la fine di un regno e la nascita di un’unità nazionale, che non migliorò la condizione del Sud, al progresso industriale e alla realizzazione di opere gigantesche come il prosciugamento del lago del Fucino − ancora oggi una delle maggiori opere di ingegneria idraulica con Suez e Panama − al viaggio nell’Abruzzo Ulteriore Secondo, la Marsica abruzzese ai confini del regno borbonico.
Storie Napoletane… e d’Abruzzo è un’opera storica preziosa e d’inestimabile valore, un romanzo che racconta, attraverso l’uso del dialetto e di immagini antiche, la realtà e la straripante vivacità della società napoletana, nei suoi aspetti più veritieri e intimi, regalando al lettore un viaggio nel passato alla riscoperta di ambienti, situazioni e costumi. -
Like a Vision
La produzione artistica di Bruce Springsteen ed il cinema sono indissolubilmente legati da un vincolo che è contemporaneamente concettuale, stilistico e di mutua collaborazione.Il volume è una cronaca visiva di questo proficuo sodalizio attraverso le tracce dell’artista che sono contenute in pellicole cinematografiche, i motivi e le suggestioni che hanno contaminato l’immaginario dell’artista e, soprattutto, la struttura cinematografica, strettamente narrativa, della quale testi ed arrangiamenti di “The Boss” si compongono. -
Socialismo tricolore
Il socialismo nazionale come partito venne realizzato all’inizio del secolo scorso
da Bissolati e Bonomi con la fondazione del Partito Socialista Riformista. L’evoluzione del socialismo venne affiancata da quella sindacale della CGL, che ebbe
in Rigola il suo principale alfiere. Negli stessi anni il socialismo nazionale realizzò una significativa esperienza nella città di Fiume. In queste vicende sia del
PSRI che dei Legionari fiumani, si è inserito il ruolo del Mussolini-giovane, che
dialogò in modo profondo con entrambi i movimenti. In una certa continuità
con Fiume, l’autore evidenzia gli aspetti sociali del regime corporativo in Italia
durante il Ventennio. Antonio Alosco ricostruisce in modo puntuale e autentico del tutto inedito – al di là delle memorie di alcuni protagonisti – la seduta
del gran Consiglio del fascismo del 24-25 luglio 1943; ricostruzione consentita
all’Autore dalla scoperta di un prezioso documento, che può assurgere a Verbale della storica riunione, in mancanza del Verbale ufficiale con appunti relativi distrutti da alcuni gerarchi (Scorza-Buffarini Guidi) dopo l’arresto di
Mussolini. In tale ambito, nell’elaborazione dell’ordine del giorno Grandi, si
è evidenziato il ruolo non certo secondario del Ministro della Giustizia De Marsico, finora ignorato. Inoltre si sono ricostruite le successive, subdole manovre
di Senise, capo della Polizia, per la riuscita del colpo di Stato, mai finora rilevate
in modo autentico. In tale contesto temporale si è ripristinato il reale valore e
la reale dimensione del fuoriuscitismo antifascista del fenomeno partigiano.
Infine un tentativo di socialismo nazionale venne ripreso in tempi recenti da
Craxi, tentativo però mal riuscito -
Lacrime e sorrisi
Una favola senza tempo, una magia che si rinnova a ogni sua apparizione, un’alchimia perfetta per una protagonista del mondo dello spettacolo destinata a rimanere immortale nel cuore della gente. Grecia Colmenares, la diva delle telenovelas che ha fatto scalpore in tutto il mondo, tenendo incollati al piccolo schermo milioni di telespettatori, si racconta in modo ironico e brillante, offrendo al lettore stralci di passioni e segreti del set, ma non solo.
Attraverso una serie di episodi inediti, Grecia svela la sua eclettica personalità – legata anche al mondo del teatro e del ballo –, facendo emergere un profilo psicologico allegro, puro e leale che, grazie soprattutto alla fede, non ha perso la grinta neanche nei momenti bui che hanno tracciato il suo percorso, inevitabilmente segnato da “lacrime e sorrisi”, proprio come quello dei tanti ruoli da lei interpretati e amati che hanno segnato un’epoca.